Joe Johnson è troppo solo in questo inizio 2008…
Un inizio di 2008 da dimenticare. Questa la concisa sintesi del nuovo anno in casa Hawks.
Proprio mentre l'intero mondo della palla a spicchi iniziava a riconoscerne i meriti, infatti, il team ha invertito la rotta, facendo seguire alla striscia vincente più lunga degli ultimi otto anni, quattro sconfitte consecutive, tre delle quali in trasferta, che hanno fatto ripiombare Atlanta nella bagarre per gli ultimi biglietti disponibili per i playoff.
Risultati
@Detroit 81-91 L
Charlotte 93-84 W
Utah 116-111 W
Miami 117-111 W
@Washington 97-92 W
Indiana 107-95 W
@Dallas 84-97 L
@Cleveland 94-98 L
@Indiana 91-113 L
New Jersey 107-113 L
Commento
La caduta è iniziata nei giorni immediatamente successivi alle festività natalizie, dopo che Joe Johnson e compagni erano scesi in campo una sola volta nell'arco di sette giorni, vittoriosi, peraltro, sugli Indiana Pacers.
Due giorni più tardi, il 29 Dicembre, la prima di tre trasferte consecutive vedeva gli Hawks affrontare il difficilissimo esame Mavericks, che, pur nella loro stagione di alti e bassi, partivano nettamente favoriti contro il team più giovane della Eastern Conference.
Lasciato il Texas e messi alle spalle i bagordi di San Silvestro, Mike Woodson e i suoi sarebbero scesi in campo il 2 ed il 4 Gennaio sui parquet di due dirette rivali nella corsa ai playoff: quei Cavaliers e quei Pacers i cui record oscillavano attorno al .500 di vittorie.
Risultato del minitour?
Dallas di 13, senza sudare nemmeno troppo; Cleveland di 4, con il contributo, da non sottovalutare, del prescelto; ed Indiana di 12, dopo esser stata avanti anche di 31! Tutte e tre hanno prevalso sugli Hawks con una certa facilità , rispedendoli indietro di diverse caselle nello scacchiere Nba, senza troppi complimenti.
Per diversi giorni, infatti, gli Hawks si erano trovati ad occupare la quarta piazza della griglia playoff ad est, alle spalle di Celtics, Pistons e Magic, accoppiati ad un ipotetico avversario piuttosto abbordabile e con un altrettanto ipotetico fattore campo da sfruttare a proprio vantaggio.Il gap dai Magic, leader della Southeast division, era sceso a tre partite, e la striscia aperta di cinque vittorie consecutive autorizzava i tifosi, dopo anni di cocenti delusioni, a sognare.
Il brusco risveglio ha fatto tornare tutti con i piedi per terra, coach e giocatori in primis. Lavoro da fare ce n'è ancora molto, soprattutto dal punto di vista dell'approccio alla gara.
Come se non bastasse, al rientro dalle tre trasferte, gli Hawks hanno gettato alle ortiche l'occasione di mettere ulteriore spazio tra loro e le dirette inseguitrici, aprendo la strada alla vittoria dei Nets con una prestazione difensiva da dimenticare, dove sei dei giocatori di Lawrence Frank ha chiuso il match in doppia cifra.
“Dobbiamo fermare questa nostra caduta” ha commentato Woodson al termine della partita, anticipando che apporterà alcune modifiche al quintetto nelle prossime sfide, “quando inizi a perdere ti guardi continuamente alle spalle, e devo assicurarmi che i miei ragazzi non lo facciano, siamo ancora in corsa, assolutamente”.
Motivi per non restare ottimisti riguardo il prosieguo della stagione non sembrano essercene, anche se il curriculum del team nelle stagioni passate autorizza ad ogni scongiuro conosciuto. I rientri di Josh Childress e Tyronne Lue, inoltre, dovrebbero dare quella profondità che era venuta a mancare in quest'inizio di stagione, e che in occasione del fitto calendario di fine Gennaio potrà tornare più che utile.
Diamo i numeri
Magra consolazione, nella sconfitta casalinga con i Nets, è stata la prestazione da all star di Josh Smith, autore di 34 punti, 9 rimbalzi, 3 recuperi e 3 tiri rispediti al mittente.
Season high di assist per Anthony Johnson nella vittoria della Philips Arena sugli Utah Jazz: 14, a due servizi dalla miglior prestazione in carriera, distribuiti in ben 45 minuti di gioco!
Segnali incoraggianti arrivano da Acie Law, il rookie scelto con l'undicesimo pick all'ultimo draft.Al rientro da un fastidioso infortunio, Law ha visto il proprio impiego salire sin dai primi incontri, con un picco da 23 minuti nella sconfitta di Dallas, dove ha messo a referto 12 punti e 3 recuperi.
Tra le ragioni del brutto periodo in casa Hawks, si può includere senza dubbio la scarsa vena di Joe
Johnson nelle ultime uscite: per due volte sotto la doppia cifra nei punti realizzati, con un 7 su 27 complessivo dal campo, contro Pacers e Nets.
Josh Childress, infine, ha smesso gli abiti borghesi il 21 Dicembre in occasione della vittoria sui Wizards, dove ha fatto registrare subito 11 rimbalzi in 23 minuti. Negli ultimi tre incontri poi, il capellone da Stanford è stato tra le poche note liete per coach Woody: 13 punti e 4 recuperi a Cleveland, 26 ed 8 rimbalzi ad Indianapolis e 16 con 8 carambole nello scivolone interno contro New Jersey.
Lente d'ingrandimento: 27
Zaur “Zaza” Pachulia ha chiuso la stagione 2006/2007 con la miglior media punti della propria quinquennale carriera,12.2, ai quali andavano aggiunti, ad ogni tip off, quasi sette rimbalzi. Il tutto in 30 minuti circa di impiego medio.
Un'ottima premessa per il centro titolare di un team in lenta, ma costante crescita. Ottima, se non fosse per la litania di infortuni che ha iniziato a perseguitarlo sin dalla preseason 2007.
Tutto è iniziato a Charlotte, il 18 Ottobre, quando la caviglia dell'ex Bucks e Magic, si è piegata in maniera innaturale in uno scontro di gioco. Le analisi del caso hanno escluso subito le possibilità più gravi, ma Pachulia ha dovuto comunque interrompere la preparazione e fermarsi ai box per le prime cinque partite di regular season.
Rientrato in rotazione, il georgiano ha fatto presto ritorno in infermeria a causa di un incontro troppo “ravvicinato” con il gomito di Samuel Dalembert, a 28 secondi dal suo ingresso in campo contro i Sixers.
I sintomi da commozione cerebrale hanno quindi costretto lo staff medico a trattare l'episodio molto seriamente, tenendo Zaza fuori per altri cinque incontri, proprio mentre il suo rendimento iniziava ad assestarsi sui suoi standard migliori.
Come se non bastasse, Al Horford, terza scelta assoluta degli Hawks al draft 2007, ha dato ragione a chi lo riteneva l'esordiente più pronto al salto nei professionisti, e torto a chi non lo considerava capace di occupare il ruolo di centro.
Un nuovo arrivo che ha tolto pressione e responsabilità dalle spalle del 27, ma che, visto il rendimento dell'esordiente, potrebbe scalzare Pachulia dalla lista delle preferenze di coach Woodson.
L'arrivo dell'ex Florida non costituisce ovviamente un problema per Zaza, che a riguardo dice: “Ricordo quando, tre anni fa, potevamo contare solo su tre munghi, mentre ora abbiamo sei big man nel roster; tutti ne hanno guadagnato, ora tutti sanno di avere le spalle coperte, ma sanno anche che nei ruoli 4 e 5, ora, c'è molta competizione, ed anche questa è un'ottima cosa”.
Con più di mezza stagione ancora da giocare, e la corsa ai playoff aperta ad ogni tipo di scenario, Pachulia sa che avrà tutte le occasioni del mondo per dare il suo contributo, e per raggiungere quel traguardo che lui, falco da tre stagioni, desidera come pochi.
In breve
Anno nuovo, inquilini vecchi. Per l'infermeria di Atlanta le festività natalizie non hanno significato un minor carico di lavoro. Salim Stoudamire prosegue nella sua stagione tormentata: la distorsione alla caviglia destra gli ha fatto saltare l'undicesimo incontro della stagione, e, impedendone ogni movimento laterale, lo costringe ad un allenamento più che limitato.
Josh Smith, inoltre, pur senza aver mancato un incontro nelle ultime due settimane, convive da qualche tempo con un'infiammazione al collo, souvenir di uno scontro fortuito con Dwyane Wade datato 19 Dicembre. Smith non prende nemmeno in considerazione l'ipotesi di fermarsi ai box, ma è evidente che le sue escursioni ad alta quota sono pesantemente condizionate da questo fastidioso acciacco.
L'ex Atlanta Hawks, Isaiah Rider, ha ricevuto in regalo un paio di bracciali molto particolari dalla polizia di Berkely, in California. Le autorità erano state allertate a causa di un violento alterco tra un tassista ed il suo passeggero, rivelatosi poi essere proprio il vincitore dello slam dunk contest del 1994.
J.R., all'arrivo delle forze dell'ordine, è stato fatto oggetto delle sopracitate attenzioni a causa di un paio di accuse che pendevano su di lui da diverso tempo: possesso illegale di arma da fuoco e furto aggravato. Non male come carriera alternativa al basket!
Coming next
Cleveland 9 Gennaio;
Washington 11 Gennaio;
Chicago 13 Gennaio;
Denver 15 Gennaio;
@Milwaukee 16 Gennaio;
@Toronto 18 Gennaio;
Portland 21 Gennaio;
@Denver 23 Gennaio;
@Seattle 25 Gennaio;
@Portland 27 Gennaio.