Un inedito KG col n.5 riuscirà a riportare il titolo a Boston dopo 21 anni?
Si alza il sipario sul 62° campionato Nba.
E' caccia aperta ai campioni in carica, quei San Antonio Spurs che nelle ultime Finals hanno conquistato il 4° titolo della loro storia.
E dunque, cari amici affamati di basket, come aperitivo della stagione eccovi servito subito un piatto stuzzicante. E' l'argomento più gettonato anche oltreoceano, e non potrebbe essere altrimenti: riusciranno i texani a centrare un repeat mai conquistato?
Negli ultimi 10 anni, prima i Lakers di Kobe e Shaq, poi i Pistons ed infine gli Heat hanno impedito a Duncan e compagni di ripetersi per 2 anni di fila. Gli Spurs non sempre hanno raggiunto la finale, ma sono rimasti lì tra i migliori, a conferma che la dinastia di San Antonio è di quelle toste.
Eppure la squadra di Popovich non è stata quella che ha giocato più gare di play-off nelle ultime 5 stagioni, primato che spetta a Detroit con 53 partite disputate.
7 degli ultimi 10 titoli sono finiti ad Ovest, conference che da tempo domina la Lega ma talvolta, nel magico mondo della Nba, nascono all'improvviso favole che possono cambiare la storia.
E allora ecco spuntare Danny Ainge, che nello spazio di un'estate, mai così calda da anni nel Massachussetts, ha rivoluzionato i Celtics.
A Boston, 16 volte campione, il titolo Nba manca da 21 anni, la Finale da 20, e le ultime apparizioni ai playoff sono state fugaci e non hanno lasciato tracce.
Solita formula con 82 partite per squadra, 3 invece le gare in programma nella prima notte Nba dell'anno, martedì 30 ottobre, tutte sfide tra franchigie dell'Ovest: Portland-San Antonio, doveva essere Duncan contro Oden, 21 contro 54, alla fine saranno solo i campioni contro chi ha cambiato di più in estate.
Houston- LA Lakers, con i texani chiamati a limitare la "furia" di Kobe Bryant, miglior marcatore della passata stagione con 31,6 punti a partita. I numeri sono dalla parte dei Rockets: 3° miglior difesa per ppg concessi, 1° nella Nba per percentuali concesse all'avversario dal campo (solo 42.9%), Houston non perde quasi mai quando segna più di 100 punti (solo 3 volte l'anno scorso). Interessante vederla contro i californiani, che hanno varcato la soglia dei 100 punti 48 volte nel 2006/2007.
In campo rivedremo ancora Dikembe Mutombo, 40 anni suonati, alla sua 16° stagione tra i pro: grande carriera per il centro nominato 4 volte miglior difensore della Lega.
Utah- Golden State, con i Warriors del nostro #18 (che ha chiuso la pre-season a 12.4 punti di media e il 38% al tiro) secondi solo a Phoenix per punti segnati (106,54), ma primissimi per quelli concessi agli avversari (106,89). In panchina tutta l'esperienza di Don Nelson, che nella baia si porta in dote le sue 2152 panchine.
19.30 l'ora locale che segnerà contemporaneamente l'avvio della stagione ufficiale dei Warriors, nello splendido clima dell'Oracle Arena, e l'esordio americano del Beli.
La stagione regolare chiuderà ufficialmente il 16 aprile, il 19 inizierà la post-season, mentre dal 15 al 17 febbraio New Orleans ospiterà lo spettacolo dell'All Star Game.
Dal 5 giugno le Finals per l'assegnazione del titolo Nba, mentre il 26 dello stesso mese l'Italia potrebbe piazzare al draft un altro dei suoi talenti cristallini tra i grandi del basket a stelle e strisce: Danilo Gallinari, 19 anni, ala super versatile di 2, 05 (in crescita") per poco meno di 100 chili di peso, potrebbe essere il 3° italiano a giocare nella Lega, e secondo alcuni entro la 10°-12° chiamata.
Infine un inchino per Vlade Divac, ritiratosi ufficialmente dopo aver scritto pagine importanti nella Nba, e segnato circa 13.000 punti: campione in campo e fuori.
Non resta che goderci questa nuova stagione, che si preannuncia davvero spettacolare! Al tip off mancano pochi minuti e dunque" buon basket a tutti!