Anche se non fa parte del PGA Tour, James Posey è molto importante per l'economia dei Celtics
Mai avremo immaginato solo qualche mese fa che avremo considerato facile una settimana, eppure questi Celtics sono in grado di dominare un'intera ottava di stagione regolare e vincere le tre gare in programma senza troppo patemi, aiutati peraltro da assenza importanti altrui.
Risultati
Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics W 70-80
Boston Celtics @ Philadelphia 76ers W 113-103
Toronto Raptors @ Boston Celtics W 84-112
Commento
Partita con prospettive rosee, questa settimana si è conclusa in modo addirittura superiore alle aspettative.
Nessuna delle partite giocate negli ultimi 7 giorni infatti ha causato problemi alle coronarie dei tifosi biancoverdi. Anzi, sono state per alcuni versi anche noiose, ma è di certo meglio annoiarsi un po' e vincere piuttosto che perdere, e quindi ben venga anche la noia, perché sappiamo bene che sono altre le partite che si dovranno vincere, soprattutto quelle a partire dal prossimo aprile.
La facilità con cui i Celtics hanno vinto le tre gare disputate sono da attribuirsi non solo alla classe, al talento ed all'esperienza del roster, ma anche a fattori che ritroviamo in almeno due degli avversari, ovvero le assenze dei loro migliori giocatori.
In campo infatti mancava LeBron James per i Cavaliers (anima e corpo della squadra dell'Ohio) e Chris Bosh per i Raptors (mancava anche Bargnani, ma purtroppo per lui non è così importante). A Philadelphia non mancava nessuno, ma il talento medio era simile alle altre due squadre senza i loro migliori giocatori.
Se il detto "gli attacchi fanno vendere i biglietti, le difese fanno vincere i titoli" è vero, allora i Celtics lo hanno preso alla lettera, giocando con un'intensità difensiva straordinaria, che ha sorpreso lo stesso Danny Ainge: "sono impressionato di come stanno giocando duro e di come bene stanno giocando in difesa. La nostra consistenza difensiva è incredibile". I numeri lo stanno di dimostrare con due esempi: gli avversari segnano meno punti contro i Celtics (88,11 di media, la seconda Detroit è a 92,21 punti) e hanno la maggiore differenza tra percentuale di tiro con +14,11 (la seconda San Antonio è a +8,95).
A dire il vero la cosa può anche non meravigliare se pensiamo che Garnett è uno dei migliori difensori della Lega, Pierce lo è sempre stato anche se non ha avuto abbastanza considerazione finora, Posey è conosciuto soprattutto per la sua splendida attitudine difensiva e Rondo è un ottimo difensore, ma quello che ha permesso il salto di qualità è stato un cambio di mentalità e l'arrivo di un ottimo insegnante difensivo come Tom Thibodeau, l'arrivo del quale dev'essere considerato come un autentico colpo da maestro del nostro general manager preferito. Non vediamo come non gli si possa fin d'ora assegnare il premio di GM dell'anno.
Entrato con un'aurea di curiosità e di ammirazione per cosa riesce a fare in un campo da basket con quel tonnellaggio, Glen Davis, "Big Baby" per tutti, subito dopo il draft ha prima di tutto tolto un po' di zavorra che lo avrebbe di certo penalizzato al piano di sopra. Ma non è tutto: dopo aver ricostruito Perkins ed aver reso Jefferson quel fenomenale giocatore che è diventato, ora Clifford Ray è impegnato in un'altra sfida: fare di Big Baby un giocatore di basket a livello NBA.
"Ha un alto QI cestistico" ha detto di lui Doc Rivers, ed in effetti può avere un suo posto in NBA, ma, a dispetto dei tanti fan che si è già creato all'interno dei tifosi biancoverdi, di strada davanti a sé ne ha ancora molta. Clifford Ray lo segue molto da vicino perché Davis ha bisogno di un allenatore che gli stia col fiato sul collo, ma cosa ne pensa Davis del suo allenatore? Sentite qui: "mi sta aiutando moltissimo, aggiunge benzina al mio fuoco, ha cambiato la mia etica lavorativa e mi ha aiutato nell'aspetto mentale". Un lavoro a 360 gradi quindi per Davis, il quale non ha dovuto attendere quasi tutta una stagione per vedere il campo come è successo con Perkins.
Il pregio di Davis è la sua energia e velocità che gli permette di fare cose che per altri lunghi sono inarrivabili, il difetto è la sua altezza che lo limita nelle lotte sotto canestro. Il problema è che Davis non può giocare ala piccola, quindi il suo ruolo è necessariamente da lungo, del quale ha il tonnellaggio ma non l'altezza (6'9", ovvero 2,06 metri) anche se la tendenza è quella di una riduzione dell'altezza media. Al momento Davis gioca una gara bene e 2-3 male, nulla di preoccupante, è normale per un giovane un po' d'incostanza, ma davanti a sé ha enormi quantità di lavoro, ed il suo approccio a questa prospettiva farà la differenza tra la sua permanenza nell'NBA e la sua dipartita.
Infortuni
Dopo la contusione alla coscia destra questa settimana è tornato disponibile Tony Allen. Non ha giocato bene nelle sue prima apparizioni e Doc lo incita perché "deve giocare meglio". Serve tempo con lui, ora è in stato confusionale perché deve ancora riprendersi psicologicamente dall'infortunio al legamento crociato e queste interruzioni con altri piccoli malanni non lo aiutano di certo. Attendiamolo non prima della primavera.
Curiosità
I Celtics hanno raggiunto la doppia cifra in gare consecutive vinte in casa, pari attualmente a 10 incontri: anche in questo caso i record stanno per essere ritoccati. "Dal punto di vista storico è interessante, ma l'attenzione forte è rivolta alla post-season (ovvero i play-off)" puntualizza giustamente Garnett.
Doc Rivers ha ricevuto il premio di miglior allenatore dell'Eastern Conference del mese di novembre. È il primo riconoscimento che viene attribuito ad un allenatore dei Celtics dal lontano aprile 1992, quando lo vinse Chris Ford. In questa stagione molti record sono stati ritoccati o ripetuti, e questo è solo l'inizio. Complimenti al Doc.
Il migliore della settimana
Con un Perkins in leggero calo ed un Rondo che non riesce ad esplodere (gli serve ancora del tempo), questa settimana si sono messi in evidenza altri giocatori che partono dalla panchina meritevoli d'essere presi in considerazione per il premio non-PGA Tour.
Davis ha giocato bene contro i Cavs con 9 punti, 7 rimbalzi e 4 su 5 dal campo, ma ha avuto 21 minuti solo perché la partita si è messa al meglio, nelle successive due partite ha avuto rispettivamente 14 e 17 minuti ma non ha inciso più di tanto; House al contrario è andato in doppia cifra di punti contro i 76ers ed i Raptors, ma contro i Cavs non ha avuto una buona giornata. Solo un giocatore ha avuto positive prestazioni in tutte e tre le partite, questo giocatore è James Posey, che ha offerto una prestazione discreta contro i Cavs ed ottima contro i 76ers (17 punti con 6 su 9 dal campo) e contro i Raptors (doppia doppia con 10 punti e 10 rimbalzi). Con un giocatore buono in attacco ed ottimo in difesa i Celtics hanno un'arma tattica incredibile, che può essere importante durante la stagione, ma può essere decisivo quando la palla scotterà dal prossimo aprile. Complimenti quindi per la doppietta di Posey, con due riconoscimenti in due settimane consecutive.
Classifica aggiornata:
2 James Posey
1 Eddie House
1 Rajon Rondo
1 Kendrick Perkins
I minuti del PGA Tour
Settimana di riposo quella appena trascorsa per il PGA Tour, con minutaggi decisamente bassi che ha permesso al trio di riposare. Il giocatore che ha visto di più il campo in questa ottava è stato Paul Pierce, con una media di 33 minuti, seguito da Allen con 31 e da Garnett con soli 28 minuti.
Questo basso impiego fa scendere di parecchio anche la media minuti della stagione. Allen rimane quello con un minutaggio più alto con ben 38,5 minuti, che però si allontana dalla soglia di "pericolo" di 40 minuti, segue Pierce con 37,5 minuti di media per finire con Garnett che ha una media di 35,7 minuti, lambendo la fascia di 35 minuti ritenuta sufficiente per arrivare in perfetta forma ai play-off.
I Celtics nella D-League
Neanche il tempo di riambientarsi a Boston, stare in roster attivo per quattro partite, che Gabe Pruitt è dovuto rientrare nella D-League a causa del recupero di Tony Allen in roster attivo. Questa è la seconda volta che Pruitt è stato assegnato alla Lega di sviluppo, ed i Celtics hanno la facoltà di rifare la procedura una terza volta.
Entrambi i giocatori di proprietà dei Celtics hanno quindi giocato questa settimana le partite degli Utah Flash, la franchigia affiliata ai Celtics, 3 Pruitt e solo 2 Wallace a causa di un infortunio al polso. Lo tesso Brandon Wallace è sotto osservazione perché i Celtics devono decidere entra il 20 dicembre se tenerlo o lasciarlo libero. Nel primo caso il giocatore incasserà 427mila dollari per tutta la stagione. Ovviamente Ainge guarderà anche Pruitt "per vedere dove e come sono progrediti".
Nelle partite giocate questa settimana Wallace si è distinto per una costanza invidiabile ai rimbalzi, mentre al tiro è stato piuttosto alterno. La sua media attualmente è pari a 12,5 punti e 9,2 rimbalzi. Per Pruitt invece dopo una prima gara giocata poco e male, probabilmente per problemi di ambientamento, ha fatto seguito una gara ottima come scorer con 21 punti ed una successiva con un bottino in punti più magro (12) ma con ben 9 assist.
Appuntamenti e classifiche
Ancora tre partite attendono i Celtics nella prossima ottava:
sabato 8 dicembre in trasferta contro Chicago
mercoledì 12 dicembre in casa contro Sacramento
venerdì 14 dicembre in casa contro Milwaukee
Nonostante abbia attualmente un record peggiore delle altre due, per le potenzialità che racchiude la sfida contro Chicago rappresenta certamente la più difficile della settimana entrante. Le voci di Bryant prima e di Gasol dopo hanno devastato lo spogliatoio della franchigia dell'illinois, ma prima o poi potrebbero riprendersi, speriamo che non sia la sera della partita contro i Celtics. I nostri però hanno le armi per contrastare ogni attacco.
Le due squadre successive, Sacramento e Milwaukee, sono agli antipodi come struttura del roster: la prima è una nobile in decadenza che insiste a ritardare la ricostruzione, la seconda sta cercando di risalire la china con un roster giovane e discretamente promettente, ma non è ancora pronto per dire la sua ai piani alti dell'NBA.
Nonostante queste differenze, dal punto di vista dei Celtics questi due incontri saranno simili come approccio: squadre senza acuti, con un roster discretamente competitivo, ma nulla che possa essere pericoloso per la vittoria biancoverde. Due vittorie scontate, una delle quali può sfuggire solo per un calo di concentrazione.
Avendo sempre vinto, i Celtics rimangono ovviamente prima sia nell'Eastern che nell'intera NBA. Il distacco con la seconda è arrivato già a 3 partite perse (2 contro 5) mentre ad ovest San Antonio rimane a 3 partite perse nonostante l'assenza di Duncan.
A risentirci fra 7 giorni.