Kevin Garnett può portare i Boston Celtics molto in alto
Tra le 6 Division dell'NBA quella che di gran lunga è stata la più scarsa nella stagione 2006/2007 è stata senza dubbio l'Atlantic con un non edificante 43,9% di media, nettamente la più bassa.
Se andiamo a vedere le singole squadre possiamo notare come solo Toronto abbia conseguito un bilancio finale positivo, ma da più parti viene considerato un risultato difficilmente ripetibile perché ottenuto grazie a circostanze favorevoli che difficilmente potranno rivedersi in futuro. I più ottimisti invece sono convinti che questo sia solo un primo passo che li potrebbe lanciare verso nuovi e più importanti risultati.
A dire la verità alle squadre che hanno chiuso in positivo la passata stagione regolare possiamo anche aggiungerci New Jersey, ma è da ritenersi fallimentare un bilancio fermo al 50% quando ad inizio stagione le ambizioni erano ben più alte. Ci sarebbe l'infortunio di Krstic che potrebbe giustificare un risultato nettamente al di sotto delle aspettative, ma allora che dobbiamo dire di Boston che citeremo fra poco?
Scendiamo ora alle squadre che hanno chiuso sotto il livello di galleggiamento del 50% analizzando brevemente Philadelphia. Dopo lo shock della dipartita di Iverson, bandiera dei 76ers da molti anni, si pensava che la squadra cedesse in modo disastroso, cosa che invece non è successo. Il motivo si potrebbe ricercare nella volontà dei giocatori rimasti di dimostrare che la squadra non era solo Iverson e che senza di lui si può fare bene, forse anche meglio. Una volta che l'ingombrante presenza di AllenI è sparita, il resto del roster ha avuto un senso di liberazione che lo ha sfogato sul campo.
Ora tocca a New York, ma per questa squadra è necessario un intero articolo solo per citare tutti gli argomenti che si potrebbero trattare e che sono emersi nell'ultima stagione. Poiché l'obiettivo di questo articolo è di fare una breve panoramica si può dire che un proprietario che sappia anche solo qualcosa di basket si libererebbe velocemente dei due disastri che sono presenti nell'NBA: uno di questi è Isiah Thomas (l'altro ovviamente è Kupchak), ma come dichiarato da Dolan "io non so nulla di basket" allora è chiaro il motivo per cui Thomas scalda ancora la sedia di GM e contemporaneamente di allenatore nella Grande Mela. Un tifoso dei New York non può non metterersi le mani nei capelli per il casino assurdo presente nel roster di New York 2006/2007.
Terminiamo con Boston, anche per la quale sarebbe necessario scrivere almeno un articolo intero solo per citare i titoli degli argomenti della stagione scorsa, ma in questo caso Italian Celtics Pride ha ben sviscerato tutti gli argomenti in quest'ultimo anno. È utile citare soltanto il filo conduttore della stagione: gli infortuni, tanti, troppi, alcuni anche devastanti, ad un certo punto il report settimanale sembrava un bollettino di guerra piuttosto che la cronaca delle partite dei Celtics. Ciliegina sulla torta è stata il disastro dell'estrazione della lotteria, ma poi Ainge ci ha messo del suo.
Dopo una breve descrizione delle vicissitudini delle franchigie dell'Atlantic Division durante la stagione 2006/2007 passiamo ora alle previsioni per la stagione che sta per iniziare elencate in ordine di previsione di classifica alla fine della stagione 2007/2008:
Vincitrice della Division: Boston, previsione 70%
Se alla mattina del 28 giugno (giorno dopo dell'estrazione dell'ordine di chiamata al draft) fosse arrivato un viaggiatore del tempo che avrebbe annunciato la formazione a Boston del trio Garnett-Pierce-Allen entro un mese sarebbe stato sicuramente internato in qualche istituto che cura le malattie mentali, eppure l'impossibile si è avverato. Con quel trio e giocatori esperti a contorno (non sottovalutiamo l'arrivo di James Posey) mettere Boston prima nell'Atlantic Division è un fatto dovuto, assolutamente non in discussione (molti mettono Boston quasi sicura finalista NBA). La gran voglia di vincere del trio delle (future) meraviglie è pronta ad esplodere e l'unico fattore che li può fermare è la scarsa conoscenza tra di loro, ma non dimentichiamoci che i tre sono molto amici e questo potrebbe fare la differenza. Il 70% è un risultato conservativo, potenzialmente potrebbero fare di più, ma l'amalgama non s'inventa dall'oggi al domani e qualche problemino di troppo potrebbero averlo.
Seconda in Division: New Jersey, previsione 60%
I giudizi alla fine della stagione passata, finita com'è stato detto al 50%, sono andati dal fallimentare per le aspettative iniziali al quasi miracoloso per la mancanza di un giocatore che si possa definire un lungo degno di calcare i parquet NBA. Col recupero di Nenad Krstic e l'arrivo di Magloire ora New Jersey ha dei lunghi che si possono definire tali e come minimo deve riuscire ad arrivare almeno al 60% per dimostrare di riuscire a dare a Jason Kidd almeno la possibilità di giocarsi la finale di Conference, la quale molto probabilmente non riusciranno a raggiungere.
Terza in Division: New York, previsione 55%
"Ma come? Con tutte le critiche fatte prima, ora è al 55%?" Ebbene si, se fino alla passata stagione Thomas aveva fatto un disastro dietro l'altro (tranne al draft dove non ha scelto male) l'ultima mossa che ha portato Zach Randolph alla Grande Mela è stata una mossa azzeccata, sempre tenendo presente che l'obiettivo dei Knicks è quello di ottenere subito il miglior risultato possibile infischiandosene del futuro. Da non sottovalutare nemmeno la partenza di quel cancro che corrisponde al nome di Steve Francis (infatti Portland lo ha cacciato quasi subito), non che Randolph sia tanto meglio, ma almeno sul campo rende molto di più. Questa previsione è legata al fatto che tutto vada bene nello spogliatoio, se invece Thomas dà di testa, se lo segue Marbury, se Randolph non si allena come dovrebbe e se succedono casini nello spogliatoio la previsione ovviamente va a farsi benedire. E non pensate che questa sia una possibilità remota.
Quarta in Division: Toronto, previsione 50%
I Raptors potrebbero aver avuto una strana combinazione di pianeti che gli hanno permesso di ottenere dei risultati ben superiori alle loro forze: sarà stata la debolezza dell'Atlantic e della Eastern Conference in generale, sarà stato un Bargnani superiore ad ogni previsione e che avrà il durissimo compito almeno di confermarsi (quello visto agli Europei è la sua brutta, bruttissima copia), sarà stato un Mitchell in stato di grazia ed al quale è andato tutto bene, sarà anche stato che tutto il roster ha giocato in modo ben superiore alle loro possibilità . La perdita di Peterson rischia di essere devastante. Riusciranno almeno a confermarsi? Probabilmente no, parteciperanno ai play-off solo per il classico "rotto della cuffia".
Ultima in Division: Philadelphia, previsione 30%
Dopo aver liberato il roster dell'ingombrante presenza di Allen Iverson si pensava ai 76ers come probabile ultima squadra dell'NBA invece hanno giocato col cuore e con la cattiveria necessaria per chiudere con un bilancio tutto sommato non deludente. Per la prossima stagione questa rabbia si sarà sicuramente affievolita ed emergeranno i problemi: assenza di esperienza, buchi in roster, mancanza di talento in genere. Ci vorranno vari passaggi in lotteria prima di rivederli ai play-off, com'è normale e giusto che sia per una squadra che sta ricostruendo.
Dopo una stagione in cui l'Atlantic Division è stata la peggiore dell'NBA non ci sarebbe da meravigliarsi se, alla luce dei prestigiosi arrivi estivi, alla fine della prossima stagione l'Atlantic risulterà tra le migliori.