Brad Miller: per averlo i Kings hanno sacrificato la panchina dello scorso anno quasi del tutto.
Abbiamo appena vissuto le tre settimane più elettrizzanti di basket non giocato dell'NBA dell'ultimo decennio, una marea enorme di giocatori che hanno cambiato squadra, alcune star che sono rimaste dove erano, una marea di rumors confermati o falliti, insomma tanta carne al fuoco, in più due scambi importanti, l'affare Sprewell ma soprattutto lo scambio a tre Kings Pacers e Spurs.
E' appunto questo scambio che ci fa capire quanto a Sacramento si stia soffrendo la sindrome da Lakers, infatti nella prima parte del mercato i Kings sono stati alla finestra, con Payton e Malone che andavano a cena da Shaq e Kobe, gli Spurs che rimpiazzavano l'Ammiraglio David Robinson, con Rasho Nesterovic ad una cifra tutto sommato onesta, Minnesota che ha circondato Garnett di ottimi giocatori affamati di vittorie, i Nets che aggiungevano Alonzo Mourning ad una squadra che va in finale da due anni, invece i Kings erano alla finestra, ma la cosa in fin dei conti risultava naturale, perchè i Kings erano stati di gran lunga la squadra che aveva espresso il miglior gioco nella stagione regolare, e sulla loro eliminazione dai playoff pesa ovviamente come un macigno l'infortunio di Chris Webber, perchè in una serie contro Dallas finita alla settima, giocare per cinque partite senza il loro giocatore migliore è ovviamente una giustificazione più che valida, se inoltre ci mettete che Mike Bibby ha giocato una serie che definire sotto le aspettatve è un regalo, ecco che non c'era nessun bisogno che i Kings partecipassero alle svendite di fine estate.
Invece hanno voluto fare il colpo anche loro, invischiandosi in un affare che non sta nei in cielo ne in terra per una serie enorme di motivi, e che di fatto messo insieme alla cessione (regalo a dir poco) di Keon Clark ai Jazz rendono i Kings più deboli e meno profondi dello scorso anno, soprattutto il fatto della profondità della panchina con un giocatore come Webber che soffre alle ginocchia e alle caviglie potrebbe alla fine diventare un fattore fondamentale nella corsa all'anello.
Ma torniamo all'affare Brad Miller, io ho letto la notizia dopo qualche ora in una newsletter dalla posta elettronica da un PC a lavoro, e li per li non ho dato peso alla cifra percepita da Miller nel nuovo contratto, mi sono messo ad analizzare lo scambio i giocatori coinvolti, e subito è saltato alla vista, che in questo scambio una squadra come San Antonio non ci incastra nulla, figuriamoci poi se nello scambio è quella che ci ha palesemente fatto il colpo, perchè in fin dei conti Miller è quello visto a Livorno, che poi ha giocato per due anni a Charlotte senza sussulti, poi nella caotica estate del 2000 ha firmato un triennale da miseria con i Bulls, che dopo un anno e mezzo lo hanno spedito ai Pacers, dove obbiettivamente ha disputato una buona stagione, è stato convocato all' All Star Game, ma è stata una convocazione dovuta principalmente al fatto che ad allenare l'est c'era il suo coach Isiah Thomas, che lo ha preferito a Kurt Thomas dei Knicks che aveva avuto un rendimento superiore al suo.
Poi la fame di lungo ha fatto il resto, Denver e i Jazz avevano pronte proposte sui 40 milioni di dollari, e infine la sindrome di Shaq ha fatto si che i Kings si svenassero per averlo firmandolo alla cifra assurda di 68M$ per sette anni, regalando in più un talento come Turkoglu ad una diretta concorrente in uno scambio in cui gli Spurs hanno messo sulla bilancia solo un comprimario come Ferry.
Ma cosa può dare Brad Miller a questi Kings? I Kings in fin dei conti avevano bisogno solo di un corpo da opporre a Shaq, e da questo punto di vista Pollard era più che onesto, in più c'era Clark che poteva giocare sia da centro che da ala, quindi non se ne vedeva la necessità .
La stampa di Sacramento al momento dell'ufficializzazione dell'affare è andata in subbuglio perchè Pollard era uno dei più amati e Turkoglu un talento solo in attesa di giocare nemmeno di dover dimostrare qualcosa, i dirigenti per giustificare l'affare hanno sbandierato cose insensate come il rendimento scarso di Pollard e Turkoglu la scorsa stagione che poi a dire la verità sono stati utilizzati poco o nulla soprattutto il secondo, l'eventuale draft di espansione la prossima estate quando entreranno gli Charlottre BobCats e l'eventualità di vedersi soffiare un buon giocatore, però al momento sul draft di espansione e le sue modalità si sa poco o nulla, la volontà di dare minuti a Gerald Wallace (in riferimento alla cessione di Turkoglu) che Adelman ritiene un mezzo fenomeno.
L'unica cosa che tiene è quella su Wallace, infatti Gerald Wallace è uscito molto immaturo dopo una stagione ad Alabama, in questi due anni è stato usato con parsimonia per non bruciarlo, ha dimostrato dei numeri buoni, ma da qui a farlo diventare un fenomeno ce ne corre, comunque per lui stravedono in molti, infatti nei giorni antecedenti il draft c'era chei sosteneva che se Wallace fosse uscito quest'anno (al suo terzo anno) dal college si sarebbe giocato la seconda scelta con Milicic e Anthony.
Se tutto ciò non bastasse, i Kings come detto hanno ceduto o meglio regalato Keon Clark e una seconda scelta ai Jazz per due seconde scelte future dei Jazz ossia due giocatori all'inizio del secondo giro, l'affare di Clark è stato senza mezze misure giustificato con la necessità della squadra di non alzare il payroll per non rischiare di pagare la luxury tax.
Che la cosa scricchiolava probabilmente era evidente al punto che Jimmy Jackson a giugno aveva dichiarato che la speranza che fosse data al gruppo dello scorso anno una seconda chance di vincere il titolo era molto remota e che ci sarebbero stati cambiamenti importanti.
Riassumendo i Kings si sono ingolfati il salary cap per quasi un decennio con un giocatore che sai di sicuro non sarà mai una stella, hanno rinforzato palesemente una diretta concorrente in uno scambio in cui c'è entrata solo perchè aveva ampio spazio di manovra salariale, il tutto per prendersi un giocatore di cui alla fine non avevano nemmeno bisogno, perchè i Kings avevano bisogno di un ottimo difensore, e Brad Miller in difesa non vale nemmeno la metà di Pollard e Clark, ed in attacco con tutti gli attacanti che ci sono i suoi punti non hanno quasi nessuna rilevanza.
Per finire il tutto in bellezza difficilmente verrà rifirmato Jimmy Jackson che la scorsa stagione risultò un fattore importantissimo dalla panchina, in sostanza l'acquisizione di Brad Miller è costata di fatto tutta la panchina dello scorso anno (Turkoglu, Pollard, Clark e Jimmy Jackson) escluso Bobby Jackson, in più bisgona considerare che le condizioni fisiche di Webber non sono ben chiare.
C'è chi dice che potrebbe saltare addirittura un paio di mesi di regoular season dove i Kings si troverebbero con solo Miller Funderburke e Divac sottocanestro, insomma ad ovest ne buscherebbero da 7-8 squadre comodamente, in più con una rotazione degli esterni di soli due uomini Bobby Jackson e Gerald Wallace.
Che dire auguro solo ai Kings di vincere un anello a breve perchè se non dovessero riuscirci il contratto di Brad Miller sopravanzerà di gran lunga quello di Croshere come simbolo dei giocatori sovrappagati.