Brandon Marshall è una delle nuove armi a disposizione di Jay Cutler.
Vince Young e Jay Cutler avevano già avuto l'occasione di incrociarsi nel famoso draft del 2006, quando Tennessee e Denver fecero di loro le rispettive ipoteche sul futuro: ieri sera si sono ritrovati a giocarsi uno scontro cruciale per i playoffs della Afc, quadro all'interno del quale i Titans non potevano permettersi di perdere terreno ed i Broncos padroni di casa, resuscitati all'improvviso dopo un paio di batoste ed un record perdente, dovevano continuare a credere nella prima piazza della Afc West.
Posti uno contro l'altro dal calendario serale della Espn in quel catino ribollente chiamato Invesco Field, le due giovani promesse si sono fronteggiate per la prima volta in carriera: Young si è aggiudicato la sfida statistica lanciando per più yards, ma Cutler è uscito con il premio più importante, una vittoria per rimanere in vita per la postseason.
In una partita contraddistinta da un gioco offensivo consistente da parte di ambedue i registi, alla fine sono stati due i fattori principali che hanno fatto la differenza: la capacità dei Broncos di sfornare big plays e la pessima serata della difesa dei Titans in fatto di esecuzione dei fondamentali, traducibili in una marea di placcaggi mancati.
Il vantaggio accumulato dalla squadra di Jeff Fisher per produzione offensiva e per tempo di possesso sin dal kickoff non è stato adeguatamente supportato dai punti scritti sul tabellone, vanificando gli sforzi di un Vince Young (26/41, 305, TD, 2 INT) di nuovo in versione totale e quindi prezioso nel tenere vivi i drives sia con le famose improvvisazioni, e sia con gli accurati traccianti messi in mostra dal suo braccio.
Autore del massimo in carriera in termini di yards lanciate, Young avrebbe potuto addirittura fare di meglio: non era la serata giusta per provarci, o almeno questa è stata l'indicazione arrivata da un gruppo di ricevitori privi della necessaria concentrazione da mettere in campo in una gara di questo tipo, responsabili di almeno quattro incompleti di sicuro guadagno. Il prodotto da Texas è stato altresì il miglior corridore di serata nonostante la copertura "spy" pensata da Denver, bilanciando la mancanza di pericolosità di uno spento LenDale White (13, 42), giunto tra l'altro al quarto fumble stagionale.
Aiutati da una capacità di ricambio evidentemente superiore rispetto alle altre squadre Nfl, i Broncos colmi d'infortuni sono sempre riusciti a trovare la soluzione alle loro sfortune attraverso giocatori poco conosciuti, dando inizio ed esperienza sul campo ad una linea verde di tutto rispetto, diretta da un Cutler sempre più all'altezza della situazione e letale come nessuno quando chiamato a lanciare in corsa.
Se prima di questa partita avevamo imparato ad apprezzare le qualità di playmaker post-ricezione di Brandon Marshall, esploso in concomitanza dell'indisponibilità di Rod Smith, altrettanto non si è potuto dire di Glenn Martinez e Andre Hall, fino a ieri giocatori di secondo rango, da oggi protagonisti rispettivamente di un punt return da 80 yards buono per il 14-0 iniziale nonostante 3 soli minuti passati in campo dall'attacco fino a quel momento, nonché della corsa di 62 yards che ha sigillato la gara nel periodo conclusivo.
Detto di Cutler, che ha lanciato solamente cinque incompleti ed ha segnato mete di 41 e 48 yards (opere dello stesso Marshall e del veterano Stokley), e di un gioco di corse capace di produrre 166 yards su corsa (e qui è pesata come un macigno l'assenza di Albert Haynesworth) nonostante l'infortunio di Selvin Young e l'assenza di Travis Henry, anche Denver ha tuttavia commesso i suoi errori, rischiando di rimettere in gioco il risultato con tre episodi costati 17 dei 24 punti subiti.
Verso lo scadere del secondo quarto Mike Shanahan ha infatti chiamato uno di quei timeouts che tanto vanno di moda quest'anno, quello che arriva mezzo secondo prima dello snap di ogni santo field goal che viene calciato in situazioni di pressione: l'errore del bravo ed affidabile Rob Bironas è stato annullato dalla richiesta di sospensione del coach, consentendo al kicker di infilare i pali con una conclusione di 56 yards.
Ancora un timeout, stavolta chiamato dal linebacker Nate Webster, ha permesso a Jeff Fisher di chiamare un challenge che ha sancito un touchdown di Young non visto in precedenza dagli arbitri: la richiesta di Webster ha vanificato una giocata difensiva che aveva costretto i Titans ad un quarto tentativo trasformandola in 7 punti a carico.
Infine, il fumble del già citato Martinez ha restituito palla all'attacco avversario in posizione molto favorevole dopo che i Titans erano stati condannati al punt da una ricezione clamorosamente mancata dal tight end Bo Scaife, risultando nel secondo calcio di serata per Bironas.
Dal questo 34-20 a favore di Denver emergono nuovi scenari per una classifica Afc sempre più ingarbugliata, che promette numerose altre scintille da qui alla diciassettesima settimana di gioco. I quasi spacciati Broncos (5-5) hanno ora il medesimo record di San Diego, capolista del raggruppamento, mentre i Titans (6-4) hanno perso un passo rispetto ai rivali Jaguars in una division che non vede nemmeno una delle quattro squadre con un record perdente, il cui fanalino di coda Houston risulta ancora in corsa per i playoffs.
Patriots a parte, a quanto sembra, nella American Football Conference c'è ancora da divertirsi.