Los Angeles Clippers: Preview

Al Thornton: un rookie dall'impatto immediato per i Clippers

Obiettivi

Una copia molto sbiadita della squadra rivelazione di due stagioni fa. Questo sono ora i Clippers, franchigia che nell'anno della svolta non ha saputo reagire ai mille infortuni che hanno colpito i suoi giocatori chiave.

Tramontati i sogni di gloria, anche il traguardo post-season diventa utopia al sopraggiungere del grave infortunio che bloccherà  Elton Brand almeno fino a febbraio.

E allora tutto da capo, per l'ennesima volta.

L'obiettivo di quest'anno non ha molto a che fare con i risultati. Non contano né il piazzamento né il numero di vittorie, quel che conta è ritrovare quei giocatori che hanno tradito le aspettative, Kaman in cima alla lista, e concedere minuti e responsabilità  al nuovo rookie portato a Los Angeles da Baylor.

Anno di transizione in vista dell'importante 2008, quando Maggette e Brand dovranno decidere se continuare a credere nel futuro di questa franchigia.

Conference: Western
Division: Pacific

– Arrivi: Brevin Knight (Charlotte Bobcats) Ruben Patterson (Milwaukee Bucks) Josh Powell (Indiana Pacers) Dan Dickau (Portland T.Blazers)
– Partenze: Will Conroy (Virtus Bologna) Daniel Ewing (Khimki Moscow) James Singleton (Tau Ceramica) Jason Hart (Utah Jazz)
– Rookie: Al Thornton (Florida State)

Probabile quintetto
Playmaker: Sam Cassell
Guardia: Cuttino Mobley
Ala piccola: Corey Maggette
Ala grande: Tim Thomas
Centro: Chris Kaman

ROSTER

Guardie: Sam Cassell, Shaun Livingston, Brevin Knight, Dan Dickau, Cuttino Mobley, Quinton Ross
Ali: Corey Maggette, Ruben Patterson, Al Thornton, Josh Powell, Tim Thomas, Elton Brand
Centri: Chris Kaman, Aaron Williams, Paul Davis

Head coach: Mike Dunleavy
Assistant coaches: Jim Eyen, Kim Hughes, Rory White, Neal Meyer
Athletic trainer: Jasen Powell
Assistant trainer: Johan Wang

Commento

Le dichiarazioni estive sono tutte all'insegna dell'ottimismo: basta restare aggrappati alla zona playoff fino al rientro di Brand. Ma la passata stagione lascia molti dubbi su questo roster (e su questa gestione tecnica) anche con un Brand perfettamente sano.

Cassell è un anno più vecchio (trentotto!), Livingston quest'anno non ci sarà , Brevin Knight si è presentato al training camp in condizioni discutibili facendo arrabbiare coach Dunleavy. Non casuale, allora, la firma di un veterano come Dan Dickau, passato dai Blazers ai Knicks e subito tagliato.

Corey Maggette ha rifiutato l'estensione contrattuale proposta dal management, segnale abbastanza inequivocabile. Con la star della squadra fuori per diversi mesi ed il secondo realizzatore pronto a fare le valigie, in una Western Conference sempre più competitiva i playoff paiono davvero una chimera.

Inutile negare che lo scenario è cambiato e si torna a guardare al futuro più che al presente. Il centro d'interesse per la prossima stagione sarà  equamente diviso tra due giocatori: Chris Kaman e Al Thornton.

Il pivot nella passata stagione ha decisamente tradito le aspettative, complici anche numerosi piccoli problemi fisici. Ovviamente il flop è giunto dopo una seconda stagione molto promettente che gli è valsa un contrattone da oltre 10 milioni a stagione.

Kaman non ha solo perso l'etichetta di “fans-favourite”, ma deve dimostrare a Sterling e Baylor che lui può davvero essere il futuro nel ruolo di centro dei Clippers. In difesa è apparso spesso svogliato, in attacco ha perso troppi palloni causa interminabili palleggi di avvicinamento a canestro. Possiede una buona mano, anzi due: semiganci davvero morbidi con entrambe le mani, peccato che le percentuali dell'ultimo campionato non siano lusinghiere per un uomo d'area. Perfino Dunleavy l'anno scorso si rassegnò e sconsolato confessò che Chris, anche quando faceva i movimenti giusti e si prendeva buoni tiri, la palla nel cesto non la metteva mai.

Non fosse altro per il peso nel salary cap, molto del futuro dei Clippers passa per Kaman ed il suo “anno della verità “.

Al Thornton è il giocatore pescato al recente Draft con il pick numero 14. Per certi versi mi ricorda quel che si disse un anno fa riguardo Brandon Roy: giocatore solido, per doti fisiche adatto al gioco nba e capace di risentire meno di altri del passaggio tra i pro. Non ha il talento e le doti realizzative di Kevin Durant, ma ha tutto per poter essere uno dei migliori rookie dell'anno.

L'attuale situazione è quella ideale per garantire al prodotto di Florida State di giocare tanti minuti e con rilevanti responsabilità : il dopo Maggette forse è già  pronto in casa!

Il resto del roster è composto da veterani di buon livello, ma in larga parte in parabola discendente e destinati ad un ruolo sempre più marginale. Tim Thomas, Aaron Williams, Cuttino Mobley, Sam Cassell così come i gli ultimi arrivati Brevin Knight, Dan Dickau e Ruben Patterson sono qui chiamati a garantire un presente decoroso in attesa dell'ennesima ricostruzione.

Quinton Ross è stata la sorpresa positiva della scorsa stagione: abile difensore sulle guardie o ali piccole avversarie e talvolta capace di dare un discreto contributo realizzatore. Quest'anno potrebbe essere la volta di Paul Davis, vice Kaman che arriva da una buona Summer League e da ulteriori progressi in pre-season. Se, come pare, in un anno ha sviluppato maggiore confidenza con il gioco nba, con un po' di fiducia potrebbe portare energia, rimbalzi e qualche canestro in attesa del recupero di Brand.

Josh Powell in uscita dai Pacers è un altro giocatore da tenere d'occhio, anche se farà  fatica a rubare minuti in campo ai vari Patterson, Thornton, Thomas.

Il quintetto è tutt'altro che deciso. Lo starter in cabina di regia dovrebbe essere Cassell, con Mobley guardia. Ma ci potrebbero essere soluzioni alternative, qualora si decidesse di fare di Sam o Cuttino un sesto uomo che entra a portare punti, un po' come Maggette l'anno scorso.

Perfino Thornton potrebbe guadagnarsi, presto o tardi, l'onore dello starting five, con Maggette guardia e il piccolo ma robusto Patterson in ala forte.
Kaman centro inamovibile.

Sei mesi per dimostrare che è sopravvissuto un progetto ambizioso quanto basta per convincere Brand a sgobbare ancora per i Clippers. Molto dipenderà  da Kaman, da Thornton e dal recupero di Livingston.

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