Dopo tante prove, vedremo anche James Posey come playmaker in caso di assenza di Rondo?
I Celtics riescono a salvare la settimana evitando di concluderla in modo negativo, infatti dopo le due sconfitte consecutive sempre contro Washington due vittorie hanno ridato entusiasmo e fiducia nel tenere un fantastico primo posto in classifica.
Risultati
Boston Celtics @ Washington Wizards L 78-85
Washington Wizards @ Boston Celtics L 88-83
Portland Trail Blazers @ Boston Celtics W 90-100
Philadelphia 76ers @ Boston Celtics W 89-116
Commento
Eravamo abituati alle vittorie? Allora questi Celtics ci hanno assuefatti ad esse e questa coppia di sconfitte deve far capire ai giocatori, ed anche a noi, che ogni vittoria deve essere sudata e guadagnata sul campo con impegno e dedizione e non si può pretendere che arrivino senza faticare.
Già nelle ultime due partite della settimana scorsa abbiamo visto dei Celtics inferiori ai migliori Celtics visti anche solo un paio di settimane fa contro Detroit. Appagamento? Rilassamento? Probabile, ma teniamo conto che i giocatori sono uomini come tutti noi ed anche loro hanno dei cali fisici e mentali. Impossibile pensare di poterli vedere sempre al massimo della condizione e del gioco, un po' anche loro devono calare di rendimento, è umano, ce lo aspettavamo ed è arrivato adesso.
Niente di traumatico quindi, ma un calo fisiologico che arriva proprio nel momento ideale, in cui non si fanno danni e c'è tutto il tempo per riprendersi e chiudere la stagione con un finale al meglio delle proprie possibilità in vista dei play-off, dove si che allora bisogna essere in forma al 100%, se non lo sono ora importa poco.
In assenza di Rondo ed insensibili alle nostre suppliche (se mai gli sono arrivate) di chiamare un play esperto di riserva, la dirigenza Celtics non sembra intenzionata a far arrivare un play esperto di riserva ed in molti si sono cimentati o si cimenteranno nel ruolo di playmaker. Dopo Pruitt, i due Allen e House, ora spunta il nome di James Posey. "Non vedo nessun problema, è abbastanza bravo nel trattare la palla" dice a proposito Dan Issel, che lo ha allenato a Denver "non guarda alle statistiche individuali, fa tutto quello che vuoi che faccia e difensivamente non ha nessun problema a difendere sui playmaker". Il giocatore ha detto che non ha nessun problema a giocare da play se fosse necessario e non sarebbe sorpreso se gli chiedessero di giocare in quel ruolo nella seconda parte della stagione, noi invece speriamo che Ainge corregga l'errore e che chiami quanto prima un play esperto di riserva, che si accontenti di una media di 20 minuti e che non pretenda il palcoscenico, ma che sappia cosa fare
Dopo essere andato nella lega di sviluppo per due volte e dopo aver scaldato la panchina per molte partite, ora è il momento anche per Gabe Pruitt di far vedere di che pasta è fatto, complice soprattutto i problemi fisici di Rondo (vedi la sezione Infortuni). I suoi due passaggi nella NBDL sono stati utili per farlo giocare e proseguire la sua crescita. Il suo allenatore nell'NBDL Brad Jones ha detto di lui "la prima volta era un po' più di un giocatore di college, la seconda volta era un professionista", segno che il giocatore sta crescendo. Vedremo se riuscirà a raggiungere il livello NBA.
Non è bello essere il dodicesimo uomo, ti fai tutti gli allenamenti e non giochi quasi mai, ma purtroppo 30 giocatori devono pur esserlo e per i Celtics il dodicesimo uomo è Leon Powe. Contro Phila Doc ha deciso di farlo giocare e lui ha ripagato la fiducia come meglio non poteva: 10 punti e 6 rimbalzi con tanta cattiveria e con la consapevolezza che l'occasione di poter dimostrare quanto vale forse non sarebbe più arrivata dopo questa volta. Powe quindi ha giocato bene e ha fatto vedere che, in caso di necessità , si può contare anche su di lui. "Leo è stato assolutamente fantastico" ha detto Doc "sono felice per lui, avevamo bisogno di energia, durezza e fermezza, e ha risposto alla chiamata".
Infortuni
Rajon Rondo è il primo giocatore in questa stagione che ha problemi fisici che lo tengono lontano dal parquet per più di due gare. La seconda partita contro Washington sarà la sua unica gara giocata, il resto del tempo lo ha trascorso lottando contro la schiena ed uno stiramento al polpaccio destro. Stimolazioni elettriche, ghiaccio e medicazioni non sono riuscite a riportarlo in campo, anche se probabilmente la settimana prossima riusciremo a rivederlo con la maglia biancoverde.
Problemi anche per Glen Davis alle prese con un'infiammazione ad un ginocchio destro, ma questo non gli ha impedito di scendere in campo, anche se non ha di certo brillato. Giocatore scusato quindi, ma forse avrebbe potuto rimanere fuori campo per curarsi bene.
Scot Pollard sta guarendo dall'infortunio alla caviglia destra e coach Doc Rivers pensa di poterlo utilizzare dalla gara contro i Knicks. La sua esperienza sarà fondamentale nel settori lunghi dei Celtics.
Curiosità
Oltre ad un Garnett primo nelle votazioni ed alla coppia Allen-Pierce quasi sicura della chiamata, all'All-Star Weekend potrebbero essere affiancati da Rajon Rondo nella gara tra rookies e sophomores. L'anno scorso non è stato chiamato nella compagine dei rookies, ma la sua crescita potrebbe permettergli di guadagnarsi la chiamata quest'anno per i secondo anno. Nono nei punti, secondo in assist e palle rubate e quinto nel rapport d'efficienza (13,1), potrebbe avere i requisiti per meritarsi la chiamata.
I Celtics sono tornati veramente di moda, prova ne è che sono la squadra che vende più magliette nel negozio NBA di New York e sul sito ufficiale. Nella classifica dei giocatori Garnett detiene la prima posizione e Pierce è dodicesimo.
Leon Powe si vede poco in campo, ma contro Portland non è stato neanche in panchina perché la sua compagna Lloren Cook ha dato alla luce un maschietto di 3,6 chilogrammi, che hanno chiamato Leon Powe III: auguri da tutti noi!
Il migliore della settimana
Non sarà un play puro, non godrà di velocità elevata, ma Eddie House fa sempre il suo lavoro, quello di tirare quand'è libero, e con percentuali di tutto rispetto (40% da tre punti). Questa settimana si è anche dovuto sobbarcare il lavoro di play per molti minuti e non ha di certo sfigurato. Sicuramente è vero quello che dicono di lui "non è un play" ed in campo la cosa è evidente, però svolge quello che sa fare meglio, ovvero tirare, come meglio non potrebbe ed alla fine si è preferito lui ad un Tony Allen che ne combinava sempre una di sbagliata di troppo. Degna di nota anche la serata di gloria di Powe contro Phila (10+6), ma dubitiamo che si possa ripetere.
Classifica aggiornata:
3 Rajon Rondo
2 James Posey
2 Eddie House
1 Kendrick Perkins
1 Tony Allen
1 Glen Davis
I minuti del PGA Tour
Dopo qualche settimana di calo, riprende a salire il minutaggio di Ray Allen, che si assesta questa settimana a 39 minuti di media, mentre il resto del PGA Tour finisce la scorsa ottava attestandosi attorno ai 36 minuti.
Ne deriva che Garnett continua il balletto attorno alla soglia di tranquillità di 35 minuti di media (ora è ad un decimo sopra tale soglia), mentre Allen recupera rispetto a Pierce ed i due sono attorno ai 38 minuti di media, separati da solo mezzo punto.
Rispondo a chi mi ha chiesto come mai parlo di decimi di minuto se l'argomento sono i secondi, visto che non possono essere più di 60. La risposta è semplice: perché così ha deciso l'NBA, la quale ha trasformato i secondi in decimi di minuto e noi ci limitiamo a prendere i dati come li presenta l'NBA.
Appuntamenti e classifiche
Rallenta (si fa per dire) il ritmo delle partite con tre appuntamenti nella prossima ottava:
lunedì 21 gennaio in trasferta contro New York
mercoledì 23 gennaio in casa contro Toronto
venerdì 25 gennaio in casa contro Minnesota
Con tutte le attenzioni del caso legate al fatto che se ti adagi perdi con chiunque nell'NBA, la settimana prossima ha tutte le credenziali per essere la più facile dell'intera stagione. A prima vista sarebbe sufficiente un buon primo quarto (con Toronto mettiamoci anche un terzo quarto) per avere ragione delle contendenti e poi far giocare le seconde linee che potranno vedere minutaggi elevati.
Ovviamente non sarà così, o perlomeno non tutte le partite saranno così, ma pensate che Minnesota, che attualmente ha vinto solo 5 partite, possa anche avere una più piccola speranza di vittoria? L'unico motivo d'interesse sarà di vedere una squadra giovanissima, con molti giocatori che provengono da Boston (Al Jefferson su tutti), ma che necessita di tempo per poter dimostrare quanto vale, al momento è solo un insieme di imberbi.
E che dire di New York, per la quale criticarla è più facile che sparare sulla Croce Rossa? Nel dubbio se iniziare da Isiah Thomas (l'esatto opposto del re Mida, quello che trasformava in oro tutto quello che toccava, Isiah invece tutto quello che tocca diventa" beh potete immaginarlo) o da James Dolan (uno che è stato messo dal padre a capo dei Knicks per evitare che faccia dei danni all'azienda di famiglia, un musicista mancato che s'improvvisa distruggitore della seconda franchigia più blasonata dell'NBA dopo alla nostra squadra preferita) desideriamo piuttosto mandare un messaggio di solidarietà a tutti i tifosi della fu prestigiosa franchigia di New York.
L'unica gara che potrà dare qualche motivo d'interesse è certamente quella contro Toronto. Partita, inspiegabilmente secondo noi, come una delle favorite al raggiungimento della finale NBA, si è dimostrata quella che è: poco profonda, poco consistente e poco talento. Dopo una stagione in cui le è andato tutto bene oltre ogni più rosea immaginazione, ora Toronto deve fare i conti con la dura realtà ed è facile che i Celtics glielo ricorderanno mercoledì prossimo.
Nonostante già s'invochi la crisi, Boston mantiene senza problemi la vetta della Division, della Conference e di tutta l'NBA, favorita dalla deludente stagione di molte squadre dell'est, di cui solo Detroit sembra tenerne il passo con fatica, e da uno strano assembramento in vetta alla Western con almeno cinque squadre racchiuse in una sola lunghezza (due partite utili) che appiattiscono al ribasso i loro record.
A risentirci.