L'ultimo arrivato al Madison Square Garden, Zach Randolph
Obbiettivi
In attesa di tornare a lottare per l'anello, obiettivo al momento fuori portata per i Knicks, obiettivo ragionevole pare essere l'accesso ai Playoff .
Dopo la disastrosa scorsa stagione, che non ha portato neppure una scelta alta al draft vista l'eredità dello scambio-capestro con i Bulls per Curry, Thomas come di consueto non è restato con le mani in mano: oltre alla trade che nella notte del draft ha portato sulle rive dell'Hudson Zach Randolph (che per iniziare col piede giusto la stagione ha dichiarato di non essersi sottoposto alle visite mediche di rito in quanto palesemente sovrappeso) in cambio di Steve Francis, ha completato anche un clamoroso ritorno: nel locker room del Madison Square Garden è tornata affissa su un armadietto la targhettina di Allan Houston e la sua jersey numero 20.
A ciò aggiungeteci il sex-gate per Thomas, giudicato colpevole di "discriminazione sessuale" che ha provveduto a gettare ulteriore fango sulla già poco cristallina reputazione dei Knicks; il furto in casa di Eddy Curry, i guai fisici per lo stesso Curry e di Balkman, il recupero più lento del previsto per Richardson e Lee e l'intera summer league saltata per Mardy Collins, e capirete che se il buongiorno si vede dal mattino non sarà affatto una buona giornata nella Grande Mela
Conference: Eastern Conference
Division: Atlantic Division
Arrivi: Zach Randolph (Portland Trail Blazers), Allan Houston (FA)
Partenze: Steve Francis (Portland Trail Blazers)
Rookie: Wilson Chandler, Demetris Nichols
Probabile quintetto base:
Playmaker: Stephon Marbury
Guardia: Jamal Crawford
Ala piccola: Quentin Richardson
Ala grande: Zach Randolph
Centro: Eddy Curry
ROSTER
Guardie: Stephon Marbury, Jamal Crawford, Nate Robinson, Allan Houston, Mardy Collins, Fred Jones
Ali: Quentin Richarson, Zach Randolph, David Lee, Renaldo Balkman, Jared Jeffries, Malik Rose, Wilson Chandler, Demetris Nichols
Centri: Eddy Curry, Randolph Morris, Jerome James
HEAD COACH: Isiah Thomas (College – Indiana)
ASSISTANT COACHES
Mark Aguirre (College – DePaul)
George Glymph (College – Benedict)
Dave Hanners (College – North Carolina)
Herb Williams (College – Ohio State)
Brendan Suhr (College – Montclair State)
ASSISTANT COACH FOR PLAYER DEVELOPMENT Greg Brittenham (College – Nebraska-Kearney)
ATHLETIC TRAINER Roger Hinds (College – Brooklyn College)
ASSISTANT TRAINER Anthony Goenaga (From – Long Island University)
Commento
La scorsa stagione per i Knicks è passata alla storia non come quella della rinascita, non come quella del ritorno ai Playoff dopo 3 stagioni di vacanza anticipata, ma come quella della Royal Rumble al Madison contro i Nuggets.
Sui risultati sportivi della scorsa annata meglio stendere un velo pietoso, sull'ennesima stagione negativa, che un pubblico passionale come quello di New York non merita.
Dando un'occhiata al roster un dato emerge prepotente: al momento i Knicks hanno 18 contratti garantiti, e chiaramente qualcuno dovrà salutare la compagnia.
Ciò che desta perplessità è l'assoluta illogicità di alcune scelte in sede di mercato e di draft.
Avendo già in Marbury un buco nero, che senso aveva prendere un altro che pensa prima alle proprie statistiche e dotato di un grande ego come Zach Randolph (presentatosi tra l'altro in pessime condizioni di forma al training camp, come detto)?
Perchè firmare lo scorso anno Jared Jeffries a 6 milioni, giocatore utilissimo in qualsiasi franchigia NBA tranne che a NY per via del traffico nel ruolo di SF e per il sistema di gioco dei Knicks che fa risultare più utile un Qrich per dire. La sua maggior qualità , la difesa, risulta sprecata in una squadra in cui l'unico a sbattersi da questo punto di vista è lui.
Perchè accollarsi contratti assurdi e difficilmente scaricabili come Malik Rose, "Sexy" James e Fred Jones?
Perchè scegliere e scoprire gente interessante al draft come Renaldo Balkman, Mardy Collins, Randolph Morris e poi prendere veterani, anche troppo, precludendone il potenziale sviluppo?
Quando questi perchè troveranno una risposta forse potremmo iniziare a parlare di New York come di una squadra normale.
Chiaramente non va tutto male, c'è anche qualche motivo di sorridere: come per esempio il ruolo sempre più imprescindibile che si sta ritagliando David Lee con la sua energia e la sua versatilità , i segnali positivi mostrati da Jamal Crawford che sembra aver trovato la sua dimensione come sesto uomo d'impatto, anche se quest'anno è ragionevole pensare a un suo impiego come SG titolare.
Tante le soluzioni possibili in casa Knicks, dovute a un roster profondo, e neppure di cattiva qualità . Quel che manca per fare il salto decisivo è l'amalgama, l'abnegazione, l'applicazione, l'umiltà , e soprattutto la voglia a sacrificarsi l'uno per l'altro.
Veniamo al quintetto base: sotto dovrebbero giocare Eddy Curry e Zach Randolph, che se stanno bene sono potenzialmente la coppia di lunghi offensivamente più interessante di tutta la Lega. Peccato che entrambi manchino delle classiche untangibles, che fanno la differenza tra Randolph e Duncan per esempio, entrambi uomini da 20+10 garantito ma se chiedeste a un tecnico qualsiasi a chi preferirebbe affidare le chiavi della squadra nessuno andrebbe con il buon Zaccaria.
La difesa praticamente da pacifisti di entrambi obbligherà coach Thomas a dare sempre maggiore spazio in entrambe le posizioni di ala a David Lee, che si è conquistato sempre maggiore spazio in campo e nel cuore dei tifosi Knicks a colpi di difesa, energia e umiltà .
Nel ruolo di ala piccola partirà presumibilmente titolare Quentin Richardson, il cui ruolo quest'anno diventerà fondamentale: sugli scarichi deve punire necessariamente le difese che collasseranno su Curry e Randolph. A insidiargli il posto penseranno Lee (che come detto avrà comunque spazio) e Jeffries e Balkman, altra scoperta di Thomas.
In G spazio probabilmente a Jamal Crawford, con Allan Houston a coprirgli le spalle e a dispensare triple piazzate, stavolta a un salario più ragionevole rispetto ai 20 milioni che chiamava il suo ultimo contratto. Visti i ragionevoli dubbi sulla tenuta di Houston, è pronto dalla panca a dare fiato il positivo Mardy Collins
Come avete visto usiamo il condizionale in ogni ruolo, perchè NY di certezze non ne ha. L'unico che è certo del posto in quintetto è Stephon Marbury, che deve necessariamente diventare il leader di questa squadra, e magari fare anche un passo indietro dimenticandosi delle sue statistiche pensando al bene della squadra, mettendosi a disposizione anche dei lunghi e innescando Crawford e Richardson.
Il quadro non è dei più incoraggianti, ma se Marbury si mettesse finalmente a fare il play, se Randolph e Curry trovassero l'intesa, se Lee continuasse a giocare come negli ultimi due anni, se a Richardson e Crawford dovessero entrare tiri con una certa continuità , se la squadra dovesse applicarsi un minimo in difesa…
Come vedete troppi se, ma se questi se da condizionale diventassero presente indicativo, dalle parti del Madison si dovrebbero in linea di massima divertirsi.