Cerbiatti a due volti

Michael Redd indica la via: i suoi Bucks la seguiranno?

La franchigia del Wisconsin si è presentata all'inizio della nuova stagione come assoluta Cinderella dell'agguerrita Central Division della Eastern Conference. Con Bulls, Cavs e Pistons, più i Pacers del nuovo coach Jim O'Brien, i Bucks vengono ancora consiederati la vittima sacrificale del raggruppamento.

I cerbiatti di coach Krystkowiak, dopo un'estate movimentata per la scelta del cinese Yi Jianlian e per le problematiche contrattazioni coi free agent Mo Williams e Charlie Bell, sono però partiti bene in regular season, salvo fermarsi nelle ultime partite. La nota lieta è sempre e solo Michael Redd, il tiratore mancino ormai leader e stella consacrata della squadra.

La offseason non ha portato grosse novità  nel Wisconsin: partiti Patterson e Skinner, sono arrivati Michael Ruffin e l'atletone Desmond Mason, già  passato da queste parti in passato. Tornati in Europa il turco Ilyasova e l'ex napoletano Greer, i Bucks hanno firmato il playmaker Royal Ivey, giocatore brillante al college a Texas, meno nei professionisti.

Inoltre, il GM Lenny Harris ha fatto di tutto per rifirmare Bell e Mo Williams ed è riuscito nell'impresa di convincere il cinese numero 2, vale a dire Yi Jianlian, che Milwaukee era una cittadina adatta al ragazzone cresciuto all'ombra della Grande Muraglia, e che l'ambiente l'avrebbe lasciato crescere in grande tranquillità . Missione compiuta, in tutti i reparti.

Dopo la scorsa stagione, terminata con un deludente 28-54, ma influenzata dai tanti infortuni, i Bucks hanno le motivazioni giuste per provare a sorprendere i molti scettici che danno Milwaukee pronta ancora a gettarsi su una scelta di Lotteria.

La stagione è cominciata con una brutta sconfitta ad Orlando, forse la più grande sorpresa di questo primo scorcio di regular season. Non sono bastati i 25 punti di Redd per fermare la mareggiata bianco-blu. A Charlotte è arrivata un'altra sconfitta ma i Bucks non hanno mancato l'esordio casalingo stagionale.

Due gare tra le mura amiche e due W contro due rivali orientali come Bulls e Raptors. Soprattutto contro i canadesi, è arrivata una prova maiuscola della squadra, 112-85 il finale, con 21 punti di Mason, perfetto al tiro (10-10) e la quasi tripla-doppia di Redd, 17+7+6. Poi è iniziato il tour nel Texas: due gare e altrettante sconfitte contro Spurs e Rockets. 88 punti in entrambe le gare per i cerbiatti, che però ne hanno concessi ben 104 a McGrady&Co e 113 ai campioni in carica.

Proprio a Houston, c'è stato il primo derby cinese nella Nba. Yao Ming, colui che ha aperto la via d'Oriente, contro Yi Jianlian, il rampollo di casa Cina. Oltre 200 milioni di tifosi hanno assistito al match, metà  dei quali dalla Cina. Il rookie ha chiuso con 19 punti e 9 rimblazi contro i 28 punti e 10 rimbalzi di Yao.

"Il suo talento è incredibile," ha detto il centro dei Rockets a fine gara. "Mi chiedete quanto forte può diventare? Non lo so, però credo che diventerà  più forte di me, io sono vecchio ormai," ha concluso Yao con un sorriso.

Dopo la doppia sfida texana, i Bucks hanno piazzato una serie da cinque vittorie in fila, quattro delle quali in casa. L'aria del Wisconsin si fa sentire e i ragazzi di coach Krystkowiak hanno battuto, prima Grizzlies e Hawks, poi, dopo essere usciti indenni dalla cura LeBron a Cleveland, altre due w casalinghe contro Lakers e Mavs. Contro Memphis, 31 del solito Redd e doppia-doppia da 23+12 di Bogut, contro gli Hawks, nonostante i 38 di Josh Smith, altra doppia-doppia decisiva del canguro.

A Cleveland, finisce 34 pari tra James e Redd, ma vincono i verdi. Contro i Lakers, i Bucks vincono grazie ad un gran quarto periodo e piazzano ben sei uomini in doppia cifra. Contro i Mavs, decisivi i Big Three, Redd-Bogut-Williams.

Queste convincenti vittorie, almeno fino al momento in cui scrivo, sono le ultime in stagione. Record 7-4 per la franchigia del Wisconsin. Da qui, una striscia ancora aperta di quattro sconfitte filate. I Sixers, tre giorni dopo la caduta dei Mavs, violano il Bradley Center. Poi i Bucks cadono ad Atlanta e al Madison Square Garden contro i Knicks, reduci dalla sculacciata a Boston per 104-59 la sera precedente. Decidono i 50 della coppia Crawford-Randolph. "Ci hanno messo più energia," ha detto coach K, "non siamo riusciti a fermarli nei momenti chiave" .

Molto deluso anche Michael Redd: "Sono senza parole" – ha aggiunto il capitano dei Bucks – "Non so cosa dire, non tanto sulla sconfitta coi Knicks, quanto sulle tre sconfitte in fila. Loro hanno talento e sapevamo che dopo la sconfitta coi Celtics si sarebbero voluti rifare e avrebbero lottato. Non siamo riusciti a trarre vantaggio da questa situazione" .

Sabato, i Bucks tornavano a casa e speravano di invertire il trend negativo Invece è arrivata un'altra brutta sconfitta, contro i Pistons. Redd tira poco e segna solo 11 punti. Il migliore dei cerbiatti è Villanueva, 13 punti con 6-11 al tiro. La gara era già  finita nel terzo periodo, coi campioni 2004 avanti di 19 punti.

"Siamo senza dubbio nel mezzo di una flessione", ha detto coach K a fine gara, "Siamo molto lontani dal fare le cose nella maniera in cui crediamo".

Il grosso problema di Milwaukee è l'assenza di un playmaker puro e di un giocatore fisico ed atletico nei pressi del ferro. Né Ivey, né Bell, né Williams sono dei costruttori di gioco. Mo Williams è un grande realizzatore mentre Bell e Ivey sono più che altro degli specialisti difensivi che possono punire i raddoppi in post con qualche conclusione da fuori.

Ma non c'è un vero è proprio playmaker nel roster dei cerbiatti, un giocatore alla Nash o Kidd per intenderci. Per quanto riguarda il settore lunghi, manca un vero e proprio intimidatore. Bogut è un eccellente giocatore ma è piuttosto lento e sotto gli standard atletici della lega, nonostante sia un professore nell'altra metà  campo. Villanueva e Yi sono giocatori piuttosto perimetrali, che giocano meglio fronte che spalle a canestro.

Inoltre, per la fase difensiva, sembrano più adatti a marcare le ali piccole che i centri. Voskuhl, Gadzuric e Ruffin possono dare forza fisica, intensità  e cattiveria, ma poi in attacco siamo veramente in difficoltà .

È una squadra con tanto talento, ma forse troppo perimetrale.
Redd è fantastico, lo sta dimostrando anche quest'anno, oltre 23 ad allacciata di scarpe, ma forse il suo destino sembra essere quello del suo predecessore Ray Allen: svernare al fianco di autentiche star per poter competere per l'anello.

Due estati fa ha resistito alla corte serrata di LeBron James che cercava un cecchino capace di sfruttare i suoi scarichi, difficile che rifiuti un'altra chance del genere. Anche Bogut, col nuovo taglio senza più i capelli lunghi, sta producendo buoni numeri, 12+8+2 stoppate a sera, ma, come ho già  detto prima, è un giocatore che difficilmente porterà  lontano i Bucks.

In un draft con Deron Williams e Chris Paul, forse la scelta di Bogut non è stata la migliore opzione per il Gm Lenny Harris, che ha speso la prima chiamata assoluta per il canguro da Utah. È anche vero che dirlo a distanza di tre anni è fin troppo facile.

Poi ci sono i casi Mo Williams e Simmons.
Il primo è stato rifirmato in estate a circa 50 milioni di pezzi in verde per i prossimi sei anni, forse un po' eccessivo per un giocatore che non ha ancora dimostrato di saper gestire una squadra Nba.

Ma il vero errore temo sia stata la firma di Bobby Simmons.
L'ex Clippers è stato firmato tre estati fa dai Bucks dopo che il ragazzo aveva terminato una gran stagione losangelina culminata col premio di "Giocatore più migliorato".

Il contrattone della vita, da quasi 10 milioni a stagione per 5 anni, non ha portato molta fortuna all'ex De Paul: nella prima stagione ai Bucks ha abbassato le sue cifre rispetto all'anno prima, la scorsa stagione è rimasto a guardare dall'inizio alla fine per un problema alla caviglia. Il problema è che il front office ha puntato molti soldi su giocatori non determinanti.

Poi c'è il caso Villanueva, che dopo una gran stagione da rookie a Toronto, non è più riuscito a ripetersi in maglia Bucks.

Capitolo cinese: Yi Jianlian è stato scelto all'ultimo draft col numero 6 dai Bucks. Dopo diversi equivoci con la federazione cinese, la franchigia del Wisconsin è riuscita a firmare il ragazzo. Le sue statistiche finora sono discrete: oltre 9 punti, oltre 5 rimbalzi in 25 minuti di media, con il 45% dal campo, il 30% da tre e l'80% dalla lunetta.

La sua miglior gara è stata di gran lunga quella giocata a Houston contro Yao Ming: 19 punti e 9 rimbalzi con 7-12 dal campo e 2-2 da tre. Il ragazzo per il momento si accontenta del tiro da fuori ma non è un mistero che abbia anche una dimensione interna che per ora, soprattutto in assenza di un'adeguata armatura fisica, usa col contagocce.

Ora i Milwaukee Bucks sono attesi dal tour a ovest tra California, Portland e Seattle, in totale 10 trasferte su 15 gare nel mese di dicembre. Andranno a Cleveland e Boston, a Denver e Chicago e chiuderanno a capodanno nell'inferno di Detroit. Non sarà  facile restare a galla in questo tour de force ma se dovessero arrivare al 2008 con un record vicino al 50%, l'obiettivo playoffs sarebbe ancora avvicinabile.

Anche se quest'anno non si può più parlare di Est annacquato perché sulla costa orientale, siamo saliti di colpi, e non solo per i tre moschettieri di Boston. Redd e Williams devono trascinare la squadra, in attesa della definitva esplosione di Bogut e Villanueva, e dei miglioramenti di Yi Jianlian.

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