Mike Dunleavy si è mostrato come il giocatore più in forma nella PreSeason
Un grande ottobre, come lo ha definito O'Brien, ha visto dei Pacers giocare molto bene questa pre-season che hanno chiuso con 6 vittorie e 2 sconfitte.
Il lavoro del nuovo coach procede molto bene, seppur con qualche infortunato di troppo. "Sono estremamente soddisfatto di quello che abbiamo fatto, non c'è niente per cui io debba essere dispiaciuto. Il lavoro, lo spirito di squadra e la comunicazione in campo e fuori con tutti i componenti dello staff è stata una cosa molto positiva - continua O'Brien - tecnicamente però c'è qualcosa in cui abbiamo peccato, come ad esempio aver perso il pallone un po' troppo spesso, in qualche partita abbiamo commesso troppi falli e non abbiamo corso sempre nella giusta maniera". Il bilancio del coach.
Indiana ha tirato in questa pre-season con il 44% dal campo e il 39% dalla linea dei 3 punti, segnando ben 110.1 punti a partita, una marea in confronto anche a quello che questa squadra era abituata a fatturare durante la gestione Carlisle. "Credo che comunque i ragazzi abbiano tirato meno bene di quello che possono fare perché non erano ancora abituati a giocare ad un ritmo di gara più veloce - ha detto il coach - in molte gare invece ci siamo limitati perché molti giocatori avevano dei dolori, normali perché hanno lavorato tantissimo negli allenamenti".
Il giocatore che ha tirato meglio è stato Ike Diogu (53% grazie ad un 33-62 dal campo), non nuovo a queste cose, dimostrazione che quando vede il campo con continuità riesce sempre a far vedere ottime cose. Mentre Mike Dunleavy si è mostrato molto caldo dalla distanza grazie ad un ottimo 14-25, più del 50% e risultando MVP dei Pacers in questa Preseason.
Alla fine sono arrivate 6 vittorie, l'ultima delle quali contro Memphis segnando ben 140 punti, ma per O'Brien il record conta poco. "Se ne hai vinte 6 e perse 2, oppure 5-3 o 0-7 come Miami poco importa, in queste partite non devi guardare il record - continua il coach - credo che durante questa preseason siamo cresciuti di partita in partita, abbiamo avuto dei quarti straordinari, non abbiamo mai subito tantissimo, abbiamo perso 2 partite ma in queste ce la siamo giocati fino alla fine".
Qualche infortunio di troppo è la nota stonata. Jermaine O'Neal ha dovuto saltare le ultime 3 partite per via del ginocchio dolorante ed è in dubbio per la partita di esordio in regular season. Idem per Troy Murphy che ha dovuto saltare l'ultima metà della preseason. Ma anche Kareem Rush e Shawne Williams non sono al 100%. E' fondamentale per i Pacers recuperare i due lunghi titolari, anche se chi li ha sostituiti (Diogu e Foster in primis) non ha di certo demeritato.
In media il miglior realizzatore è stato O'Neal grazie a 16.3 punti a partita, seguito da Dunleavy con 15.3 che però ha giocato tutte le 8 partite. In definitiva ben 7 giocatori hanno concluso in doppia cifra, dato che fa molto riflettere sulle potenzialità offensive di questo team.
Uno dei giocatori più rappresentativi, ovvero Jamaal Tinsley è giunto alla vera stagione della resa dei conti, cosa di cui è consapevole. "Non ci sono più scuse per me, la palla è nelle mie mani e non ho limiti se non il cielo, questo è un grande sistema di gioco per me. Il coach mi ha messo in una grande situazione, conoscendo la mia fantasia in camp - continua Tinsley - posso segnare 20 punti a partita, ma in certe situazione non sarà necessario".
Con lo scontato taglio del lungo Lukasz Obrzut, invitato al training camp, il roster è ora composto da 15 elementi, quindi con la promozione di Courtney Sims, inizialmente tagliato ma poi rifirmato per pararsi dai problemi fisici di O'Neal e Murphy.
"Credo che Courtney abbia delle buone movenze in post basso e tiri molto bene - ha fatto sapere O'Brien - sono convinto che deve irrobustirsi per lottare con i big men della NBA, anzi penso sia l'unica cosa che gli manchi per essere un giocatore NBA". Probabile che non appena il settore lunghi titolare avrà superato i problemi fisici, Sims verrà rilasciato oppure affidato a Fort Wayne, squadra affiliata dei Pacers nella lega di sviluppo.
I vari ranking sparsi sul web non sono molto benevoli con Indiana. La stragrande maggioranza la vede fuori dai playoffs ed è impossibile vederli al di sopra della ventesima posizione generale, vuoi perché la Eastern Conference si è rafforzata soprattutto nelle squadre in lotta per la post-season, vuoi per la deludente stagione passata. Questo non deve essere altro che uno stimolo per i Pacers, smentire i pronostici e dimostrare di poter essere una squadra in grado di farsi sentire in questa conference.
Il calendario vedrà i Pacers giocare 9 delle prime 14 partite davanti al pubblico della Conseco Fieldhouse, a differenza della scorsa stagione in cui 13 delle prime 19 partite vennero giocate fuori casa. Inoltre quest'anno 10 sfide delle prime 15 saranno giocate contro squadre che hanno fatto i playoff nella scorsa stagione, più i favoritissimi Boston Celtics.
Secondo Reggie Miller i Pacers possono tornare nei playoffs. "Penso che la chiavi saranno Jermaine O'Neal e Jamaal Tinsley - ha dichiarato Miller - se saranno in salute, se Jermaine giocherà almeno 65 gare riusciranno a vincere da 41 a 47 partite. Se giocherà meno sarà dura per il team, perché da loro dipende il resto del team".
Due partite casalinghe (Washington e Miami) e una trasferta a Memphis aprono da questa notte la stagione dei Pacers.
C'è voglia di riscatto.