O'Neal ha spiazzato tutti con le sue dichiarazioni…poi ha voluto precisare
Un film già visto. Le strade di Jermaine O'Neal e dei Pacers sembrano ormai da qualche anno che da un giorno all'altro possano dividersi, ma al minimo tentativo del giocatore di lanciare segnali di addio viene dopo poco gettata acqua sul fuoco. Come degli sposi, insieme da tanti anni, che hanno delle incomprensioni ma che poi si rendono conto di non poter fare a meno dell'altro.
Questo non è un report per assicurare che O'Neal non si muoverà da Indianapolis, non si potrebbe mai dire visto come gira il mercato negli ultimi tempi. Però sappiamo ormai le ambizioni di O'Neal e il suo modo di farsi sentire - ai tifosi e alla stampa - e ci rendiamo conto sempre di più, che le sue parole si devono scardinare per bene e capire il secondo fine nascosto in esse.
Tutto è cominciato da alcune dichiarazioni del giocatore apparse su SI.com e su alcuni quotidiani di Los Angeles, visto che proprio lì si trovava, come ogni estate. "Darei il benvenuto ai Lakers per un trade - ha detto O'Neal - Indiana mi ha dato la possibilità di crescere e di diventare il giocatore che oggi sono, ma loro stanno ricostruendo e sono veramente una squadra giovane, io non sono fisicamente adeguato per andare avanti altri cinque o sei anni con molte sconfitte e con molti brutti periodi".
O'Neal ha anche aggiunto le sue preferenze. "Los Angeles e New Jersey sono, in ordine, le mie due prime scelte. Io e mia moglie amiamo L.A. e vorrei che Indiana mi spinga per venire qui". La città attrae il sette volte all-star, così come uno dei giocatori migliori della lega, Kobe Bryant. "Con lui abbiamo parlato tante volte in questa off-season, soprattuto sulla possibilità di giocare assieme, ci conosciamo da quando avevo 15 anni e insieme abbiamo partecipato a vari camp".
Infine il botto, quella clausola del contratto che potrebbe farlo diventare un free-agent nella prossima estate. "Devo cercare sempre il meglio per essere un giocatore migliore, se le cose quest'anno non dovessero andare per il meglio potrei valutare la clausola del mio contratto".
La risposta di Larry Bird non si è fatta aspettare ed è arrivata attraverso un comunicato. "In risposta alle dichiarazioni di O'Neal riguardo una trade, ci sentiamo di dire che se sarà per rinforzare il team, la faremo. Jermaine è diventato un All-Star con gli Indiana Pacers e ogni discussione riguardo una sua cessione verrà valutata se arriverà in cambio qualcosa di considerevole".
Continua Bird. "Jermaine ha lavorato duramente in questa estate per riabilitarsi fisicamente. Crediamo che sotto Jim O'Brien possa avere successo. Non si può mai dire, ma per ora Jermaine è un giocatore degli Indiana Pacers".
La quiete dopo la tempesta. Il primo pompiere è l'agente di O'Neal, Tellem. "Non ha richiesto di essere ceduto ai Lakers. Tutte queste fonti sono infondate".
Lo stesso giocatore, prima al telefono, poi in una intervista rilasciata a Conrad Brunner di Pacers.com ha voluto smentire tutto, dicendo il contrario di molte cose che fonti losangeline avevano scritto. Ha parlato positivamente di O'Brien e crede che i Pacers possano fare i playoffs nella prossima stagione. Ha anche escluso la possibilità di prendere in considerazione il fatto di liberarsi nella prossima stagione come fece Stojakovic dodici mesi fa.
"Io voglio rimanere qui ed essere un Pacer". Sono le parole che hanno colpito nella sua intervista. "Ho tantissimo rispetto verso questa città . Ho avuto diverse discussioni con Walsh e Bird sul futuro del team, se loro hanno intenzione di ricostruire non ha senso che io resti, perché siamo una squadra giovane e perché il mio contratto occupa buona parte dello spazio salariale".
A differenza di quanto detto qualche ora prima, O'Neal ha voluto dire qualcosa di positivo sul gruppo di giocatori che i Pacers al momento possiedono. "Abbiamo una squadra che dopo la trade con Golden State non ha avuto il tempo materiale per dare il meglio. Diamo a questo gruppo un anno intero per valutarlo. La chiave sarà quella di dare ai nuovi ragazzi (Dunleavy, Murphy e Diogu) una chance già dal training camp e vedrete che ci sarà una differenza tra la stagione passata e quella che disputeremo".
Bird ha comunque precisato il discorso di ricostruire o meno, che ci sentiamo in gran parte di condividerlo. "C'è confusione su questo. Ricostruire per me è quando cedi il tuo miglior giocatore per delle scelte al draft e giovani giocatori. Noi questo non lo stiamo facendo".
Alla fine siamo alle solite. O'Neal è sempre al centro di ogni trattativa, ma il suo futuro sembra sempre e solo gialloblu. Come non mai.
Incerto il futuro di Darrell Armstrong
Firmati Travis Diener e Andre Owens nella posizione di point guard, i minuti a disposizione sono scesi considerando l'utilizzo primario di Tinsley. Per questo motivo il contratto non garantito del veterano Darrell Armstrong, è una delle faccende da risolvere.
Nella passata stagione, l'apporto in termini di leadership e grinta (che va oltre i 5,6 punti i 2,4 assists per gara) di Armstrong è stato al di sopra delle aspettative.
Al momento il giocatore è impegnato nel "Darrell Armstrong Bsketball and Shooting Camp", da lui stesso fondato nel 1998, dove ospita circa 100 ragazzi per racimolare soldi per la sua fondazione - Darrell Armstrong Fuondation for Premature Babies - che si occupa appunto dei bambini nati prima del previsto. Di figli Armstrong ne ha tre, due dei quali nati in maniera prematura.
Armstrong vuole che il suo contratto con i Pacers si tramuti in un garantito, ma allo stesso tempo segue con interesse le vicende riguardo O'Neal. "Penso di restare nell'Indiana ma voglio sapere dove giocheranno la prossima stagione O'Neal e Jamaal Tinsley. Non voglio rimanere in caso di ricostruzione".
Ma non ci sono solo i Pacers sulla point guard. "Interesso anche ad altre squadre - continua Armstrong - sto cercando di valutare cosa sia meglio per me. Posso ancora giocare, non mi preoccupa questo".
Nell'attuale roster, solamente Jeff Foster raggiunge i 30 anni di età . Non farebbe assolutamente male l'apporto nello spogliatoio di una presenza importante e di esperienza come Armstrong.
Esordio casalingo per i Pacers
Non succedeva da parecchio tempo che i Pacers iniziassero la nuova stagione con due partite casalinghe. Washington Wizards il 31 ottobre e Miami Heat il 2 novembre sono le prime uscite stagionali di Indiana.
9 delle prime 11 partite saranno giocate alla Conseco Fieldhouse, a differenza della passata stagione quando 13 delle prime 19 uscite sono state lontano da Indianapolis.
"Quando guardo il calendario mi concentro sulla parte più difficile per prima cosa - ha detto il CEO Donnie Walsh - i miei occhi sono puntati sulle 11 gare in trasferta che abbiamo a gennaio".
Il primo mese del 2008 sarà molto difficile, ma a febbraio 9 partite su 13 verranno giocate in casa, sperando che questo "vantaggio" non venga sprecato come nella scorsa stagione.
Partite interessanti: Greg Oden tornerà nella sua Indiana il 9 febbraio, mentre Kobe Bryant (sperando senza O'Neal) verrà con i suoi Lakers il 20 novembre.
Il 5 febbraio sarà il turno dei campioni in carica degli Spurs, mentre tra il 13 e il 19 gennaio è previsto il ritorno di Al Harrington e Stephen Jackson e viceversa quello di Mike Dunleavy, Troy Murphy e Ike Diogu nella baia.
Pochissime gare dei Pacers (appena 3 in tutta la regular season) in diretta televisiva negli USA. Starà a alla banda di O'Brien stupire tutti.
Reggie can still shoot
Quasi 42 anni e non sentirli. Secondo ESPN Reggie Miller potrebbe tornare a giocare, non nei Pacers, ma nei lanciatissimi Boston Celtics. Aveva annunciato il suo ritiro nel 2005 dopo 18 anni con la stessa squadra, quella che però non gli ha mai regalato un titolo.
La storia non si inventa. Miller è il miglior realizzatore dei Pacers di tutti i tempi con 25279 punti in totale. Andare altrove, addirittura dopo due anni di inattività non sarebbe da lui, tanto che lo stesso Donnie Walsh è rimasto basito. "Sono sorpreso che non abbia chiamato noi per primi. E' la prima volta che sento una cosa del genere. Sa ancora tirare, ma oltre a questo non so niente".
Danny Ainge, GM dei Celtics, ha detto di aver contattato Miller. Quest'ultimo ha però lasciato un commento flash. "Sono sempre lusingato quando il mio nome viene associato ad un team in grado di vincere. Ho avuto una piccola discussione con i Celtics riguardo il loro roster ed un potenziale ruolo per me. Al momento però sono contento del mio ruolo televisivo con la TNT".
Miller con la maglia verde dei Celtics farebbe uno strano effetto. Come la prenderebbero i tifosi? Leggendo i vari commenti sparsi per il web, non particolarmente bene.