MLB: il mercato di riparazione

Roberto Alomar a Chicago ritrova il fratello Sandy

In Europa,nel mondo del calcio, c'è un periodo dell'anno (Gennaio) in cui le squadre cercano, se possono, di apportare piccoli o grandi ritocchi alle proprie rose, chi per sopperire ad inaspettati infortuni, chi per potenziare un particolare reparto, chi infine per cominciare a pensare al futuro.

Nella MLB questo discorso si può fare fino ad un certo punto, intanto perché il mercato delle trade è aperto “fino” ad una certa data (la trade dead-line) e non solamente per un mese, e poi perché il meccanismo acquisto-cessione dei giocatori non funziona esattamente come in Europa.

Tipico esempio del mercato MLB, ma non solo, è la trade, scambio di giocatori,non necessariamente in equilibrio numerico che può essere accompagnato da un conguaglio in denaro, quello che negli states chiamano cash consideration.

Ma a parte le precisazioni appena fatte, le motivazioni che spingono i team a ritoccare, se non a rivoluzionare, i propri roster sono molto simili a quelle “europee” citate in apertura.

Infatti verso la fine di luglio, con la stagione già  oltre la sua metà  e con alcuni verdetti già  emessi, le squadre si attivano per puntare ai playoff o per preparare la stagione successiva.

E per analizzare gli scambi più significativi conclusi in questo periodo si possono individuare due tipi di movimenti: quelli delle squadre di vertice, e quelli delle squadre già  proiettate al 2004.

Per quanto riguarda le squadre di vertice il ruolo di protagonisti del mercato di fine luglio se lo sono spartiti i Chicago White Sox e i New York Yankees.

I primi, secondi nella AL Central a solo 2 partite dai Royals, hanno cominciato subito prima dell'All Star Game (giocato nel loro stadio) una rimonta nei confronti di Kansas City che li ha spinti a cercare forze nuove sul mercato per centrare l'obbiettivo playoff che fino ad un mese fa appariva un sogno.

E allora ecco lo scambio con i Rangers per ottenere l'esperto esterno centro Carl Everett, mai perfettamente a suo agio in Texas, e spedire alla squadra di A-Rod 2/3 minor players ancora da definire.

Nello stesso giorno poi il GM Ken Williams ufficializzava anche l'ingaggio del seconda base Roberto Alomar, proveniente dai Mets, ottenuto in cambio di 2 pitcher di minor league e dell'interno Andrew Salvo.

In questo modo i Sox aggiungono due uomini di grande esperienza nei due settori del campo e rinvigoriscono un line-up non sempre all'altezza della situazione,(solo Magglio Ordonez oltre il .300 di media).

L'altra squadra con i playoff nel mirino che ha “cambiato pelle” è la più blasonata di tutte le majors, a tutt'oggi la migliore dell'AL: i New York Yankees.

La squadra di Joe Torre ha infatti messo a segno alcuni colpi di mercato mirati principalmente a rinforzare il reparto esterni, completato solo da poco dal ritorno di Bernie Williams, a lungo infortunato.

Quindi dopo l'arrivo ai primi di giugno dell'esperto Ruben Sierra dai Rangers, ecco Karim Garcia dai Cleveland Indians e David Dellucci dai D-Backs. In questo ultimo scambio gli Yanks hanno dovuto rinunciare al 32enne esterno destro Raul Mondesi,ma hanno ottenuto anche un giocatore di minor ed il pitcher destro Bret Prinz.

Infatti l'altro settore in cui i Bronx Bombers si sono rinforzati è quello dei lanciatori. Oltre all'ingaggio dell'eterno Jesse Orosco dai Padres, gli Yankees hanno acquisito il closer Armando Benitez dai New York Mets.
Trattativa questa che ha visto cambiare casacca anche ad altri 3 pitcher,tutti passati ai Mets:Anderson, Garcia e Bicondoa.

Mossa questa che assicura agli Yankees un ottimo closer,anche se Benitez verrà  utilizzato come short relief, e libera i Mets da un oneroso contratto, permettendo alla squadra di Art Howe di ricostruire puntando sui giovani.

Vedremo se Benitez saprà  dare una mano agli Yanks anche nei playoff,e se si ambienterà  rapidamente, magari con l'aiuto di Todd Zeile, terza base anche lui ex Mets. Ed a proposito di terza base l'ultimo nuovo acquisto per la squadra di Joe Torre è stato proprio un terza base,il veloce Aaron Boone, proveniente dai Cincinnati Reds.

Dicevamo della ricostruzione Mets; è infatti proprio la squadra di Mike Piazza la franchigia che meglio di altre esemplifica il concetto di trade con il pensiero al futuro: via Alomar, Benitez e Burnitz, sono arrivati una schiera di giovani pitcher e di giocatori delle minor pronti ad esplodere, almeno così sperano nella Grande Mela…

Tra gli altri scambi più interessanti da segnalare sicuramente il passaggio del closer Ugueth Urbina da Texas, altra squadra in pieno smantellamento dopo l'ennesima stagione deludente, ai Florida Marlins, e quello che ha coinvolto Pirates e Cubs.

Quest'ultima trade ha visto passare a Chicago il terza base Aramis Ramirez e l'esterno centro Kenny Lofton, tra l'altro nativo proprio della capitale dell'Illinois,in cambio di Josè Hernandez e del right pitcher Matt Bruback.

Infine un cenno meritano anche le due squadre più illustri dell California:i Giants,che hanno aggiunto un solido partente alla loro rotazione in vista dei playoff, Sidney Ponson, e i Dodgers, che dopo aver ottenuto Jeromy Burnitz dai Mets, hanno messo sotto contratto il 44enne Rickey Henderson, una leggenda che ad inizio anno aveva detto di sentirsi ancora pronto per un team MLB: ad un passo dalla trade dead-line ha avuto ragione lui.

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