Kevin Garnett mostra orgoglioso la sua nuova maglia biancoverde.
I nuovi "Big Three"?
Nel periodo di tempo che va dal draft a fine luglio è stata presa una decisione importante, ovvero un cambio di strategia: l'accumulo di talento è finito, ora inizia la fase di ottenimento dei risultati, e per i Celtics l'unico obiettivo importante è la caccia al titolo.
Per vari motivi non era possibile proseguire con l'accumulo di talento, tra cui quello più importante è che la finestra di tempo in cui Paul Pierce è al meglio delle sue capacità fisiche si sta riducendo ed è necessario massimizzare il suo valore, quindi o si cedeva oppure si puntava alla conquista del titolo con lui.
Ovviamente la cessione di Pierce avrebbe significato una ricostruzione drastica dettata da una decisione traumatica come la partenza di un giocatore tra i primi 10-15 della Lega. Da questo punto di vista prima del draft il general manager Danny Ainge aveva detto che "due anni fa potevamo prendere Chris Paul per Paul Pierce, ma abbiamo deciso che non lo avremo ceduto e stiamo cercando di circondarlo con almeno un altro giocatore significativo, meglio se sono due per dargli l'opportunità di vincere" ed è quello che è accaduto, due stelle accanto a Pierce per aggiungere altri banner sulle volte del Garden.
Se ricordate prima del draft un sondaggio on-line ha decretato la totale riluttanza dei tifosi biancoverdi a cedere Jefferson ed altri giocatori per Garnett. Ora invece con lo scambio che ha portato Garnett a Boston le lamentele sono state poche. Perché? Il motivo è da ricercarsi nell'intelligenza dei tifosi biancoverdi nel capire quando è arrivato il momento di lasciare una strada (quella della crescita dei giovani) per prenderne un'altra più difficile, ma più fruttuosa (quella della caccia al titolo). Non nascondiamo però che Ainge, con lo scambio che ha portato Ray Allen a Boston, abbia "preparato il terreno" sia a Garnett (ti caccio il tuo "nemico" Szczerbiak e ti porto il tuo amico Allen) che ai tifosi (guardate che è arrivato il momento di cercare di portare a casa le vittorie, e possiamo farlo solo con la cessione di Jefferson).
Se dopo l'arrivo di Ray Allen c'è stato qualche mugugno per la tempistica, per cui qualcuno avrebbe preferito iniziare prima, mentre per altri invece bisognava continuare con l'accumulo del talento, l'ufficializzazione dell'arrivo di Kevin Garnett ha messo tutti d'accordo. Le critiche sono state praticamente inesistenti, quasi nessuno ha avuto qualcosa da ridire sull'arrivo di un giocatore che attualmente è la seconda ala grande dell'NBA dopo Duncan e difficilmente non viene inserito tra i primi 5 della Lega.
Abbiamo detto "quasi" perché qualche dubbio c'è, e ne abbiamo individuati due. Il primo e più importante è la continua e cronica mancanza di un centro e di un play di valore. Opinione parzialmente condivisibile, ma ci sono due fattori da tenere presente: il primo è ovviamente che è necessario trovare una squadra che ceda un play od un centro che facciano la differenza, ed attualmente non ce ne sono. Il secondo fattore da tenere in considerazione è che Kevin Garnett e Ray Allen sono veramente due gran bei giocatori e renderanno i Celtics una squadra molto più forte di com'era l'anno scorso. In altre parole di più non si poteva fare.
Il secondo dubbio è legato ai giocatori di contorno: per puntare al titolo sono necessari giocatori che completino la squadra coprendo le attuali mancanze. Per fare questo Ainge si è mosso subito dopo l'arrivo di Garnett firmando un esperto attaccante (House), un giovane difensore (Manuel) ed in seguito Scot Pollard ha ricevuto un contratto di un anno al minimo salariale, che per lui vuol dire 1,2 milioni (ha promesso che non si lascerà andare ad improbabili colori della propria capigliatura). Ora manca solo un play di riserva, possibilmente esperto, e forse un altro lungo. "Vogliamo avvantaggiarci del periodo-buono di Pierce e che giochi a Boston prendendosi quell'opportunità (di vincere il titolo)". Ainge ripone molta fiducia nelle sue mosse di mercato, e noi con lui.
"Questa è probabilmente la mia migliore opportunità di vincere un anello" ha dichiarato Garnett. Sembrano passati anni, invece è trascorso solo qualche settimana da quando il buon Kevin ha rifiutato la destinazione nel New England. Nella conferenza stampa invece lo abbiamo visto sorridente tenere stretta la maglia biancoverde, e se sta mentendo lo fa molto bene, perché a noi è sembrato sinceramente contento di giocare per Boston, infatti militerà nella più forte squadra che ha mai avuto da quand'è nell'NBA.
E che ne pensa Pierce? "Questo è un sogno che diventa realtà , mi sento come se fossi tornato un rookie". Dire che è felice sarebbe riduttivo della contentezza che Pierce sprigiona da tutti i pori: "avevo chiesto un All-Star e ne sono arrivati ben due. Non potrei chiedere una situazione migliore".
Ora i Celtics sono tornati sulla bocca di tutti, la Lega ha anche posticipato di un giorno la pubblicazione del calendario per inserire i Celtics in varie dirette nazionali e tra le contender nessuno si dimentica della nostra franchigia preferita. Ma soprattutto è successa una cosa che non accadeva da almeno un ventennio: adesso il solo pronunciare il nome "Celtics" fa tremare tutti!
Un'estate di lavoro
Dopo la bella sorpresa di Gomes e la possibile bella sorpresa di Powe, Glen Davis vuole essere il terzo giocatore scelto al secondo giro dell'era-Ainge a poter dire la sua nell'NBA e per questo si sta affidando completamente a Clifford Ray, il quale, dopo aver sistemato Howard ad Orlando, è passato a Boston ristrutturando Jefferson ed ora ha per le mani Perkins e lo stesso Davis. "Devi starlo ad ascoltare, ogni cosa che dice, ogni piccola cosa è una grande cosa, perché significa molto. Sta cercando di rendermi il miglior giocatore che possa essere" sono le parole entusiaste di Big Baby, soprannome attribuitogli per il forte contrasto tra la sua alta stazza e la sua altrettanto alta giocosità .
Ray pensa che Davis debba lavorare soprattutto sulla sua esplosività , tenendo sempre sott'occhio il suo peso e migliorare la sua condizione fisica. Attualmente il tonnellaggio si aggira attorno ai 130-135 chilogrammi, ma l'obiettivo da raggiungere è presentarsi al training camp di ottobre a non più di 127 chilogrammi, non un obiettivo impossibile.
Davis ha anche un paio di sassolini da togliersi dalle scarpe, pari al numero di squadre che gli hanno promesso una chiamata al primo giro ed invece non lo hanno chiamato. Non dobbiamo dimenticarci che un giocatore motivato è un giocatore che rende di più.
Il lato femminile dei Celtics
Tutti i maschietti hanno un lato femminile, ed anche i Celtics ce l'hanno. Lo scorso 12 luglio ad Avalon, luogo famoso a Boston per i concerti, si è svolta l'audizione finale per le ultime partecipanti alle Celtics Dancers. È giusto ricordare che queste ragazze non devono essere confuse con le "ragazze pon-pon" degli anni Settanta e nemmeno con le più recenti cheerleaders. Mentre queste ultime eseguono dei balletti molto semplici e si mischiano col pubblico per tifare la squadra, le Dancers sono delle ballerine professioniste ed il loro lavoro è semplicemente di ballare intrattenendo i tifosi sugli spalti. Si è passati quindi da ragazzine senza pretese ad un vero e proprio lavoro eseguito da ragazze che hanno studiato a fondo il ballo.
È quindi completo il nuovo corpo di ballo dei Celtics che allieterà i time-outs al TD BankNorth Garden. L'anno scorso le Celtics Dancers sono state ironicamente definite la parte migliore della partita, quest'anno la musica dovrebbe cambiare, dove le Dancers dovrebbero essere la ciliegina sulla torta di una stagione indimenticabile sul campo di gioco.
Notizie in breve
Con tutta probabilità nelle prossime due stagioni i Celtics dovranno pagare la luxury tax. Siamo felici che la dirigenza non abbia il braccino corto (tanto non sono soldi nostri!), ma non crediamo che vadano in perdita, perché il clamore mediatico è stato tale che probabilmente entreranno nelle casse della franchigia molto denaro derivanti da gadget, magliette, cappellini ecc. Un'altra entrata rilevante sono i biglietti per le partite, infatti in un solo giorno la biglietteria ha incassato ben 2 milioni di dollari.
"Il costo dei biglietti è molto salito, ma fondamentalmente è un investimento in una grande squadra e speriamo che possa generare vari tutto-esaurito" ha detto Steve Pagliuca, braccio destro del presidente Grousbeck. La sua aspettativa è di pagare dai 5 ai 10 milioni di dollari di luxury tax. L'anno scorso sono state conseguite 9 tutto-esaurito con una media di 16mila biglietti, circa 3000 sotto alla capienza massima.
La Summer League ha portato bene a Brandon Wallace, firmato con un contratto parzialmente garantito di due anni. Wallace è un giocatore che può spaziare in tutti e due i ruoli di ala, ha un dinamismo eccezionale, ha un quoziente cestistico elevato e difende molto bene. "Tutto è avvenuto in modo così veloce, se mi chiedete cosa mi aspetto ora vi direi che non lo so, ringrazio Boston per avermi dato questa opportunità ". Le caratteristiche del contratto sono particolari: riceverà 100mila dollari e se sarà ancora nel roster dei Celtics entro il 20 dicembre ne riceverà altri 327mila. Al secondo anno Wallace avrà 711mila dollari se sarà nel roster entro metà luglio dell'anno prossimo.
I Celtics avevano la possibilità di decidere se rinnovare il contratto di Allan Ray fino al 30 giugno scorso, ma hanno posticipato fino al primo di agosto per prendersi un po' di tempo e decidere il dà farsi; il giocatore, sentendo che la decisione poteva essere negativa, ha anticipato i Celtics ed il 26 luglio ha firmato un contratto di 2 milioni con la squadra di Roma. Tenendo conto che ne avrebbe guadagnati meno di 700mila con Boston la sua situazione economica è notevolmente aumentata. I Celtics non hanno fatto altro che prendere atto della decisione del giocatore e l'hanno rilasciato.
Il posto di Chris Wallace, nuovo GM di Memphis, è stato assegnato a Dave Wohl, già in forze ai Celtics come assistente allenatore. Wallace non lascia un buon ricordo a Boston, macchiato soprattutto dallo scambio che ha portato Baker a Boston, risultato alla fine devastante per i Celtics.
Con la dipartita anche di Tony Brown ai Bucks però si è creata una situazione di mancanza di assistenti allenatori; attualmente quelli rimasti sono Kevin Eastman, Armoni Hill e Clifford Ray. Doc Rivers ne vorrebbe almeno un altro, quando lo comunicheranno ve ne daremo conto.
Appuntamento a settembre per il prossimo Summer Report.