Nessuna ripresa per i Knicks

Eddy Curry sta attraversando un momento di crisi…

Sono passate due settimane dalla pubblicazione del precedente Team Report, ed alla luce degli ultimi risultati la situazione dei Knicks non è migliorata. "Archiviato" si fa per dire il caso Marbury, è l'atteggiamento della squadra che lascia alquanto perplessi. Il bilancio parla chiaro, tre W e cinque sconfitte di cui due estremamente imbarazzanti (vedi 76ers e soprattutto Celtics). Dopo le due W consecutive con Chicago e Utah i risultati sono stati altalenanti e la squadra non si è mai espressa al meglio.

Ciò che sorprende è la mancanza di polso da parte di James Dolan, il quale sembra non voler assumersi l'onere di cacciare Thomas, il cui rispetto all'interno dello spogliatio è pressochè pari a zero. Con il team allo sbando il proprietario dei Knicks preferisce l'immobilismo e le caterbe di fischi del garden all'esonero di Zeke (che recentemente ha festeggiato i 4 anni di permanenza a New York city http://www.playitusa.com/articolo.php?id=6967).

Proprio ieri sul Post Marc Bermann parlava del patetico tentativo di Thomas di rabbonire Dolan alludendo al fatto che soli tre team ad est hanno un record positivo. I cori da stadio del garden incitavano il patron a cacciare Isiah, lo stesso GM\coach ha dichiarato alla fine del match con Phila: "Nonostante abbiano messo la musica sentivo comunque i cori, se mi chiedete quale musica fosse trasmessa non vi saprei dire la canzone, ma di certo vi potrei dire cosa stava cantando la gente".

Il team semplicemente non c'è, in particolare Eddy Curry mostra segni di peggioramento dopo l'ottima passata stagione, ma soprattutto preoccupa il suo scarso impegno, tanto che i maligi vociferano su un suo possibile scambio.

Il nuovo arrivato Zach Randolph insieme allo stesso Curry è stato seduto sul pino parecchio in seguito alle sue non brillanti prestazioni" Sembra che nessuno si a intoccabile, e prima o poi una rivoluzione sarà  necessaria dalle parti del Madison Square Garden.

Non da ultimo è scoppiato il caso Rose; Malik si è stufato dell'esodo dorato nella grande mela e vorrebbe essere ceduto se le prospettive della società  sono quelle di non farlo giocare. Non sarebbe un male per la squadra, sempre che si riesca ad ottenre qualcosa di buono in cambio del contratto dell'ex Spurs che chiama poco meno di 15 milioni di $ tra questa e la prossima stagione.

Il giocatore ha dichiarato che preferisce essere inserito nella inactive list piuttosto che scaldare la panchina ed entrare solo in caso di problemi di falli altrui o nel garbage time. Altro segnale che Thomas non riesca più a tenere lo spogliatoio.

Utah @ New York W 109-113

La vittoria contro i Jazz di Williams e Boozer sembrava poter dare uno scossone alla squadra, in quanto ottenuta lottando e con ottime prestazioni da parte di Marbury 28 punti e Randolph 25 punti e 14 rimbalzi (che gasato al termine partita dichiarava "”Right now we feel like we beat anybody,'' " come no, parole non nuove dopo una vittoria).

La stampa si calmava un poco ed un po di entusiasmo trapelava negli spogliatoi del Madison Square Garden". Ma si è trattato solo di un episodio.

New York @ Boston L 59-104

Ci ha pensato subito il trio delle meraviglie di Boston, o meglio i Celtic, visto che I big three hanno giocato poco, a smorzare i facili entusiasmi. Della partita giocata in Massachussetts è meglio non parlare, semplicemente una delle gare peggiori della storia della franchigia.

L'unico Knicks ad andare in doppia cifra è stato Nate Robinson, la cui bomba sulla sirena ha evitato il peggior punteggio di sempre nella storia dei Knicks. Semplicemente imbarazzante oltre che irritante.

Milwaukee @ New York W 88-91

In casa contro Milwaukee la squadra voleva far dimenticare la debacle di Boston ed in parte c'è riuscita, domando un avversario non irresistibile grazie ai 50 punti equamente suddivisi dalla coppia Crawford – Randolph. La squadra ha lottato vincendo in rimonta dopo che Milwaukee conduceva di 17 punti.

Phoenix @ New York L 115-104

Coi Suns in casa i Knicks partivano da sfavoriti; il campo ha confermato ciò che si attendeva sulla carta. Phoenix sempre avanti ed in controllo totale del match, frutto dei 28 punti a testa della coppia Hill – Stoudemire ( anche 12 carambole per lui). In casa Knicks tutto il quintetto in doppia cifra e la solita doppia doppia di ZBo non sono bastati per avere ragione di un team indiscutibilmente superiore. Marbury, top scorer tra i newyorkesi è stato informato a fine partita della scomparsa del padre.

New York @ New Jersey W 100-93

Al di la dell'Hudson i Knicks hanno portato a casa una bella vittoria contro New Jersey (privi dello scioperante Jason Kidd). Mancavano Marbury, degnamente sostitutito da un buon Fred Jones, e Curry (in pochi se ne sono accorti). Il migliore è stato Crawford, top scorer con 29 punti ben coadiuvato da Zach Randolph (25 punti alla fine per lui) che ha giocato da centro.

New York @ Philadelphia L 90-101
Philadelphia @ New York L 105-77

Nella città  dell'amore eterno Knicks sono stati sconfitti per merito della coppia Dalembert - Iguodala; anche se oramai sono in molti a fare bella figura contro i bianco blu arancio. Tra i newyorkesi si sono salvati solo Crawford, top scorere con 28 punti e David Lee con una doppia doppia da 11 punti e 16 rimbalzi. Il resto della truppa ha poche scusanti, eccetto Marbury, per una volta giustificato dopo il rientro a causa della recente scomparsa del padre.

Ben altro epilogo ha avuto la seconda debacle, questa volta casalinga. Phila ha strameritato al Garden, umiliando i Knicks sul loro terreno con uno scarto di 28 punti. Il solo Nate Robinson ha prodotto quanto il quintetto titolare (25 punti complessivi). Oltre al numero 4 solo Jones e Lee hanno meritato una sufficienza. Il palazzetto non ce l'ha più fatta ed il coro "Fire Isiah" è stato il leit motive della serata.

Dallas @ New York L 99-89

Altra partita senza storia, al termine i 10 punti di margine sono bugiardi in quanto Dallas ha dominato, sciupando un vataggio di 27 punti nel terzo quarto. Inguardabile prestazione da parte di Eddie Curry, continuamente beccato dal pubblico della grande mela (6 soli punti per l'ex Bulls con 3-13 dal campo).

Con Marbury assente per problemi familiari, i soli Jones (16 punti con sette soli tiri) e Randolph (solita doppia doppia da 24 + 11) sono stati all'altezza della situazione.

I fans hanno fischiato la squadra dall'inizio alla fine, con Thomas a criticare gli spettatori vicino alla panchina per non essere di supporto e giustificando alcuni errori con la mancanza di concentrazione dovuta alla contestazione. Zach Randolph ha dichiarato a fine gara: "Abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Ed abbiamo bisogno di supporto quando siamo sotto, le contestazioni hanno un effetto negativo su di noi". Dubito che gli abbonati (a carissimo prezzo) abbiano ancora pazienza..

Considerazioni

Tra i pochi aspetti positivi di queste due settimane c'è il buon momento di forma di Fred Jones, che ha contribuito con buone prove, sia dalla panchina, che da titolare quando è stato chiamato in causa.
Jamal Crawford, è apparso in ripresa e spesso è risultato essere l'opzione principale dell'attacco; naufragando però con il resto della squadra nelle partite contro Boston e Philadelphia.

Eddie Curry è in caduta libera, il suo rendimento è in calo rispetto alla scorsa stagione. Ha confermato ancota una volta la sua scarsa attitudine a rimbalzo e le sue mancanze nella metà  campo difensiva. I tifosi ne hanno fatto con Isiah uno degli obiettivi principali delle proprie lamentele.
Marbury ha giocato benissimo con Utah e Phoenix salvo poi essere ingiudicabile dopo i lutto che lo ha colpito.

Quentin Richardson è troppo discontinuo in attacco mentre in difesa e a rimbalzo si è dimostrato maggiormente incisivo. Sta dimostrando di non essere quel tiratore che ci si aspettava pronto a punire sugli scarichi dei due lunghi.

Nate Robinson ha messo insieme buone cifro con scelte di tiro non sempre lodevoli. Tuttavia non si può giudicarlo specie in quanto a voglia è uno che, coi suoi limiti, in campo non si risparmia.
David Lee è apparso in calo, a parer mio dovrebbe giocare di più, è uno dei pochi che incarna lo spirito dei Knicks, ed è un peccato vederlo così spesso relegato in panca.

Allo stato attuale i play off sembrano oramai un miraggio. Il team non ha carattere e manca di un proprio gioco, soprattutto subisce troppo gli avversari. Per migliorare, senza sperare troppo in miracoli, serve uno scossone all'ambiente, e a questo punto l'unico in grado di darlo sembra Dolan. Molto dipenderà  dalla sua pazienza e dalla pressione oramai insostenibile di media e tifosi.

I cieli di New York sono ancora colmi di nubi ed il sereno pare essere ancora molto lontano. Le uniche certezze sono il record negativo e l'ottima probabilità  di chiudere la quarta stagione consecutiva al di sotto del 50%. Per ora la squadra si aggiudica esclusivamente il titolo di più chiaccherata (e derisa) d'America.

Il calendario non è proibitivo e chiama per i prossimi 5 impegni:
– Seattle in casa il 12 Dicembe
– Chicago in trasferta il 14 Dicembre.
– Tre impegni consecutivi casalinghi: New Jersey 15 Dicembre. Indiana il 17. Cleveland il 19.

Per i pazienti e gli appassionati segnalo che su Sportitalia NBATV trasmetterà  le partite:
– Giovedì 13 Dicembre ore 4:15 Suns-Knicks (Regular Season 2005/06, triplo OT).
– Venerdì 14 Dicembre ore 3.30 "History of the Knicks".
– Sabato 15 Dicembre ore 5.00 Knicks-Bulls (Regular Season 1994/95, con un Micheal Jordan da 55 punti).

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