Deron Williams, il leader dei Jazz
Obbiettivi
I Jazz puntano a confermare quanto di buono fatto vedere nella scorsa stagione, in cui sono arrivati alla finale di conference, con una stagione senza infortuni, con una maggior esperienza nei play off, potrebbero davvero essere un avversario competitivo per le Texane e per i Suns nella corsa ad un posto nelle NBA Finals 2008.
L'obiettivo minimo per la stagione è entrare nelle prime 4 squadre della Western Conference e lì giocarsi il tutto per tutto.
Conference: Western Conference
Division: NorthWest division
Arrivi: Morris Almond (Rookie), Kyrylo Fesenko (Rookie), Kevin Lyde (Rookie), Jason Hart (FA), Donnell Harvey (FA)
Partenze: Derek Fisher (LA Lakers),
Probabile quintetto base
Playmaker: Deron Williams
Guardia: Gordan Giricek
Ala piccola: Andrei Kirilenko
Ala Grande: Carlos Boozer
Centro: Memeth Okur
Roster
31 Jarron Collins
44 Kyrylo Fesenko
13 Mehmet Okur
5 Carlos Boozer
30 Damone Brown
48 Donnell Harvey
52 Kevin Lyde
24 Paul Millsap
15 Matt Harpring
47 Andrei Kirilenko
3 Jason Hart
17 Ronnie Price
8 Deron Williams
22 Morris Almond
9 Ronnie Brewer
10 Gordan Giricek
34 C.J. Miles
Coaching Staff
Head Coach: Jerry Sloan
Assistant Coach: Phil D. Johnson
Assistant Coach: Tyrone Corbin
Assistant Coach: Scott Layden
Strength & Conditioning: Mark McKown
Athletic Trainer: Gary Briggs
Assistant Trainer: Brian Zettler
Commento
Nella passata stagione i Jazz sono tornati ad essere protagonisti dei playoff NBA, arrivando sino alle finali di Conference, dove nulla hanno potuto contro i futuri campioni NBA dei San Antonio Spurs.
Per tutta la stagione i Jazz hanno portato avanti coerentemente il progetto tecnico del loro storico coach Jerry Sloan, che quest'anno festeggierà le 20 stagioni alla guida dei Jazz, giocando uno dei basket meglio organizzati ed eseguiti di tutta la NBA.
E' stato l'anno dell'esplosione ad alto livello di Deron Williams che ha dato il ritmo alla squadra durante la stagione regolare, con oltre 9 assist, per poi mettersi in proprio nei momenti di difficoltà e diventare il leader, il trascinatore nei momenti difficili; parlano da soli gli oltre 30 punti di media messi a referto nella serie contro gli Spurs.
Boozer, Okur e Kirilenko costituiscono un trio di lunghi versatile, in grado di giocare in post basso sia di essere pericolosi con il tiro da fuori: con Okur, più che mai centro tattico più pericoloso dietro la linea del tiro da tre punti che nell'area pitturata, Boozer automatico con il suo jump dal post basso e devastante a rimbalzo d'attacco e Kirilenko a trovare giocate utili alla squadra sia in attacco sia nella propria metà campo.
Brewer sarà l'osservato speciale della stagione, dopo un anno passato a guardare i suoi compagni dovrà diventare il giocatore che cambia il ritmo alle partite con il suo atletismo e la sua dimensione fisica che nessuno dei suoi compagni può mettere in campo, sicuramente Brewer ha avuto dei buoni maestri sia in campo tra i compagni sia tra lo staff tecnico dei Jazz.
Una stagione sotto le “grinfie” di Sloan può aver fatto maturare definitivamente l'ex Arkansas e potrà portare Brewer a conquistarsi un posto in quintetto prima della fine della stagione regolare.
I Jazz hanno inoltre dei giocatori di energia e sostanza coma Millsap e Harpring pronti ad uscire dalla panchina e a mettere tutto loro stessi, letteralmente, al servizio della squadra; Harpring è ormai da anni l'anima lavoratrice della squadra di Sloan, Millsap si è affacciato lo scorso anno sui parquet NBA e dopo pochi minuti aveva già conquistato tutti i tifosi della franchigia di Salt LAke City, grazie alla sua intensità ,alla disponibilità di sacrificare il suo corpo, in difesa ed in attacco, per conquistare una palla vagante, un rimbalzo, un tagliafuori, insomma Millsap è una sorta di dinamo che da una scarica a tutta la squadra ogni volta che mette piede in campo.
Il sistema di gioca di coach Sloan, che fa eseguire basket alla sua squadra da 20 anni è un sistema solido, organizzato, che ha trovato in questo gruppo buoni esecutori, grazie alla presenza di molti giocatori con un QI cestistico superiore alla media, ci sono tanti giocatori che hanno fatto il college per almeno 3 anni, ci sono tanti giocatori europei, che inoltre si trovano a giocare in una “location” che ti permette, per usare un eufemismo, di concentrarti sul basket, i Jazz sembrano per certi versi una squadra di un'altra epoca catapulta nella NBA di oggi, e questa differenza di fondamentali, di comprensione del gioco che i Jazz hanno rispetto alla media delle squadre NBA balza aglio occhi ad ogni partita.
Tutto questo però potrebbe non bastare per vincere, per arrivare sino in fondo e provare a vincere quel titolo NBA che nemmeno due grandi del gioco come Stockton e Malone sono riusciti a portare nello Utha.
Oggi ci sono squadre a Ovest che sembrano avere complessivamente più talento dei Jazz, specie in Texas, nelle passate stagioni ai Jezz è mancato l'uomo che potesse essere il leader che si carica la squadra sulle spalle nei momenti difficili, si mette in proprio tiene la squadra in partita, vince la partita, Kirilenko non è questo giocatore, Harping o Boozer nemmeno.
Oggi, specie dopo i playoff della passata stagione, Deron Williams sembra essere davvero pronto a prendere in mano la squadra nei momenti difficili, 30 punti di media contro gli Spurs non si fanno per caso, vedremo fino a dove i Jazz potranno arrivare in questa stagione, vedremo fino a dove li porterà Deron.