Josh Smith stoppa Dwyane Wade, e Atlanta va…
Una volta redatti i calendari della stagione Nba 2007-2008, tra i corridoi della Atlanta Spirit LLC iniziò a serpeggiare un considerevole pessimismo.
Quattro delle prime cinque avversarie degli Hawks, vantavano, come minimo, una semifinale di conference giocata pochi mesi prima. La quinta, per non essere da meno, erano quei Boston Celtics freschi di restyling, e con due all star appena atterrati al Logan International.
Un inizio da tarpare le ali.
A rincuorare il team e l'ambiente ad esso circostante, in Ottobre, era arrivata una pre season oltre ogni aspettativa, chiusa con il record di 7 vittorie ed 1 sconfitta. Un rodaggio considerato, tutt'altro che deludente, da più parti, fermo restando le considerazioni di una fase di precampionato dedita all'amalgama ed allo studio delle seconde linee.
Risultati
Dallas 101-94 W
@Detroit 91-92 L
@New Jersey 82-87 L
Phoenix 105-96 W
@Boston 83-106 L
Washington 90-101 L
Charlotte 117-109 W
Seattle 123-126 L
@Milwaukee 96-105 L
San Antonio 83-95 L
@Miami 82-79 W
Commento
Il debutto di Atlanta in regular season, se possibile, è andato anche oltre le rosee aspettative, con un convincente 101 a 94 rifilato al miglior record della passata regular season, i Dallas Mavericks. Vento in poppa, e terzetto Johnson-Smith-Williams alla guida, quindi, gli Hawks hanno affrontato con rinnovato vigore la restante parte del loro tour de force iniziale, uscendo sì dal TD Banknorth di Boston con un pesante 83 a 106 firmato Celtics, ma anche con un record di 2 vittorie e 3 sconfitte che non apparteneva certo ai deludentissimi Hawks delle scorse stagioni.
Chiuso il capitolo big three, per Mike Woodson e soci la strada si presentava ipoteticamente in discesa, con una serie di avversarie allo stesso livello dei giovani Hawks.
Nel giro di una settimana, però, le poche certezze che si erano venute a creare nello spogliatoio di Joe Johnson e compagni, hanno iniziato a vacillare pesantemente.
Sconfitti malamente dai Wizards in casa, sconfitti da Kevin Durant e soci dopo due supplementari e sconfitti a Milwaukee, con la magra consolazione di una vittoria interna ai danni dei Bobcats. Il record è precipitato improvvisamente verso valori tristemente comuni in Georgia, ed il match casalingo contro i campioni in carica di San Antonio, penultimo in ordine di tempo, ha assunto l'aspetto di un clinic sui fondamentali già nel corso del secondo quarto.
La scorsa notte, per chiudere, gli Hawks hanno deciso di interrompere l'eterna serie di sconfitte esterne che durava dal lontano giorno di San Valentino, Febbraio 2007. Prima dell'82 a 79 sul campo degli Heat, diciassette palle a due lontano da Atlanta, ed altrettante sconfitte, talune a dir poco imbarazzanti. Il segnale, seppur debole, è positivo, e giunge in apertura di un mini tour da tre trasferte in una settimana.
Diamo i numeri
Nel quarto incontro della stagione, la vittoria sui Phoenix Suns, ben quattro Hawks sono andati in doppia cifra alla voce rimbalzi: Horford ne ha raccolti 15, Marvin Williams 12 e la coppia Smith- Childress ne ha fatti registrare 10 a testa.
Nello stesso incontro Atlanta ha messo a referto quattro doppie doppie. Joe Johnson in punti ed assist (15 e 10), Childress, Smith e Williams in punti e, ovviamente, rimbalzi. Joe Johnson ne ha messi 39 con 5 rimbalzi e 6 assist nella sconfitta all'overtime contro i Sonics. La sera successiva, a Milwaukee, Josh Smith al rientro da un infortunio ne ha fatti registrare 38, conditi da 7 rimbalzi e 3 stoppate.
Il rookie Al Horford, al momento, sta dominando la graduatoria dei rimbalzi tra gli esordienti, piazzandosi addiruttura 14mo in tutta la lega, con 10.1 carambole a partita.
Lente d'ingrandimento: 33
Shelden Williams è a pienamente conscio di quante speranze abbia acceso il suo ottimo finale di stagione, la scorsa primavera. Raddoppiando in Aprile le proprie medie di punti e rimbalzi, Williams si è portato a casa l'ultima edizione del premio per il miglior esordiente del mese, incentrando gli allenamenti estivi sugli aspetti del suo gioco meno convincenti, come l'elevazione o il tiro dalla medio-lunga distanza.
Con l'arrivo di Al Horford dal draft, gli Hawks si sono trovati ad avere, con Pachulia e lo stesso Williams, un terzetto di lunghi dalle enormi potenzialità , ma con ancora molta strada da compiere. “Siamo molto soddsfatti della nostra batteria di lunghi” ha commentato coach Woodson “oltre ad Al, Zaza e Shelden, bisogna tenere in considerazione anche Lorenzen Wright e Solomon Jones. Sono cinque lunghi in tutto, ciascuno dei quali porta qualcosa di diverso al nostro tavolo. Nessuno di loro è un grande giocatore di post basso, ma sono comunque tre ragazzi che con il loro range di realizzazione coprono, insieme, l'intero arco del nostro attacco”.
Alla ripresa delle attività , Shelden ha impressionato gli addetti ai lavori con una Rocky Mountain Summer League da protagonista: 15.5 punti e 9 rimbalzi a partita, con il .487 dal campo. Prestazioni che gli sono valsi l'inseriemto nel miglior quintetto del torneo, e, cosa molto più importante, gli elogi dell'intero staff tecnico degli Hawks.
Alton Lister, in particolare, ha voluto tracciare il sentiero per il suo allievo: “Shelden” ha dichiarato Lister “non è mai stato un grande saltatore, e deve entrare nell'ottica che per andare a canestro lo dovrà fare con movimenti unici e rapidi. E' molto bravo nel far saltare l'avversario e attaccare il canestro dopo la finta, ma se uno di questi lo dovesse stoppare, non ne deve fare un problema. Deve avere i piedi pronti per esplodere nuovamente verso l'alto. Sono queste le aree su cui deve continuare a lavorare”.
Nonostante le buone premesse, e dopo due buone uscite con Mavs e Pistons, però, la chiusura del mese di Novembre ha visto Williams inanellare una serie di prestazioni dal minutaggio e dal rendimento oltremodo sotto le aspettative. Compresi un dnp ed un'apparizione di 38 miseri secondi.
Una situazione spiacevole, che, per buona o cattiva sorte, ha già vissuto nel suo anno da rookie, e della quale conosce il modo per venirne fuori. Sta a coach Woodson decidere quando i tempi saranno maturi per dargli una chance. Shelden scalpita.
In breve
Il 14 Novembre sono state pubblicate le liste per le votazioni dei quintetti dell'all star game 2008. Tra le papabili stelle della Eastern Conference figurano quest'anno tre Hawks, rispondenti ai nomi di Joe Johnson, Josh Smith e Zaza Pachulia. Tra loro solo il n°2 può vantare una precedente esperienze alla partita delle stelle, e, mentre Smith annovera perlomeno un paio di discrete esperienze allo slam dunk contest, per Pachulia si tratta addirittura della prima nomination.
Il ballottaggio proseguirà sino al 20 Gennaio 2008, mentre l'all star weekend avrà luogo a New Orleans tra il 15 ed il 17 Febbraio. La sera della sconfitta interna contro Seattle, un piccolo caso pare esser nato intorno alla figura di Anthony Johnson, point guard di 33 anni. Johnson, che aveva abbandonato anzitempo lo shootaround mattutino dopo un acceso scambio di vedute con coach Woodson, è stato visto lasciare la Philips Arena poco più di un'ora prima la palla a due.
Coach Woodson ha gettato presto acqua sul fuoco, minimizzando il tutto ad una faccenda interna, e garantendo che Johnson sarebbe stato tra i presenti per il match del Sabato a Milwaukee. AJ, che aveva saltato anche le sei gare precedenti per esser stato vicino alla moglie partoriente, non ha certamente avuto un buon inizio di stagione: minutaggio basso, rendimento al di sotto delle aspettative, ed ora questo piccolo ma indicativo incidente diplomatico.
Coach Woodson, che nel ruolo vanta diverse alternative, non può non aver preso nota.
Coming next
@Minnesota 24 Novembre;
@Chicago 27 Chicago;
Milwaukee 28 Novembre;
New Orleans 30 Novembre;
@Philadelphia 3 Dicembre;
Detroit 4 Dicembre;
Minnesota 6 Dicembre;
Memphis 8 Dicembre;
@Orlando 10 Dicembre.