Pacers fra gioie e dolori

Kareem Rush, l'uomo in più di questi Pacers

Dopo aver superato la prima metà  della stagione NBA con 19 vittorie e 23 sconfitte, settimi nella Eastern Conference, per i Pacers non si può parlare certamente di un bilancio molto positivo vuoi il record negativo e vuoi delle sconfitte che potevano essere sicuramente evitate.

A complicare le cose c'è stato l'infortunio - l'ennesimo di una carriera sfortunata - occorso a Jermaine O'Neal, sempre su quel ginocchio sinistro che lo ha limitato enormemente. Stavolta non pare essere come le altre volte, ovvero una o due partite saltate e di nuovo in campo, ma che per almeno due-tre settimane i Pacers dovranno fare a meno del loro miglior giocatore.

Dei raggi negativi al ginocchio di O'Neal lo hanno fermato nuovamente. Addirittura sembra che il giocatore stia seriamente pensando di curarsi per bene, perdendo anche il resto della stagione se dovesse essere necessario.

Voci dicono che il rientro in campo per il giocatore avvenuto dopo l'operazione fatta nello scorso aprile, sia stata fatta anticipando i tempi. Ora Indiana dovrà  farne a meno e fare di necessità  virtù. “Abbiamo esperienza nel giocare senza O'Neal ed è sempre odioso essere senza uno dei tuoi giocatori per un pò di tempo, ma non dobbiamo pensarci e dobbiamo giocare di squadra“. Ha detto il coach O'Brien.

Troy Murphy è diventato adesso il lungo titolare, con Jeff Foster primo cambio dalla panchina per dei Pacers sempre più "small" e meno gioco in post. Potrebbe ora riavere delle chance importante Ike Diogu, utilizzato pochissimo nelle ultime uscite, mentre sarà  a disposizione dalla prossima partita dopo le 5 gare di sospensione il centro David Harrison. "Abbiamo bisogno del gioco in post di Harrison" – ha detto O'Brien – "In qualche occasioni Diogu è marcato da gente più grossa di lui, infatti credo che Harrison possa essere un fattore sia in attacco che in difesa".

Chi sta sicuramente giovando del nuovo quintetto è Kareem Rush, nel modo più assoluto il giocatore più in forma di questi Pacers, non solo per le sue qualità  di tiratore ma anche per quelle difensive. “La prima volta che vidi Rush gli dissi che per lui era una grande opportunità  per diventare un elemento chiave di questo sistema di gioco" - ha detto su di lui O'Brien – "Non lo avevamo preso con l'intenzione di essere un giocatore da far uscire dalla panchina, ma con la difesa si è guadagnato il quintetto base“.

Da quando Rush è nel quintetto base sta mantenendo 14 punti di media, tirando con il 50% dalla linea dei 3 punti, ma la curiosa statistica è che quando lui è in panchina per rifiatare i Pacers hanno un passivo di 23 punti. “Il mio intento è quello che aiutare il team in tutto quello che posso dare specialmente in difesa” – ha detto Rush – “Il coach in genere mi mette di fronte il miglior giocatore perimetrale avversario, se posso anche aggiungere qualcosa in attacco è un beneficio. Sto cercando di giocare duramente ed avere le mie opportunità “.

Per il coach Rush è diventato fondamentale, una bella rivincita al mondo NBA che lo aveva scartato. “Penso che Kareem sia diventato il nostro miglior difensore, inoltre ha appreso tanto dal nostro allenatore della difesa Dick Harter“. Le parole di O'Brien.

Il ritorno dei Warriors e quindi di Stephen Jackson e Al Harrington alla Conseco Fieldhouse faceva tornare al successo i Pacers per 125-117 grazie ad uno dei migliori ultimi periodi mai visti dai Pacers, coronati con 46 punti realizzati (41 dei quali a firma del trio Rush, Dunleavy e Granger) dopo aver avuto 14 punti di svantaggio all'apertura del quarto.

Quell'ultimo quarto è stato un divertimento” - diceva a fine gara O'Brien – “Il primo quarto non lo è stato, è stato probabilmente il peggior quarto che abbia mai allenato. Tornare in partita e vincerla però mi rende molto, molto fiero“. Senza Jamaal Tinsley (sostituito in quintetto da Owens) fuori per sospensione, i Pacers giocavano un brutto primo periodo con 6 palle perse nei primi 3 minuti, 10 nei primi 6 e 13 a fine quarto. I Warriors recuperavano invece 12 palloni, record NBA fino ad ora.

Era la vittoria n.200 in carriea per O'Brien anche grazie ai 29 punti e 9 rimbalzi di Danny Granger, nonché ai 50 punti che provenivano dalla panchina grazie a Diener, Williams e Murphy.

Nella partita successiva un altro grande ritorno contraddistingueva la partita, la prima volta ad Indianapolis da avversario per Ron Artest. Per gran parte della gara è stato fischiato dal pubblico, scatenandone ancora di più quando dopo la sua prima tripla ha rivolto ironicamente un bacio al pubblico. Qualcun'altro con un po' di nostalgia indossava la sua canotta ai tempi dei Pacers.

E' sempre grandioso ritornare” – diceva Artest (15 punti a fine gara) – “Ho dei buoni ricordi di Indiana“. Arrivava però una sconfitta per 110-104 in una partita in cui i Pacers provavano senza riuscirvi la rimonta, avendo anche a disposizione la tripla del sorpasso a 22 secondi dal termine con Dunleavy.

Granger era il miglior realizzatore con 26 punti, seguiti dai 22 dell'ottimo Rush. Dalla panchina in modo del tutto inaspettato usciva Stephen Graham che in 18 minuti di impiego riusciva a realizzare ben 15 punti, massimo in carriera per lui. “Sono molto contento per Stephen Graham” – ha detto O'Brien – “Ha giocato particolarmente bene e ci ha dato una grande mano. E' rimasto sempre pronto e ha molto talento“.

Per Graham era la prima presenza nelle ultime 20 uscite dei Pacers. In stagione ha giocato solamente in 3 occasioni totalizzando 11 minuti. “E' un passo nella giusta direzione per me, ma non siamo riusciti a vincere” – le parole di Graham – “Spero di continuare a giocare bene e aiutare il team a vincere qualche partita“.

Nell'ultima sfida, vittoria a Philadelphia per 110-103 con il massimo in stagione per punti di Rush a quota 25 e con un ottimo 4-5 nelle triple. "Le cose sono andate bene, nel primo quarto abbiamo fatto girare bene il pallone, poi siamo stati bravi ad aumentare il vantaggio e vincere questa partita" - diceva Rush – "Abbiamo segnato 63 punti nel primo tempo e il coach ci ha detto 'andiamo a farne 126'".

Inoltre si rivedeva in campo dopo cinque partite fra i "desaparecidosIke Diogu con 4 punti, 4 rimbalzi e 2 assists.

Era la prima volta da avversario dei Sixers dal 2004-2005, anno del licenziamento dopo una buona stagione culminata con i playoffs, per Jim O'Brien. "Una gara come le altre, l'unica cosa diversa è che a fine gara ho potuto rivedere qualcuno dei miei familiari". Alla domanda se provasse ancora un po' di rancore verso quel licenziamento parso a tutti immeritato, il coach è chiaro. "Il rancore è dei perdenti".

Chicago, Milwaukee e Miami sono le prossime partite in trasferta per Indiana. Anche senza O'Neal ci sono i presupposti per tornare a casa con un bilancio positivo.

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