NBA Power Ranking #4

Manu Ginobili sta trascinando gli Spurs in assenza di Tim Duncan…

1) Boston Celtics (17-2) : Prosegue la marcia dei Celtics che dopo la sconfitta in Overtime a Cleveland, aprono una striscia di sei vittorie consecutive. Calendario non impossibile, ma la vittoria tutto sommato facile a Chicago è di quelle significative visto che in molti davano i Bulls come i favoriti ad est, e che gli stessi Bulls erano reduci da quattro vittorie nelle cinque precedenti gare. In attesa di test più attendibili contro le grandi dell'Ovest dei Celtics stupisce il fatto che non hanno perso gare apparentemente semplici come spesso succede alle grandi in novembre, ma soprattutto la tremenda forza d'urto tra le mura amiche.

2) San Antonio Spurs (17-3) : a notizia è che Duncan si è infortunato (nulla di grave fortunatamente), ma stando ai risultati nessuno se ne è accorto, perchè è salito in cattedra il professor Ginobili spazzando letteralmente via i sogni di Dallas e Utah che pensavano di aver vita facile contro gli Spurs senza il loro numero 21. San Antonio lancia un segnale che terrorizza tutta l'NBA perchè è evidente l'intenzione di voler giocare a tutta per prendersi il miglior record della lega. La vera notizia è che questi Spurs ormai sono talmente automatizzati che riescono a vincere gare importanti anche senza Duncan. Il popolo degli speroni ha tremato quando Duncan è caduto male contro Portland facendo temere il peggio, ma fortunatamente Duncan salterà  solo qualche gara più per precauzione che per reale necessità . In un ovest livellato come non mai, gli Spurs sembrano già  in clima playoff.

3) Phoenix Suns (16-5) : I ragazzi di D'Antoni proseguono per la loro strada anche se talvolta come a Minnesota saltano fuori problemi evidenti che si riproporranno sicuramente in tarda primavera. Il reparto esterni gira come un orologio, sotto qualche piccola crepa c'è come dimostrano i 32+20 di Al Jefferson nella sconfitta rimediata a Minnesota. Manca chiaramente un difensore in post, ma più in generale una panchina più lunga anche perchè le primavere di Nash sono ormai sopra i 30 da un pezzo, e non lo si può certo spremere così per altri quattro mesi di regoular season. Il tutto è più che sufficiente con il 90% delle squadre NBA, ma quel 10% deve essere un campanello di allarme da non trascurare.

4) Orlando Magic (16-5) : La sconfitta interna contro Indiana va interpretata, bisogna capire se è solo un episodio, oppure se per i Magic inizia a porsi il problema di come le avversarie si adeguano su Dwight Howard. Il numero 12 dei Magic sta vivendo una stagione ai limiti dell'irreale iniziando a scomodare paragoni importanti come i primi David Robinson o Shaq, ma strada facendo per i Magic sarà  cruciale trovare altre risorse dal resto della squadra. Per ora tanto di cappello ad una squadra che in molti tra cui il sottoscritto non avevano neppure pronosticato ai playoff in sede di pronostici prestagionali.

5) New Orleans Hornets (14-7) : Chris Paul continua a martellare le difese di tutta la lega, ponendosi come uno dei play più difficili da marcare perchè potenzialmente in una sera può ucciderti con 15 assist o con 30 punti. Il resto della squadra è bello solido, rotazione non lunghissima, che alla lunga potrebbe costare qualcosa. In grande spolvero un Peja Stojakovic recuperato al 100%, e Tyson Chandler che si candida per un posto nei primi due quintetti difensivi della lega.

6) Detroit Pistons (14-6) : I soliti Pistons svogliati e apatici di fine anno, come ormai da consuetudine nell'era Saunders, Detroit parte con la presunzione che la loro gara inizia dopo l'half time. Spesso il tutto è più che sufficiente per portarle a casa, ma ormai i passi falsi sono sempre dietro all'angolo. perdono per la seconda volta in un mese e mezzo contro i non irresistibili Bulls di questo inizio di stagione. la sensazione è che se il reparto degli esterni è ancora da corsa, quello dei lunghi è “al gancio” soprattutto nelle serate in cui Rasheed vota “scheda bianca” e non sono poche.

7) Utah Jazz (13-8) : Sicuramente l'attacco più armonico di tutta la lega, ma in difesa ci sono diverse cose da registrare. Carlos Boozer fa suo il premio del giocatore del mese di novembre, Deron Williams continua a stupire tutti per la doppia dimensione dentro fuori non comune a tutti i play di ultima generazione, ma le grandi partite di Utah spesso e volentieri coincidono con le buone prove difensive di Andrei Kirilenko. Da segnalare con Corey Brewer sempre più tosto sui due lati del campo.

8) Dallas Mavericks (13-8) : I Mavs sono sulle, montagne russe, obbiettivamente il record piange, la sconfitta a san Antonio contro gli Spurs privi di Duncan peserà  moltissimo per il resto della stagione, così come quelle interne contro Denver ma soprattutto quella contro i Wizard privi di Arenas. Squadra che obbiettivamente dovrebbe avere una rabbia unica al mondo e che invece sembra sempre in attesa degli eventi, con un Nowitzki lontano parente di quello che poco più di sei mesi fa venne incoronato MVP. Così oltre i difetti cronici della mancanza di gioco in post e di una lucidità  assolutamente assente nei momenti topici, si aggiunge una mancanza di cattiveria assolutamente non prevista alla vigilia. Cuban sarebbe sulle tracce di Kidd per cui sarebbero stati offerti Harris Terry e spiccioli probabilmente l'offerta migliore sul tavolo dei Nets. Giorni cruciali in merito.

9) Denver Nuggets (13-8) : Squadra capace di tutto e il contrario di tutto, in 24 ore dilapida un vantaggio enorme a LA, subendo una sconfitta pesante e poi va a vincere a Dallas. Iverson sembra ringiovanito di 2-3 anni, Kenyon martin sta lavorando duro e sembra poter ritornare un giocatore importante per questi Nuggets, Camby a rimbalzo è una forza, Anthony ha tutte le carte in regola per vincere l'MVP, solo che questi sono tutti dei grandissimi singoli, ma di concetti di squadra coach Karl non ne trasmette uno che sia uno. La difesa “allegra” per andarci piano fa il resto. Squadra che in una singola serata può battere tutti, ma che in una serie di playoff ad ovest difficilmente farà  strada.

10) Los Angeles Lakers (12-8) : In attesa di evoluzioni sul “futuro di Kobe”, i Lakers stanno decisamente ingranando. Andrew Bynum sta salendo di colpi e nelle ultime gare sta mostrando pure importanti progressi difensivi. Kobe sembra quello migliore ossia un occhio ai compagni e meno personalismi, ma soprattutto tanta difesa dura nei momenti che serve e un kobe che difende al massimo per i Lakers cambia tutto. Anche loro con un occhio sul mercato, intanto hanno rinnovato coach Phil Jackson (non esattamente gratis), che sicuramente non è rimasto per sviluppare i giovani.

11) Golden State Warriors (11-9) : Dopo la partenza disastrosa i Warriors sembrano decisamente in carreggiata, una bella serie di vittorie e gare convincenti, intervallate da sconfitte che ci potevano stare. Hanno portato i frizzanti Magic di questo periodo al supplementare, e poi è arrivata la sconfitta con i Lakers. Squadra che soffre tremendamente le squadre che gli tolgono il contropiede. Nelson dal canto suo ha già  messo da parte Belinelli, puntando su una rotazione molto stretta. Sotto le plance oltre e Biedrins si sta mettendo in mostra un ottimo Al Harrington autore di una prova difensiva di spessore contro i Rockets e Yao Ming.

12) Toronto Raptors (11-10) : Dovevano essere grandi protagonisti ad est, ma tra infortuni, confusioni assortite, scelte tecniche ai limiti dell'assurdo faticano a stare sopra il 50% ad est. I recenti infortuni di Bargnani TJ ford e Bosh non hanno aiutato, ma è abbastanza sintomatico il fatto che con un impiego più massiccio di Calderon per i Raptors sono arrivate alcune vittorie, mente con TJ Ford in campo la squadra tende a smarrirsi. Intanto Jamario Moon si candita come uno tra i più autorevoli candidati per il primo quintetto di rookie, non male per un undrafted in una stagione in cui c'è in campo una delle classi di rookie più attese di sempre.

13) Indiana Pacers (10-10) : Sicuramente meglio di quanto non ci si aspettasse da loro, visto oltretutto che Jermaine O'Neal è lontano dalla forma e pure voglioso di cambiare aria. però la squadra reagisce bene, attacca in modo fluido e in difesa si fa rispettare. I problemi però sorgono fuori dal campo, Jamaal Tinsley è stato coinvolto in una sparatoria fuori del solito “Night Club” in cui lo scorso anno Stephen Jackson aveva trovato sorte analoga, e questa volta Larry bird ha tuonato chiaramente che su certe cose non si può soprassedere.

14) Houston Rockets (11-10) : Prima o poi qualcuno ci dovrà  pure spiegare perchè una squadra che roster alla mano potrebbe essere la migliore della lega, fatica a stare sul 50% di vittorie. E se in passato i problemi sembravano venire dal supporting cast di Yao e TMac, quest'anno il dito è puntato invece su loro due. il cinese tatticamente potrebbe essere un arma totale, ma in più di una occasione è stato messo in crisi da gente di 20-25 cm in meno di lui, che allontanandolo dal canestro finisce per dimezzargli il suo potenziale. Per TMac il discorso è diverso, la schiena è quello di un sessantenne e ormai non può reggere i ritmi che impone il calendario NBA.

15) Washington Wizard (10-10) : Chi si aspettava dei Wizard remissivi dopo l'infortunio di Gilbert Arenas è rimasto profondamente deluso, l'imperativo sembra “resistere” in attesa del ritorno del “profeta”. Antonio Daniels per ora ci mette una pezza in cabina di regia, Butler e Jamison in attacco, la panchina non è lunghissima e soprattutto sotto spesso manca qualcosa. Attenzione al rookie Nick Young da USC, perchè oltre ad essere un personaggio di “culto” nell'ambiente ha tanto basket nelle mani, e presto potrebbe pure guadagnarsi il quintetto base.

16) Atlanta Hawks (9-10) : Finalmente Atlanta sembra avere le carte in regola per uscire dal tunnel quasi decennale in cui si è cacciata. Vittorie spesso sofferte, dove la classe degli esterni si fa sentire, ma questa è una squadra che la butta tutto sull'atletismo, ma che pian piano sta pure imparando a giocare di squadra. La svolta sembra essere stato l'arrivo di Al Horford, recentemente nominato rookie di novembre per l'est e titolare di una media rimbalzi impressionante per un rookie. Per ora parte dalla panchina, ma il quintetto base è alle porte. ora si attende l'altro rookie Acie Law che sta dando i primi segnali importanti.

17) Cleveland Cavaliers (9-12) : L'infortunio di LeBron ha fatto crollare il mondo. I Cavs erano riusciti pure a battere i celtics in una combattutissima gara finita in Overtime, ma nella gara successiva un problema al dito di LeBron ha chiuso la saracinesca, facendo diventare i Cavs un boccone ghiotto per chiunque gli sia passato davanti. In attesa del ritorno di James e quindi del ritorno alla vittoria (siamo a quota sei sconfitte consecutive), vanno segnalati il rientro di Larry Hughes, e la fine dell'odiosa telenovela Varejao che aveva firmato con Charlotte un offerta poi pareggiata da Cleveland.

18) New Jersey Nets (9-12) : Alle prese con un nuovo caso Kidd. Jason salta una gara e si da il via ad una autentica “riffa”, in verità  si trattava solo di emicrania (e noi ci crediamo). La verità  è che i Nets complice anche qualche infortunio di troppo non sono riusciti ad evitare la solita partenza a rilento di tutti gli anni, e che forse questa volta Kidd non se la sente di rincorrere tutto l'est per quattro mesi senza alzare mai il pedale dell'acceleratore, vista anche l'età . Sempre più sorprendente il rookie Sean Williams. Squadra comunque ad un bivio.

19) Portland TrailBlazers (8-12) : Gli Oden – less vanno avanti per la loro strada, Brandon roy e LaMarcus Aldridge hanno in mano le redini della squadra, il rookie of the Year in carica sta facendo bugiardi tutti quelli che al suo arrivo nell'NBA erano pronti a scommettere su di lui come un giocatore con ristretti margini di progresso. Aldridge ha mostrato impressionanti progressi non tanto nei numeri, quanto nel gioco. in poco più di una stagione si è creato dei movimenti sicuri in post basso che non aveva al college, a rimbalzo rimane una presenza importante. Buoni segnali anche da Outlaws e Webster mentre il resto della gioventù a roster è troppo altalenante nel rendimento.

20) Milwaukee Bucks (8-11) : Dopo la folgorante partenza, i Bucks tornano nel mondo reale e arrivano sconfitte a grappoli e tornano in bella evidenza i limiti ben noti ma forse troppo in fretta dimenticati nel buon novembre giocato dai Cerbiatti. La difesa è quella che è e quando l'attacco non gira alla perfezione nove volte su dieci arriva la sconfitta. Serve chiaramente un lungo che difenda sul serio, magari dare un po' più di spazio a Gadzuric potrebbe non essere male, perchè la coppia Bogut / Yi fa diventare l'area dei Bucks una autentica “Ghost Town”.

21) Philadelphia Sixers (7-13) : Importante rivoluzione, via il GM Storico Billy King al suo posto Ed Stefanski ex Nets. Ma le novità  potrebbero non finire qui, il coach Mo Cheeks è praticamente “Day to Day” mentre si aspettano a breve altre trade, con il playmaker Andre Miller primo indiziato per la cessione peraltro da lui richiesta. In campo i soliti coriacei Sixers che provano a giocarsela con tutti, ma i limiti del roster sono troppo marcati per illudersi che si possa correre per i playoff.

22) Los Angeles Clippers (7-12) : Lenta ma inesorabile la discesa dei Clippers, che dopo gli infortuni a lungo termine di Brand e Livingston si sono ritrovati pure a combattere con l'assenza di un Sam Cassell decisamente inspirato, affidando la propria cabina di regia alla coppia Knight Dickau che con tutto il rispetto non è il massimo delle garanzie nell'NBA. Dopo una buona preseason delude ancora il rookie Al Thorton. L'unica nota lieta viene da un Chris Kaman che in difesa e a rimbalzo sta mostrando doti mai viste con accanto Elton Brand.

23) Sacramento Kings (7-12) : Squadra che al momento sembra più interessata al mercato che non al campo dove comunque qualcosa di buono si vede. La coppia Bibby Artest farebbe volentieri le valigie, meglio se con destinazioni separate, sembra ci sia un timido interesse di Miami, ma non si va oltre. Il campo offre pochi spunti, il solito Kevin Martin, un Beno Udrih sicuramente non atteso (soprattutto da Popovich) a questi livelli e poco altro. Si aspetta lo start della ricostruzione, anche se poi sarebbe utile sapere come mai è stato firmato il pluriennale di Mikki Moore a cifre non esattamente di saldo.

24) Chicago Bulls (6-12) : Sulla spinta di un Andres Nocioni decisamente in palla, sembravano aver imboccato la strada giusta per uscire dal tunnel in cui si sono andati a cacciare a novembre, e la vittoria a Detroit sembrava il trampolino di lancio per la consueta rincorsa dei Bulls verso i playoff, ma nemmeno 24 ore più tardi è arrivata a domicilio una brutta sconfitta con i Celtics che ha riportato tutti alla triste realtà , che ci racconta di Deng e Gordon ben lontani dai loro standard, di un tyrus Thomas che dopo gli entusiasmi iniziali è ai margini della rotazione e di un Hinrich assolutamente irriconoscibile. Roster stanco, forse di Skiles ?

25) Charlotte BobCats (7-12) : Il buon momento dei Bobcats sembra essersi esaurito in fretta. D'altronde per i ragazzi di Sam Vincent le frecce all'arco sono relativamente poche e le assenza per la stagione di Sean May e Adam Morrison hanno di fatto reso inesistente una panchina di per se corta. Ci si aspettava molto da Emeka Okafor che in estate aveva rifiutato un contratto importante dicendo che si meritava un contratto come quello dato dai Magic a Dwight Howard scelto prima di lui nel draft del 2004, ma il rendimento dei due al momento è lontano anni luce.

26) Memphis Grizzlies (6-14) : Lottano ogni gara ma i limiti sono evidenti. Si è ormai capito che c'è la volontà  di cedere Gasol (Bulls in prima fila tra gli interessati), e questo potrebbe portare a qualche grosso sconvolgimento a roster. Segnali positivi da qualche giovane, il play Kyle Lowry sta confermando quanto di buono fatto intravedere nello scorcio di stagione giocato l'anno scorso prima dell'infortunio, così come Rudy Gay che sicuramente si sta affermando come un grande attaccante. Tracce ormai perse invece della quarta scelta assoluta allo scorso draft Mike Conley Jr.

27) Seattle Sonics (5-16) : Lasciamo stare le L e le W dei Sonics, quelle in questa stagione contano poco o nulla. sta di fatto che Kevin Durant ha nelle mani un basket per palati fini come non si vedeva in un rookie da anni. Ha già  messo a segno cose importanti, deve trovare ritmo e imparare a selezionare meglio i tiri, ma venti punti di media con un raddoppio si ogni possesso giocato sono una cifra da urlo. Il resto dei Sonics rimane un cantiere aperto, l'altro rookie Jeff green alterna buone cose a altre meno buone, ma sembra l'uomo adatto da affiancare a Durant. reparto lunghi un po' enigmatico che potrebbe dare molto di più tant'è che quando reggono botta con gli avversari arriva anche la vittoria.

28) New York Knicks (6-13) : Semplicemente indecifrabili, ma la sensazione chiara è che la misura è ormai colma da tempo anche per la proprietà . Dopo l'assurda debacle a Boston, con Isiah quasi “out” la squadra reagisce bene, con qualche buona prova che illude tutti, e poi puntuale arriva un altro scossone con il -30 rimediato in casa da Philadelphia, in cui il quintetto base ha segnato in totale quanto Nate Robinson da solo. La coppia Randolph Curry in attacco è accettabile, ma in difesa al limite dell'improponibile. Poi ci sarebbe pure il “caso Marbury”, ma se entriamo in questi meandri si rischia di “fare notte”. Playoff ormai un sogno, anche se siamo solo a metà  dicembre.

29) Miami Heat (5-15) : Nulla da fare nemmeno il ritorno di Dwayne Wade ha scosso i patetici Heat di questo inizio di stagione. il calo di Shaq è evidente, magari lui cerca pure di gestirsi, ma più di venti minuti di qualità  fatica molto a darli. ormai il mirino sembra più spostato a ipotetiche trade per provare a dare a Shaq un ultimo assalto all'anello, anche se al momento il solo pensare a Miami ai playoff, appare blasfemo.

30) Minnesota TWolves (3-15) : A Minnesota ci sono tre giocatori su cui sono puntati i riflettori, il primo è Al Jefferson che recentemente ha rifilato un 32+20 ai Suns, che per i Wolves è valso una bella vittoria, il secondo è Corey Brewer che in novembre è stato assolutamente deludente, ma che recentemente ha trovato più spazio dimostrandosi un rimbalzista inaspettato, e il terzo è Randy Foye per ora out per infortunio e che sembra pronto al rientro. Le buone notizie quindi ci sono. il resto del roster francamente conta poco o nulla, e per il record L/W non ne sarà  di certo fatto un dramma in ottica lotteria.

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