Jerry Buss ha cominciato la sua partita più difficile
Un fremito più o meno intenso percorre tutte le squadre della Pacific division: dai Phoenix Suns, spiazzati dalla richiesta di trade di Marion; ai Sacramento Kings, alle prese con la nuova gestione Theus; tutte hanno più o meno motivi di preoccupazione.
I Clippers sono ancora sotto shock per l'infortunio a Elton Brand, e i Los Angeles Lakers… beh quelli sono storia a parte. Fanno eccezione i Golden State Warriors: li il fremito è d'eccitazione; magari amplificato se si scorre l'album dei ricordi degli indimenticabili playoff della scorsa stagione.
Phoenix Suns
Cominciano a provenire da Phoenix i primi scricchiolii. Almeno cosi sembra. A Giugno non si è capito bene cosa volessero fare nel Draft. L'estate è trascorsa poi con un timido e non convinto – ma confermato – tentativo di arrivare a Kevin Garnett. E' proseguita con la strana perdita di Kurt Thomas, spedito a Seattle in cambio di spiccioli. Ah si, una cosa si è capita. Certamente il gran capo Sarver ha tolto il proprio portafoglio dalla scrivania, lontano dalle mani dei propri collaboratori. Il rubinetto è stato chiuso prima che vi si potesse dissetare anche il ritardatario Shawn Marion; che in mancanza d'altro e stanco di sentirsi un pacco postale, si era orientato addirittura verso il Pacifico.
Ma il prode Nash ha fatto in tempo a far cambiare idea al compagno di squadra, per niente convinto dai no ricevuti dalla dirigenza alla sua richiesta di trade; giusto in tempo per le prime rituali foto della stagione al training camp. In alcune di queste vedrete Marion con qualcosa di simile all'arcifamoso sorriso della Gioconda….. Mancheranno davvero tanto i gomiti di Thomas, finiti a Seattle a proteggere quell'esemplare unico di Swaroski denominato Kevin Durant. A Phoenix non mancherà lui, ma i suoi gomiti di sicuro. Dovesse passare da queste parti tale Timoteo, il medesimo troverà quelli di tale Brian Skinner. Sorvoliamo.
Sono approdati a Phoenix anche Grant Hill, a cui vanno per l'ennesima stagione tanti cari auguri di tutto cuore; e Steve Kerr, al quale vanno gli auguri di buon lavoro, nella speranza che da quelle parti non aumentino gli scricchiolii.
Los Angeles Lakers
Nessuna squadra della lega divide i pareri dei propri tifosi e dei semplici appassionati come i Los Angeles Lakers. E l'estate appena terminata non ha fatto che confermare questa tendenza, amplificata dal mancato allunaggio nella luna gialloviola di un big che potesse chetare l'iracondo Bryant. E' stato un incendio solo in apparenza sopito quello che il n.24 ha risvegliato con la richiesta pubblica di trade. Come ci raccontano alcuni nostri colleghi d'oltroceano, rimangono divergenti le sue posizioni e quelle magari neanche della società , ma della scheggia impazzita che vi si è insediata.
Il buon Jimmy Buss, con il disgraziato avvallo di papà Jerry, si è seduto nella stanza dei bottoni in bermuda e camicia hawayana, muovendo da buon burattinaio i fili del paravento Kupchack. Suo il no allo scambio per Kidd e altre facezie varie tra le quali magari la caduta ad LA del meteorite Brown. Vera invece la sua accusa ipocrita a Bryant di aver costretto la società a cedere Shaqy. Facezie che potrebbero portare a rompere definitivamente il giocattolo del paparino; mentre quest'ultimo è impegnato come sempre nel domare un determinato tipo di curve non stradali. Beato lui.
Troppo assente il paparino dalle vicende della società , se nell'incontro intercorso tra lui e Bryant al largo della landa spagnola, ha ricevuto la famosa richiesta di trade del giocatore come si riceve un gancio destro inaspettato. La notizia non gli era stata filtrata con la giusta proporzione evidentemente. Appare credibile che gli fosse stato fatto un quadro completamente diverso della situazione.
Dissolti nella polvere i suoi – tardivi – tentativi estivi fatti in prima persona di arrivare a Garnett. Disarmato dalla tardiva consapevolezza di non avere in squadra dei giocatori “tradabili” a parte Odom e specie Bynum, intoccabile quest'ultimo se vuole continuare a proteggere il suo pargoletto; ha cominciato la sua partita a carte contro Bryant, dichiarando nelle scorse settimane tutt'altro che incedibile il giocatore e dichiarandosi aperto ad ascoltare in futuro, offerte serie diverse da quelle ricevute nell'estate appena trascorsa; e difendendo il figliolo e Mr.Kupchack per il lavoro svolto fino ad ora, si è assunto tutta la responsabilità di un'eventuale cessione del n.24. Cuore di padre.. Al momento, dopo la valanga di Rumors delle ultime settimane, ha vinto la linea di condotta della figlia Jeanie, che farà di tutto per tenere Kobe ai Lakers. Tradotto: caos dirigenziale.
Ora vi giuro non per difenderlo, perchè Mr.Kupchack davvero presenta encefalogramma piatto a livello di fantasia di mercato, ma lui non ha mai lui l'ultima parola. Per ogni trade intavolata, il decisivo si proviene dalla famiglia Buss; che dalla dipartita del leggendario Jerry West, non ne ha azzeccata una. In caso di un'altra uscita al primo turno dei po che facciamo Mr.Buss?
Proseguendo, le convinzioni cestistiche del suddetto Jimmy si appuntano tutte sul suo pupillo Andrew Bynum. Ventenne giovane centro di belle speranze blindato dalla dirigenza come noto e atteso salvatore della patria. Ora diciamo una cosa. Ne sono emersi nella scorsa stagione tratti di talento purissimo, tanto da abbagliare anche molti gm sparsi nella lega, e tanto da essere inserito in tutte le richieste di trades estive.
Potrà anche esplodere per carità nella stagione che stà per cominciare e diventare nei prossimi anni addirittura un giocatore di prima fascia. Ma quelle spalle sono comunque le spalle di un ventenne! Sulle quali è stato caricato il peso di una delle due franchigie più difficili a livello di pressione della lega. Ora non dovesse esplodere non sarebbe colpa sua perchè di cognome non fa James, tanto per dirne uno. Il ragazzo, dopo un intenso lavoro sul fisico estivo, si è presentato al training camp con tutte le migliori intenzioni. Qui serve una professione di fede.
Per il resto il buon Phil è stato rattoppato e deciderà se firmare il rinnovo di contratto. Ha profetzzato alcuni cambiamenti nel quintetto tra i quali l'interessante spostamento di Odom a small forward e lo spostamento di Luke Walton in panchina tra le altre cose, e l'inserimento in quintetto di Ronny Turiaf. Qui serve una forte professione di fede. Ehi ragazzi, mi raccomando tenete sempre d'occhio Javaris Crittenton. Dalla summer league in poi, quando ha giocato, ha dato alla squadra una dimensione particolare con il suo atletismo.
Mi sono lasciato trasportare da questa odissea. Mi fermo qui e non vado oltre per non aprire di più le piaghe di qualche tifoso lacustre. Vi rimando al report Lakers del bravissimo Francesco Tanilli per ulteriori analisi. Visto lassù l'aria che tira a Boston, da sportivi non ci si può non augurarsi un ritorno alle finali dei Lakers. Sarebbe tutt'altro che un salto nel passato; ma invece un rinnovarsi di una storica rivalità , che darebbe nuovo lustro nella lega.
Golden State Warriors
Impossibile al di là del proprio credo cestistico, nel primo turno degli scorsi playoff, non emozionarsi almeno un pochino di fronte alla marea gialla oklandiana che incitava la propria squadra fino al punto da farle abbattere le armate del generale Johnson.
A distanza di cinque mesi, l'ammiraglio Nelson dopo un'estenuante trattativa ha ripreso in mano il suo equipaggio e ha tutte le migliori intenzioni di riportarlo in alto. Saranno gli stessi Warriors che ricordavamo. Un pò più profondi con l'aggiunta dello spiritato Troy Hudson in cerca di rivincite. ( Tra parentesi, suo il tiro decisivo per la vittoria nella prima uscita stagionale contro i Lakers.) E abbiamo già visto dove porta il desiderio di rivincità , quando si usa da queste parti.
C'e' naturalmente anche il nostro Belinelli. Ora non avete più scuse. Fingendo motivi patriottici, una sbirciatina da queste parti la dovrete dare sempre. Ad Aprile prossimo per la griglia playoff contate anche su questi.
Los Angeles Clippers
Premio sfigati dell'anno ampiamente meritato. Dopo il disgraziato infortunio a Shaun Livingston, la malasorte ha bussato di nuovo da queste parti togliendo di mezzo per infortunio anche Elton Brand. Vicissitudini sportive che hanno ridimensionato le ambizioni stagionali della squadra.
Sul mercato sono stati firmati l'esperto Brevin Knight, e l'elettrico Ruben Patterson. Allo scorso Draft è stato scelto Al Thornton, che sarà da seguire con particolare attenzione. Con l'aiuto di questi nuovi arrivati, e con un monitoraggio attento delle condizioni di Elton Brand, si cercherà di dare una fisionomia ad una stagione, che al momento appare un pò torbida.
Sacramento Kings
Risulta realmente difficile capire cosa succede dalle parti di Sacramento. Dopo il fallimento con Musselman ora ci riprovano con tale Reggie Theus, che abbiamo avuto occasione di vedere all'opera nel contesto NCAA dalle parti di New Mexico con eccellenti risultati. Al di là delle interviste di circostanza difficile prevedere che tipo di squadra vedremo.
Il materiale umano che il nuovo coach dovrà usare, conterà di nuovo su un Ron Artest tutto da ricaricare e da tenere alla larga dal solito Mike Bibby, che proprio non si è trovato modo di spedire a Cleveland. Ha prolungato lautamente la sua permanenza a Sacramento quello splendido trottolino di nome Kevin Martin. Peccato per il centrone bianco Spencer Hawes finito sotto i ferri. Ma la rifondazione seria quando comincia?
Previsione
I Phoenix Suns si presentano ai nastri di partenza della stagione come favoriti per la vittoria della division. Potrebbero essere insidiati solo da una stagione stratosferica degli angelini.Dietro di loro di nuovo i Golden State Warriors. Tutte e tre papabili di playoff. Dietro queste tre Clippers e Kings si giocano per cosi dire l'ultimo posto della division.