NBA – Power Ranking #3

A Phoenix Grant Hill sta vivendo una seconda giovinezza…

1) Boston Celtics (11-1) : Dopo la battuta d'arresto ad Orlando, dove i Celtics hanno giocato malissimo e rischiato comunque di vincere, riprende subito la marcia decisa dei biancoverdi, con due vittorie convincenti in casa contro Golden State e i Lakers, per poi passare pure sul campo dei Bobcats, con il tiro allo scadere di Ray Allen. Grande costanza dei BigTree e quotazioni in crescita per Rajon Rondo e Kendrick Perkins. In decisa fuga per quanto riguarda la Eastern Conference dove insieme ai Magic stanno decisamente staccando il resto della concorrenza.

2) San Antonio Spurs (12-2) : Squadra con il pilota automatico, che si sta gestendo alla grande e che allo stato attuale è nella non invidiabile situazione in cui il titolo può solo perderlo. Sconfitti fino ad ora solo a Houston e Dallas, fanno uso smisurato della panchina, perché Coach Popovich sa benissimo che è meglio lasciare qualche L in pù per la strada in stagione regolare per portare i propri Big (soprattutto Duncan) freschi ai playoff, poi visto che le sconfitte non arrivano neppure, tanto di guadagnato. Da segnalare una vittoria con il fiatone in casa contro Houston priva di McGrady e la batosta infitta ai Magic squadra tra le più in forma della lega intera.

3)Phoenix Suns (11-2) : Sicuramente in un gran momento di forma nonostante un Amare Stoudemire molto discontinuo. Per D'Antoni l'inserimento del saggio Grant Hill ha dato ulteriore slancio alle sue idee offensivistiche. Steve Nash in grande spolvero, Barbosa prontissimo a replicare il premio di sesto uomo dell'anno, per i Suns le note dolenti vengono dallo scarso utilizzo della panchina da dove oltre a Barbosa solo un deludente Diaw porta un apporto decente, costringendo D'Antoni quindi a rotazioni molto limitate che alla lunga potrebbero non giovare al gruppo. Intanto si portano a casa vittorie importanti come quella ad Orlando e quella a Houston.

4) Orlando Magic (12-3) : Secondi ad est dietro solo ai Celtics peraltro battuti in una autentica battaglia ad Orlando, dove i Magic per due quarti hanno spadroneggiato a lungo contro Garnett e soci, salvo poi vedersi riprendere nell'ultimo quarto. Battuti in modo netto a San Antonio dove i Magic nell'ultimo quarto sono letteralmente affondati di fronte all'esperienza degli Spurs. Per il resto percorso netto o quasi, con un Dwight Howard assolutamente dominante, e un Rashard Lewis che almeno per ora giustifica in parte l'oneroso ingaggio estivo. Da segnalare pure un Hedo Turkoglu che sta giocando il suo miglior basket in carriera.

5) New Orleans Hornets (10-5) : Se il record ha avuto una leggera flessione il motivo sta tutto nel piccolo infortunio rimediato da Chris Paul che gli ha fatto saltare alcune gare dove puntualmente gli Hornets hanno sofferto. Per il resto la palma di rivelazione dell'Ovest è ancora saldamente in mano loro. Assolutamente da segnalare la vittoria in rimonta a New Jersey con tanto di canestro vincente da consegnare ai posteri per Chris Paul. Per il resto si stanno ben amministrando in considerazione della panchina relativamente corta, con uno Stojakovic ben recuperato dopo l'infortunio della stagione passata, e un Chandler che fa un pensierino alla partita delle stelle. Squadra solida.

6) Utah Jazz (10-4) : Continua il buon momento dei Jazz, che complice un calendario noi proibitivo continuano ad incamerare vittorie. Sicuramente significativo il + 28 rifilato agli Hornets grandi protagonisti di questo inizio di stagione. Carlos Boozer ancora sugli scudi con prestazioni di altissima qualità , ma la sensazione è che Deron Williams stia pian piano assumendo il controllo della squadra, ma la chiave rimane pur sempre la difesa di Kirilenko giocatore troppo sottovalutato capace di difendere su molti tipi di giocatore. Per quanto riguarda la panchina sembra che potrebbe essere l'ultima cavalcata di Jerry Sloan intenzionato al ritiro a fine stagione per dedicarsi a tempo pieno ai suoi trattori.

7) Dallas Mavericks (9-4) : Quotazioni assolutamente al ribasso per una squadra che nel mio primo Power Ranking stagionale avevo addirittura messo al primo posto. La solita Dallas umorale e priva di lucidità  quando la palla scotta, che quando non riesce a spaccare gli avversari con il suo agonismo, finisce spesso e volentieri per cacciarsi nei guai da sola, e le sconfitte con alcune presunte deboli Portland, Milwuakee, Atlanta e Indiana (peraltro priva di Jermaine O'Neal), associate ad alcune vittorie sicuramente più sofferte del dovuto (Memphis e Toronto) a questo punto devono suonare come un preoccupante campanello di allarme. E chi chiedeva a Nowitzki di avvinarsi a canestro è rimasto di nuovo deluso visto che l'MVP in carica ormai agisce prevalentemente dal perimetro.

8) Milwuakee Bucks (7-4) : Doveva essere la cenerentola della Central Division e invece ad oggi è in vetta a quella che comunque rimane la Division più tosta dell'est, sia per demeriti altri (leggi Chicago Cleveland e Detroit) sia per meriti loro, perché stanno giocando veramente bene, con un Maurice Williams che di sicuro non fa versare una lacrima di rammarico che sia una per TJ Ford, con il solito Redd molto costante e decisivo e con qualche lampo di Bogut che ogni tanto si ricorda di essere stato una primissima scelta al draft nemmeno tanti anni fa. Grande apporto dalla panchina da Villanueva in deciso recupero fisico dopo i problemi dell'anno passato. Lampi di classe anche dal cinese Yi Jianlian, che almeno in attacco già  può far male. Attualmente in striscia vincente di cinque vittorie con immortalate vittime illustri come Dallas, Lakers e Cleveland.

9) Denver Nuggets (9-5) : La “premiata ditta” Iverson Anthony" pone la sua autorevole candidatura al ruolo di mina vagante della lega, sia in stagione regolare sia per i playoff, partiti in modo abbastanza positivo nonostante qualche passaggio a vuoto evitabile hanno tutta l'intensione di contendere fino alla fine la NorthWest Division agli Utah Jazz. Marcus Camby sembra del tutto intenzionato a riprendersi il titolo di difensore dell'anno. Ad esser pignoli servirebbe una seconda dimensione offensiva per giocare a più bassi ritmi perché i Nuggets davanti alle difese schierate soffrono oltremisura.

10) Detroit Pistons (8-5) : E' opinione comune che alla fine l'est sarà  un duello tra loro i Celtics, ma i Pistons di questo inizio di stagione sono tutt'altro che convincenti. Come ormai gli succede da anni l'approccio è svogliato e non sempre riescono poi strada facendo a rimettere in carreggiata le gare, e quindi arrivano sconfitte altamente evitabili come quelle di Portland e Sacramento, mentre contro i Sonics e Golden State le sconfitte sono state evitate dopo autentici suicidi degli avversari. Mentalità  da cambiare sicuramente, intanto coach Saunders sembra gestire un attimo meglio il suo quintetto base rispetto agli anni passati. Però cinque sconfitte dopo tredici partite sono decisamente troppe.

11) Houston Rockets (7-7) : Dopo una partenza decisa, arriva l'infortunio di Tracy McGrady e per i Rockets arrivano sconfitte a grappoli (addirittura sei in fila). La partita con Denver ridà  il sorriso ai ragazzi di Adelman, che nonostante qualche sconfitta di troppo danno comunque la sensazione di essere una squadra con cui combattere in tarda primavera non sarà  gradito a nessuno. Inizia a mettersi in moto anche Luis Scola e grazie ad una sua prestazione al limite della perfezione i Rockets privi del numero 1 rischiano seriamente di sbancare San Antonio dopo che li avevano già  battuti in precedenza a Houston. Cantiere aperto, e chiaramente legato alla salute della coppia Yao – McGrady, soffriranno in stagione regolare, ma ai playoff rischiano di essere seriamente da corsa per l'anello. il tutto in attesa di Francis …

12) Cleveland Cavaliers (8-6) : Alti e bassi per Cleveland, LeBron ce la sta mettendo tutta per tenere la barca a galla, ma il resto della squadra non da aiuti minimamente accettabili tranne che da Gooden e Ilkausgas. Hughes già  fuori per infortunio, Marshall pure, Varejao ancora in Brasile con la sensazione che il rinnovo è ben lontano dall'arrivare, Gibson molto altalenante, insomma sembrano i cugini poveri dei finalisti dello scorso giugno, tutti tranne LeBron che è il top scorer della lega e che ha già  quattro triple doppie dopo tredici gare, facendo l'occhiolino alle cifre di Oscar Robertson.

13) Los Angeles Lakers (7-6) : Il grande enigma, ossia a tratti ti fanno sperare che con qualche aggiustamento in corso potrebbero pure fare un pensierino per un qualcosa di importante ai playoff, poi però riescono a perdersi nel classico bicchiere d'acqua e fanno ricadere tutti nel dubbio se forse non è arrivato il momento di cedere Kobe Bryant. Kobe dal canto suo in linea di massima sembra avere l'atteggiamento giusto coinvolgendo molto i compagni di squadra nei primi tre quarti, mettendosi poi in proprio al bisogno nei finali scottanti. Andrew Bynum dimostra ogni giorno che il talento non gli difetta e che ha tutto per essere dominante tra qualche anno ma per ora i limiti difensivi sono evidenti. Alla fine tutto ruota intorno all'enigmatico Lamar Odom, con lui in gara i Lakers vincono altrimenti la sconfitta è sicura, e il Lamar di queste ultime gare è tutt'altro che confortante.

14) Toronto Raptors (7-7) : Insieme ai Bulls forse la delusione più grande di questo inizio di stagione. Partiti bene con due vittorie convincenti, la sconfitta interna contro i Celtics in overtime sembra aver minato la loro fiducia e da li in poi complice anche alcune scelte di Mitchell al limite dell'incomprensibile, alternano buone prove a altre inspiegabili come il suicidio di massa in casa contro Golden State. Come abbondantemente previsto è venuto al pettine prima del previsto il nodo della convivenza tra Bargnani e Bosh, con il secondo che ad un certo punto aveva ottenuto pure che il Mago partisse dalla panchina, anche se poi Bargnani pur non giocando bene è sempre presente nei migliori momenti in campo dei Raptors. Il resto la fa e disfà  TJ Ford che ormai pensa solo alle sue cifre ignorando il resto della squadra tranne Bosh, creando un tensione palpabile anche al di qua dello schermo. Poi quando TJ Ford si fa male sale in cattedra il “dimenticato” Calderon e rimette le cose a posto. L'idillio della passata stagione è palesemente finito, adesso è il momento di fare delle scelte forse anche dolorose.

15) New Jersey Nets (7-7) : Senza Vince Carter la strada dei Nets è tutta in salita, ma i ragazzi di coach Frank ce la stanno mettendo tutta per rimanere a galla e così dopo una brutta striscia di cinque sconfitte tra cui un paio di autentiche batoste rimediate da Jazz e Celtics e una persa in modo scriteriato contro gli Hornets, sono arrivate tre vittorie ad ovest che ridanno un minimo di serenità , in attesa del ritorno di Carter. Solito Jason Kidd stellare per cui gli anni non sembrano passare mai, e solito problemi cronici sotto le plance dove tra infortunati e rendimenti scarsi, coach Frank le ha già  provate tutte con risultati scadenti al punto che ormai si punta diretti sul rookie Sean Williams che della batteria dei lunghi doveva essere quello più acerbo.

16) Los Angeles Clippers (6-6) : In assenza di Elton Brand e Shaun Livingston se la stanno passando discretamente, anche se alla fine i limiti strutturali si vedono tutti. Però a questa squadra non difetta ne il cuore ne la lucidità , e così complici alcuni lampi di Sam Cassell, un Chris Kaman a tratti dominante e qualche sprazzo dei vari Magette Mobley e Tim Thomas per ora il record è sicuramente positivo. Leggermente deludente il rookie Al Thorton che dopo la buone cose viste in preseason fatica molto a trovare spazio. Si contano i giorni che li separano dal rientro di Brand, ma la strada è ancora lunga.

17) Charlotte Bobcats (6-7) : Nonostante la assenze per tutta la stagione di Sean May e Adam Morrison che hanno ridotto al minimo la rotazione i Bobcats se la stanno cavando più che egregiamente. L'innesto di Jason Richardson può tranquillamente essere archiviato tra quelli azzeccati al 100 %, Gerald Wallace in grandissimo spolvero, Okafor regge bene sotto le plance, ma la marcia in più sembra arrivare dai progressi di Raymond Felton che ha decisamente preso in mano le redini della squadra. Da apprezzare le vittorie nette contro Miami Atlanta e Seattle, ma soprattutto l'impresa sfiorata contro Boston dove sono caduti solo grazie ad una rimessa quanto mai discutibile di Jason Richardson.

18) Washington Wizard (6-7) : Dopo la partenza a rilento erano riusciti a prendere il passo giusto con una bella serie di vittorie, grazie anche ad un calendario non impossibile, poi arriva la tegola, Arenas fuori tre mesi e tutto viene rimesso in discussione. Da ora in poi la parola d'ordine è resistere, cercando di perderne il meno possibile in attesa del ritorno di Arenas, ma la situazione con Jamison e lo stesso Arenas in scadenza non può che far tendere le orecchie sul mercato, prima di perderli in cambio di nulla visto che i due hanno già  manifestato intenzione di non rinnovare. Nel mezzo a loro c'è Caron Butler che continua a progredire cercando una seconda chiamata all'All Star Game.

19) Indiana Pacers (6-8) : Dopo la partenza decisa per i ragazzi di O'Brien arriva un deciso calo complice anche l'infortunio di un Jermaine O'Neal comunque molto lontano dal suo rendimento abituale. La sensazione è che pian piano stiano diventando la squadra di Danny Granger, diversi buoni giocatori stanno portando il loro onesto contributo Troy Murphy, Mike Dunleavy Jr, Jeff Foster persino un Jamaal Tinsley abbastanza concreto, però chiaramente nell'NBA senza il tuo top player non si va lontano quindi tutto sommato il record vicino al 50% dei Pacers non è da disprezzare anche se rimane una squadra che attende solo lo start della rifondazione. Gran bella vittoria comunque contro Dallas con O'Neal in borghese a bordo campo, almeno la grinta non fa difetto ai Pacers.

20) Portland Trail Blazers (5-8) : In assenza di Oden erano in molti a pensare che la testa di Portland fosse già  rivolta al draft 2008, e invece nell'Oregon hanno progetti diversi. Squadra combattiva, che non si arrende mai capace di strappare vittorie ad alcune contender come Detroit e Dallas. Brandon Roy ha già  preso decisamente in mano la squadra che però conta veramente troppe assenze. LaMarcus Aldridge in netta ascesa anche se non fa della continuità  la sua dote migliore alternando gare ai limiti della perfezioni a passaggi a vuoto, però i progressi compiuti dal ragazzo sui movimenti in post basso rispetto ai tempi del college sono eclatanti.

21) Sacramento Kings (4-9) : Altra squadra ne carne ne pesce, dove non si trova ne il coraggio di rifondare, ne la forza per andare a dare un ultimo disperato assalto all'ovest. Destino già  scritto per i Kings di questa stagione che difficilmente si giocheranno un posto ai playoff. intanto con Bibby fuori, Artest che vuole andarsene, Brad Miller decisamente sottotono, salgono in cattedra alcuni dei giovani pescati al draft negli ultimi anni, Kevin Martin è tra i primi realizzatori della lega nonostante lo scetticismo di molti al momento della firma del contratto estivo, e Francisco Garcia se la sta cavando più che egregiamente in play, ruolo sicuramente non suo. Prime gare per Spencer Hawes giocatore acerbo ma molto atteso, su cui si punta molto in California, non è certo un mistero che qualche sua segnale importante potrebbe essere l'input definitivo per il nuovo corso dei Kings.

22) Memphis Grizzlies (4-9) : Intanto hanno messo in chiaro che non intendono pensare al draft, dopo la delusione cocente della scorsa lotteria, e vanno in campo lottando sempre e contro chiunque. Chiaramente la squadra ha dei limiti evidenti, ma intanto ci si può godere un Rudy Gay nettamente in fase di accellerazione, e un Navarro che da alcune partite sta mettendo in chiaro con l'NBA intera che anche al di la dell'oceano è ancora la “bomba”. Pau Gasol sul par però è troppo solo sotto le plance e in cabina di regià  il buco è evidente, troppo acerbo Conley spesso inutilizzato, ormai logoro Damon Stoudamire, per ora le migliori notizie arrivano da secondo anno Kyle Lowry.

23) Atlanta Hawks (5-7) : Tutti i mali di gioventù del caso ma anche tanto talento che se registrato a dovere in singola serata può veramente far male a tutti quanti. partiamo da rookie Al Horford che si sta dimostrando un rimbalzista di livello incredibile, e in attacco è molto meno acerbo di quanto non si pensasse in sede di draft. Joe Johson ha decisamente preso in mano le redini dell'attacco con ottima costanza, il solito Josh Smith porta in dote atletismo difesa e aggressività , ma forse l'uomo della svolta è Marvin Williams che sta veramente candidandosi per il MIP di fine stagione.

24) Golden State Warriors (5-7) : Dopo la partenza a rilento stanno lentamente riprendendo quota, complice anche il ritorno di Stephen Jackson dopo le sette gare di squalifica. Baron Davis in forma MVP, però non riesce a trovare continuità  nei suoi compagni che alternano buone gare a prestazioni molto deludenti, costringendo così coach Nelson a rotazioni molto diverse di gara in gara. Nelson dal canto suo riesce a far sentire inutile ogni forma di bipede sopra i 2,05 tranne Biedrins arrivando all'assurdo di non far giocare praticamente mai Brandan Wright giocatore di indubbio talento arrivato in cambio di quel Jason Richardson che ad oggi manca come nessuno alla squadra. Scarso utilizzo per il nostro Belinelli, ingiudicabile.

25) Philadelphia Sixers (3-9) : Finita l'energia iniziale i Sixers stanno lentamente andando a sud, risultati che non arrivano, margini di sconfitta sempre più larghi e malumori in vista sia per Igoudala (non rinnovato) che per Andre Miller che farebbe volentieri le valige quanto prima. Se il reparto esterni comunque la pagnotta alla fine se la guadagna, sotto le plance c'è un autentico buco nero, dove la coppia Delambert Evans regge botta in difesa ma va decisamente alla deriva in attacco. Qualche buon lampo del rookie Jason Smith che forse meriterebbe più fiducia, mentre l'altro promettente rookie Thaddeus Young per ora trova poco spazio perchè giudicato acerbo per gli standard NBA. Stagione difficile ma si sapeva.

26) Miami Heat (3-10) : E' rientrato Dwayne Wade e si vede che è già  in discreta condizione ma i risultati comunque tardano ad arrivare, nonostante uno Shaquille O'Neal in condizioni accettabili per essere novembre. La rotazione è indubbiamente molto corta e dalla panchina tranne un eroico Penny Hardaway, e il solito Zo Mourning non arriva un gran contributo. La buona prova a Boston e le vittorie contro New Jersey e Houston avevano illuso che forse il peggio era passato, ma il -21 rimediato ad Orlando ha riportato tutti sulla terra, per ora Miami non è da corsa e l'upgrade più che dalla coppia Shaq Wade dovrà  arrivare dal supporting cast per ora assolutamente latitante.

27) Seattle Sonics (2-12) : Risultati ovviamente deludenti ma la cosa era probabilmente in conto. Però l'apporto dei veterani della squadra che dovrebbero provare a tenere a galla la barca latita del tutto. Non resta che godersi quindi le prodezze dei due ragazzi prodigio Kevin Durant e Jeff Green, che stanno dimostrando ogni giorno che passa che le scelte investite su di loro sono state ben spese, e se su quella di Durant di dubbi ce ne erano pochini, quella di Jeff Green era stata capita poco. Invece l'ex Georgetown sta iniziando a mettersi in moto e difensivamente con tutti i limiti dei rookie sta già  dando ottime sensazioni. Intanto Duran mette a segno il suo primo ma sicuramente non ultimo “Winning Shot”. Per il resto non resta che aspettare, anche se la sequenza di scelte gettate al vento negli ultimi anni (Petrò, Sene, Swift) non aiuta moltissimo a sperare che il calvario finisca in tempi brevi.

28) Minnesota Twolves (1-10) : La compagine di McHale per ora sembra ben lontano da trovare il bandolo della matassa, tolti Al Jefferson e Rashar McCants, per il resto in questa stagione di Minnesota c'è poco da salvare, anche perchè alcuni dei giovani arrivati da Boston come Telfair e Green stanno giocando poco e male, e lo stesso pompatissimo rookie Corey Brewer per ora appare veramente lontano dal poter dare un minimo di contributo. Assolutamente curioso l'impiego da sesto uomo di Antoine Walker, uno che in un porgettto mirato al futuro remoto come quello di Minnesota non c'entra veramente nulla. McHale aspetta il draft e l'estate 2008 in cui scaricherà  dal cap oltre 20M$ di contratti in scadenza. Unico sussulto la vittoria a Sacramento, per il resto calma piatta.

29) New York Knicks (3-9) : Chi si aspettava qualcosa di diverso dai Knicks, ha avuto bisogno solo di pochi allenamenti per rendersi conto che il disco è il solito degli anni passati. Talento gestito come peggio non si potrebbe, risultati ben lontani dalla decenza, con i solito casini extra campo, con il solito Isaih Thomas sugli scudi, questa volta per la vicenda Marbury, prima ripudiato e poi riaccolto a braccia aperte nel giro di poche ore. Il tassametro corre e se non fossero arrivati i derilitti Bulls di questo periodo la striscia di sconfitte consecutive attentava ormai alla doppia cifra. Stando alle ultime l'Owner Dolan sarebbe vicino al sollevare Thomas dal doppio incarico, perché a suo dire durante la gestione Thomas i profitti sono andati a picco. Per il futuro si fanno nomi eccellenti quali Jerry West e Phil Jackson ma qui si sconfina nel mondo del fantasy.

30) Chicago Bulls (2-10) : Senza ombra di dubbio la squadra più deludente dell'anno. Data da molti come la favorita dell'est ad oggi è ultima con due sole vittorie e cinque sconfitte nelle ultime sei gare. Roster chiaramente allo sbando dopo i rumors su Kobe prima e Gasol poi, e dopo i mancati rinnovi di Ben Gordon e Luol Deng, ma chi da questo punto di vista ha le spalle coperte come Hinrich e Ben Wallace sta facendo pure peggio. Il resto ce lo mette Skiles dalla panchina con rotazioni apparentemente inspiegabili, come l'impiego di Tyrus Thomas, schierato a volte in quintetto e a volte relegato a ultimo cambio anche in assenza di Deng. Ma i Bulls nonostante le batoste rimediate in campo (c'è pure un -28 rimediato da Kobe e compagni), fanno parlare di loro soprattutto in materia di Rumors con il GM Paxons che da la netta sensazione di aver capito che il gruppo dello scorso anno senza l'innesto di un top player non ha più margini di miglioramento.

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