Chris Paul è l'anima dei Calabroni…
Obbiettivi
Quale obiettivo per gli Hornets se non centrare il medesimo obbiettivo che cercano di raggiungere da due anni, fortuitamente nella prima stagione ma tenacemente e spendendo nella seconda?
Quale obbiettivo se non i play off ovviamente.
Infortuni permettendo.
Conference:Western Conference
Division: Southwest Division
arrivi: David Wesley (cleveland Cavaliers), Melvin Ely (FA),Ryan Bowen(FA),
cessioni::Cedric Simmons (Cleveland Cavaliers), Marc Jackson (Olympiacos), Desmond Mason (Milwaukee Bucks)
Probabile quintetto base:
playmaker: Chris Paul
Guardia: Morris Peterson
Ala piccola: Pedrag Stojacovic
Ala Grande: David West
Centro: Tyson Chandler
[h3ROSTER
GUARDIE: Haluska Adam, Jackson Bobby, Johnson Trey, Pargo Jannero, Chris Paul, Peterson Morris, Wesley David.
ALI: Armstrong Hilton, Bowen Ryan, Butler Rasual, Stojakovic Peja, Wright Julian, West David
CENTRI: Chandler Tyson, Ely Melvin
HEAD COACH:
Byron Scott
ASSISTANT COACHES:
Kenny Gattison
Darrel Walker
Charlie Parker
Paul Pressey
Commento
Quando due anni orsono i New Orleans/Oklahoma city Hornets draftarono con il pick numero quattro la stella da wake forrest Mr Chris Paul, si auspicava che la franchigia non restasse a lungo fuori dal basket che conta.
Ed infatti durante l'anno da rokie il play tascabile fece vedere che chi aveva visto in lui la nuova stella della città , non si sbagliava affatto.
La squadra partendo contro i favori del pronostico galoppò a spron battuto per tutta la regular season, cercando di afferrare con le unghie e con i denti l'ultimo posto per la post season.
Capitolarono solo alla fine i giovani calabroni , ma una cosa era chiara: per gli Hornets l'accesso ai Play off era solo posticipato. Correva l'anno cestistico 2005-2006.
La dirigenza partì all'attacco durante l'estate sucessiva cercando tra i Free Agent elementi validi che potessero dare a Chris Paul una mano per la rincorsa alla post season.
Iniziano qui i veri problemi.
Nella scorsa estate 4 contratti vennero firmati per 4 giocatori ritenuti fondamentali.
3 di questi contratti erano ad 8 cifre. Faraonici.
12 milioni all'anno a salire per Pedrag Stojacovic blindato sino al 2010.
10 milioni annui circa per David West esploso nell'anno precedente dove con il play Paul aveva trascinato gli Hornets in quella splendida stagione.
10 milioni a salire per Tyson Chandler, ex ragazzo prodigio passato per Chicago lasciando un ricordo non proprio felice.
6 milioni annui per Bobby Jackson, play esplosivo, sesto uomo di lusso, veterano che oltre ad energia e tutto ciò che serve per vincere, sarebbe stato la chioccia per Chris Paul.
Quattro giocatori sicuramente validi seppur con stipendi eccessivi.
Quattro giocatori che senza dubbio avrebbero potuto mettere le basi per un team decisamente interessante.
Quattro giocatori che permettevano di affrontare l'anno nuovo il 2006-2007, quello appena trascorso, come mina vagante della western conference.
Ma quattro giocatori con un terribile minimo comune denominatore.
Gli infortuni.
Peja arrivava da una stagione disastrata in cui aveva giocato si 71 incontri tra Sacramento ed Indiana, ma si era perso il conto degli acciacchi. La prima stagione in maglia Hornets sarà un fallimento. Solo 13 incontri giocati.
David West veniva dalla sua seconda stagione NBA in cui aveva disputato la bellezza di 74 incontri contro la miseria di 30 l'anno precedente. Il nuovo anno agli Hornets si fermerà solo a 52 incontri. Troppo pochi.
Bobby Jackson veniva da due annate in cui aveva giocato complessivamente 96 incontri tra Sacramento e Memphis. Non una gran premessa. Il nuovo anno Hornets ne giocherà 56. Troppo pochi.
Si salva il solo Chandler, colui che ad inizio anno molti, tutti, consideravano il contratto piu scandaloso.
Tyson metterà insieme la stagione migliore della sua carriera. Non tanto come numeri, saliti comunque di gara in gara che gli hanno consentito di giungere al secondo posto della classifica rimbalzisti della lega, dietro il solo Garnett ma davanti a gente come Howard, Boozer, Camby, Wallace e Duncan. Quanto più per la determinazione e per il peso specifico della sua presenza in campo. Niente male davvero.
Correva l'anno 2006/2007.
Tolto il centro esplosivo, degli investimenti fatti i frutti sono ancora da raccogliere.
Ecco quindi il perchè di questa tediosa introduzione.
Perchè il futuro degli Hornets passa inevitabimente dal loro passato.
Passa per le scelte di mercato fatte lo scorso anno e che ancora devono dimostrare di poter incidere.
Il futuro degli Hornets è di fatto stato scritto lo scorso anno ma ancora non siamo in grado di dire se sarà radioso o se sarà un colossale buco nell'acqua.
Ed intanto inizia la stagione 2007-2008, la terza dell'era Chris Paul.
Ai ranghi di partenza di questa preseason la squadra sembra essersi presentata in una forma discreta. Chandler, Paul, West, lo stesso Jackson, sembrano ad un livello fisico piuttosto buono. Che questo si traduca in un sufficiente numero di partite giocate sarà ovviamente da verificare.
Come da verificare resta invece Peja Stojacovic. I suoi problemi fisici sono cronici. Il giocatore non è recuperabile al 100% ma se per un super atleta NBA questo potrebbe essere un problema, per Peja, che ha fatto delle mani morbide, della tecnica e del gioco “old style” il suo marchio di fabbrica, beh per lui giocare non al 100% potrebbe non essere un problema.
I meno giovani si ricordano ancora di Jeff Hornaceck, uomo da 20 punti a sera per 10 anni consecutivi, giocando sempre su una gamba sola.
Con le dovute proporzioni, il loro gioco è sotto un certo aspetto simile. Per Peja non è detta l'ultima.
Ad aggiungersi ai magnifici quattro in estate è artrivato Morris Peterson. La GF da Michigan State arriva dopo una lunga trattativa che ha visto protagonisti anche gli Utah Jazz. Per lungo tempo col piede in due scarpe, MoPete ha poi deciso di accasarsi da chi gli dava maggiori garanzie…economiche. E come dargli torto.
Pochi altri arrivi durante l'estate.
Se ne va Marc Jackson per l'europa, destinazione grecia, Olimpiacos. Desmond Mason è tornato da dove veniva, ai Bucks, lasciando spazio a Peterson. Perdita se vogliamo di una certa rilevanza sebbene Mason fosse giocatore non di certo fondamentale nello scacchiere Hornets, soprattutto per lo stato fisico in cui si è ritrovato tra i calabroni.
Arriva a dar manforte sotto le plance Melvin Ely, frustrato da una stagione da dimenticare con i campioni del mondo degli Spurs.
E se ne va Cedric Simmons per David Wesley. Il vecchio per il nuovo. Quest'ultimo movimenti di mercato ha fatto storcere il naso a molti.
Vero che Simmons ha subito palesato difficoltà di adattamente ed alcuni preoccupanti problemi fisici. Ma siamo proprio sicuri che da un giocatore del suo calibro non si potesse ottenere qualcosa di meglio tecnicamente?
Lo scopriremo solo a Cleveland dove sistemati i suoi problemi avrà l'ingrato compito, allo stato attuale, di sostituire il bizzoso Varejao. Sono molti quelli che credono ancora in lui. Vedremo se a New Orleans dovranno mangiarsi le mani o se invece Cedric resterà un carneade come tanti ce ne sono.
Il resto del roster è praticamente il medesimo dello scorso anno. Non se ne è andato nessuno di importante, di fondamentale.
La speranza è che durante l'anno non debba arrivare nessuno di importante. Perchè in tal caso significherebbe che ancora, gli infortuni hanno messo lo zampino nel campionato Hornets.
Parte quindi la nuova stagione esattamente nella medesima ed identica maniera in cui partiva la scorsa. Nulla è cambiato.
Gli Hornets ci sono per la rincorsa ai Play off esattamente come ci sarebbero stati lo scorso anno.
Gli Hornets hano un roster decisamente talentuoso esattamente come lo avevano lo scorso anno, anzi, con l'arrivo di Peterson che porta un pò di estro ed ulteriore pericolosità al tiro, probbabilmente il roster è migliore dello scorso anno.
Tutto è esattamente come lo scorso anno.
Solo una cosa gli Hornets si augurano sia differente.
Inutile dire che il primo obbiettivo della stagione, prima ancora che i Play off è tenere la injured list vuota. E come dar loro torto.