Rick Adelman meglio di Jeff Van Gundy? Mah…
Perchè non dilettarsi nello sbugiardare qualche leggenda metropolitana che s'aggira per “the league” ?
“Mr. Adelman si che ha rivoluzionato i Rockets! Altra merce rispetto a quel Van Gundy che “militarizzava” i razzi di Houston…”
Sarà , ma a noi risulta che i texani siano passati dal camminare al fare… jogging per il parquet e che – a metà campo – i giochi a due e i persistenti isolamenti – tanto cari al buon Jeff – rimangano ancor oggi di strettissima attualità .
E cosa dire del fatto che un giocatore “Vangundyano” per antonomasia come Chucky Hayes giochi il doppio del ben più talentuoso Olimpionico Scola?
Mah…
Almeno sara' felice Bonzi che – come è noto – con l'ex coach dei Knicks non si scambierà certo gli auguri il prossimo 25 di dicembre…
Da almeno un biennio sentiamo vari “esperti” sindacare sul fatto che i Dallas Mavericks siano una squadra costruita per i playoffs.
Giusto sottolineare come il vulcanico “Averuccio” Johnson abbia registrato la retroguardia rispetto al recente passato, ma è altrettanto evidente come i Mavs abbiano un “fragile ego” e che - soprattutto – difettino di lunghi che facciano la voce grossa in pitturato.
Come si fa dunque a definire “squadra da playoffs” un team con queste due macroscopiche lacune?
Sarebbe meglio definirli una signora squadra da regular season, del resto la stagione scorsa ha confermato in pieno quest'ultima tesi…
Come dite? Han disputato la finale nel 2006?
Verissimo, ma beneficiarono – non poco- della fascite plantare di Duncan e schienarono solo dopo sei faticose contese i Suns privi di Amarè, Kurt Thomas e con un Bell azzoppato…
A proposito di Phoenix, la franchigia del deserto calamita luoghi comuni da ogni dove:
– “I Suns non difendono!”
Ma da quando è arrivato Raja (estate 2005) sono stabilmente – per percentuali concesse al tiro su azione – tra le prime dieci retroguardie del torneo.
“Nash in difesa deve ringraziare il commissioner se guarda senza pagare il biglietto…”
Ma la scorsa stagione è stato il primo del roster di D'Antoni per sfondamenti presi…
"Phoenix è la miglior squadra in transizione, ma nulla di particolare a metà campo.”
Se ciò fosse vero però – tra il sedicesimo ed il ventesimo – rintocco di cronometro non tirerebbero mica con il 53%…
“Hanno una panchina corta.”
Certo, Banks e Piatkowsky non esuberano di talento, ma se a Dallas gioca Barea e all'Alamo Vaughn…
Non sarà forse che il loro coach sia -semplicemente- poco amante del c.d. “Platoon system”?
E ancora: “Se giochi in otto arrivi a maggio spompato.”
Non guasterebbe però sapere che a Phoenix – per compensare l'esigua rotazione – ci si alleni il giusto: le sedute son intense ma brevi, in modo tale da far rifiatare i veterani.
Chiedere a Grant Hill che la prima volta che ha messo il naso in palestra non credeva ai propri occhi quando – dopo poco più di un'ora – i suoi nuovi compagni riprendevano allegramente la via di casa…
“Le partite sono i nostri allenamenti…” ha sibilato - recentemente – il miglior playmaker della lega ad un basito reporter avvèzzo a metodi di allenamento di stampo “Rileyano”…
Perniciosi luoghi comuni - dunque – rimbalzano copiosi per la lega di monsieur Stern.
“Shaq è un ex giocatore, se dedicasse tutto il suo tempo alla divisa… del corpo di polizia di Miami piuttosto che a quella degli Heat farebbe cosa buona e giusta…”
E' innegabile – quanto l'immarcabilità di Allen I – che il Diesel sia in declino, tuttavia tira ancora il 60% su azione e se solo i compagni si ricordassero di servirlo con maggiore frequenza tornerebbe - istantaneamente – ad essere il secondo miglior centro “puro” della lega.
Il “Padrino” intanto ci tiene a far sapere che: “Vado per i 36 ma sono ancora il cattivone più cattivo dell' Nba…”
“Senza Gilbertone-nostro è meglio che nella capitale sperino in un rimbalzo fortunato di una pallina a fine maggio…”
Intendiamoci; il pirotecnico californiano manca a tutti, tuttavia è più sensato dare spazio a giovani virgulti come Young e Blatche piuttosto che vederlo zoppicare per il campo con un ginocchio malconcio.
Intanto “Caron dimonio” e company – in contumacia del loro “leader maximo” – ne han vinto nove su quattordici… (al 14 dicembre)
Planiamo nella baia di San Francisco, altro luogo in cui luoghi comuni da evitare sono frequenti come l'appiccicosa nebbiolina che di solito avvolge il “Golden Gate”.
Si dice che i Warriors abbiano grandi tiratori: a nostro avviso ne hanno “solo” di buoni.
Se segnano come nessun altro da tre è perche corrono come… nessun altro – generando dunque più possessi- e perchè con una “small lineup” la spaziatura del campo è di sovente eccelsa, favorendo perciò un'alta qualità delle conclusioni perimetrali.
Quanto alla presunta fragilità del reparto di dietro della squadra di Nelson vi chiediamo: è secondo voi possibile sconfiggere un team da 67 “doppievù” – come la Dallas dell'anno scorso – senza un'adeguata organizzazione difensiva?
Se non siete ancora convinti, vi segnaliamo che da quando Stephen Jackson è tornato a vestire la canotta giallo-blù i suoi stan concedendo il 44% dal campo alla concorrenza.
Per intenderci, quella degli speroni – all'unanimità considerata la miglior difesa della lega – in questo primo mese e mezzo ha concesso il 46%…
E poi non veniteci a dire che lo stile di Nellie non paghi da maggio in poi, anche se dalle parti di Dallas nessuno si azzarda più a proferire tali sciocchezze…
Ci preme sottolineare come sia perlomeno superficiale, inoltre, considerare l'epilogo della serie della scorsa primavera come: “La più grande sorpresa nella storia della post-season!”
Oakland aveva - infatti – un roster più veloce, atletico, non meno tecnico e meglio allenato della controparte.
Aggiungete che mentre Dirk sudava “sette camicie” contro la difesa di “Captain Jack” e compagni, dall'altra parte del campo il Barone non conosceva avversario che lo potesse limitare…
Discorrendo in merito a quale sistema di gioco sia più vincente, di recente ci si imbatte in diffusi e - francamente – eccessivi elogi del “sistema Spurs”.
Sia chiaro, gli speroni sono titolari del migliore “coaching staff” della lega, ma i trionfi della franchigia del mercato meno importante d'America ci sembrano maggiormente riconducibili al sistema: “La miglior ala-pivot della storia ce l'abbiamo noi!…”
Allo stesso tempo è un attimino esagerato sostenere come le squadre di Philip Jackson mietessero successi a volontà grazie all'attacco a triangolo.
Certamente le “triple-post offense” quando eseguita come Tex Winter comanda genera un'impeccabile spaziatura del campo, tuttavia è innegabile come nei momenti topici degli incontri -e… delle stagioni- fossero le giocate individuali (in isolamento…) dei vari Jordan, Shaq o Kobe a portare a casa partite, serie e… titoli.
E che il venerabile Tex ci perdoni l'affronto…
Non ci pare opportuno congedarci senza menzionare il tormentone che da ormai diversi anni sbeffeggia i tifosi dei Suns.
“Riuscirà la miglior squadra offensiva del globo terracqueo a sfatare il mito che vuole sempre “belle e incompiute” quelle franchigie che prediligano schiacciare l'acceleratore a tavoletta? “
Siamo spiacenti per i supporters di Nash e compagni ma ciò non accadrà mai. Perchè San Antonio è imbattibile?
No, molto più semplicemente perchè il mito in questione non sussiste… poichè – e chi ha buona memoria ne è perfettamente al corrente - già i Lakers di Magic e i Celtics di Bird vinsero titoli basando la propria pallacanestro sul gioco in transizione…
Bando ai luoghi comuni dunque!