La corsa al Titolo di MVP

A chi andrà  il Maurice Podoloff Trophy?

Mancano due mesi alla fine di una delle più belle ed avvincenti regular season degli ultimi anni. Tanta è l'incertezza e tante le possibili contender al Titolo, specie nell'agguerrita Western Conference.

Si sono scritti fiumi di parole sui singoli team, specie su quelli che, con forti interventi sul mercato, hanno impresso una decisa sterzata ai loro progetti, puntando senza dubbio al "tutto e subito", ma non ci si è ancora dedicati ad un tema che, nella sua frivolezza e leggerezza, appassiona da sempre i tanti tifosi NBA.

Chi conquisterà  quest'anno il tanto sognato, sospirato e, a volte, invidiato Maurice Podoloff Trophy, meglio conosciuto come il Titolo di MVP stagionale?

Si tratta del più prestigioso premio individuale dell'intera Lega, consegnato al termine della stagione regolare al miglior giocatore nel senso più puro del termine: non il giocatore più forte, bensì quello che ha dato di più alla squadra e ai compagni, il single player che ha contribuito maggiormente alla crescita della franchigia.

Guardando agli anni passati, nomi celebri hanno conosciuto il piacere di mettere sul caminetto quella statuetta: negli anni '80 è stato il segno più evidente del dualismo Celtics - Lakers, essendo stato assegnato per tre volte sia a Magic Johnson che a Larry Bird.

Negli anni '90 il titolo di MVP è stato sinonimo di Michael Jordan, capace di vincerlo quattro volte in otto anni (più un altro titolo nell'87/88); alla chiusura dell'era Jordan, è passato di mano in mano, segnando a fuoco nella Storia della NBA alcuni dei più grandi interpreti degli ultimi 15 anni di pallacanestro:

1998/99 Karl Malone - Utah Jazz
1999/00 Shaquille O'Neal - Los Angeles Lakers
2000/01 Allen Iverson - Philadelphia 76ers
2001/02 Tim Duncan - San Antonio Spurs
2002/03 Tim Duncan - San Antonio Spurs
2003/04 Kevin Garnett - Minnesota T'Wolves
2004/05 Steve Nash - Phoenix Suns
2005/06 Steve Nash - Phoenix Suns
2006/07 Dirk Nowitzki - Dallas Mavericks

Leggendo questi nomi, sembra ovvia la natura del premio e le scelte fatte: tutti questi giocatori vennero premiati in quanto alla testa delle prime due o tre squadre della Lega per ciascun anno. O'Neal nel 2000 e Duncan nel 2003 giunsero poi al Titolo NBA, mentre Iverson nel 2001 e ancora Duncan nel 2002 giunsero alla Finale NBA. Solo Nowitzki l'anno scorso uscì di scena al primo turno di playoffs"

Non si premia dunque il miglior giocatore in assoluto, quello capace di dominare la scena, o almeno non lo si premia se non è al vertice di una squadra vincente.

Detto questo, torniamo a noi: chi può essere considerato un credibile contender al Titolo di MVP 2007/2008?

Pensando e ripensando, leggendo cifre e guardando classifiche, ho stilato un elenco di cinque possibili pretendenti, esposti in ordine inverso per concludere con quello che, a mio personalissimo parere, potrà  dirsi il possibile, probabile, vincitore del Maurice Podoloff Trophy.

5. Tim Duncan

(19,7 punti, 11,6 rimbalzi, 3,2 assists, 1,9 stoppate), 32 anni, record Spurs: 37-17

Parli di MVP e non puoi citare il Caraibico. Quattro Titoli NBA, tre titoli di MVP delle Finali, è uno dei soli undici giocatori nella Storia del gioco ad aver vinto almeno due volte il Titolo di Most Valuable Player. In questa stagione un po' più ostica del solito per gli Spurs, è il solito punto fermo, accanto ad un Manu Ginobili straordinario. La forza di TD21, però, si valuta al meglio da aprile in poi, quando dalle sue parti si inizia la vera sfida. È un vincente e se probabilmente non sarà  l'MVP poco male, correrà  per il quinto Anello della sua grandissima carriera.

4. Kevin Garnett

(18,8 punti, 10,0 rimbalzi, 3,7 assists, 1,4 stoppate), 32 anni, record Celtics: 42-12

È il faro dei nuovi Celtics. Giocatore sublime, capace di dominare ogni zona del campo dai sei metri in giù, totale in attacco ed in difesa, è stato MVP della stagione 2003/04 con i Minnesota T'Wolves e dominatore dei tabelloni negli ultimi anni. Con la sua serietà , la sua applicazione e la sua voglia ha contribuito a gran parte della trasformazione di Boston da semplice promessa incerta a possibilissima pretendente al Titolo NBA.

A minare le possibilità  di vincere il Titolo di MVP sta l'autonomia che la squadra sembra aver acquisito senza di lui: in un mese di assenza, i Celtics hanno chiuso con un bilancio fin troppo positivo per chi credeva che, senza KG, le altre due star, Pierce ed Allen si sarebbero smarrite. Per questo motivo, ultimamente le sue quotazioni sono andate al ribasso ma, se a fine anno i Celtics si presenteranno con il miglior record dell'intera Lega, puntate pure sul n. 5 biancoverde per il Titolo di Miglior Giocatore.

3. Chris Paul

(20,7 punti, 4,0 rimbalzi, 10,9 assists), 23 anni, record Hornets: 37-17

Il futuro è adesso. Il miglior playmaker dell'intera Lega, si pensava ci volessero ancora un paio d'anni per vederlo sbocciare completamente e invece eccolo qui, a guidare con cifre assolute la miglior squadra dell'intera Western Conference, davanti a corazzate come San Antonio, Phoenix, Los Angeles e Dallas. Visione del gioco che solo i migliori interpreti hanno (chiedere a Nash e Kidd), ha dalla sua la giovanissima età , 23 anni non ancora compiuti. Possibile il suo nome in quanto convince in tanti; le probabilità  ci sono, anche se i dubbi sull'esperienza degli Hornets nella post season potrebbero indurre i votanti a non ripetere lo stesso tipo di scelta fatta l'anno passato.

2. LeBron James

(30,2 punti, 8,1 rimbalzi, 7,5 assists), 23 anni, record Cavaliers: 32-24

The Chosen One. Il Prescelto. Che dire di LeBron James, fresco dominatore dell'All Star Game 2008? L'anno passato ha trascinato di forza i suoi alla Finale NBA, quest'anno sta cercando di ripetere l'impresa che forse, dopo la maxi trade che Danny Ferry ha messo in cantiere rivoluzionando l'intera squadra, non è più così lontana.

Con Detroit e Boston, si sa, è dura parlare di Finale, ma LBJ è una variabile che non può prevedersi in anticipo. Come colui che lo precede in questa classifica, è ad oggi l'unico giocatore in grado di cambiare letteralmente l'esito di una gara. A suo favore ha l'età : cifre del genere dovrebbe metterle insieme un trentenne, e questo si dice da quando è entrato nel proscenio NBA.
Ma attenzione, questo fattore potrebbe rivelarsi, in questa sede, un elemento negativo: non vince oggi? Poco male vincerà  sicuramente gli anni prossimi" tra i votanti per il Titolo di MVP questa è sempre stata una mentalità  poco lungimirante come nel caso di Shaquille O'Neal (vincitore di un solo Titolo quando avrebbe potuto vincerne quanto meno altri due) e di Kobe Bryant.

Le possibilità  che vinca il Podoloff Trophy, comunque, risiedono tutte nell'andamento di Cleveland: se la chimica degli appena coniati Cavs funzionerà , nessuno potrà  negare al Prescelto il primo, maestoso, Titolo di MVP.

1. Kobe Bryant

(28,1 punti, 6,1 rimbalzi, 5,2 assists), 30 anni, record Lakers: 39-17

Il più forte giocatore della Lega, su questo nessuno ha dubbi. Capace di dominare una partita come solo pochissimi nella Storia del gioco hanno mostrato di saper fare. Su di lui si è detto tutto e il contrario di tutto, grandissimo ma egoista, vincente solo con Shaq" dopo aver passato tre stagioni di transizione, i suoi Lakers per la prima volta hanno la possibilità  di giocarsela sul serio: Gasol, Bynum e Odom sono pedine perfette accanto all'alfiere con il numero 24, che quest'anno ha messo da parte i grandi numeri (se così si può dire, viste le sue cifre) per giocare il miglior basket della sua carriera. Il record dei Lakers parla chiaro, se continuano così, il titolo può vincerlo solo lui; una scelta diversa, permettetemelo, sarebbe lesa maestà .

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