A parte tutto il resto, se questi qua cominciano a tirare bene da 3 è FI-NI-TA
Finalmente altra nottata di basket, le ultime elettrizzanti erano state le dirette da Oakland dell' “I believe” che seppelliva Dallas e, quella squassante da Detroit del Lebron posseduto.
Poi la marea gialla si è arenata a Salt Lake city e Lebron è stato speronato dagli esorcisti. Ma il mio divano non si è mai ripreso dai miei 90 Kg urlanti e saltanti su povere molle mai per ciò testate.
Qualche vago salto sulla poltrona dell'ufficio ad ammirar le raffiche di bombe di Belinelli in summer League ma niente di si squassante…..
Ma ecco la finale dei giochi panamericani, ecco Dan Peterson, ecco fidanza sigillata in camera, ecco Becks a nastro pronte.
In aperitivo la Williams meno energumena stronca la spettacolare Ana Ivanovic nel centrale di Flushing Meadows facendomi venir voglia di accorrer a NewYorka a consolar la giovinotta… Il Dream team in fondo può aspettar…
Ma poi si sa… la fidanza sigillata in camera sa usar il mattarello in top spin, indi, meglio concentrarsi sul ritorno dei Dream Team.
A Las Vegas si sa non c'eran tutti, l'argentina non aveva Gino e Nocioni, questa cosa sarà il cavallo di battaglia degli estremisti Fiba fino almeno a Pechino. Ma il Dream team comincia a capire alcune cose fondamentali che magari prima nella visione vacanziera non eran molto chiare.
Il gioco FIBA è un altro sport, altre regole, altre distanze, altre difese, altri metri arbitrali.
Unica cosa uguale è che il canestro è a 10 piedi.
Le differenze basta saperle e gestirle in un certo modo, cioè con un play che si ricordi che esistono e con un coach che faccia sfruttare i lati fragili di queste regole.
Cioè, di base, se bisogna proprio non schiacciare si deve tirar solo da tre. La linea dei 6.25 è imbarazzante ormai anche per giocatori FIBA; se dei Lebron, Melo o puri tiratori come Miller o Redd si adeguano alla distanza diventa un macello costante per chiunque.
In questi PANAM la cosa evidente è la mole di bombe scagliate da esterni e lunghi USA rispetto agli USA team precendenti e, le statistiche sono spaventevoli. La mano di D'Antoni sembra piuttosto evidente nella velocità con cui le azioni ed i contropiedi saettano.
Ma il quintetto è spaventoso, Jason Kidd che orchestra, Kobe in guardia, Melo e Lebron in ala, Howard e Amarè in lungo…
Troppa esperienza troppo fisico troppo talento se gestiti in questo modo.
Il primo quarto è stunning, un martellamento costante di bombe recuperi e schiacciate. Neanche nei video games di Eletronic Arts riesco ad avere un tale numero di schiacciate e bombe! Lebron è tornato posseduto, Carmelo si è beccato lo stesso virus, Howard ha fisicità imbarazzante. E dir che gli argentini sbombardano anzichennò.
Scola spaniera e digrigna i denti, ma sembra veramente di esser tornati a Barcellona, la superiorià è tuonante, e le molle del divano in diverse occasioni rischiano nuove devastazioni…
La partita finisce molto prima delle interminabili dirette NBA.
Poltrone e Sofà stavolta non devono fare interventi di manutenzione al divano, la porta della fidanza sigillata si apre ancor prima delle tre di notte.
Invece di contar le pecorelle conterò le schiacciate del signor Lebron, ma stranamente anche se il numero è alto non mi vien mai sonno… devo concentrarmi su qualche schema di Tanjevic o Messina e…. zitti zitti…
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