Draft & Mercato

Jared Dudley, è stato giocatore dell'anno nell'ACC

Whit the 8° pick, in the 2007 NBA draft, the Charlotte Bobcats select"". Jason Richardson!!

Ok, lo zio David non avrà  detto esattamente cosi, però dai alla fine della giostra il risultato è questo no?

Infatti, proprio grazie all'ottava chiamata di questo draft, i Bobcats selezionando il prodotto locale(sarebbe stato l'ennesimo) Brandan Wright, sono riusciti ad ottenere un giocatore del calibro di JRich assieme alla seconda scelta dei Warriors trasformatasi poi in Jamereo Davidson.

Ma era necessario scambiare un pick cosi alto assieme a una trade exception (anche se in molti si chiedono come sia possibile che Brandan sia scivolato cosi in basso) in uno dei draft più ricchi di questi anni, dare via un giocatore giovanissimo dal potenziale enorme, con buone armi sia in attacco e in difesa grazie a capacità  atletiche davvero esaltanti per uno della sua altezza, insomma un futuro All Star come Wright , per un giocatore che nell'ultima stagione ha giocato solo 51 partite di RS chiudendo con 16 punti e 5 rimbalzi di media?
Considerando che sin dalla loro prima annata tra i pro, i Bobcats hanno avuto un buco evidente nello spot di 2, e che gli esperimenti fatti sino a oggi hanno tutti fallito(ultimo il caso Morrison), assicurarsi le prestazioni di Richardson, è decisamente un passo avanti!

Jason sembra il prototipo di giocatore che Jordan e Bickerstaff stavano cercando. Ok, non è propriamente un cecchino, ma è sicuramente un giocatore che se in ritmo può fare male anche dalla linea dei tre punti(35% in carriera), possiede mezzi atletici fuori dal comune, primo passo fulmineo, possibilità  di giocare due ruoli e un'ottima capacità  di chiudere in traffico. A questo aggiungiamoci che sino allo scorso anno le cifre realizzattive sono andate sempre in crescendo dai 14.4 della sua stagione da rookie ai 23.7 di due anni fa.

Poi l'ex Warriors dispone di un palmares a livello di trofei, niente male! Due Slam Dunk Contest ('02 e '03) e un MVP al Rookie Challenge sempre nel 2003(quello del palleggio sulla testa di Boozer e successiva tripla). Certo, non saranno MVP o titoli NBA però son sempre riconoscimenti che hanno un loro valore.

"Può essere un nuovo MJ?(ancora?? n.d.r.) Non gli stiamo chiedendo questo. Può essere il giocatore in grado di farci fare il salto di qualità ? Si." Queste le primissime parole di Jordan dopo la transazione, a cui fa eco il GM Rod Higgins che ha già  lavorato con Richardson per tre anni prima di essere assunto da Charlotte: "Prima di essere un gran giocatore Jason è un gran bravo ragazzo. E' un uomo spogliatoio e non avrà  problemi ad integrarsi con i nuovi compagni. Anche quello che farà  in campo servirà  a farlo inserire".

Jared Dudley e Jamaero Davidson sono gli altri due rookie alla corte di coach Vincent. Il primo è stato selezionato alla 22esima chiamata. Ala di 6'7 per 225 libbre, è stato giocatore dell'anno per la Atlantic Coast Conference e all'ultima stagione con la sua università  (Boston College) ha chiuso con 19 punti e poco più di 8 rimbalzi. Statura da ala piccola, ma visti i suoi limiti atletici e il trattamento di palla non di primo livello, può essere schierato da 4 per giocare il tanto famoso "Small Ball". Forza fisica, buon tocco vicino a canestro, grande comprensione del gioco invece i suoi punti di forza. Davidson invece è una classica Power Forward, che magari non brillerà  per eleganza e raffinatezza nei movimenti ma che il suo contributo in campo lo fornisce sempre.

Ma i movimenti di mercato non si sono fermati alla notte del draft per Charlotte. Nelle ultime settimane sono successe cose più o meno importanti che comunque hanno dato un'impronta al futuro della franchigia.

Il primo scossone riguarda Brevin Knight. Dopo 3 stagioni con i Bobcats, non gli è stata applicata la clausola per farlo diventare RFA, permettendo cosi a tutte le altre squadre di fare la corte al giocatore senza temere un pareggio dell'offerta di Charlotte. Knight si è detto molto amareggiato per quanto accaduto, perché pur di restare a Charlotte(dove ha casa con la famiglia) era disposto anche a rivedere il suo ingaggio.

La dirigenza però non ha ritenuto Brevin pedina fondamentale per lo sviluppo della squadra, anche se ora si ritrova con una falla nello spot di riserva di Felton che dovrà  coprire pescando tra i Free Agent o attraverso qualche trade, visto che con il solo McInnis andare avanti è un po improbabile!

Un'altra notizia "minore" riguarda la firma di Matt Carroll sul nuovo contratto che chiamerà  ben 30 milioni in 4 anni. Cifra sicuramente importante per un giocatore che prima dello scorso anno non si era mai dimostrato molto continuo.

Ma sicuramente la notizia dell'ultima ora che interessa maggiormente ai tifosi dei Bobcats, è la riconferma (anche se non c'è nulla di ufficiale) di Gerald Wallace, che avrebbe resistito alle sirene di molte squadre NBA, partendo da Dallas, passando per Miami, San Antonio sino ad arrivare ai Magic.
Alla fine però Charlotte si è rivelata la scelta migliore per due motivi:

1- Perché comunque guadagnerà  un bel po di soldini(si parla di 57 milioni in 6 anni), più della MLE che offrivano le altre squadre;
2- Perché continuerà  ad essere una delle stelle di una squadra pronta ormai ad entrare di prepotenza nella corsa ai PO, seppur nella malconcia Southeast Division.

E ora Charlotte si ritrova con combinazione 2-3 di primissimo livello, con due giocatori intercambiabili, atleti di primo livello, che si compensano a vicenda sia in attacco che in difesa e che possono aspirare entrambi alla convocazione all'All Star Game.

Un chiaro segnale delle ambizioni della dirigenza che in un colpo solo, tra arrivo di Richardson e riconferma di Wallace ha sostenuto uno sforzo economico non indifferente(in attesa del prolungamento di Okafor), ma si sa che se si vuole provare ad arrivare in alto bisogna sborsare qualcosa, vero Isiah? 
Una squadra giovane ma ormai con un po di esperienza alle spalle, un coach giovane e ambizioso, un mix di giocatori con alto tasso di talento, che a breve potrà  far riassaporare il sapore di quei Play Off che i tifosi di Charlotte da troppo tempo hanno dimenticato.

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