I due veri 'Wizard' della stagione di Washington
Dopo l'intervento al ginocchio si sta avvicinando il rientro di Agent Zero. Dopo l'All Star Game dovrebbe arrivare finalmente il suo momento. Ma a Washington non tutti sono contenti.
Se da un lato la notizia dell'operazione all'articolazione dolorante era stata accolta come un lutto nazionale, dall'altra le voci del rientro non stanno riscontrando l'entusiasmo che ci si poteva aspettare.
Nessuno nella capitale si è dimenticato della loro fantastica point-guard, ma la sua assenza ha spostato tutte le attenzioni su gli altri due membri del trio più prolifico delle ultime due stagioni.
Assieme alle luci dei riflettori, come spesso accade, arrivano anche molte aspettative. In questo caso il fardello lasciato consisteva nel compito di tenere a galla la squadra in attesa che il prodotto dell'università dell'Arizona tornasse a pieno regime.
Il duo in questione, Jamison e Butler, ha portato a termine la missione, impossibile per molti, tenendo il record sempre sopra al cinquanta per cento. Ed i cattivi pensieri legati alla guarigione di Arenas sono dovuti ai record registrati prima e dopo il famoso 16 novembre (uscita di scena del play). Con il terzetto al completo 3W e 4L, senza l'uomo in regia 19W contro 13L.
Nessuno si poteva immaginare che i due superstiti fossero in grado di tenere su la baracca da soli, almeno non con questi risultati. "Non immaginavo di ottenere questi risultati - sorride soddisfatto coach Eddie Jordan - Sapevo che avremmo potuto provarci, ma non avevo idea di come e quando le vittorie sarebbero arrivate".
Arrivati al giro di boa della stagione Washington, con il suo 52% di vittorie, è tranquillamente in zona playoff (seconda nella Division e sesta nella conference) e gli artefici di tutto ciò sono le due ali. Se li si analizza singolarmente non c'è alcun dubbio che siano due giocatori di prim'ordine, entrambi hanno già guadagnato una convocazione alla notte delle stelle, ma era difficile immaginare che sarebbero diventati una coppia così affiatata.
Caron Butler è un giocatore cocciuto, caparbio e spesso fuori dalle righe. Anche in campo trasferisce la sua tenacia tanto da essere chiamato "Tough-Juice"(che può essere tradotto "di sostanza"). Spesso però la foga di dimostrare o di strafare finisce per farlo andare un po' oltre il limite e perfino fuori dal campo finisce sempre per focalizzare l'attenzione. Non c'è da stupirsi se molti in squadra lo prendano in giro per il suo volersi atteggiare "alla Kobe".
Antawn Jamison è il contrario.
Un ragazzo tranquillo e controllato, non ama particolarmente attirare su di sé l'attenzione e punta più alla sostanza che all'apparenza. Il suo atteggiamento rispettoso e la sua generosità gli hanno permesso di ricevere nel 2005 il Magic Johnson Award, un premio assegnato al giocatore che più di tutti durante la regular season ha dimostrato disponibilità nei confronti della stampa.
La differenza di età tra i due (quattro anni in più per "Tawn") non può essere una giustificazione per due caratteri così diversi. Il più giovane dei due è un tipo troppo loquace e stravagante per pensare che in un futuro prossimo possa cambiare, il secondo è troppo riflessivo, grazie anche alla pratica dello yoga, per immaginarlo bulletto di quartiere.
Sembrerà strano, ma anche due personalità così divergenti possono coesistere. E nel loro caso non si tratta solo di convivere, ma è nata una vera e propria amicizia. Ed in quest'ottica non è utopistico pensare di vedere Jamison tenere in bocca e mangiucchiare una cannuccia da fast food, quale metodo antistress consigliato dal compagno, per poi trovarsi imbarazzato a giustificarsi di fronte ai giornalisti, o sentirsi giurare dal giovane scapestrato di fare saltuariamente qualche seduta di meditazione orientale.
In campo il problema non persiste anche perché entrambi sanno bene qual è l'obiettivo. "Abbiamo due modi di fare molto diversi, ma alla fine siamo uguali. - conferma Jamison - Il modo di avvicinarsi a determinate situazioni (o problemi) è differente, ma nella nostra testa vogliamo raggiungere la stessa cosa".
I frutti di questa coesione sono visibili a tutti, a partire dal fatto che sono il duo più efficace della lega con 42,8 punti a sera. E nessuno ha mancato di sottolineare la loro grande stagione con apprezzamenti. "Antawn sta facendo quello che ha sempre fatto e Caron sta giocando un basket fenomenale - ci tiene a dire Arenas - Se si mettono due così nella stessa squadra, essa è destinata a vincere".
La carriera di Jamison è stata fin dall'inizio molto promettente . Al termine della stagione da rookie è stato inserito nel secondo miglior quintetto giovane, l'anno dopo è stato capace di segnalarsi per 19,1 punti(dieci in più dell'esordio), 8,3 rimbalzi e 2,1 assist e nel terzo anno ha eguagliato uno dei tanti record di Michael Jordan segnando più di cinquanta punti in due gare consecutive.
Ha sempre primeggiato per doppie doppie(158 in carriera), ma quest'anno si è superato. Fino ad ora sta viaggiando con un 20+10 a sera, l'unico a tenere il passo di Dwight Howard.
Per Butler, dopo la chiamata all'All Star Game dell'anno passato, è la stagione della conferma come all-around player. Le sue statistiche parlano chiaro: 21,5 punti, 6,9 rimbalzi, 4,4 assist e 2,3 rubate(terzo assoluto). E' anche il terzo giocatore(a pari merito con il barone) per triple doppie, dopo solo a mostri sacri come Giasone e KingJames ed il quarto per percentuale nei liberi(91,1%).
La loro leadership sul parquet è fuori da ogni dubbio, quello che stupisce è il loro lavoro all'interno dello spogliatoio. Nella locker room si sono divisi gli incarichi: al più giovane spetta il compito di assegnare il posto alle new entry, facendoli accomodare vicino ad un veterano per fare in modo che non si creino delle spaccature. L'idea è che tutti devono imparare a conoscersi ed integrarsi nell'ambiente. La mansione affidata alla power forward, invece, è quella di organizzare delle uscite di gruppo per socializzare ed aumentare il feeling.
Ed è proprio qui che troviamo un'altra divergenza.
Nel tempo libero la meta preferita di Caron è una lussuosa stanza d'albergo (com'è nello stile Nba) dove può comodamente affondare in una poltrona e guardarsi in solitudine un bel film(la sua passione). "Invece Tawn preferisce uscire, ti porta fuori per cena - confessa l'ala ex Miami e Lakers - solo per fare due chiacchere, per rilassarsi e per conoscersi".
Così a Butler non resta altro da fare che suggerire qualche dvd (l'ulitmo consigliato è "Good Luck Chuck" di Jessica Alba..); almeno trova qualcosa da dire.
Sono state queste occasioni che hanno cementato il rispetto e la stima reciproca e tutta la squadra ne ha ricevuto i benefici. Hanno imparato a reggere insieme le pressioni ed a dividersi i meriti e sono i primi a supportarsi a vicenda. Il più attivo, neanche a dirlo, è il prodotto da Connecitcut. "Mi spinge, mi incita continuamente - rivela Jamison - talvolta esagera un po', ma è fatto così. Quando Caron mi stimola, mi dà delle grandi motivazioni".
Ma il loro impegno non finisce qui. Non si limitano a cercare la prestazione personale, il loro interesse principale è quello di far crescere i giovani. Alternano continuamente il bastone alla carota, non fanno mancare la critica costruttiva, ma dispensano complimenti e suggerimenti. "Ci fanno sempre dei 'discorsetti'” confida divertito il rookie Nick Young.
Una cosa in comune, che li include nella cerchia dei campioni, ce l'hanno. Tutti e due sanno benissimo che il successo è la conseguenza del duro lavoro. Prima di tutto olio di gomiti. "Quando arrivano(in palestra), lavorano sodo. A loro piace allenarsi e preparare bene le partite" - ammette coach Jordan - e tutti i più giovani li seguono". Insomma alla fine sono due ragazzi d'oro.
Alla fine di un'intervista doppia Butler è saltato in groppa all'amico dicendo al giornalista"Vede? Mi vuole bene" e Jamison ha risposto "Quest'uomo mi ha reso migliore".
Questa bella storia ha meritato un finale felice: una convocazione in coppia all' All Star Game!
D'altra parte "they are All Star Players" afferma Isiah Thomas. E se lo dice lui"