Amare Stoudemire è sotto accusa per la sua difesa inconsistente…
“E' colpa mia” dichiarava Amarè Stoudemire dopo la partita contro i Mavs.
Il numero 1 era disposto a prendersi tutta la responsabilità dell'orribile primo quarto a Dallas. Dopo i primi 12 minuti infatti i Suns si trovavano già sotto di 17 punti: 40 a 23.
Un deficit che non sarebbero più stati capaci di recuperare, nonostante una rimonta che li ha portati a perdere di soli tre punti.
Potrebbe sembrare ingiusto puntare il dito soltanto su Stoudemire quando bisogna difendere in cinque. Tuttavia la gran serata di Erick Dampier non è stata l'unica grande prestazione di un lungo avversario nelle ultime partite. Anzi, si può dire che sia una costante dopo le ottime partite contro i Suns di Al Jefferson, Tyson Chandler, Tim Duncan, Chris Bosh e Andrew Bynum.
“La difesa interiore è il nostro punto debole, senza dubbio” ammetteva Mike D'Antoni, che poi però ci teneva a mettere in chiaro la sua fiducia in Stoudemire: “Vuole migliorare in difesa e lui ci ha abituati da sempre a raggiungere gli obiettivi che si pone”.
Il coach sa che se l'ex Rookie dell'anno se lo mette in testa, può davvero diventare un difensore migliore.
Contro gli Spurs, Duncan stava dominando quando poi negli ultimi sette minuti è stato limitato a soli due punti e i Suns hanno potuto vincere la partita con un parziale finale di 6-0. Il problema è che un giorno la difesa gioca così bene e quello dopo concede facili tiri da tre nell'ultimo minuto a Nowitzki (l'equivalente cestistico di un suicidio) o schiacciata dopo schiacciata a Bynum.
“Ormai non mi sorprende più nulla" – affermava il capitano Nash – "siamo costantemente inaffidabili in difesa, è molto frustrante. Quello che mi frustra è che non ci impegniamo al massimo in difesa con continuità . Siamo di solito più bassi e dobbiamo giocare con più intensità per non far pesare la differenza di statura. Poi però quando giochiamo duro siamo una buona squadra difensiva”.
Come a San Antonio o contro i Jazz.
Il problema è che ogni volta che questi Suns fanno un passo avanti, poi ne fanno due indietro. La sconfitta per 122 a 115 contro i rivali Lakers ne è un chiaro esempio. Bynum, la giovane promessa degli angelini, è sembrato un veterano centro dominante con i suoi 28 punti e 12 rimbalzi, di cui 8 offensivi. L'unico Sun con 10 rimbalzi è stato Marion, mentre Stoudemire ne catturava soltanto 6.
“E' questione di volontà " – ammetteva lo stesso Stoudemire – "dobbiamo metterci in testa di difendere meglio, smetterla di cercare scuse ed andare avanti”.
Nash, sempre il primo ad ammettere responsabilità e chiedere uno sforzo maggiore, ammetteva a sua volta che “quando giochiamo con intensità siamo una delle migliori squadre difensive. Quando non lo facciamo, il che è molto frequente, siamo una delle peggiori”.
In questo momento, statistiche alla mano, i Suns sono davvero una delle peggiori squadre della NBA in difesa: concedono 46,7 rimbalzi a partita catturandone 40,6 per una differenza di -6,1 che è la peggiore della NBA e con il 46,23% dei tiri concessi agli avversari sono ventiquattresimi nella lega.
I primi quarti contro i Mavs o gli Hornets sono delle prove evidenti di questo problema. Secondo Raja Bell i Suns sono in grado di giocare degli ottimi secondi tempi e rientrare in partita, “ma nella NBA questo non basta. Dobbiamo trovare un modo per mantenere l'intensità da tutte e due le parti del campo sin dall'inizio e per ora non ci siamo riusciti”.
“E' solo una partita" – dichiarava D'Antoni, sminuendo la sconfitta contro i Mavericks – "una partita a Dicembre conta poco quando si arriva ai Playoff”.
Anche Grant Hill, abituato a giocare in squadre molto meno vincenti di questi Suns, sosteneva che “non stiamo giocando il nostro Basket migliore, ma quando sarà Maggio a nessuno interesserà Dicembre”.
Dopo la sconfitta contro i Lakers i Suns continuano ad essere i leader della Pacific Division e sono attualmente la squadra con il maggior numero di partite in trasferta, il che potrebbe spiegare in parte il deludente bilancio di tre vittorie e cinque sconfitte nelle ultime otto partite.
A questo punto, il capitano Stoudemire sprona i suoi: “Dobbiamo cominciare a cambiare l'inerzia. Dobbiamo farlo subito. Si comincia dalla prossima partita contro i Clippers”.
Around the Valley
Visto che siamo in clima natalizio, è giusto parlare di Shawn Marion e della sua visita al Banner Children's Hospital a Mesa, sobborgo di Phoenix. “The Matrix” ha organizzato la visita portandosi dietro Barbosa, DJ Strawberry, Sean Marks ed altri addetti ai lavori dei Suns e delle Phoenix Mercury. Era la sua nona visita ad un ospedale per bambini e si capiva subito che era un'occasione speciale per lui che adora i bambini.
“E' un peccato che non ne abbia nessuno" – ammetteva Shawn – "magari in futuro…”. Nel frattempo, dava regali a tutti i piccoli pazienti che erano in attesa di questo evento da giorni. “Lo aspetta da tutta la mattina” dichiarava una mamma riferendosi a sua figlia, Katie Doty, che è stata tutto il giorno a fare un disegno di un giocatore dei Suns che segna un canestro con un difensore dei Lakers che urla “no” sullo sfondo. Disegno poi autografato da Marion e Strawberry.
Marion, come i suoi colleghi Nash e Stoudemire ha poche possibilità di partire titolare nell'All-Star Game, come rivelano i primi risultati delle votazioni popolari.
Steve Nash è terzo tra le guardie dietro a Kobe Bryant e Tracy McGrady. Il 13 Dicembre il playmaker dei Suns aveva 317'000 voti contro i 388'000 del giocatore di Houston.
Stoudemire è invece secondo nella classifica dei centri ma è impossibile che spodesti Yao Ming dal suo trono costruito sui voti dei suoi connazionali cinesi. Marion e Grant Hill sono quinto e decimo rispettivamente nella categoria “forwards”.
Per finire, un link alla pagine dei video dei Suns su YouTube con la menzione speciale della nuova rubrica “Ask Raja”.
Su YouTube chiunque può postare un video facendo domande al giocatore dei Suns, che poi ne sceglierà alcune cui rispondere nel prossimo appuntamento online.
Per oggi è tutto, tanti auguri di buon anno a tutti i Suns Fans e non.