AL Central Report: 12-18/09

Il 1B Ryan Shealy, simbolo dei Royals in ricostruzione

Due sole settimane alla fine della regular season ma la corsa al titolo divisionale della Al Central è più che mai aperta, con Tigers e Twins impegnati in un continuo duello a distanza; intanto, il ritardo dei campioni del mondo in carica continua ad accentuarsi, e a Chicago rimangono solo due incontri nella decisiva serie ora in corso contro Detroit per tentare di rientrare in quella che ad oggi pare proprio essere una corsa a due.
A tranquillizzare i tifosi del Michigan, la consapevolezza di un calendario agevole: Detroit è ad un passo dalla strada in discesa, visto che subito dopo gli White Sox verranno solo avversari di caratura inferiore. Minnie è avvertita: se i Tigers non steccano, il pennant andrà  a MoTown.
The hunt for October continua, tenendo in sospeso analisti ed appassionati.

Le Squadre

Dopo un paio di brutte settimane, durante le quali avevano fatto temere uno dei più clamorosi crolli della storia dell'MLB, i Detroit Tigers (90-60) sembrano tornati perlomeno in salute, se non ai fasti che hanno caratterizzato questa intera stagione 2006. Detroit è riuscita, aiutata da un calendario non sfavorevole, a mettere insieme un parziale di 3-2 contro Texas (1-1 nella mini-serie) e Baltimore. Come sempre nel baseball, ed ancor di più in una squadra come Detroit, si vive e si muore con il monte: ne possono essere esempio i freddi numeri della settimana, con ben 25 punti concessi dai lanciatori nelle due L e solo 4 nelle tre vittorie.
Nella nottata di ieri, poi, si è disputata gara-1 dell'importantissima serie contro Chicago, ultimo scoglio verso la postseason: i Tigers l'hanno dominata grazie alla freddezza del veterano SP Rogers e alla mazza - finalmente calda - del grande ex Ordonez, che davanti ai suoi vecchi tifosi ha piazzato due homers. Vincere questa serie rappresenta per la squadra del Michigan il viatico verso un Ottobre vissuto non più davanti alla tv, ma da protagonisti: infatti la schedule futura sembrerebbe in discesa.
Sta al Manager Leyland tenere unito il gruppo, evitando le due insidie che una franchigia così disabituata a vincere deve temere: da un lato, il calo di concentrazione da "trionfo ormai certo", dall'altro l'eccessivo nervosismo dovuto alla "paura di vincere". Se i Tigers resteranno tranquilli e focalizzati su loro stessi, per Minnesota non ci saranno speranze di pennant.

Parlando dei runner-up, questo rendimento discreto dei capiclassifica ha impedito ai Minnesota Twins (88-61) di operare l'aggancio al vertice: la settimana dei beniamini delle Twin Cities stata ancora una volta eccellente, con successo in entrambe le serie per 2-1 con le due sconfitte giunte di misura, e la consapevolezza di avere un margine consistente sugli White Sox. Ora dovranno essere bravi a gestirlo.
Vanno ancora apprezzate le prestazioni del monte, soprattutto dei lanciatori di secondo piano - come Baker o Silva - le cui quality starts sono state fondamentali in assenza di partenti di ben altra levatura come Radke e soprattutto Liriano.
Quella di questo sfortunato rookie è una storia che fa male. Candidato autorevole al ROY grazie alla sua straordinaria stagione (12-3 con ERA 2.16) fino all'infortunio al gomito in Agosto, aveva sopportato la riabilitazione con la speranza di rientrare per il decisivo finale di stagione: ma proprio la prima apparizione sul monte, dopo essere apparso completamente ristabilito in un paio di partenze nelle Minors, è durata solo due inning prima di dover gettare la spugna.
Ora la sua stagione è finita: forse eviterà  la temuta Tommy John Surgery, incubo di lanciatori e manager per la sua lunga riabilitazione (non meno di 10 mesi), ma dovrà  comunque ripensare a come aumentare la propria durability senza bruciarsi.

Al contrario delle due avversarie, i Chicago White Sox (84-66) sembrano proprio essere in fase calante. La sconfitta di stanotte, in quella che doveva essere la partita della vita, rappresenta al meglio un'annata in cui le Calze Bianche sono state sempre ad un passo dalla perfezione, senza mai raggiungerla: sia il lineup che la rotation, potenzialmente entrambi i migliori della Division, non hanno mai primeggiato nel confronto con quelli che (singolarmente) potevano sfoggiare le rivali.
Diciamo che la frase esemplificativa di questa stagione dei southsiders potrebbe essere "Bene, ma non benissimo".
In questa settimana, ad esempio, Chicago aveva cominciato bene, vincendo 2-1 una tiratissima serie ad Anaheim; ma poi a spegnere i sogni di rimonta è arrivato un clamoroso sweep subito ad Oakland - e dunque contro una futura partecipante ai playoffs - con gli White Sox a combattere punto a punto risultando, però, sempre perdenti. La sconfitta nell'opener è dunque la quarta consecutiva, una striscia negativa che una squadra che lotta per la postseason proprio non può permettersi.
Nota di merito va comunque al partente Garcia, che a differenza degli altri SP (tutti più o meno deludenti in questa settimana) ha avuto uno splendido outing in gara-3 contro gli Angels, con 7.2 inning perfetti! Garcia è poi stato toccato da una valida, a soli quattro out dal primo perfect game dopo Randy Johnson, ad Atlanta, nel 2004.

Scendendo nei bassifondi della Division, pare svanire il progetto-salvezza dei Cleveland Indians (69-79) che sembrano destinati ormai senza appello al record negativo. Nell'Ohio hanno avuto una settimana pessima: sei partite casalinghe allo Jacobs Field, contro rivali divisionali, ed una sola W - ottenuta tra l'altro grazie ad un'ottima prestazione del lineup contro il miglior lanciatore al momento nell'intero baseball, Johan Santana. Ennesimo esempio del solito schizofrenico rendimento di Cleveland, autrice di deludentissime sconfitte come le due patite contro Kansas City nella mini-serie iniziale, evidente conferma di un gruppo in disarmo; né inevitabili erano quelle contro Minnie, forse la squadra più "calda" delle Majors al momento.
Certo insoddisfacente è stato il rendimento della Tribe in questa settimana, così come avvenuto in questa annata in cui un attacco stellare (la cui produzione sopravvive persino all'infortunio del miglior battitore, il DH Hafner) non è mai stato supportato a dovere dal monte, colpevole per la discontinuità  dei partenti e per l'inconsistenza dei rilievi.

Se gli Indians sono in disarmo e non si curano di quale sarà  il record finale, lo stesso non vale per i Kansas City Royals (58-92) i quali invece sembrano essere determinati ad evitare il "disonore" di quota 100 sconfitte in stagione. In questa settimana i Royals non solo hanno piazzato il già  citato mini-sweep ai danni degli Indians, ma hanno anche pareggiato 2-2 una serie non facile contro i Seattle Mariners in cui devono mangiarsi le mani per due occasioni buttate: avevano infatti un consistente vantaggio (6-0 e 3-0) in entrambe le partite, poi perse.
Il "cammino della speranza" per evitare l'onta delle L in tripla cifra passa per Detroit, che Kansas City affronterà  in ben due serie da qui al termine della regular season. Chi avrà  la meglio, la fame di vittorie della schiacciasassi in crisi o l'impeto d'orgoglio degli ultimi della classe?

Il Migliore

La palma di migliore sarebbe andata di diritto allo SP di Chicago Freddy A. Garcia, se solo fosse riuscito a portare a termine il suo perfect game: purtroppo non c'è riuscito, ed il suo one-hitter è solo una W in più nel suo record.
Invece vogliamo premiare la linea verde dei Kansas City Royals, che forse hanno imbroccato la via giusta perseguita dai Florida Marlins: invece di firmare logori veterani ormai scarichi, puntare sui giovani per dare un futuro alla franchigia. Con i Royals e la loro settimana vincente andiamo a premiare il 1B Ryan Shealy, subentrato ad una bandiera storica dei Royals quale Mike Sweeney, ma in grado di gestire al meglio la pressione (comunque relativa, visto la drammatica situazione di classifica di Kansas City). Per lui in settimana 7/22 (media .318) con 3 HR e ben 12 RBI, compresi quelli portati a casa con il primo Grand Slam della carriera. Un buon giocatore, che con i prospetti che l'anno prossimo saliranno dal Doppio-A Wichita costituirà  l'ossatura dei Royals del futuro.

La Prossima Settimana

Come già  annunciato, Detroit è attesa da due serie intradivisionali entrambe insidiose ma per diversi motivi, contro Chicago e Kansas City, inframmezzate da una partita a Baltimore (recupero di un incontro rained out in Maggio.
Minnesota andrà  ad Est ad affrontare due franchigie ormai fuori dai giochi, come Boston (da non sottovalutare) e Baltimore.
Chicago dovrà  dare tutto contro Detroit, per poi sperare di avere ancora qualcosa per cui giocare nella successiva serie casalinga contro Seattle.
Per quanto riguarda le ultime due, Cleveland avrà  una lunga trasferta ad Ovest per far visita a A's e Rangers, mentre i Royals ospiteranno gli Angels in una miniserie da 2 prima di ricevere i Tigers.

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