Dalllas chiamata alla riscossa dopo le disfatte degli ultimi due anni nei playoff.
1) Dallas : L'anno della verità punto. Dopo aver gettato alle ortiche una finale quasi vinta due anni fa, e essere malamente affondata davanti all'uomo che l'aveva plasmata ossia Don Nelson in una serie ai limiti dell'irreale, Dallas non ha più scuse deve vincere e basta. Basterebbe solo l'aspetto motivazionale a metterla davanti a tutti in sede di pronostico, poi c'è un roster comunque con pochi uguali, con gli innesti di due veterani come Eddie Jones e Trenton Cassell, anche se i due problemi principali della passata stagione sembrano ancora irrisolti, ossia la mancanza di lucidità in cabina di regia nei momenti caldi, e l'assenza di un gioco spalle a canestro in cui rifugiarsi per Dirk Nowitzki, che notoriamente quando la palla scotta finisce per operare fuori della linea da tre punti. Se soprattutto questo secondo punto sarà risolto per Dallas i favori del pronostico sono obbligati.
2) San Antonio : Secondi dietro a Dallas più per scaramanzia che per altro visto che gli Spurs non hanno ancora mai vinto un titolo negli anni pari e non hanno mai centrato un back to back. Per il resto la solita corazzata di sempre, che avrà il compito di gestirsi al meglio le proprie energie in stagione regolare, per poi dare tutto ai playoff. Da questo punto sarà cruciale tutelare al massimo il minutaggio di Duncan fino ad aprile e cercare in qualcun'altro un buon apporto sotto le plance. Non attendetevi una stagione regolare al massimo, ma poi ai playoff partono sempre in pole position indipendentemente del bracket.
3) Phoenix : Estate che ha lasciato tutti di stucco, con un caos tremendo e tanti giocatori rimasti male dall'operato del neo GM Steve Kerr. Amare di fatto era già stato ceduto per avere KG e sembra che il ragazzo non abbia propriamente gradito.Marion è stato al centro di troppe trattative per non avere il sospetto che Kerr non ha provato a cederlo, quindi anche qui da verificare l'aspetto motivazionale, visto che è anche in scadenza di contratto Ceduto Kurt Thomas a Seattle in uno scambio a solo sfondo salariale, ma quando una franchigia è ad un soffio dal titolo e si mette a fare i conti anziché reperire sul mercato quello che manca è sempre un brutto segno. Attesi ad un grande Stagione Regolare, senza un difensore di post degno di tale nome sarà difficilissimo che abbattano squadre come San Antonio e Dallas in una serie di playoff.
4) Boston : Assoluta regina del mercato 2007 con gli arrivi di Ray Allen e Kevin Garnett e James Posey. In un est ancora ben al di sotto dell'altra conference, i Celtics non possono non essere indicati come contender, nonostante una chimica tutta da trovare, un asse play centro da verificare, e un coach ancora a zero serie vinte nei playoff. I nomi non saranno tutto, ma almeno qualcosa vogliono dire, almeno in sede di pronostici impensabile che non accreditargli come obbiettivo minimo 55 W in stagione regolare, in un est senza un padrone fisso da ormai quasi un decennio.
5) Detroit : Un anno in più per tutti, e la consapevolezza che questa squadra sotto la gestione Saunders ha accumulato delle lacune mentali ormai evidenti, un approccio troppo soft alle gare, e la difficoltà di incanalarle come si vorrebbe nel proseguo delle gare stesso. I Pistons al top sarebbero logicamente i netti favoriti della conference, ma ormai i limiti sono evidenti. Più che una svolta tecnica servirebbe una botta d'orgoglio perchè questa potrebbe essere l'ultima chance di titolo per l'attuale gruppo. Però se a maggio i Pistons sono quelli "giusti" diventano chiaramente i favoriti per la finale. Rotazione lunghi un po stretta, sarà chiave il ruolo di Maxiell a livello di difesa.
6) Houston : Torna Steve Francis dopo che anni fa era stato il principale incriminato sul fatto che Yao riceva pochi palloni giocabili, chissà come andrà adesso visto che di mezzo c'è anche tale McGrady che i suoi tiri li vuole. Per l'ormai cronico buco in ala grande, è stato fatto arrivare Luis Scola, giocatore con grinta e determinazione da vendere che se si adatta in tempi brevi potrebbe essere finalmente l'uomo giusto da affiancare a Yao Ming. Nuovo coach l'esperto Adelman che sicuramente darà una svolta offensiva alla squadra rispetto a quanto fatto da Van Gundy negli anni passati. Ma chiaramente tutto ciò conta poco o nulla di fronte alla schiena scricchiolante di McGrady e a ginocchia e caviglie di Yao, perchè se loro stanno bene e Francis capisce che da lui ci si aspetta l'esatto contrario di quanto facesse nella sua precedente vita a Houston, la cosa si fa interessante .. però quanti “se”.
7) Cleveland : Finalista uscente dell'est. praticamente immobile in estate. Si punta molto sulla crescita tecnica di Daniel Gibson per colmare le lacune in regia e sull'energia di Varejao sotto le plance. Ma il fattore principale per poter di nuovo ambire alla finale sarà il completo recupero del secondo violino Larry Hughes. Ovvio che San “LeBron” dovrà fare sia pentole che coperchi soprattutto ai playoff. Ottima struttura di squadra, ci sono ancora lievi margini di crescita, ma molte delle concorrenti ad est si sono rinforzate, comunque scommettere contro LeBron è sconsigliato a tutti.
8) Utah : perso Fisher per motivi personali e rimpiazzato con il duo Price / Hart, gli splendidi Jazz visti ai playoff potrebbero perfino crescere ancora soprattutto se il russo Kirilenko starà finalmente alla larga da guai fisici. Attenzione al duo Ronnie Brewer / Morris Almond che sembrano giocatori perfetti da mettere accanto a quello che ormai è l'indiscusso leader della squadra ossia Deron Williams, anche perchè i due sono ottimi difensori e come attaccanti si fanno rispettare. Di grande qualità la batteria dei lunghi.
9) Chicago : In teoria sono la squadra con più solidità , con più gruppo con più fame difensiva, insomma con tutte le carte in regola per vincere la conference, ma appunto c'è un però : a questa squadra manca palesemente un "go tu guy", ma soprattutto un uomo da post basso che produca in attacco e alleggerisca la pressione sugli esterni rendendo la squadra meno dipendente dal tiro da tre punti. I rinforzi arrivati in estate sono buoni, Joe Smith e Noah saranno utilissimi alla causa, ma non risolvono di una virgola i problemi strutturali evidenziati negli scorsi playoff, e con una front line da 20-25 punti al massimo pensare alla finale è una mezza utopia indipendentemente dalla bontà del resto della squadra.
10) New Jersey : Roster esperto e smaliziato, torna Krstic a cui viene affiancato Magloire per formare una frontline che rispetto a quelle del loro recente passato è un lusso da cinque stelle. Anche qui non mancano gli interrogativi, Kidd ha ormai scollinato le 35 primavere e ginocchia e caviglie sono notoriamente fragili, Carter fresco di rinnovo potrebbe sedersi un attimo. Se riescono ad evitare le partenze a rilento nei primi due mesi, come fatto nelle ultime due stagioni, poi trovarli in forma nei playoff potrebbe essere cosa poco gradita per tutti.
11) Denver : Se ne facciamo un fattore di talento dovrebbero essere in top3 ad ovest, Iverson è un ex MVP che ha ancora qualcosa da dare, Anthony è un possibile MVP del futuro, sotto con il difensore dell'anno (Camby), il promettente Nenè e il rientrante Kenyon Martin non dovrebbero avere particolari problemi. Ma i Nuggets degli ultimi anni però si sono sempre scontrati con un equilibrio tattico mai trovato, per di più lo spogliatoio è di quelli che vive di equilibri fragilissimi e affidato ad un coach umorale come Karl questo non aiuta di certo. Troppo talento per stare fuori dai playoff, troppo lontani dal concetto di squadra per sperare in qualcosa di più di un primo turno.
12) Miami : Il paradiso dei “se”, Shaq è probabilmente di fronte all'ultima stagione e “se” riesce a trovare salute e condizione, avrà motivazioni da esportare, “se” Wade torna quello della stagione del titolo e “se” il supporting cast regge botta poi ai playoff potrebbero essere una brutta bestia da domare per tutti, ma come appena letto i “se” sono veramente tanti. Ci sta di tutto da un ritorno in finale ad un viaggio inatteso in lotteria. In pronosticabili.
13) Toronto : Squadra uscita in modo trionfale dalla stagione regolare e con le ossa a pezzi dalla serie di playoff giocata, dove il leader Chris Bosh è stato surclassato dai lunghi dei Nets notoriamente la peggior frontline della lega al tempo, cosa sicuramente poco carina per uno che è al massimo salariale. Un paio di arrivi (Delfino e Kapono) per colmare in qualche modo il buco in guardia, e la crescita di Bargnani dovrebbe dare ancora margini di crescita alla squadra, che però si potrebbe trovare di fronte all'anno dilemma di come gestire la coppia Bargnani Bosh, a detta di tutti praticamente inconciliabili sulla metà campo difensiva. In attacco giocano a memoria ed eseguono alla grande, playoff sicuri, per qualcosa in più serve uno step difensivo in più.
14) LA Lakers : i tanti malumori di Kobe Bryant durante l'estate hanno il loro fondamento non ha caso Kobe ha fatto l'impossibile per portare Garnett a Los Angeles e poi ci ha provato pure con Jermaine O'Neal. La squadra così com'era ha dei palesi limiti che non saranno certo risolti dal ritorno di Fisher e dall'arrivo del super promettente rookie Javaris Critterton. Si punta sulla crescita di Andrew Bynum, sul talento di Odom, ma la sensazione è che per ambire a qualcosa di più di quaranta vittorie Kobe sarà costretto troppe volte a mettersi in proprio e sappiamo che questo non sempre porta a vittorie. Abbastanza preoccupante il buco sotto le plance, reparto assolutamente inadeguato per la corazzata Western Conference. Però a conti fatti senza la marea di infortuni della seconda parte di stagione forse avrebbero sfiorato le 50W, quindi un minimo di credito verso di loro in ottica playoff c'è, anche se la spada di damocle dei malumori del 24 rischia di far precipitare il tutto da un momento all'altro.
15) New Orleans : Nonostante i molti problemi fisici dello scorso anno per Stojakovic ma anche per Chris Paul avevano ben impressionato per buona parte della stagione. E' lecito quindi scommettere su una loro buona stagione, dati gli arrivi di Morris Peterson e del rookie Julian Wright uno che potrebbe essere molto più adatto a giocare in NBA rispetto al college. Ci si aspettano inoltre progressi da Armstrong per dare una mano sotto le plance.
16) Golden State : Quali sono i veri Warriors quelli titubanti di inizio stagione o quel rullo compressore che ha tritato Dallas ai playoff ? Squadra indecifrabile che peraltro dovrà fare a meno di uno dei migliori giocatori del recente passato come Jason Richardson. Attenzione al rookie Brandan Wright e al nostro Belinelli che in quel tira e fuggi potrebbero andare a nozze. Chiaramente poi tutto inizia e finisce con il Barone se lui sta bene ed ha le giuste motivazioni bene, altrimenti la squadra finisce dritta in lotteria.
17) News York : Come insieme di talento ovviamente si meriterebbero il titolo di contender, ma poi c'è il resto e mettere insieme questi Knicks sembra impresa ardua per chiunque. Il neo arrivo Zach Randolph e Eddy Curry sembrano fatti apposta per pestarsi i piedi, entrambi ottimi giocatori spalle a canestro, entrambi pessimi difensori, entrambi latitanti nel tiro dalla lunga. Servirebbe un play che distribuisse palloni al millimetro e con continuità , ma all'appello rispondo Marbury e Nate Robinson notoriamente gente che pensa prima per se che ai compagni. Aggiungete al tutto la totale mancanza di tiratori continui dall'arco per allargare l'area ai due lunghi, e la notevole presenza di ali sottodimensionate e di penetratori e il cocktail è servito. Il tutto senza sviscerare il lato umano dello spogliatoio dove la cosa sarebbe complicata persino per Freud. Indecifrabili come tutti gli anni.
18) Orlando : Erano nella loro estate chiave a livello salariale ed hanno praticamente venduto la città a tale Rashard Lewis uno che a Seattle non era neppure la prima opzione offensiva, insomma si sono viste manovre migliori. Squadra che comunque può annoverare tra gli adepti uno dei migliori lunghi dell'NBA Dwight Howard che perlomeno dovrebbe garantire futuro, che ha qualche buon giovane tra le proprie fila, ma che in un est che si sta livellando sembra un po' al di sotto di quelle che si giocheranno i primi posti della conference.
19) Sacramento : Semplicemente ne carne ne pesce, ciclo finito palesemente da un paio di anno, cap ingolfato e rifondazione ben lontana dall'essere varata. Si presentano al via con poche chance di playoff, senza un giovane di riferimento per il futuro (assolutamente folle il contratto dato a Kevin Martin), e con un roster svogliato e problematico, dove in molti (Bibby Miller e Artest) farebbero carte false per andarsene. L'unico motivo di attenzione era il promettentissimo rookie Spencer Hawes, giocatore anni 60 con un bagaglio tecnico eccellente, come non si vedeva in un lungo da tempo immemorabile, che però rischia di non giocare per tutta la stagione.
20) Washington : Il treno buono per loro sembra essere passato, Arenas entra nell'ultimo anno di contratto e la sensazione che voglia andarsene al più presto dalla capitale è netta. Per il resto la squadra è praticamente la solita, grande talento offensivo, e la peggior difesa NBA, un cocktail che ad est potrebbe pure garantire i playoff, ma con i potenziamenti di Boston e New Jersey, e le crescite di Toronto e Chicago, una eventuale qualificazione ai playoff va salutata come un punto di arrivo e non un fallimento.
21) Indiana : Classica squadra nel limbo, ossia con alle spalle un ciclo palesemente finito, ma ancora lontana dalla coraggiosa scelta di rifondare sul serio. Il front Leader Jermaine O'Neal ha fatto capire a chiare lettere che vorrebbe emigrare altrove, ma per ora è sempre li forse perchè di offerte veramente allettanti non ne sono arrivate. Si punta molto sulla crescita di Danny Granger, sul fattore esperienza, ma il buco in cabina di regia è inquietante per una squadra che storicamente ha fatto delle esecuzioni offensive il punto di forza. Squadra che comunque se trova le giuste motivazioni potrebbe essere ostica da affrontare per chiunque in una singola gara, ma alla lunga le lacune strutturali ed emotive del roster verranno fuori.
22) Sixers : in piena ricostruzione, ma non così male come si potrebbe pensare. La seconda parte della scorsa stagione lascia un leggero ottimismo, a cui va aggiunto Thaddeus Young scelto al draft, giocatore che se ne facciamo un fattore di talento pure nell'ultimo draft forse dopo Durant e Oden era quello che ne aveva di più. La batteria dei lunghi è inadeguata anche per la Eastern conference e se Delambert non si inventa una stagione importante sono dolori seri. Molto meglio il pacchetto degli esterni veramente ben strutturato. Resta da capire se i buoni Sixers visti nel dopo Iverson la passata stagione erano solo frutto di una reazione emotiva oppure c'è dell'altro.
23) Seattle : Reduci da una autentica rivoluzione che ha visto partire i primi due giocatori del recente passato Ray Allen e Rashard Lewis e con un cambio di coach in opera. Arriva il super rookie Kevin Durant, insieme ad un altra scelta altissima come Jeff Green, che saranno inseriti accanto ad un trio di play (Ridnour West Watson) che dovrebbe dare una discreta lucidità , e una batteria lunghi tutto sommato discreta, con il vecchio Kurt a fare da chioccia a tanti giovani promettenti. Attenzione a Robert Swift che in questo contesto potrebbe essere una delle sorprese della stagione. Sicuramente il progetto di ricostruzione più accattivante di tutta l'NBA, serve solo tempo, ma la sensazione è che questa squadra andrà per la sua strada senza stare a pensare al draft 2008.
24) LA Clippers : Praticamente in tanking dai primi di agosto, un record ! Scherzi a parte, Brand fuori fino a febbraio nelle ipotesi più ottimistiche, Shaun Livingston out per la stagione e con carriera a rischio, per i Clippers la stagione è tutti in salita. Bisognerà grattare in fondo al barile cercando risorse in giocatori che nel passato erano di complemento come Chris Kaman, oppure Mobley. Diverse situazioni di mercato da chiarire come Magette e Sam Cassell. Attenzione al rookie Al Thorton che avrà tanto spazio e potrebbe stupire tutti con il suo atletismo e il suo gioco.
25) Atlanta : solita squadra piena di giocatori potenzialmente devastanti ma dal ruolo ambiguo. Mancavano palesemente un playmaker e un centro e dal draft hanno scelto in quella direzione, Acie Law non è certo un play alla Stockton ma è la classica Combo, e questo tipo di giocatori nell'NBA notoriamente a meno di fenomeni inattesi fatica sempre molto a dare ritmo alla squadra. Per lo spot di centro arriva Al Horford bicampione NCAA con Florida, giocatore di indubbio impatto difensivo e dagli ottimi fondamentali, ma anche lui molto distante dal concetto classico di centro (anche a livello di cm). Per il resto la solita frizzante gioventù ammassata negli ultimi anni, che avrebbe tanto bisogno di essere inquadrata e allenata con modi più classici di quanto visto nell'ultimo biennio.
26) Milwuakee : Ingiudicabili lo scorso anno a causa di una autentica pandemia di infortuni scoppiata in spogliatoio, aggiungono al proprio roster l'enigmatico cinese Yi uno che ha fatto l'impossibile per non andare da loro. Reparto esterni di buon valore, ma sotto scattano i dubbi. Bogut ha deluso senza mezzi termini, Villanueva ha saltato tutta la stagione o quasi, aggiungiamoci il cinese e abbiamo tre giocatori a mezzo tra il ruolo di ala grande e quello di centro tutti con scarsissime attitudini difensive.
27) Memphis : La splendida Memphis di un paio di stagioni fa sembra scomparsa in un amen. Non saranno certo gli arrivi del bravo Conley Jr, dell'enigmatico Milicic e di Navarro a risollevare le azioni di una squadra che sotto le plance tolto Pau Gasol è vicina al nulla. C'è da lavorare e molto Conley è acerbo e avrà bisogno di tempo, Navarro è un rookie e impiegarlo in play potrebbe essere rischioso. Sotto i riflettori il secondo anno Rudy Gay atteso al ruolo di prima punta. Stagione comunque difficile per tutti dai nuovi dirigenti ai giocatori.
28) Charlotte : Una passo alla volta i Bobcats vorrebbero crescere, hanno tanto talento a roster, un nuovo coach, e un Jason Richardson voglioso di rivalsa dopo il brusco scaricamento da parte di Golden State. Ma i destini della squadra del North Carolina passano tutti per lo stato fisico di Emeka Okafor, se l'ex Uconn trova una stagione serena a livello fisico possono pure inventarsi una corsa ai playoff, senza si fa dura, perchè il resto dei lunghi lascia molto dubbi. Da rivedere con attenzione Adam Morrison assolutamente deludente nella stagione da rookie.
29) Portland : Anno zero se ce ne è uno, ma perlomeno a Portland partono con un roster che assomiglia tanto a quello che dovrebbe essere il roster del futuro. Con Oden in mezzo chiaramente tutto si complica per gli altri, ma la grandezza del GM dei Blazers è stata quella di affiancargli due giocatore molto forti ma diversi da loro come Aldridge e Frye che con l'ex Ohio State formeranno una delle più promettenti front line mai viste. Oden però sarà ai box per l'intera stagione e quindi Portland in attesa del suo ritorno diventa un laboratorio aperto, con tanto di sguardi maliziosi al draft 2008. Brandon Roy sarà chiaramente il punto di riferimento in attacco. Da verificare lo spot di play dove c'è veramente tanta carne al fuoco e dove si preannuncia una lotta fratricida tra tanti buoni giovani.
30) Minnesota : Dopo 12 anni non ci sarà nessuno con il 21 sulle spalle. KG è altrove da fine luglio e chiaramente si rifonda da zero. Ma McHale ha fatto le cose in grande avendo già a roster molti giovani di indiscusso valore (Randy Foye, Corey Brewer, Ryan Gomes, Gerald Green Craig Smith ma soprattutto Al Jefferson) da cui ripartire e una situazione salariale tutto sommato flessibile che permetterà già dalla prossima estate di essere aggressivi sul mercato dei Free Agents e di rifirmare alcuni giovani in scadenza. Per quest'anno poco da chiedere ad una stagione che sarà usata solo per lavorare sui singoli.