Andre Owens è stato promosso in quintetto base al posto dell'infortunato Tinsley
I Pacers salutano un difficile 2007, nel peggiore modo possibile perdendo tutte e quattro le partite conclusive di questo anno. Tre trasferte sfortunate, Atlanta, Charlotte e Detroit con quest'ultimi che hanno pure espugnato la Conseco Fieldhouse, hanno portato i Pacers nuovamente con un record negativo (15-17) dopo essere stati due partite sopra il 50%.
"E' tempo di dimenticare quello che è successo nel 2007 e cominciare a pensare a quello che dobbiamo fare per centrare i playoffs". Le parole di un ottimo O'Neal di questo ultimo periodo.
Nonostante un record in deficit Indiana è ancora nella griglia playoffs, nella settima posizione davanti ai New Jersey Nets, ma un difficile tour ad ovest che si prospetta fra pochi giorni potrebbe complicare la situazione. "Penso sia importante per noi cominciare a realizzare una striscia di vittorie perché abbiamo giocato quasi 40 gare - continua O'Neal - non possiamo continuare a vivacchiare per l'ottavo posto disponibile. Fino ad ora siamo stati fortunati ad essere in questa posizione, perché noi abbiamo buttato qualche gara di troppo ma anche le altre squadre stanno perdendo". Infatti solamente 5 squadre su 15 nella Eastern Conference hanno un record positivo.
Addirittura, nella prima delle quattro sconfitte, sul campo degli Atlanta Hawks, i Pacers si giocavano la possibilità di essere al quarto posto nella conference, ma nonostante un ottimo Troy Murphy (19 punti e una serie di triple che teneva in scia fino alla fine Indiana) non riuscivano ad arginarli perdendo 107-95. "Loro si sono creati dei buoni matchups. Josh Smith, giocando in diversi ruoli, è difficile da marcare per le nostre guardie perché è molto atletico, mentre Joe Johnson è sempre difficile per chiunque". Dichiarava a fine gara un amareggiato O'Brien. "Bisogna dargli credito". Diceva invece Tinsley.
A Detroit, nella successiva trasferta, si sono visti forse i Pacers più brutti della stagione, in partita per appena un quarto e poi travolti dai Pistons che riuscivano ad infliggere ben 40 punti nel solo secondo quarto alla brutta difesa (perimetrale soprattutto) di Indiana. “Nel secondo quarto abbiamo perso troppe volte la palla – diceva O'Brien – loro non hanno sbagliato niente, sono superiori a noi e per questo non possiamo dargli tante opportunità perdendo la palla, non so quante ne abbiamo perso nel secondo quarto!".
Un grande Jermaine O'Neal da 25 punti con un bel 8-13 al tiro era l'unico in grado di fare qualcosa contro la grande difesa dei Pistons. Nel secondo tempo si fermava Jamaal Tinsley, da qualche partita limitato da una gamba destra dolorante; un'assenza che si faceva sentire nel back-to-back alla Conseco Fieldhouse, soprattutto nel finale dove i Pacers realizzavano solamente un canestro dal campo negli ultimi 5 minuti, perdendo 98-91.
Sicuramente tutt'altra prestazione dei Pacers rispetto alla sera prima, ma l'esperienza dei padroni nella Central Division aveva la meglio quando la partita si doveva decidere. “Sono una squadra difficile da battere – dichiarava Jim O'Brien – ci siamo messi in una posizione tale da poterla vincere questa gara, è stata una solida performance nonostante la sconfitta“.
O'Neal finiva con 20 punti, 11 rimbalzi e 5 assists. “Jermaine è stato di nuovo magnifico“. Il giudizio di O'Brien. Dunleavy invece finiva con 18 punti, ma nell'ultimo quarto giocava solamente 45 secondi (utili per realizzare una tripla) per far spazio alla difesa di Kareem Rush.
"Ce la siamo giocata ma non siamo bravi abbastanza, dobbiamo apprendere da loro e fare meglio". Le parole invece di Marquis Daniels, che in quel momento veniva da un 4-19 al tiro dal campo, nelle precedenti tre uscite.
A Charlotte, nella sfida persa con un tempo supplementare per 107-103, Indiana "buttava" per la sesta volta in questa stagione un vantaggio in doppia cifra, infatti con un jumper di O'Neal a 7:10 dal termine i Pacers erano avanti 87-74, ma perdevano 6 palloni nei 6 minuti finali. “Quando perdi il pallone 11 volte più dei tuoi avversari vuol dire che probabilmente non vincerai – diceva O'Brien – penso che questo ci abbia penalizzato“.
Era successo lo scorso 9 novembre sempre contro Charlotte, quando i Pacers entravano nell'ultimo quarto avanti 73-65, ma subivano un 31-14 di parziale e perdevano la gara. Era successo anche il giorno dopo, quando contro Denver la squadra di O'Brien conduceva 74-56 all'intervallo lungo, ma solamente 32 punti realizzati nel secondo tempo la condannavano ad una sconfitta per 113-106.
Era successo anche il 16 dicembre, quando i Pacers avevano 18 punti di vantaggio sui Raptors nel terzo quarto ma riuscivano a perdere 110-101, ed era successo anche qualche giorno dopo in una incredibile trasferta contro Minnesota (la squadra col peggior record nella lega) dove dopo un primo quarto concluso avanti per 40-20 ne corrispondeva un secondo perso per 40-15!
Se i Pacers avessero portato a casa tutte queste gare, avrebbero un record di 21-11 e sarebbero nelle posizioni alte della Eastern Conference, invece si ritrovano ora appena nei playoff.
Calo di concentrazione o qualcos'altro, la causa di tutto questo? “Non so quale sia la causa – ha detto Danny Granger – abbiamo l'opportunità di chiudere la gara e invece iniziamo a perdere palloni, a prendere brutti tiri e perdiamo la gara“.
Nel frattempo una nota dolente, l'infortunio di Jamaal Tinsley che ha saltato le ultime due partite e dovrebbe stare fuori un'altra settimana. Un problema alla gamba destra, nato lo scorso 15 dicembre a Miami che lo ha condizionato nelle partite successive, appena 6 punti di media con un pessimo 12-45 dal campo quando nelle sette partite precedenti viaggiava a cifre da all-star game: quasi 21 punti, 9 assists e 5 rimbalzi.
“Terremo Jamaal nella inactive list fino a quando la sua gamba destra sarà recuperata – ha detto Jim O'Brien – sfortunatamente, ha giocato al minimo delle sue potenzialità nelle ultime partite. Lui vuole giocare lo stesso nonostante l'infortunio ma è fondamentale che lui giochi al meglio“.
Con Tinsley momentaneamente fuori, Andre Owens è diventa la point guard titolare con Marquis Daniels primo cambio dalla panchina. “Ogni volta che uno starter non può giocare c'è una grande chance per qualcun'altro di cominciare subito in quintetto base dopo molto tempo, per Andre questo è importante – ha detto O'Brien – so anche quello che può dare Marquis (Daniels), e potrebbe essere anche un'opportunità per Travis Diener. E' una chance per ognuno di loro questa“.
Owens è stato firmato in estate con un contratto non garantito e nelle gerarchie doveva essere la quarta point guard dietro Tinsley, Daniels e Diener. Ora invece, grazie soprattutto alla sua aggressività in difesa ha sorpassato gli ultimi due. Addirittura a Charlotte ha fatto registrare la sua migliore partita in carriera, realizzando 15 punti e segnando 4 triple, riuscendo a subire degli sfondamenti da gente come Richardson e Wallace.
“Cerco di scendere in campo e giocare al massimo e nel migliore modo che conosco“. Le parole di Owens, che sta lavorando sui suoi difetti, anche servendosi di alcuni video, soprattutto in attacco per esempio quando deve o non deve attaccare il canestro con una penetrazione, visto che molte volte ha subito delle stoppate.
“Sono un grande tifoso di Andre Owens. Penso faccia giocare un basket molto ordinato, certamente non è Jamaal Tinsley nelle situazioni in cui deve far far girare la palla ma difende ad un grandissimo livello“. Il commento di coach O'Brien sulla point guard.
Nonostante tutto, non sembra ancora arrivato il momento di Diener che però sta facendo vedere qualcosa di positivo nei minuti a disposizione, come ad esempio a Detroit quando in una partita già chiusa ampiamente da un po' è stato utilizzato negli ultimi 7 minuti, sfruttati al meglio segnando 11 punti e un buon 3-4 nelle triple. “Ho visto dei miglioramenti in Travis nelle ultime due settimane“. Ha detto su di luiO'Brien.
Larry Bird ha fatto sapere che se Daniels non avrà problemi fisici, non ci sarà la necessità di firmare un'altra point guard, a maggior ragione della fiducia nel duo Owens-Daniels affiancati da Diener.
Per quanto riguarda il settore lunghi, fermo ancora ai box David Harrison e rientrato Diogu, sono scesi i minuti in campo di Jeff Foster, non per demeriti propri ma per il buon momento di Murphy. “Murphy probabilmente sta giocando meglio di tutti in questo frangente". Il complimento di coach O'Brien.
Due partite casalinghe necessariamente da vincere prima di partire per il tour nella Western Conference: Memphis Grizzlies e Atlanta Hawks. La trasferta a Los Angeles contro i Lakers sarà la prima nell'altra sponda.