Lew Wolff è il nuovo padrone dei San José Earthquakes
I rumors sull'espansione 2009, che vedrebbero Philadelphia in pole position, vanno trattati come tali e anche per questo è nato il blog della MLS su Playit. Ma l'espansione 2008 è una realtà ormai dichiarata e vede il gradito ritorno (gradito almeno a noi fans della MLS che soffriamo ogni qualvolta una squadra deve chiudere i battenti) dei San José Earthquakes.
I Quakes, come vengono chiamati per brevità , sono una squadra storica del calcio americano: durante l'epopea della NASL, e precisamente dal 1974 al 1984, una squadra della Bay Area vene battezzata come tale; quella squadra aveva un ottimo seguito di tifosi, ma raccolse ben poco in termini di risultati (la semifinale nel 1976). Quando la MLS nacque, la squadra di San José si chiamava Clash: solo nel 2000 prese il nome di Earthquakes, in onore proprio della squadra degli anni '70/'80, che tra le loro file annoveravano gente come George Best e Guus Hiddink, oltre all'attuale coach dei Colorado Rapids Fernando Clavijo e la stella Steve Zungul.
Tutti sappiamo cos'è successo alla fine del 2005: il soccer leva le tende da San José per i noti problemi con lo stadio; gli Earthquakes si trasferiscono a Houston, diventano i Dynamo e vincono la MLS Cup 2006.
Ora però la situazione è decisamente cambiata: l'AEG Group ha ceduto i diritti sulla squadra a Lew Wolff (un tipo con le idee chiare e i soldi per realizzarle, visto che è il proprietario degli Oakland A's), che si è presentato con un progetto per un soccer-specific stadium che verrà pronto nel 2010.
Indubbiamente la situazione societaria non potrebbe essere migliore; Wolff sa che i Quakes significano molto per la Bay Area e sta già iniziando a promuovere la sua "creatura" nella maniera migliore: alle partite casalinghe degli A's vengono distribuite t-shirt di Travis Buck ai primi 10.000 tifosi che entrano.
Che c'entra?, direte voi. C'entra, c'entra, poiché sulle magliette fa bella mostra di sé una scritta: “SOCCER IS BACK. Place your 2008 Earthquakes season ticket deposit at SJEARTHQUAKES.COM.” (crediamo non ci sia bisogno di tradurre). I tifosi di San José (che, immaginiamo, hanno aspettato questo momento a lungo nell'ultimo anno e mezzo) ci scherzano sopra, facendo notare che è già una promozione migliore di quanto abbia mai fatto l'AEG Group"
Forse esagerano, ma sta di fatto che gli A's hanno il miglior back-office commerciale e, di riflesso, il miglior prodotto promozionale tra tutte le franchigie della MLB; ciò autorizza a pensare che stavolta davvero i Quakes, supportati da un'organizzazione di tale livello, decolleranno. È una tendenza che si sta diffondendo: anche a Toronto la squadra di calcio nata quest'anno viene promossa assieme ai Raptors e ai Maple Leafs.
Il senso di tutto ciò è creare supporto a tutte le squadre di una città , anche tra quei tifosi che magari non seguono particolarmente un certo sport: e se Wolff riesce ad ottenere che i tifosi si rendano conto che gli Sharks, i Quakes e gli A's sono tutte unite dal fatto di rappresentare la Bay Area e quindi offrano il loro supporto, avrà compiuto un passo importantissimo in ottica futura.
Tutto questo però è, appunto, il futuro remoto: la squadra verrà riorganizzata il prossimo inverno perché inizierà a giocare nell'aprile 2008; quali sono le reali prospettive di competitività dei San José Earthquakes (almeno nel 1° anno della loro "nuova vita")? Perché di questo, in fondo, si tratta: quanto ci vorrà perché gli Earthquakes tornino a lottare per la MLS Cup?
Nella stanza dei bottoni (oltre, ovviamente, a Wolff) al posto di gm si siederà probabilmente qualcuno che sta già nello staff degli A's; vediamo difficilmente attuabili le ipotesi che vogliono l'arrivo di uno tra Kate McAllister e Ken Freccero (che già ricoprirono la carica entrambi nel 2005, poco prima che la vecchia società fallisse), anche se forse sarebbero le più facilmente percorribili.
Nell'ambiente si vocifera anche (ma sarebbe meglio dire "si teme") del ritorno di Alexi Lalas, ma 3 considerazioni ci spingono a scartare decisamente la possibilità : 1) Lalas è già stato a San José (2004 e 2005) e non ha raccolto risultati; 2) viste le magre figure ottenute a New York e L.A. lo staff dei Quakes volgerà lo sguardo da un'altra parte; 3) Lalas è legato a filo doppio con l'AEG Group: non a caso è stato gm solo di squadre che facessero parte del gruppo e, quando i proprietari sono cambiati (a New York, per esempio), lui ha fatto le valigie.
Inutile dire che un punto focale sarà la scelta dell'allenatore. E qui è possibile ipotizzare gli scenari più strambi e fantasiosi. Chi può essere l'allenatore giusto per una squadra che (giova ricordarlo) sarà a tutti gli effetti un expansion team?
Scordiamoci nomi altisonanti e annunci ad effetto: nella realtà le possibilità sono 3. Vediamole insieme.
Il 1° nome che circola è quello di Frank Yallop: è già stato sulla panchina dei Quakes e vi ha vinto i titoli del 2001 e del 2003; i magri risultati ottenuti con la nazionale canadese e con i Galaxy non fanno granché testo, vuoi perché il Canada è una nazionale senza grande talento, vuoi perché ai Galaxy Yallop è stato messo di forza nella situazione di sfruttare il nome di Beckham anche se le esigenze della squadra sono altre (infatti Beckham si è nuovamente infortunato, e in maniera piuttosto grave, perché è stato fatto giocare troppo).
Però Yallop è sotto contratto con i Galaxy e, a meno di un esonero (che finora non c'è stato), si dà per scontato che siederà sulla panca dei losangelini anche la prossima stagione. Ciò che è certo è che Yallop a San José ci tornerebbe a piedi.
Dominic Kinnear è il coach che la maggioranza dei tifosi vorrebbero, ma è l'allenatore dei Dynamo, la squadra è campione in carica e ha grosse possibilità di confermarsi tale; i Dynamo non lo lascerebbero andare facilmente e forse nemmeno a Kinnear interesserebbe particolarmente ricominciare da 0 quando ha in mano una squadra competitiva al massimo.
Steve Sampson, l'ex allenatore dei Galaxy (vincitori del titolo 2005 sotto la sua guida), potrebbe essere una buona guida tecnica, in più è bravissimo nell'ottenere il massimo da roster non particolarmente talentuosi. Ha vissuto male l'esonero dai Galaxy, potrebbe covare un desiderio di rivalsa che lo spinga a ritornare nella mischia.
Questi sono gli allenatori più papabili per guidare i Quakes nella loro stagione di rientro: quel che è certo è che la rosa della squadra sarà quella di un normale expansion team, quindi costruito attraverso l'expansion draft, in cui le altre squadre non mettono certo a disposizione i loro migliori elementi.
La situazione potrebbe però farsi un attimo più rosea se è vero che Donovan potrebbe decidere che L.A. (soprattutto con Beckham che gli fa ombra) gli sta stretta. Landon a San José ha già giocato (e vinto 2 MLS Cup), tornerebbe volentieri anche perché laggiù sarebbe di nuovo leader incontrastato della squadra. Se poi l'allenatore dovesse essere Yallop o Kinnear allora Donovan farebbe carte false per poter andare ai Quakes.
Il vero rischio è che almeno durante il 1° anno la squadra non potrà giocare per alti traguardi e la sua immagine potrebbe risentirne; a dire la verità anche a L.A. sta succedendo la stessa cosa, ma la squadra partiva con ben altri programmi, ai Quakes invece sarebbe dichiaratamente una stagione di basso profilo.
Un buon gm e un buon coach, attraverso scambi mirati e intelligenti (e ricordiamoci che esiste sempre la "Beckham rule", magari può arrivare qualche pezzo pregiato anche in questo modo), si dovranno comunque dar da fare per riportare il prima possibile San José nei piani alti della Lega.