Inizio complicato per i Cavs

Lebron avrà  il suo da fare per tenere in alto i Cavs anche in questa stagione…

La stagione NBA 2007 è ormai iniziata da una decina di giorni e i Cavaliers hanno giocato 7 gare, il bilancio per ora è di 4 vittorie e 3 sconfitte; in questa prima fase di stagione Cleveland è già  partita per un primo viaggio nell'Ovest NBA.

I vice campioni NBA, si perchè se qualcuno se ne fosse dimenticato i Cavs sono arrivati alle NBA finals la passata stagione, hanno iniziato l'anno in una situazione molto complessa.

Difatti durante l'estate non è arrivato il playmaker desiderato, Mike Bibby, ed inoltre non sono stati rinnovati i contratti dei free-agent Pavlovic e Varejao.

I Cavaliers si sono ritrovati senza due giocatori importanti nella rotazione e senza nessuna nuova acquisizione sul mercato; non quello che ci si aspetta da una squadra che è arrivata ad un passo dal titolo NBA e vuole fare l'ultimo passo per conquistarlo.

La prima stagionale ha portato a Cleveland i Dallas Mavericks, ed è stata l'occasione per “appendere” al soffitto della Q-Arena il banner di campioni della Eastern Conference; una volta appeso lo stendardo sono finite le buone notizie per i Cavaliers, vittoria Mavs per 92 a 74, Cleveland mai in partita e Lebron James tenuto a 10 punti e a un modesto 2 su 11 al tiro dallo staffettone organizzato per difendere su di lui da Avery Johnson.

Al secondo appuntamento stagionale arrivano a Cleveland i Knicks ancora indecisi se essere una nobile decaduta o squadra di belle speranze in ricostruzione.

Un grande interprete dopo aver steccato un'esibizione vuole sempre rifarsi e dimostrare il suo valore, così fa Lebron; 45 punti e “conduzione” della rimonta con cui Cleveland supera New York nel quarto periodo e vince 110 a 106. Da sottolineare anche la buona prova di Gibson, catapultato in quintetto dopo le belle prove nei play off della passata stagione e autore di 24 punti, 12 nell'ultimo periodo, ottenuti con 4 triple a segno in poco più di due minuti.

A fine gara Isiah Thomas dichiara: “E' stato come l'altro N.23 contro cui ho giocato. E' stato eccezionale, non ha permesso alla sua squadra di perdere.”.

Prima vittoria stagionale e Lebron James si rimette in media, per punti a partita; intanto Ferry riesce ad accordarsi con Pavlovic che così ritorna a disposizione di Mike Brown, anche se avendo saltato tutto il training camp avrà  bisogno di diverso tempo per raggiungere una condizione fisica necessaria a reggere il ritmo della stagione NBA.

Ed ora… partenza per l'Ovest NBA, 6 gare consecutive in trasferta, si chiuderà  il 12 Novembre a Denver, per un primo test sulle ambizioni dei Cavaliers.

Esordio a casa di Steve Nash e dei Suns, che seppur privi di Stoudamire, portano a casa la vittoria, grazie a Nash, 30 punti e 10 assist, e alla poca cura con cui i Cavaliers trattano il pallone: 22 palle perse che portano a 22 punti dei Suns. 103 a 92 il risultato finale.

Golden State è la seconda tappa ed arriva la vittoria per 108 a 104 dei Cavaliers; Lebron James dopo aver giocato come il 23 contro i Knicks gioca come il 32 e sfiora la tripla doppia: 24 punti, 14 rimbalzi e 9 assist.
Gooden, Ilguskas e Gibson contribuiscono alla vittoria e non fanno pesare le assenza di Marshall e Hughes di nuovo infortunato.

A Salt Lake City contro i Jazz arriva la tripla doppia per Lebron, 32 punti, 15 rimbalzi e 14 assist, ma arriva comunque la sconfitta per i Cavs battuti da un layup di Deron Williams, a segno con 1.3 secondi sul cronometro, e che fissa il punteggio 103 a 101 per i Jazz.

Partita sempre in equilibrio, decisa dai due fuoriclasse sul parquet, con Williams che ha la meglio nonostante Lebron James abbia “refertato” la sua tripla doppia già  al termine del terzo periodo.

A Sacramento, dove debuttò nella lega, Lebron James deve guidare un'altra rimonta dei suoi Cavs mettendo a segno gli ultimi 8 punti della sua squadra, fissando così il punteggio sul 93 a 91 in favore dei Cavs sui Kings.
Buona la prova di Devin Brown, autore di 20 punti e 18 rimbalzi.

I Cavs dimostrano di essere una squadra in difficoltà , per gli infortuni e per un roster “povero” di talento ma che ci crede e lotta fino all'ultimo possesso, non a caso tutte le vittorie sin qui ottenuto sono arrivate in partite punto a punto o in rimonta.

Hollywood è la penultima tappa del primo giro ad ovest dei Cavaliers, la sfida è con la parte meno nobile di Los Angeles, sono difatti i Clippers a sfidare la squadra di Mike Brown e di Lebron James.

Per una voltà  sarà  un altro il protagonista della partita per i Cavs, difatti è Ilgauskas con 25 punti, 12 nel quarto periodo ad alimentare la rimonta dei Cavs che “vincono” 31 a 20 l'ultimo quarto e si aggiudicano la gara 103 a 95.

In questa partita finalmente si è visto un progresso del gioco corale di Cleveland, in difesa e sopratutto in attacco, a fine gara infatti Lebron dichiara: “Questo è il miglior basket offensivo che abbiamo giocato in tre anni. Il modo in cui stiamo dividendo il pallone, entrando nel nostro ritmo, è stata la miglior partita che abbiamo giocato in questa stagione.”

Gooden porta alla causa 18 rimbalzi e 17 punti, Hughes rientra dall'infortunio e contribuisce con 12 punti alla vittoria dei Cavaliers che anche perdendo a Denver contro Melo e Allen Iverson chiuderanno questa lunga trasferta con un bilancio in parità .

In queste poche partite si è visto come Cleveland continui a dipendere dalla sua stella, sempre più luminosa, Lebron James, che Gooden e Ilgauskas sono due buoni giocatori offensivi ma manca enormemente la mobilità  e l'energia difensiva di Varejao, ancora in esilio in Brasile, e che manca qualcuno che possa essere una vera spalla per James, ormai naufragato definitivamente l'esperimento Hughes seconda punta della squadra.

Sembra che Varejao si stia riavvicinando ai Cavaliers, che non sono, giustamente, disposti a pagare le cifre chieste inizialmente dal brasiliano, e nelle prossime settimane potrebbe accettare un contratto dalla squadra di Cleveland.

Gibson e Brown stanno fornendo buone prove in questo primo scorcio di stagione, Ilgauskas e Gooden si sono confermati sui livelli della passata stagione, ma tutto ciò sembra un po poco per poter competere con le squadre più attrezzate dell'est, con i rivali divisionali dei Piston e con i rinforzatissimi Boston Celtics.

Vedremo se Ferry riuscirà  a portare qualche cambiamento nel roster a disposizione di Mike Brown, e se il gioco di squadra e la difesa organizzata, il sistema “Cavs” implementato in questi anni dall'ex assistente di Popovich basterà  a coprire i limiti tecnici e di talento apparsi evidenti in questo, seppur vincente, inizio di stagione.

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