Julius Erving è stato un'ala piccola che ha cambiato il gioco nella sua epoca…
La posizione di tre in campo è quella dall'ala piccola, o small forward.
Generalmente è un tipo di giocatore che ha dimestichezza con molte fasi del gioco; dotato di un buon tiro dalla distanza, può giocare sul perimetro, ma non disdegna le entrate a canestro ed il gioco fisico. In difesa dà una mano a rimbalzo e nei recuperi. Spesso può assumere anche il ruolo di guardia tiratrice, caratteristica comune per molte small forward NBA.
E' compito arduo catalogare questo ruolo, in quanto rispetto agli altri spot, maggiormente definiti in ogni posizione, è quello che presenta il maggior assortimento di atleti. Il ruolo potrebbe essere definito come uno dei più camaleontici e duttili della NBA. Spesso l'ala piccola è il miglior realizzatore, se non il miglior giocatore della squadra.
A differenza dell'ala grande, la cui importanza tattica si è evoluta nel corso degli ultimi decenni, lo spot di ala piccola è tradizionalmente uno dei ruoli chiave nel gioco NBA. In passato grandi giocatori hanno ricoperto questa posizione, entrando nella storia della pallacanestro NBA.
Attualmente il ruolo è ben rappresentato nel basket USA, ove accanto a giovani dall'indiscusso talento vi sono le nuove stelle di questa generazione cestistica. La posizione ed il tipo di gioco necessitano per forza di atleti talentuosi e versatili; non è un caso che due dei più grandi talenti degli ultimi anni in NBA (LBJ, Melo) giochino in questa posizione; il fato ha voluto che siano entrati nella lega contemporaneamente.
Fisicamente le ali piccole raggiungono in media una statura di poco sopra i due metri e sono mediamente sui 100 - 105 kg; è in ogni modo possibile trovare small forward che sfiorano i 2.10 o che non superano i 2 metri.
I top players hanno spesso un tiro mortifero, con % migliori delle guardie, anche dal perimetro. Sono sempre pronti a punire da tre i raddoppi su power forward e centro, così come a penetrare quando se ne presenta l'occasione.
Finalizzatore, passatore, ruba palloni: è difficile trovare qualche mansione cestistica che una small forward non sappia fare più o meno bene. Nella storia dell'NBA vi sono state delle small forward che hanno primeggiato in quasi tutte le voci statistiche, dai punti agli assist. Sovente è il miglior difensore della squadra, in quanto le sue caratteristiche fisiche lo portano facilmente al rimbalzo o al recupero, nonché a marcare i pari ruolo avversari, le guardie, o i giocatori veloci in genere.
IL PASSATO
Analizzando la listra dei 50 migliori giocatori di sempre si nota che le small forward sono ben rappresentate. I nomi sono da brivido:
Paul Arizin, Rick Barry, Elgin Baylor, Larry Bird, Billy Cunningham, Adrian Dantley, Alex English, Julius Erving, John Havlicek, Connie Hawkins, Tommy Heinsohn, Bernard King, Chris Mullin, Scottie Pippen, Chet Walker, Jamaal Wilkes, Dominique Wilkins.
E' difficile scegliere i migliori tra di essi, grazie a Youtube comunque non è difficile riusciare ad ammirare le gesta di molti di loro. Personalmente ritengo degni di nota, in ordine alfabetico:
Rick Barry
Una delle più grandi small forward ad avere mai calcato un parquet NBA. MVP delle finali vinte con i Warriors nel 1975, è stato un tiratore eccezionale, forte fisicamente e dotato di grande tecnica. Unico giocatore ad aver vinto la classifica dei marcatori in NCAA, NBA e ABA. Curioso era il suo modo di tirare i liberi, dal basso, con una delle percentuali più alte di sempre (90%).
Elgin Baylor
Una delle ali piccole più aggraziate e spettacolari di sempre. I numeri parlano chiaro, 27.4 punti e 13.5 rimbalzi di media in carriera; sempre con i Lakers, prima a Minneapolis e poi a Los Angeles. Nonostante otto finali giocate, non ha mai vinto un titolo NBA, in quanto il fato ha voluto che giocasse nella stessa era di Wilt Chamberlain e dei gradi Celtics. E' stato il primo giocatore NBA a terminare una stagione da top five in almeno cinque categorie statistiche (punti/rimbalzi/assist/% liberi). In tre stagioni consecutive ha tenuto medie realizzative oltre i 34 punti, con un top di 38.3 nel 1962.
Larry Bird
Un mito dell'NBA targata anni 80. Il giocatore che risollevò insieme a Magic le sorti della lega, facendola diventare fenomeno globale. Forte, con un quoziente di intelligenza cestistica al di fuori della media, è statonominato MVP per tre anni consecutivi; unico mortale con Russel e Chamberlain ad avere questo onore. Ha portato i Celtics a tre titoli NBA (1981; 1984; 1986) formando con Parish e McHale una delle front line più grandi di tutti i tempi.
John Havlicek
Il miglior sesto uomo della storia, finchè non è entrato a far parte del quintetto titolare dei Celtics con cui ha vinto otto titoli, e dei quali e il top scorer di tutti i tempi. Semplicemente una bandiera. "Hondo" era un ottimo difensore, a discapito del metro e novantacinque di altezza, dotato di un tiro molto preciso, con una notevole abilità a rimbalzo e negli assits. Ha chiuso la carriera con numeri da capogiro, risulatndo al tempo il 5° marcatore di sempre della lega, 3° per partite giocate, 4° per minuti giocati, 4° per percentuali dal campo, 3° er tiri tentati e 8° negli assist. Non c'è bisogno di commenti ulteriori.
Julius Erving
Doctor J ha rivoluzionato il modo di giocare, essendo il precursore delle odierne scorribande aeree. Erving era un atleta al di sopra della media a quei tempi, molto forte fisicamente e dotato di una tecnica notevole. Grazie alla sua abilità nel palleggio era in grado di fare cose straordinarie; le sue movenze, le schiacciate ed i sottomano irreali sono impressi a fuoco nella storia di questo sport. Campione NBA nel 1983 ed MVP nel 1981, è stato anche bi-campione ABA (1974; 1976) e tre volte MVP della stessa lega. Combinando le stagioni in ABA e Nba risulta come il 5° marcatore all time dietro Kareem, Malone, Jordan e Chamberlain.
IL PRESENTE
Nell'era attuale il ruolo di tre è ricoperto da giocatori dal talento notevole, già consacrati o di sicuro avvenire. Anche in questo caso non voglio fare una classifica, ma citare quelli che a mio parere sono i più degni di nota:
Carmelo Anthony
Uno dei più grandi interpreti nel ruolo. Giocatore tecnico, supportato da un buon fisico e da una mano educatissima. Ha dimostrato il suo valore vincendo il titolo NCAA a Syracuse nel 2003, mentre fin'ora non ha ancora superato il primo turno dei playoff NBA. In attacco è uno dei giocatori più prolifici della lega (28.9 punti conditi da 3.8 assist a serata), in difesa è efficace a rimbalzo (career high la scorsa stagione) ma per il resto deve ancora migliorare molto. Probabilmente senza la serataccia del Madison Square Garden sarebbe stato in corsa per l'MVP della scorsa stagione. I Nuggets si aspettano una sua ulteriore maturazione per superare finalmente il primo turno dei play off.
Ron Artest
La miglior small forward difensiva della lega, e probabilmente il miglior difensore in circolazione. Fortissimo fisicamente grazie ai suoi 2.01 conditi da 118 kg di muscoli, Ron Ron è in grado di giocare con profitto su entrambi i lati del campo. Il ragazzo potrebbe fare la fortuna di molti team NBA, non fosse per le sue note intemperanze caratteriali.
Lamar Odom
Una delle ali piccolo più talentuose in attività ; un tuttofare che flirta regolarmente con la tripla doppia. Un 2.10 che palleggia con la facilità di un play ed allo stesso tempo è efficace sotto le plance. Le sue caratteristiche tecnico fisiche gli consentono di adattarsi facilemnete al proprio marcatore, battendo gli avversari più piccoli in penetrazione, e colpendo dal perimetro quando se ne presenta l'occasione. Non è un leader ma di sicuro uno dei migliori secondi violini.
Josh Howard
Un esempio vivente di draft's steal. Howard è un giocatore completo, sia in attacco che in difesa, i cui numeri migliorano di stagione in stagione. E' reduce dalla miglior stagione statistica in carriera, e quest'anno i Mavs conteranno molto su di lui per evitare la figuraccia dello scorso anno. Come per Lamar, non è un leader ma per quello ci sono Kobe e Dirk.
LeBron James
"The Choosen One", Lebron è un giocatore all around, a detta di molti l'erede naturale di Michael Jordan. I Cavs sono arrivati n finale lo scorso anno solo grazie a lui, ed alla sua leadership indiscussa (è uno dei pochi a vantare più di 27 punti, 6 rimbalzi e 6 assist). Il tutto con gli occhi di tutti puntati addosso, compresi quelli dei critici che gli contestano la difesa soft e la mancanza di leadership nei momenti hot (abbastanza opinabile dopo l'ultima serie di Playoff contro Detroit). Il futuro è suo, per ora ha fatto esperienza e cresce di anno in anno.
Shawn Marion
The Matrix è senza dubbio il giocatore più verticale della lega. Mette in saccoccia poco meno di 17 punti a sera ed oltre 10 rimbalzi senza essere il fulcro dei giochi dei Suns; anche se molti giustificano la cosa con l'effetto Steve Nash. Il suo gioco in transizione è inarrestabile, e viene concluso spesso con una delle molte schiacciate in repertorio. Shawn si fa rispettare anche dall'arco, nonostante la sua orribile tecnica di tiro, ed in difesa è probabilmente il miglior giocatore dei Suns.
Tracy McGrady
T-MAC è probabilmente il giocatore più spettacolare in attività , nonchè uno dei più amati. Può giocare indifferentemente ala piccola o guardia. I critici dicono che non è un vincente, ma il talento non si discute, vista l'abilità a crearsi un tiro dal palleggio. Sa segnare (top scorer NBA nel 2003 e nel 2004), andare a rimbalzo e garantisce assist, il vero tallone d'achille oltre alla difesa è la schiena, che spesso lo appieda. A Houston con lui, Yao e Francis ci si aspetta che porti la squadra oltre il primo turno di play off, specie con un allenatore come Adelman che dovrebbe valorizzare le sue qualità .
Paul Pierce
Double P è uno dei top scorers della lega, efficace sia in post che dal perimetro grazie al suo ottimo tiro. In passato non ha avuto al fianco giocatori di livello; quest'anno è chiamato a dimostrare grandi cose, dopo la passata stagione ricca di infortuni, in seguito all'arrivo di Garnett e Allen, con cui andrà a formare il trio più devastante della lega.