Vedremo Yi Jianlian con la maglia dei Bucks a inizio campionato?
Jianlian sì o Jianlian no?
I tifosi dei Milwaukee Bucks si interrogano, ma soprattutto adesso vogliono sapere. Con il n. 6, la franchigia del Wisconsin ha scelto l'ala grande cinese (perché a dispetto dei sette piedi, non gioca da centro), ma nessuno sa ancora che futuro attende il giocatore né tantomeno la squadra.
A leggere le ultime dichiarazioni del gm dei Bucks, Larry Harris ("I believe he (Yi) will be in a Bucks uniform") verrebbe da essere ottimisti quasi senza riserva. Ma dopo tutto ciò che è accaduto dal giorno del draft, ed è passato più di un mese, nessuno in questo momento, se non forse lo stesso Yi, può dire dove giocherà la prossima stagione, se alla corte di Larry Krystkowiak o in un'altra franchigia Nba, oppure ancora nella Lega cinese, per un altro anno.
Ciò che viene spontaneo chiedersi, e molti lo stanno facendo, è perché al draft la scelta sia caduta proprio su Yi Jianlian.
Si potrebbe rispondere, senza timore di smentita, che di sicuro il cinese rappresenta un investimento per il futuro, e questo da un doppio punto di vista.
Economico: il costante, e progressivo, inserimento nella principale Lega di basket del mondo di giocatori stranieri (non USA), rappresenta un arricchimento di qualità e tecnica, ma anche di risorse. Se poi il giocatore in questione arriva dal paese con la crescita economica più imponente e repentina che si ricordi, con il suo enorme volume di affari ed il suo mercato, le centinaia di milioni di potenziali tifosi, e dunque clienti della Nba, bè"molto meglio.
Tecnico: molti hanno espresso dubbi sull'età reale del giocatore, qualcuno gli ha appioppato almeno tre anni in più di ciò che certifica la carta di identità . Vent'anni o ventitre che siano, nessuno può negare che il 2.13 dei Guangdong Tigers sia un talento che, prima o poi, avrebbe seguito comunque le orme di Yao nella Nba.
Bel tiro dalla media distanza, gran controllo del corpo, conosce il basket ed è 2 metri e 13.
Con qualche chilo in più, è decisamente un bel prospetto.
Fatto sta che sul sito ufficiale dei Bucks, Yi Jianlian compare regolarmente nel roster, come ogni giocatore draftato, ma con un paio di poco edificanti asterischi di fianco al nome in elenco, che stanno per "Unsigned Draft Pick". Poco edificanti perché siamo a fine luglio…
Per semplificare, non ha ancora firmato.
Il giorno dopo il draft, i tifosi di Milwaukee che la sera prima avevano spento la tv ed erano andati a farsi una birra da Arnold's (so che non esiste più, ma mi piace pensarlo) subito dopo la chiamata di Yi, a commentare il futuro "cinese" della loro squadra, si sono svegliati la mattina seguente leggendo sul giornale le prime dichiarazioni dell'ala cinese (come ricordava Fabio Venturin nell'articolo del 3 luglio su Play.it):
Non conosco granché di questa squadra, perché in Cina non si vedono molte partite dei Bucks, inoltre non sono mai stato qui, questa è una città nuova per me.
Il tutto senza contare che nessuno dello staff dei Bucks aveva monitorato Yi, che quindi, secondo me anche un po' comprensibilmente, si è trovato spiazzato.
Intanto passano i giorni, e poi le settimane, e qualche giorno fa ecco nuove dichiarazioni dello staff dei Tigers: non è una questione di città (a Milwaukee non c'è una grande comunità cinese). In pratica, il ragazzo deve andare in una squadra dove possa crescere e migliorare. L'obiettivo è questo, altrimenti il problema resta.
E allora eccoci al dilemma di partenza: perché i Bucks lo hanno scelto, senza averlo mai visionato prima? Perché un altro lungo, e non un'ala piccola che forse sarebbe stata più utile?
Sono due domande alle quali sarà difficile trovare una risposta esaustiva e convincente.
A questo punto ci sono due possibili soluzioni al problema: o la franchigia credeva davvero in Yi, ma non lo aveva mai visionato perché era certa che uscisse prima della sesta chiamata, oppure lo ha selezionato già con l'intenzione di inserirlo in una trade per arrivare ad altri giocatori.
Ma le trade vanno costruite e curate, e non sempre si concludono positivamente.
Da qui, secondo me, non si esce.
Una volta uscito Jeff Green, chiamato dai Celtics evidentemente su indicazione dei Sonics, alla 6th pick come potevano comportarsi i Bucks?
Già non sarebbe stato male chiamare il gator Corey Brewer, ala di sicuro avvenire, finito poi ai T-wolves e che potrebbe diventare il nuovo Garnett se The Big Ticket lasciasse Minneapolis.
E pure la scelta di Brendan Wright poteva essere indovinata, visto il ruolo, le qualità del giocatore e le potenzialità future.
Il nostro redattore "Meloforever", lo scorso 17 giugno, condivideva la mia opinione e dava, a parte Mike Conley jr poi chiamato con la 4, Brewer o Wright tra i più accreditati per Milwaukee.
Onestamente, anche senza imbarcarsi in voli pindarici e complicate ipotesi, con la sesta chiamata uno qualunque di questi due sarebbe stata una scelta azzeccata, ma soprattutto sicura.
Ovvero, si sapeva quale e quanto talento si aveva per le mani, e con un po' di duro lavoro
Mi soffermerei solo un attimo sul primo: Corey Brewer è reduce dalla trionfale stagione di Florida, è fresco campione NCAA con Florida, ha giocato una grande finale ed è un buon prospetto.
Se a tutto questo aggiungiamo che soprattutto è un ottimo difensore, a mio parere ce ne sarebbe stato abbastanza per puntare dritti su di lui.
E invece più passa il tempo e più matura la convinzione che la scelta di Milwaukee sia stata ponderata e pensata a lungo, e assolutamente voluta; quindi nessuna volontà di sign and trade, ma l'assoluta certezza di voler tentare l'avventura asiatica, e con un giocatore in grado di crescere e raggiungere il top nella sua categoria.
Anche il fatto che nessuno dei Bucks, alla fine, abbia visionato Yi, potrebbe anche avere più di una spiegazione logica. In realtà il giocatore potrebbe benissimo essere stato visionato, senza fare troppa pubblicità alla franchigia, e l'interesse cresciuto nelle settimane pre-draft ben mascherato da una contenuta indifferenza. Pensandoci attentamente, sembra veramente la spiegazione migliore.
Comunque, per ora tutto tace, dalla Cina così come dal Wisconsin.
Ma sull'asse che lega l'agricolo e manifatturiero stato del nord degli Usa alla potenza cinese, presto o tardi, dovranno esserci novità .
La dirigenza dei Bucks ha invitato giocatore e staff dei Tigers a visitare Milwaukee, ma la situazione, attualmente, è in stallo, e nulla fa pensare che le cose possano cambiare a breve.
Tuttavia qualcosa si dovrà pur fare, anche perché quella che dalle parti di Milwaukee qualcuno chiama già "The great stall" non si tramuti in una lunga telenovela.
L'impressione è che da più parti ci si sforzi di pensare positivo, contando sul fatto che presto arriverà la firma del cinese. Il sopra citato sito ufficiale dei simpatici Bucks non è da meno, e dedica in pratica mezza home page a Yi, con approfondimenti su come e quanto in Cina amino e seguano la Nba, con foto, finestre da cui scaricare wallpapers, ed una pagina espressamente dedicata al talento d'Oriente.
Già , ma intanto nel roster ci sono sempre i due asterischi, accanto al nome di Jianlian, che non se ne vanno, e che già pesano come macigni.