Jermaine O'Neal, conteso da Lakers e Nets
I grandi colpi nel mercato di quest'anno si sono già visti: Garnett e Allen ai Celtics, Lewis ai Magic, Randolph ai Knicks, Francis ai Rockets, cosicché si è giunti ad una situazione di stallo apparente, in cui le squadre sembrano parlare molto tra loro, ma senza concludere granché.
Nell'attesa di qualche movimento, le domande che ci si possono porre sono:
– Artest rimarrà ai Kings?
– Miami non prenderà un terzo realizzatore da affiancare a Wade?
– Isaiah Thomas, una volta tanto, si accontenterà del roster che ha a disposizione o cercherà qualche altro scambio?
– Boston riuscirà a sistemare la sua situazione, acquistando qualche giocatore da aggiungere al proprio roster?
Per ora, ad ogni modo, le risposte a queste domande sembrano non esserci, ed uno dei colpi (forse l'unico) di cui si parla è il cambio di casacca di Jermaine O'Neal: i Lakers sarebbero ben contenti di effettuare uno scambio con Indiana, ma Larry Bird, GM dei Pacers, per il momento non sembra sentirci.
O'Neal ha già espresso più volte la sua volontà , e queste parole sembrano confermarla nuovamente se ce ne fosse bisogno:
Per me è arrivato il momento di cambiare, voglio che Indiana mi ceda e voglio andare proprio ai Lakers.
E continua:
Abbiamo alcuni giovani interessanti ma i Pacers stanno ricostruendo, e io non posso aspettare altri cinque anni prima di tornare a contendere per il titolo. Voglio vincere adesso.
Non una bella situazione per la dirigenza d'Indiana, che si trova tra le mani un giocatore che vuole essere ceduto a tutti i costi, e che ha già fatto intendere la sua volontà di uscire dal contratto l'anno prossimo se non dovesse essere accontentato. Ma lo scambio proposto dai Lakers (Andrew Bynum, Kwame Brown e Brian Cook in cambio dell'ala da Eau Claire High School), non soddisfa Bird, che vorrebbe oltre a Bynum anche Lamar Odom.
"Noi siamo disposti a mettere in piedi una trade" – spiega l'ex Celtics – "solamente se questa rinforzerebbe Indiana".
Nelle ultime ore, però, è uscita la voce di un serio interessamento da parte dei Nets, l'offerta di Thorne sarebbe Jefferson, Krstic e Collins per O'Neal; i Pacers vorrebbero inserire nella trattativa anche Marcus Williams, ma è difficile che Frank si privi di uno dei giovani playmaker con maggiore talento dell'intera Nba.
Le altre voci sono sicuramente inferiori come importanza, ma molte squadre, anche di alto livello, stanno cercando di completare il loro roster con alcuni giocatori rimasti liberi: Dallas sta mantenendo molto vivi i contatti sia con Chris Webber che con Pj Brown, avendo la possibilità di offrire i 5.3 milioni di dollari della Mid Level Exception, l'ex Detroit avrebbe nei Mavs e nei Pistons le principali (e forse uniche) due scelte, l'ex Bulls, invece, è seguito da 5 o 6 squadre (tra cui i Suns e i Celtics sembrano le più interessate).
Sarunas Jasikevicius è seguito da alcune importanti squadre europee (Barcelona e Olympiakos su tutte), ma come detto dal suo agente:
Non siamo liberi di negoziare perché il giocatore è sotto contratto con i Golden State Warriors e spetta tutto a loro.
Più possibile, invece, uno scambio con i Boston Celtics, alla disperata ricerca di un playmaker e di giocatori con una certa esperienza.
Molto probabilmente non rimarrà con i Warriors perché è frustrato per la mancanza di minuti di gioco. Speriamo che Jasikevicius possa andare ai Celtics.
Sono queste le parole del suo agente a riguardo.
Un altro "rumors" è quello che vorrebbe Troy Hudson ai Cavaliers, visto che il giocatore potrebbe accettare di giocare al minimo salariale, dopo aver ricevuto una buona uscita da 12 milioni di dollari dai Timberwolves, la sua precedente squadra; l'acquisto di Hudson andrebbe a colmare il buco di Cleveland nel ruolo di play/guardia, ma anche a bloccare, o perlomeno rallentare, la trattativa per portare Mike Bibby in Ohio.
A fianco di James quindi, potrebbe arrivare la guardia di Sacramento, anche se lo scambio sembra essere molto complicato. Già verso la fine di dicembre 2006, i Cavs avevano fatto un tentativo per portarlo a giocare a fianco del "Prescelto", ma la trattativa non era andata a buon fine; così come quella che avrebbe portato il giocatore da Arizona alla corte di Pat Riley, a Miami, ed anche quest'ipotesi potrebbe non essere stata accantonata del tutto da parte della dirigenza degli Heat.
I Celtics, come dicevamo all'inizio, devono cercare di riempire il loro roster, dopo che i due scambi (Allen e Garnett) hanno portato alla cessione di ben otto elementi; un playmaker e un centro sono le priorità , visto che Rondo e Perkins non sono all'altezza degli obiettivi posti quest'anno dalla società .
Per il ruolo di playmaker, Boston, sta guardando al mercato dei Free agent, con particolare interesse per Hudson (che ha in Garnett un suo estimatore), se non dovesse accettare l'offerta dei Cavs, per McLeod e per Payton, che potrebbero essere il cambio per Rondo, ancora inesperto e chiamato ad una serie di miglioramenti.
Per quello di centro, invece, la trattativa per Scot Pollard è arrivata alla fine, con il giocatore che ha firmato un contratto di un anno a 1.5 milioni di dollari. L'acquisto dell'ex Cavs potrà allungare la panchina e dare esperienza, ma non è la risoluzione del problema di Boston; Perkins, infatti, non può essere considerato il centro titolare di una squadra che, dopo gli acquisti effettuati, può dichiarare ambizioni di titolo.
Pietrus, infine, è indeciso se rifirmare con i Warriors, che hanno realizzato un'offerta di 3.5 milioni di dollari, oppure andare agli Heat, queste le sue parole a riguardo:
Mi piacerebbe moltissimo giocare con Wade e O'Neal, essendo due giocatori con moltissimo talento; penso che potrei essere molto utile nella loro sqaudra, sia in difesa che in attacco.
Tutto abbastanza tranquillo, quindi, d'altronde "l'affare Garnett" ha occupato per settimane intere le pagine dei giornali e le agende dei GM della Nba; ora che il più grande colpo di mercato degli ultimi anni è stato concluso, l'attenzione passerà verso altri giocatori, che se non potranno far variare la geografia della Lega, potranno, ad ogni modo, influenzare i risultati finali.