Ricky Davis, finalmente una faccia nuova a Miami…
La forza della Division
Dopo aver ospitato i futuri campioni Nba, i Miami Heat nel 2005, la SouthEast Division ha vissuto, l'anno scorso, una delle annate peggiori per quanto riguarda i record delle squadre che la compongono. Miami, infatti, che ha chiuso in testa, ha fatto registrare 44 vittorie e 38 sconfitte, mentre la seconda classificata, i Wizards, hanno tenuto un record del 50% (41 vinte e 41 perse).
Orlando, che si è posizionata terza, ha chiuso la stagione con 40 vittorie e 42 sconfitte, con un record, quindi, appena al di sotto del 50%, record che, ad ogni modo, gli ha consentito il passaggio ai playoff.
Il basso livello mostrato dalle tre squadre sopra citate, si è trasferito anche nei playoff, dove tutte sono state sconfitte, o meglio spazzolate via (tutte hanno perso per 4 a 0!), al primo turno: Miami contro Chicago, Washington contro Cleveland e Orlando con Detroit.
Per Charlotte e Atlanta il discorso è leggermente differente, entrambe stanno costruendo una squadra puntando sui giovani, e quindi ci vuole un po' di tempo, anche se ormai dopo 3-4 anni di costruzione, ci si attende qualcosa di più: Atlanta ha finito col quarto peggior record della Lega, dimostrando che tutti i suoi giovani non sono ancora in grado di fare il salto di qualità che ci si attendeva; Charlotte, invece, ha disputato una buona stagione, condizionata dagli infortuni del suo leader, Okafor, e dalla ancora non completa maturazione della loro ultima scelta al draft, Adam Morrison.
Miami Heat
Dopo una stagione come quella scorsa, conclusa con l'uscita dai playoff al primo turno per 4 a 0, non ci si può che attendere un miglioramento. Il mercato nella off-season, però, è rimasto bloccato, il tentativo di acquisire Artest non è andato a buon fine, così che la dirigenza è stata costretta a cambiare i propri piani, e il ristrettissimo margine del salary cap ha fatto il resto.
Sono arrivati solamente Smush Parker, scartato dai Lakers (e soprattutto dal loro coach), per rinforzare il ruolo di playmaker (Payton non è più da considerare un'alternativa, e Williams è spesso infortunato), Penny Hardaway, che torna a giocare dopo alcuni anni d'inattività , e Alexander Johnson, giovane ala grande dai Grizzlies. James Posey e Eddie Jones, invece, hanno scelto di accasarsi in altre squadre, non accettando il nuovo contratto offerto dagli Heat.
A pochi giorni dall'inizio del campionato, quindi, è arrivata una trade, anche se forse non quella che tutti si aspettavano: Antoine Walker, Michael Doleac, e Wayne Simien hanno lasciato la Florida, destinazione Minneapolis, in cambio di Ricky Davis e Mark Blount. Non uno scambio capace di cambiare faccia alla squadra, ma un ottimo realizzatore ed un buon cambio per Shaq, senza dover sacrificare molto, in fondo.
Forse troppo poco per una squadra che aveva bisogno di una spinta rinnovatrice, invece rimangono i dubbi sul fisico di Shaq, sugli anni di Mourning, Payton e adesso anche Hardaway, oltre che la mancanza di leadership e voglia di Williams e Parker: si prevedono tempi duri per la squadra della Florida.
Washington Wizards
La squadra della Capitale non ha eseguito nessun movimento sul mercato, puntando sul nucleo che l'anno scorso ha raggiunto i playoff, nonostante fosse falcidiato dagli infortuni. Se quest'anno i vari Arenas, Jamison e Butler riusciranno a rimanere integri per tutta la stagione, o almeno per gran parte (magari anche nei momenti più importanti, vedi playoff), allora l'obiettivo della squadra allenata da coach Jordan potrà ritornare ad essere il passaggio del primo turno di playoff.
La mancanza di un'alternativa nel ruolo di ala piccola/ala grande, però, potrebbe farsi sentire anche quest'anno: Butler, infatti, non dà la massima sicurezza di presenza, visti i suoi continui problemi fisici, e Jamison e Stevenson, già l'anno scorso, hanno dovuto fare gli straordinari. La competizione per il ruolo di centro titolare, inoltre, la scorsa stagione ha portato Haywood e Thomas a scontrarsi anche fisicamente in allenamento, oltre ai battage mediatici offerti dai loro procuratori: questo potrebbe creare, anche quest'anno, una frattura nello spogliatoio, starà a coach Jordan sistemare il tutto e sfruttare sul campo questa competizione.
Orlando Magic
Cambio di allenatore (anzi allenatori viste le dimissioni di Donovan, coach di Florida in Ncaa), partenza di Milicic e Hill e arrivo di Lewis: così si potrebbe sintetizzare la calda estate che si è vissuta ad Orlando. Stan Van Gundy torna ad allenare in Florida dopo la non felicissima esperienza a Miami; Milicic ha rifiutato il rinnovo contrattuale, preferendo accasarsi a Memphis, andando a far coppia con un altro europeo, Gasol; infine Rashard Lewis, è stata una delle acquisizioni sul mercato più importanti, ottenendolo dopo una sign-and-trade, che ha visto andare verso Seattle due future seconde scelte di Orlando.
La partenza di Grant Hill, invece, priverà sicuramente la squadra di una grande persona e di un gran giocatore, che però, pesava enormemente sul salary cap, e negli anni passati in Florida ha avuto una quantità enorme di problemi; con la sua partenza maggiore spazio sarà lasciato a Turkoglu, che ha dimostrato, sia l'anno scorso, sia agli ultimi Europei, di aver raggiunto la completa maturazione come giocatore.
L'altro nuovo acquisto è Adonal Foyle, scaricato dai Warriors, e messo sotto contratto dal gm Otis Smith, per dare una maggior consistenza al reparto dei "lunghi", visto che Battie è stato spesso soggetto ad infortuni, e Outlaw ha ormai dato tutto il meglio di sé in questi anni.
Charlotte Bobcats
L'aver concluso la stagione con lo stesso record dei Knicks, potrebbe essere motivo d'orgoglio per l'ultima squadra entrata a far parte della Lega, ma la New York degli ultimi anni non è conosciuta per i grandi risultati ottenuti, e così ci si ritrova con un record ancora una volta perdente, alla pari dei leggendari Knicks, ma sempre nelle ultime posizioni della Nba.
Quello che va ad iniziare sarà il quarto anno per i Bobcats, che negli anni hanno fatto di necessità , virtù: l'expansion draft e le conseguenti pessime annate, hanno permesso di mettere le mani, attraverso il draft, su giovani d'indiscutibile talento, Okafor, Felton, Morrison, May, Herrmann e di avere, quindi, molto spazio salariale a disposizione.
Questo margine nel cap, quest'anno è stato sfruttato per riconfermare Gerald Wallace, uno dei pezzi pregiati del mercato, ma soprattutto di firmare Jason Richardson, proveniente da Golden State. Il duo fa un po' scopa per quanto riguarda il ruolo, ma la duttilità di JRich, permetterà al nuovo coach, Sam Vincent (che prende il posto di Bickerstaff, tornato ad occupare solo la poltrona di Gm), un maggior atletismo e una pericolosità offensiva molto spiccata.
Atlanta Hawks
Gli Hawks continuano nel loro periodo buio, che li vede lontani dai playoff da ben 8 anni, anche l'anno scorso, infatti, nonostante le maggiori speranze, il risultato è stato pessimo finendo nel fondo della classifica ancora una volta. I motivi sono molteplici: il nucleo di giocatori giovani non è ancora riuscito a trovare una certa continuità e una buona dose d'esperienza, Smith, Childress e i due Williams non hanno risposto al meglio, alle attese poste su di loro; Joe Johnson e i suoi 25 punti di media non possono bastare, e gli infortuni patiti sia da lui, che dagli altri, non hanno permesso un amalgama necessario per ottenere buoni risultati.
Il roster è rimasto praticamente invariato, ma le due scelte effettuate al draft, sembrano una buona volta fatte con un minimo di conoscenza del gioco: servivano un lungo e un playmaker, sono arrivati Al Horford, alla terza scelta, da Florida e Acie Law IV, all'undicesima posizione, da Texas A&M, probabilmente il meglio che poteva prendere nelle rispettive posizioni di scelta. A loro sono affidate le speranze di un'annata migliore, anche se sarà difficile che due rookie faranno fare il salto di qualità che tanto manca a questa squadra.
Previsione per la stagione 2007/2008
Per le squadre della SouthEast Division, quindi, la stagione che inizierà il 1° novembre, si prospetta abbastanza dura: non si sono visti grandi miglioramenti nei roster, che potrebbero far pensare ad un netto incremento del numero di vittorie, Miami dovrà ripartire dal talento di Wade e dalle ultime risorse fisiche di O'Neal; Washington si aggrappa ai suoi "Big Three", ma soprattutto all'infinito talento di "Agent Zero" Arenas;
Orlando si è rinnovata, e con Lewis qualche miglioramento di dovrebbe vedere, ma tutto sta nella maturazione del gioco di Howard; Charlotte potrebbe essere la sorpresa della Division, ma difficilmente riuscirà a raggiungere i playoff; Atlanta ha davanti a sé un'altra annata difficile, che solo un miracolo potrebbe migliorare.
Perciò il personale ranking è:
1° – Washington Wizards
2° – Miami Heat
3° – Charlotte Bobcats
4° – Orlando Magic
5° – Atlanta Hawks