Shawne Williams ha fatto vedere ottime cose
Dopo l'inizio lampo con le tre vittorie consecutive, i Pacers hanno attraversato un brutto periodo, un'astinenza da vittorie durata per ben sei gare, tanto che qualcuno aveva già cominciato a parlare di crisi e a paragonarla ai Pacers della passata stagione, quelli di Carlisle, quando lo scorso marzo avevano raggiunto 11 sconfitte filate.
La vittoria su Utah per 117-97 ha interrotto la striscia negativa e aggiorna a 4 le vittorie stagionali, a fronte di 6 sconfitte. Una partita dominata dall'inizio alla fine per i Pacers, anche se con venti punti di vantaggio all'intervallo lungo i Pacers al rientro sembravano quelli visti nelle partite precedenti, recuperati fino al -9. Stavolta però c'era un altro piglio e lo si vedeva.
"Una grande vittoria di squadra per noi - ha detto O'Brien - credo che i ragazzi abbiamo fatto un grande lavoro alzando il ritmo quando ne avevamo bisogno". Parole di elogio anche per Jamaal Tinsley, autore di una delle migliori partite di questo inizio. "Jamaal è stato grandioso, quando totalizzi 13 assists e perdi una sola volta il pallone, vuol dire che hai giocato bene".
La prestazione di Shawne Williams ha impressionato, ma in generale è da quando ha terminato i turni di squalifica che sta favorevolmente impressionando. I suoi 17 punti, 8 rimbalzi e 3 stoppate uscendo dalla panchina contro Utah rappresentato le migliori stats fino ad ora, ma O'Brien lo ha impiegato anche da centro e secondo lui ha sorpassato qualsiasi aspettativa.
"Quando hai un giocatore che uscendo dalla panchina può giocare in quattro posizioni diverse hai un match up da sfruttare". Ha detto Foster su Williams che a sua volta è molto fiero della sua versatilità . "Mi sento a mio agio a giocare in più ruoli".
Il coach vuole che i suoi giocatori con la palla in mano debbano pensare prima il tiro, poi al passaggio, una mentalità che i Pacers hanno acquisito, non a caso le vittorie o le sconfitte per questa squadra dipendono più di ogni altra dalle percentuali dal campo. Nell'ultima partita i Pacers hanno tirato quasi con un 58% e un ottimo 11-23 da 3 punti, non a caso è arrivata una grande vittoria.
Il giorno prima era arrivata una sconfitta in casa dei Raptors per 110-101, in una gara che ha lasciato un po' col rammarico, perché nel primo tempo si era visto lo stile di gioco di O'Brien, fondato su rapidi e buoni tiri in transizione. Il 10-29 da 3 punti aveva condannato i Pacers al sesto stop filato, perché nella maggior parte della partita i Raptors non avevano alternative nel raddoppiare O'Neal (7 assists in quella gara, record carriera) in post basso, questo favoriva ottimi scarichi che gli esterni non sempre hanno sfruttato.
Le altre due sconfitte erano arrivate contro Boston e a Washington per 103-90. Se contro i Celtics di adesso, una sconfitta può anche starci, contro i Wizards i Pacers hanno giocato la peggiore gara della stagione subendo subito 15 punti di svantaggio alla fine del primo tempo e ben 17 all'apertura dell'ultimo quarto, demoliti dall'accoppiata Arenas-Butler che insieme totalizzava 55 punti.
A Washington, O'Brien era stato chiaro su quale fosse la differenza fra i Pacers delle 3 vittorie in apertura di stagione e quelli visti nella capitale. "Ad inizio di stagione realizzavamo più di quello che realizziamo ora. Questa è la differenza".
Un problema che da qui alla fine dell'anno il coach dovrà gestire è la condizione fisica di Marquis Daniels. Il ginocchio non gli permette di giocare i back-to-back e per questo O'Brien dovrà scegliere ogni volta quale delle due gare il giocatore dovrà disputare. Ad esempio nell'ultimo, doveva scegliere fra la trasferta di Toronto e la partita con i Jazz, optando per quest'ultima dove il giocatore ha ripagato con 17 punti. Il suo impiego definitivo è ormai quello di point guard, ruolo in cui ha travato la sua consacrazione.
Chi purtroppo è ancora lontano dalla migliore forma è Jermaine O'Neal. Il ginocchio che lo aveva bloccato anche l'anno scorso continua a fare i capricci, ma è anche il nuovo sistema di gioco che non gli permette di rendere al massimo in post, considerando la grande mole di tiri da tre che la squadra prende. I numeri per lui sono al ribasso, nonostante comunque una grande presenza difensiva.
O'Nea però non vuole saperne di fermarsi e recuperare. "Voglio esserci per fare quello che posso e trovare un modo per segnare senza forzare il ginocchio dolorante". Le cifre dicono che sta tirando col 40% dal campo e solamente in una occasione ha toccato i 20 punti, al momento è solamente il quarto realizzatore della squadra. "Sono più interessato a fare quello che è utile per la squadra, i numeri non mi importano più di tanto, io voglio vincere - continua O'Neal - parlando con lo staff dovrei recuperare in due, tre settimane e questo è il mio obiettivo".
Se O'Neal non è il miglior realizzatore molto lo si deve alla grande stagione fino ad ora di Danny Granger con quasi 18 punti di media, ma per O'Brien il sistema di gioco non penalizza il sette volte all-star. "Credo che il nostro attacco corri quanto Jermaine - ha precisato il coach - questo non vuol dire che O'Neal deve essere per forza il nostro miglior realizzatore, ma vuol dire che può anche essere un grande passatore".
Nella notte i Pacers ospiteranno i Lakers alla Conseco Fieldhouse e voleranno a New Orleans il giorno dopo. Dallas e Cleveland a domicilio saranno i successivi impegni.