Tanti rumors negli ultimi giorni su Jermaine O'Neal…come finirà ?
Fino a qualche stagione fa i Pacers erano protagonisti dell'All-Star-Weekend. Jermaine O'Neal e Ron Artest erano clienti fissi della partita delle stelle e inoltre Fred Jones vinceva la gara delle schiacciate e Rick Carlisle guidava la squadra della Eastern Conference essendo il coach della squadra col migliore record della lega. Bei tempi.
In questa stagione neanche l'unico "appetibile" O'Neal è stato chiamato per giocare la grande partita, vuoi gli infortuni e vuoi un 21-32 di record che non è bellissimo da vedere per i Pacers. Nonostante ciò, la corsa per i playoffs è apertissima per almeno gli ultimi due posti disponibili. Ad ovest sarebbe sicuramente diverso.
“Fino ad ora è una stagione frustrante” – ha detto Danny Granger – “Non abbiamo giocato quanto il nostro potenziale. Abbiamo avuto qualche infortunio di troppo ma dobbiamo essere bravi a sfruttare le nostre potenzialità . A volte giochiamo con energia, altre no…è un insieme di cose“.
O'Neal non gioca almeno 70 partite dalla stagione 2004/2004 e coach O'Brien si aspetta di riaverlo in campo dopo la pausa e magari di non essere scambiato, viste le voci che girano e un mercato molto attivo fino ad ora. “Credo che ovunque io andrò, una volta che il mio ginocchio sarà a posto, potrò tornare ai miei livelli. L'anno prossimo, o ad Indiana o da un'altra parte non fallirò l'All-Star Game“. Ha detto il sette volte All-Star.
Nelle ultime ore si sono fatte più insistenti le voci su una eventuale cessione di O'Neal, visto che il 21 febbraio è alle porte. Pare che Golden State, New Jersey e Sacramento si siano fatte avanti.
Addirittura anche Granger, Dunleavy e Williams sono stati oggetto di discussione, ma vuoi l'ampiezza di alcuni contratti e i valori dei giocatori (Granger e Williams rappresentato presente e futuro dei Pacers) difficile vengano aperte serie trattative. Invece sempre secondo "rumors" si sta facendo il possibile per piazzare Tinsley.
Per chi ha previsto altre soluzioni per i Pacers, Larry Bird le scaccia subito. "Non voglio sentire la parola ricostruzione perché non penso sia la direzione che dobbiamo prendere. Cerchremo al massimo di rinforzarci, scegliendo bene al draft e aggiungendo buoni giocatori al nostro roster".
Due vittorie e tre sconfitte prima della pausa con quattro gare giocate alla Conseco Fieldhouse ma contro grandi squadre, sempre con il deficit di due assenze del calibro di O'Neal e Tinsley.
Contro San Antonio arrivava una sconfitta per 116-89, nonostante un grande inizio di partita. “Abbiamo giocato un solido primo tempo ma non abbiamo difeso degnamente contro una squadra campione NBA nel secondo tempo” – la parole di O'Brien – “Penso che i nostri ragazzi conoscevano coach Popovich il quale non era contento di come difendevano i suoi nel primo tempo, infatti hanno giocato in maniera totalmente differente appena rientrati in campo“.
Dopo aver tirato 15-19 nel primo quarto, i Pacers riuscivano a fare solamente un 15-50 nei restanti 32 minuti. Iniziavano il secondo tempo sbagliando i primi 7 tiri e combinavano un 2-19 dal campo nel momento in cui gli Spurs facevano il parziale di 22-4 che spaccava in due la gara.
Il giorno dopo arrivava una piccola soddisfazione con la vittoria al Madison Square Garden contro i Knicks per 103-100 con l'Indianapolis Star che scriveva in modo sarcastico "Pacers finally find someone they can beat" dopo una striscia di sette sconfitte consecutive che terminava.
Kareem Rush segnava 11 dei suoi 24 punti nell'ultimo quarto, includendo i due canestri conclusivi di un parziale decisivo di 13-3 che portava i Pacers dal -5 al +5 con 1:26 da giocare. Per una volta l'ultimo quarto si concludeva in modo positivo. Inoltre Daniels, giocava da playmaker approfittando delle assenze per infortunio di Tinsley e Diener segnando 9 dei suoi 13 punti proprio nell'ultima frazione. "E' importante per Marquis giocare bene e aiutarci per vincere perché abbiamo bisogno del suo giocare bene". Le parole di O'Brien. "Cerco di farmi trovare pronto quando il coach mi chiama in causa". Diceva invece Daniels.
Inaspettatamente arrivava anche la seconda vittoria consecutiva, battendo i Blazers 101-93 per la nona volta consecutiva. “Sono felice di aver visto il sorriso nelle facce di gente che lavora duramente tutti i giorni“. Diceva coach O'Brien a fine gara.
Granger segnava 29 punti e giocava una partita assolutamente perfetta a detta di coach Nate McMillan dei Blazers. Era nel terzo quarto però che i Pacers vincevano la partita, grazie ad una grande difesa facendo forzare agli avversari ben 9 palle perse e limitandoli ad un 5-17 nel tiro dal campo.
Nulla potevano fare invece i Pacers per vincere contro le due migliori squadre della Eastern Conference. Contro Boston arrivava una stop 104-97 seppur fino a 3:08 da giocare Indiana era sotto solamente di una lunghezza. Da sottolineare però che Il trio Williams, Daniels e Rush portava 37 punti dalla panchina.
“Era una gara che potevamo vincere“. Diceva a fine gara un Granger che guidava sei Pacers in doppia cifra con 18 punti aggiungendo anche 10 rimbalzi. “Non abbiamo preso le migliori decisioni e abbiamo sbagliato una serie di tiri che dovevamo realizzare“. Affermava invece O'Brien.
A Detroit invece la sconfitta per 96-80 non era mai stata in discussione, già sotto di 14 punti nel primo quarto e di 26 nel terzo quarto. Solamente la scelta di O'Brien di rispolverare Ike Diogu (14 punti in 12 minuti di impiego) e Stephen Graham (9 ottimi punti) faceva dimezzare il pesante divario fra i due team. Pistons che non vinceva tutte e quattro le sfide contro i Pacers dalla stagione 1984/1985.
Non si capisce il motivo del minutaggio così ridotto a Diogu, avendo in attacco molte caratteristiche simile a O'Neal soprattutto nel gioco in post basso. In sette delle dieci gare in cui l'ex Golden State ha giocato almeno 10 minuti ha mantenuto 10.6 punti e 4.3 rimbalzi di media. Qualcosa vorrà pur dire.
Con Tinsley e Diener fuori per infortunio, Daniels era la point guard titolare con scarsi risultati visti i soli 3 punti con 1-9 dal campo.
Dopo una settimana di tregua per la partita delle stelle i Pacers ora ritornano in campo. Servirebbe una striscia di vittorie per entrare prepotentemente nei playoff, una cosa che non sembra da extraterrestri vista la situazione dell'Est.
Cleveland, New Jersey e Toronto sono le prossime avversarie. Ognuna di queste al momento giocherebbe la post-season, proprio per questo saranno partite da vincere.