Nonostante il vistoso sanguinamento Kevin Garnett continua sempre a lottare per la vittoria
I Celtics continuano a vincere ed a convincere. La striscia attuale è pari a 8 vittorie, un'altra serie di vittorie convincenti che stavolta comprendono anche un viaggio ad ovest, con avversari liquidati senza troppi complimenti.
Risultati
Boston Celtics @ Utah Jazz W 104-98
Boston Celtics @ L.A. Lakers W 110-91
Houston Rockets @ Boston Celtics W 93-97
Memphis Grizzlies @ Boston Celtics W 96-100
Commento
L'ultima spiaggia per i pochi e sparuti detrattori di questi fantastici Celtics era il viaggio ad ovest. Si diceva che bisognava attendere proprio le partite in trasferta dall'altra parte della costa per vedere i Celtics in difficoltà , ma anche questi irriducibili hanno dovuto soccombere di fronte alla potenza dei ragazzi in biancoverde, che non hanno paura di nulla e di nessuno, sono in missione per un unico obiettivo: il titolo!
Avversari scarsi? Nient'affatto. Per esempio gli Utah Jazz avevano perso soltanto due volte quest'anno in casa, ma in quella partita i Celtics hanno pensato solo a giocare al risparmio cercando di non sprecare energie inutilmente in vista del back-to-back del giorno dopo, quando sono stati affrontati i Kobers, sui quali si dice che siano la quarta forza ad ovest, ma per come sono stati liquidati senza troppi complimenti dai biancoverdi, o l'ovest è veramente scarso oppure i Kobers non sono granchè. Ma c'è una terza opzione: i Celtics sono veramente forti, e noi siamo orientati su quest'ultima possibilità .
Come tifosi Celtics siamo sicuramente felici di come è andata la settimana, ma sentiamo ancora in modo particolare le sfide contro i gialloviola, contro i quali è sempre necessario aumentare l'impegno per portare a casa la vittoria, costi quel che costi. L'attaccamento alla maglia è una delle cose che ci differenziano da tutte le altre franchigie (Bryant è totalmente estraneo a questa cosa poiché ostenta indifferenza, infatti contro i Celtics gioca sempre male, probabilmente lo fa apposta), e la recente scena che Kevin Garnett ha fatto durante la partita contro Houston, mostrando orgoglioso la scritta "Celtics", testimonia come il buon Kevin sia ben entrato nello spirito del "pride", riveduto e corretto col nome di "ubuntu", ma alla fine è sempre la stessa cosa: tutti insieme, vincenti per la squadra.
Totalmente condannabile quello che ha fatto Odom alla fine della gara. Probabilmente infastidito per non giocare bene in questo periodo, sicuramente frustrato per l'inevitabile sconfitta, Odom ha caricato il nostro Ray Allen come se fosse un giocatore di football americano. Grande meraviglia ha suscitato l'apprendere che la sanzione comminatagli è stata soltanto di una gara saltata, ma lo scandalo è stato il tecnico a Ray Allen, colpevole solo d'essere stato in quel posto ed in quel momento durante la pazzia di Odom.
È un buon periodo per Tony Allen, che sta sfruttando i cali non preoccupanti (per il momento) di rendimento Rondo e di Ray Allen. Il meno famoso degli Allen riesce ad esprimersi al meglio quando parte in quintetto e sta facendo vedere delle buone cose, ma se vuole essere utile ai Celtics deve avere questo atteggiamento anche quando ha pochi minuti a disposizione, e questa sarà la sua sfida più grande.
Come Ray, anche Rajon Rondo sta avendo un momento non molto favorevole, ma mentre per il primo non c'è nessun tipo di preoccupazione, il secondo necessita di qualche annotazione, perché il ragazzo è comunque giovane e rendimenti altalenanti sono possibili "sono cresciuto molto, ma ho ancora molto da imparare" è l'onesto commento del ragazzo. Passare da prestazioni eccezionali a modeste nel giro di pochi giorni può essere frustrante, ma questo è normale e Rajon deve farsene una ragione e continuare a lavorare sodo, così potrà avere un futuro molto radioso.
Com'è noto ad allenare le squadre all'All-Star Game sono gli allenatori delle squadre delle due Conference prime in classifica fino a quel momento. Mentre ad ovest la battaglia è ancora apertissima, ad est i giochi sembrano più ristretti a due formazioni: Celtics e Pistons, con i primi ovviamente grandi favoriti. Potrebbe quindi essere la prima volta che Doc Rivers alleni una formazione dell'ASG. Se così fosse, prima di lui lo ha fatto nel lontano 1991 Chris Ford.
Infortuni
Quattro punti di sutura sono serviti a Kevin Garnett per chiudere la ferita causata da uno scontro di gioco durante la partita contro i Lakers. L'unica conseguenza è un vistoso cerotto sulla tempia, che non sta influendo sul suo rendimento.
Infiammazione al tendine del ginocchio per Rajon Rondo subita verso la fine della gara contro Utah, e ha quindi dovuto guardare la successiva partita contro i Lakers in borghese. È stato anche sul punto di riuscire a convincere Doc a farlo giocare, ma alla fine non è stato convinto. "Non voglio stare fuori, ma è una lunga stagione, è solo una gara, ma è una grande gara". È stato il suo primo incontro saltato per infortunio dal giovane play. Al suo posto è partito in quintetto Tony Allen ed è stato attivato Gabe Pruitt, poi dalla gara successiva è rientrato e tutto è tornato come prima.
Curiosità
I Celtics hanno eguagliato il record di tutti i tempi delle prime 30 partite dall'introduzione dei 24 secondi. Altre 5 squadre hanno perso solo 3 partite, Philadelphia nel 1966-67 (68-13 il bilancio finale), New York nel 1969-70 (60-22), L.A. Lakers nel 1971-72 (69-13), Portland nel 1990-91 (63-19) e Chicago nel 1995-96 (72-10). C'è da far notare che solo Portland non vinse il titolo a causa del fatto che si sono dovuti scontrare contro il grande Michael Jordan. Chi è superstizioso inizi a toccarsi, noi che invece non siamo condizionati da queste fantasie non possiamo che essere orgogliosi della stupenda stagione che ci stanno facendo passare i nostri amati Celtics.
L'attuale allenatore dei Lakers Phil Jackson ha conseguito 938 vittorie prima della partita contro i Celtics, le stesse del più grande allenatore della storia, l'immenso Red Auerbach. I Celtics avrebbero permesso a Jackson di superare Red proprio contro di loro? Nemmeno per sogno, infatti Boston ha giocato bene anche per quello.
Secondo riconoscimento settimanale per Paul Pierce per la Eastern Conference. Nelle partite in questione, ovvero le 4 ad ovest, Pierce ha collezionato 27,5 punti, 6 rimbalzi, 4,3 assist e 1,8 rubate. Complimenti al giocatore, se lo merita veramente, peccato che non abbia avuto il più importante riconoscimento mensile, se lo sarebbe senz'altro meritato.
Continuano le votazioni per l'All-Star Game e Kevin Garnett rimane sempre primo con oltre 1,5 milioni di voti, seguito da Lebron James con quasi 1,3 milioni. Il distacco di Ray Allen da Kidd, secondo nelle guardie, è di soli 125mila voti, mentre Pierce rimane ancora al quarto posto tra le ali. Le votazioni termineranno il 20 di gennaio.
Nella partita settimanale contro Houston si è tornati a parlare dei contatti avuti tra i Celtics e Mutombo. Il giocatore ha confermato questi contatti, ma lascia allibiti la motivazione per cui ha rifiutato le proposte dei biancoverdi: "fa troppo freddo". Se la pensa così ha fatto bene a star lontano da Boston.
Il migliore della settimana
È una decisione più difficile del solito dover scegliere un migliore non-PGA Tour questa settimana, perché Rondo per esempio non ha giocato una partita e ha proprio sbagliato l'ultima. Perkins non si è visto contro i Rockets e nel complesso non è stato irreprensibile. Si deve quindi passare a Posey, che però ne ha fatte solo due di una certa consistenza e House è stato un po' troppo umorale. Alla fine quindi il riconoscimento non può non andare a Tony Allen, che è andato in doppia cifra per ben 3 volte su 4, e nell'ultima partita vanta un fatturato di ben 20 punti.
Classifica aggiornata:
3 Rajon Rondo
2 James Posey
1 Eddie House
1 Kendrick Perkins
1 Tony Allen
I minuti del PGA Tour
Anche questa settimana Paul Pierce è stato il giocatore più utilizzato del PGA Tour con 39 minuti di media settimanale, segue Allen con 36 ed ultimo sempre Garnett con soli 33 minuti d'impiego medio.
In questa ottava possiamo vedere il sorpasso di Pierce nei confronti di Allen, infatti il primo ha una media di 38,4 minuti, mentre il secondo ne ha 2 decimi in meno. Ben più distante Garnett che continua a scendere ed ora ha un solo decimo in più della soglia dei 35 minuti.
Appuntamenti e classifiche
Prosegue con buon ritmo la stagione dei Celtics, ai quali attendono altre tre partite durante la prossima ottava:
sabato in trasferta contro Detroit
mercoledì in casa contro Charlotte
venerdì in trasferta contro New Jersey
Finalmente la settimana prossima i Celtics hanno l'opportunità di vendicare la sconfitta subita lo scorso 19 dicembre al Garden contro Detroit, una squadra esperta che in questi anni ha raccolto molto meno di quello che avrebbe meritato. La sconfitta è stata scaturita dalla maggiore esperienza degli avversari, ma siamo sicuri che i Celtics avranno fatto tesoro della lezione subita.
Dopo quella che viene già definita un'anticipazione della finale dell'Eastern Conference le cui due squadre sono entrambe in striscia ampiamente positiva (11 per Detroit, 8 per Boston), la franchigia biancoverde affronterà due incontri particolari: mentre Charlotte sta avendo numerose difficoltà a stare a contatto con la zona play-off, decretando probabilmente ancora la mancata qualificazione alle partita che contano, New Jersey invece pare vicina al suo "canto del cigno", infatti le voci di smobilitazione si fanno sempre più forti, e se verrà scambiato Kidd allora la squadra verrà sicuramente smembrata e partirà una ricostruzione molto lunga.
La classifica recita ancora dei risultati assolutamente fantastici: con la vittoria contro Memphis le vittorie sono arrivate a 28 e per raggiungere la Chicago dei record i Celtics devono vincerne altre 13 per arrivare a 41 vittorie e 3 sconfitte. Ma i Celtics non guardano i record, loro sono in missione per la vittoria finale, non importa come si chiude la stagione. E noi siamo tutti a tifare per loro.
A risentirci.