Questa la prima pagina del New York Post che rendeva pubblico lo scandalo arbitrale.
"Cosa posso dire sullo scandalo Donaghy? - si domandava Nash alla fine della sua annuale partitadi beneficenza a Vancouver - E' una brutta situazione. Ma credo che il Basket sia più grande di qualsiasi cosa. Ce la caveremo".
Davvero lo credi, caro Steve? Davvero credi che ve la caverete? Anzi, scusa, che ce la caveremo? Sì perchè qua non si tratta solo di Tim Donaghy e i suoi fischi sospetti; non si tratta solo di David Stern e il suo peggior incubo; non si tratta solo dei più di duecento giocatori che da oggi in poi ripenseranno ad ogni fischio controverso per scoprire se era stato fatto in malafede. No, non si tratta solo di loro: si tratta di migliaia, anzi no, milioni di fan e della loro passione che Tim Donaghy e i suoi, chiunque siano, soci malavitosi hanno ferito a morte.
E' vero, come scrive Bill Simmons, famoso "columnist" della ESPN, che purtroppo la prima cosa che ci siamo chiesti, quando è uscita la notizia che un arbitro era sotto inchiesta per aver "truccato" alcune partite sulle quali aveva egli stesso piazzato scommesse (e con lui, probabilmente, svariati brutti ceffi della mala vita), non è stata: "Davvero!? Non ci posso credere!". No, piuttosto ci siamo chiesti: "Quale arbitro?".
E non importa quanti sospetti ci fossero già , del resto, come sappiamo tutti noi tifosi (di basket, di calcio, di football…di qualsiasi sport), gli arbitri sono sempre la scusa numero uno, la via d'uscita più semplice per giustificare una dolorosa sconfitta. Non importa nemmeno quante volte Mark Cuban si è lamentato delle dozzine di tiri liberi che ha tirato Dwayne Wade l'anno scorso. Non importa nulla di tutto questo, perchè fino al 20 Luglio 2007, erano tutti soltanto sospetti, nulla più che illazioni e scuse facili. Ma ora sono realtà , sono tastabili, sono concreti.
E sappiamo tutti molto bene che finchè la realtà non ci sbatte sul naso facciamo finta di non vederla. Ma ora ce la siamo ritrovata proprio davanti agli occhi e non possiamo più far finta di nulla.
Un arbitro della NBA, forse la lega sportiva più ammirata a livello internazionale di tutto il mondo, ha truccato, tramite abili fischi, il risultato di svariate partite per regalarsi un piccolo aumento di stipendio e ingrossare i portafogli di qualche mafioso.
Come "attenuante" (se mi passate l'eufemismo) c'è la possibilità che abbia soltanto influito sul "point spread" (la differenza punti tra le due squadre), oppure sui punti totali (il famoso over/under, ovvero scommettere se in una certa partita si supererà un numero totale di punti oppure no). Come? Magari fischiando più falli ad una squadra che ad un altra, magari dando tiri liberi ad una squadra che stava già vincendo solo per fargli raggiungere la differenza che gli interessava. Nel caso degli "over/under" basta fischiare più falli e basta. Più tiri liberi ci sono, più punti ci saranno e quindi più probabilità di far segnare un "over" in quella partita.
Comunque sia, la realtà è che un arbitro della NBA ha falsificato delle partite.
Rileggetevi questa frase e pensate a come questo possa cambiare tutto. Per onor di cronaca bisogna dire che è ancora un'inchiesta in corso e che, quindi, va presa con le pinze. Ma se la notizia è trapelata non si tratta di certo soltanto di qualche sospetto campato per aria. Come reagiremo la prossima volta che un arbitro fischia un fallo contro la nostra squadra negli ultimi secondi della partita? Cosa devono pensare i tifosi dei Suns, per esempio, sapendo che l'indiziato, Tim Donaghy, ha arbitrato nella controversa gara 3 contro gli Spurs dell'ultima serie dei Playoff?
Ma soprattutto: come potrà la NBA salvarsi da questo incubo?
Perchè, non dimentichiamocelo, questo è già il peggior scandalo della storia della lega e, la cosa peggiore è che forse è soltanto l'inizio. Infatti, secondo fonti della polizia della Florida (stato dove risiede Donaghy), l'arbitro ha intenzione di costituirsi questa stessa settimana o, al più tardi, la prossima; e non ha nessuna voglia di affondare da solo. Si vocifera che ha intenzione di fare nomi di altri implicati, forse altri arbitri, forse anche qualche giocatore.
In qualche ufficio di New York, probabilmente Stern sta già tremando.
Se si venisse a scoprire che Donaghy non è l'unico arbitro ad aver collaborato con la famiglia mafiosa di New York, i Gambino, come farà la NBA a recuperare la credibilità ? Dopo una stagione già di per sè depressiva per qualsiasi fan non residente a San Antonio, piena di partite buttate via per avere più palline da ping pong e quindi più chanche di avere Oden, dopo dei playoff che hanno avuto solo una gara 7 e che si sono risolti al secondo turno invece che nelle Finals, c'è davvero qualche possibilità di rimarginare questa ferita?
"Per quello che so attualmente soltanto un unico arbitro è indiziato. Sono sorpreso ma non più sorpreso del direttore della CIA quando scopre che qualche impiegato ha tradito il suo stesso paese. Di certo è la peggior situazione nella quale mi trovo immerso non solo da quando sono commissioner ma anche da quando sono fan della NBA", queste le parole di David Stern nella conferenza stampa di oggi. Davvero non si poteva evitare questa catastrofe? Come poteva la NBA non essersi accorta di nulla?
La lega era a conoscenza dei problemi col gioco di Tim Donaghy e secondo il regolamento è proibito a tutti gli arbitri qualsiasi tipo di scommessa. Le ragioni per le quali gli è stato permesso di continuare ad arbitrare nonostante i suoi problemi col gioco d'azzardo sono un mistero.
Perlomeno Stern ha confermato che la lega non è venuta a conoscenza dell'inchiesta della FBI fino alla fine dei Playoff (cosa che spiega la presenza di Donaghy in cinque partite della "postseason"), ma come potevano non sospettare nulla? La lega tiene d'occhio molto da vicino ogni arbitro con revisioni di ogni tipo. E gli è sfuggito questo?
Secondo FoxSports.com Donaghy nelle ultime due stagioni (quelle sotto inchiesta) è stato l'arbitro che ha fischiato più tecnici, che ha dato il maggior numero di tiri liberi e che ha espulso per falli più giocatori di tutta la NBA. Questi dati avrebbero dovuto richiamare l'attenzione di una lega che aveva già un grosso problema con gli arbitri: il loro basso, bassissimo livello.
Come se non bastasse, secondo un esperto in scommesse, R.J. Bell, presidente del sito specializzato in scommesse Pregame.com, ci sono indizi evidenti che gli arbitraggi di Tim Donaghy sono stati "anormali". Tanto per fare un esempio, studiando i numeri delle ultime due stagioni di Donaghy, R.J. Bell ha scoperto che le squadre hanno segnato più punti di quelli che i bookmakers di Las Vegas avevano fissato (quindi segnando un "over") il 57% delle volte; la media della lega è sul 49-50%. La cosa ancora più bizzarra? Nelle due stagioni precedenti l'investigazione, la percentuale di "over" per le partite di Tim Donaghy è stata soltanto del 44%. Secondo il presidente di Pregame.com le probabilità che ci possa essere un cambio così radicale da una stagione all'altra sono di 1 su 1000.
"C'è un 99,9% di possibilità che quei risultati non si sarebbero prodotti senza un fattore esterno. C'è qualcosa di anormale in tutte queste partite - afferma l'esperto che poi però tenta di attenuare le colpe della lega - E' davvero difficile per qualcuno ignaro dei fatti scoprire queste tendenze, due anni è un lasso di tempo troppo corto per rilevarle".
Certo, per qualche scommettitore fuori dal giro malavitoso di Donaghy e soci forse era impossibile rendersene conto, ma per la NBA? Ricordiamoci che la lega revisiona ogni partita, ogni fischio per vedere quali sono i migliori e peggiori arbitri e quindi assegnare ai primi le partite dei Playoff.
Per quanto l'incompetenza della NBA sia grave, la cosa peggiore, come abbiamo già detto è che d'ora in poi nulla sarà più lo stesso. E che si mettano pure l'animo in pace coloro che credono che appena la palla ricomincerà a rimbalzare tutti ce ne dimenticheremo perchè non sarà così, questa può essere una ferita mortale.
Per il bene del gioco, della nostra passione, speriamo solo di cavarcela.