Valtteri Filppula (#51) festeggia un goal con Jiri Hudler. I Red Wings si sono affidati al finlandese in questo periodo di infortuni.
Eccomi di nuovo tra voi. Le mie ferie in terra austriaca si sono concluse, ho riposto gli sci in cantina (rovinatissimi dalle pessime condizioni delle piste imbiancate solo superficialmente da qualche spruzzo artificiale) e restituito i pattini a noleggio.
Per qualche giorno ho sognato di vivere in questi posti in cui i ragazzini si ritrovano il pomeriggio sui laghi ghiacciati, si infilano i pattini ai piedi, mettono le scarpe appena tolte a formare una porta approssimativa, indossano i guanti, prendono in mano una stecca e passano ore e ore a giocare ad hockey, ad imparare nuove mosse, a sperimentare nuove pattinate. Bellissimo.
Purtroppo non ho trovato un solo posto aperto che mi vendesse una stecca da hockey, un solo posto che la noleggiasse, e mi sono dovuto accontentare di guardarli, con la voglia infinita di essere là con loro. Uno di questi ragazzini ha pure rischiato la vita: si è presentato sul lago con la maglia olimpica del Canada numero 91. Quella con la “C” stampata sul cuore. Non so cosa mi abbia impedito di andargli vicino a dargli una testata per impossessarmi del cimelio. Forse il fatto che era un bambino, forse il fatto che la casacca mi sarebbe stata stretta.
Ma torniamo a noi e vediamo cosa è successo ad Ovest della NHL in questo periodo di feste.
Tornato a casa scopro che poco è cambiato. Detroit ha chiuso l'anno con un record di 12-2-1 in dicembre, ha vinto 4 delle 5 partite in trasferta di fine anno, segnando ben 17 goal e subendone solo 5. Niente di nuovo dunque, se non che Hockeytown scopre di aver fatto l'ennesimo colpo grosso ad un draft, pescando al terzo turno nel 2002 (95-esima scelta assoluta) un giovane finlandese dal nome quasi impronunciabile: Valtteri Filppula.
Con solo 10 goal lo scorso anno nelle 73 partite disputate e con nessun punto nelle prime 10 gare disputate quest'anno, Phil (questo è il soprannome più semplice datogli dai compagni) sembrava destinato alla AHL, ma dicembre lo ha consacrato: 9 goal nelle ultime 10 gare e promozione in prima linea. D'accordo, l'assenza forzata di Zetterberg e Holmstrom, ha contribuito non poco, ma quando c'è stato bisogno, Phil è esploso. Bravo.
L'altra squadra sugli scudi, capace di sfondare quota 50 punti in classifica, è quella di Dallas. Gli Stars ne vincono 8 nelle ultime 10 e chiudono l'anno al comando della Pacific e al terzo posto in NHL. Un traguardo che vale il rinnovo del contratto (un anno) a Dave Tippett, il coach più vincente nelle ultime 5 stagioni (.641 di percentuale vittorie).
Ultime 5 stagioni, almeno, in cui la Northwest è costantemente la divisione più equilibrata (in fatto di punti), più incerta, più combattuta. L'anno solare 2007 lo chiude al comando Vancouver, ma sono ben 4 le squadre che attualmente sarebbero qualificate alla post-season.
Post season che i Canucks di Roberto Luongo non avranno problemi a raggiungere nonostante non brillino in attacco (i gemelli Sedin e Naslund bastano e avanzano per raggiungere lo scopo). Stesso discorso, a reparti invertiti, lo possiamo fare per gli Avalanche. Colorado ha una pessima difesa, ma l'energia di Stastny dà vita ad un attacco con ben tre scoring line degne di nota. Nell'attesa che capitan Sakic si riprenda dall'operazione (2 mesi almeno), la squadra continua nel suo, ormai classico, rendimento altalenante.
Rendimento che caratterizza anche Calgary, squadra molto più equilibrata nei vari reparti, senza punti deboli sulla carta, ma che fatica a prendere il comando nonostante i mezzi a disposizione.
Chi non riuscirà a prendere nessun comando sono sicuramente i Kings. La squadra di Los Angeles chiude il 2007 all'ultimo posto della Western e della Lega…ma chiude, e apre, in bellezza.
Arrivano 2 vittorie pesantissime a fine anno a Colorado e a Chicago, e il primo gennaio si replica vincendo ancora contro Chicago tra le mura amiche. Tre vittorie, sei punti.
Ma se Los Angeles mi ha stupito con le sue vittorie, St.Louis mi ha deluso con le sue sconfitte. Nonostante la vittoria per 2-0 contro Detroit a fine anno, i Blues si sono presentati a questo appuntamento con 4 sconfitte consecutive sul groppone. Sconfitte pesanti (tranne quella contro Dallas in cui Kariya ha messo a segno una tripletta) che lasciano la squadra nel limbo della Western Conference.
Un Limbo occupato attualmente da squadre come Minnesota, Anaheim, Columbus e Chicago. Tutte squadre che si giocheranno un ingresso ai prossimi play-off, squadre deluse che mai avrebbero pensato di trovarsi in questo posto in questo periodo dell'anno (vedi Anaheim), squadre contente di poter dire ancora la loro (vedi Chicago), squadre che sono abituate a lottare sul filo di lana fino alla fine (vedi le altre).
Detto questo, con la testa ancora a quei laghetti ghiacciati austriaci pieni di ragazzini con una passione in comune, vi saluto con gli auguri di rito: buon 2008!
Ricapitolando
Central Division
Detroit è leader con 61 punti. Una voragine su St.Louis(42), Columbus (42) e Chicago (41), un abisso su Nashville (38).
Northwest Division
Al comando troviamo Vancouver con 48 punti. Seguono Minnesota a 46, Colorado e Calgary a 45. Chiude le fila Edmonton con 36 punti.
Pacific Division
Dallas chiude il 2007 al comando con 50 punti. Segue a ruota San Josè con 49, quindi Anaheim (43), Phoenix (37) e Los Angeles(32).