Nelle mani di Sam Presti il futuro dei Sonics.
Sono passati 12 mesi da quando Clay Bennett ha trovato l'accordo con Howard Schulz per rilevare la proprietà dei Seattle Sonics; un anno intenso quello del nuovo proprietario, passato alla ricerca di una soluzione al perenne problema della Key Arena per il momento inutilmente.
Ed ecco che dopo che la squadra ha terminato una disastrosa stagione da 31 vinte e 51 perse, per Mr. Bennett è cominciato il momento di disfarsi velocemente degli errori della passata proprietà , a cominciare da coach Bob Hill per finire con i quadri dirigenziali, con una fugace apparizione in plancia di comando di Lenny Wilkens.
Giusto il tempo di mettere a segno il primo vero obiettivo, che rispondeva al nome di Sam Presti, assunto come nuovo general manager, undicesimo nella storia della società ; per portare lassù a Seattle un pezzo dei freschi vincitori del titolo NBA.
Si perchè, quando Mr. Bennett ha potuto acquistare la proprietà di una squadra di basket, lo ha fatto con un'idea precisa in mente; traslare a Seattle quello che considera il modello di riferimento nella NBA odierna: i San Antonio Spurs. Opinione sedimentata nella mente dell'uomo d'affari dopo gli anni trascorsi a rappresentare gli Spurs per più di un decennio al tavolo delle decisioni Nba.
Presti è la sua scelta, e anche l'uomo che influenzerà la sua visione del futuro della squadra. E abbiamo avuto un rapidissimo assaggio di quale sia la loro visione della squadra, quando durante lo scorso draft lo stesso Presti ha spedito in un pacchetto regalo Ray Allen e Glen Davis ai Boston Celtics, in cambio della quinta scelta assoluta, materializzatasi con le sembianze di Jeff Green, di Delonte West e Wally Szczerbiak, freddando la buona parte dei tifosi dei Sonics.
A suo parere la presenza di Allen nello spogliatoio ed in particolare, la sua forte personalità dentro e fuori dal campo avrebbero rallentato lo sviluppo di quella stella che si appresta ad essere Kevin Durant. In campo in particolare, troppi palloni sarebbero passati per le mani del sette volte All-Star.
Svestiti i panni da tecnico, Presti ha indossato poi quelli da manager, calcolando poi rapidamente a suo parere quali positive conseguenze a livello di salary cap, avrebbe significato la partenza di quel contratto d'oro.
Via Allen, e dopo un fugace tentativo di riprendersi Rashard Lewis, attirato dalle sirene della Florida e non andato come sapete a buon fine, Presti si è dedicato al terzo punto nella sua agenda d'impegni.
E cosi giovedi appena trascorso, i Sonics hanno riempito un'altra casella nella mappa del loro organigramma; materializzando quel nome che i rumors di mercato all'inizio di questa settimana, davano scontato: P.J.Carlesimo sarà il loro nuovo coach, il quattordicesimo in particolare nella storia della franchigia.
L'ha spuntata sull'altro finalista nella corsa alla panchina, Dwane Casey, il favorito della stampa locale; dopo un susseguirsi di voci durate quasi due mesi, che hanno visto lo stesso Casey apparentemente in vantaggio. In realta durante la conferenza stampa di presentazione di Carlesimo, un parere preciso girava tra tra i giornalisti: “He got his man!”.
Inutile abbarbicarsi nelle classiche dichiarazioni di facciata. Presti e Carlesimo hanno lavorato a stretto contatto per anni negli Spurs; il primo come assistant general manager; il secondo come top assistant coach. Una volta che Presti ha ottenuto i galloni di nuovo GM, ha dovuto attendere di chiedere agli Spurs il permesso di trattare con il coach solo perchè erano impegnati nelle Finals.
Tanto più che anche coach Popovich ci ha messo la classica buona parola, contattando di persona Mr.Bennett per fugare gli ultimi esilissimi dubbi.
Presti di dubbi non ne aveva. "A mio parere, quello che ci serviva era un insegnante – ha sottolineato Presti per spiegare l'assunzione di Carlesimo - qualcuno che potesse insegnare il basket ad alto livello. Sono stato molte volte testimone, quando ero agli Spurs della sua abilità di insegnare pallacanestro; l'enfasi che mette nella difesa. E lo considero la persona adatta per coltivare una cultura di successo, fondamentale per una squadra come la nostra".
Il diretto interessato si è detto entusiasta del lavoro che lo attende. "Da parte mia lo considero un privilegio, essere stato scelto per allenare i nuovi Sonics – sono state le prime parole di Carlesimo, appena la notizia è diventata ufficiale – condivido il progetto di Sam. La nuova squadra difenderà forte e giocherà unita. I cittadini di Seattle torneranno ad essere orgogliosi della propria squadra”.
Ha anche fatto un paragone particolare durante i 30 minuti della conferenza stampa: “Il lavoro che mi aspetta con Durant? Nessun problema. Credo che sarà uguale a quello che ho svolto con Tony Parker agli Spurs”.
Correggendosi poco dopo, alla vista degli sguardi interrogativi dei cronisti: “O meglio. Tony e Kevin sono due giocatori completamente differenti. Ma li accomuna l'importanza che hanno per le rispettive squadre e le aspettative delle persone che li seguono da vicino”.
A quel punto verrebbe da chiedersi se la situazione sia in realtà cosi semplice come è stata prospettata. Con la partenza di Allen e Lewis; è di vitale importanza una cura maniacale nella crescita di Kevin Durant, a questo punto il reale capitale azionario dei Sonics. E non sarà un percorso affatto facile.
Da un lato Durant arriva da una realtà quella dei Longhorns, dove senza mezzi termini aveva ricevuto carta bianca dallo staff tecnico; con annessa libertà di linguaggio e altro. In quel contesto gli sono state perdonate molte cose. Dall'altro lato un coach che non allenava da otto anni e dalla personalità per certi versi dilagante.
Personalmente ho qualche perplessità a pensarlo coach in un contesto diverso da quello Spurs, e in una situazione come quella dei Sonics in cui si dovrà armare di una dose abbondante di pazienza. Riposto qui sotto, a titolo informativo uno schema delle sue ultime esperienze sul pino :
Anno Team W-L Playoffs
1994-95 Portland 44-38 Perso al primo turno
1995-96 Portland 44-38 Perso al primo turno
1996-97 Portland 49-33 Perso al primo turno
1997-98 Golden St. 19-63 No playoffs
1998-99 Golden St. 21-29 No playoffs
1999 Golden St. 6-21 Licenziato il 28 dicembre
Un coach inoltre che anche durante la conferenza si è dovuto difendere dalle solite domande sul suo temperamento che in pratica lo seguono dopo la sua ombra.
Si è descritto come ammorbidito rispetto alle guerre intestine avute contro Rod Strickland e contro Latrell Sprewell: “Allo stesso modo con cui pretendo miglioramenti dai miei giocatori, altrettanto devo fare io come allenatore. Penso che sia fondamentale imparare dai propri errori”.
Lasciando però aperta come con dei puntini di sospensione la sua frase in quel momento che ha chiuso in questo modo:“I'm still who i am”.
A questi due uomini e alle loro decisioni fuori del campo è legata con un doppio filo sottile il destino della franchigia,. forse con maggiori punti di domanda sul capo del coach che non su quello del GM. Che in ogni caso con una squadra in rifondazione tra le mani, ha un paracadute abbondante sulle spalle.
Destino della squadra legato in campo in primis all'Ufo Kevin Durant, di cui sono stati scritti fiumi d'inchiostro negli ultimi mesi; ma che al suo arrivo a Seattle ha subito messo le cose in chiaro: “Non sono il salvatore di nessuno tanto meno della squadra. Il mio intento è d'inserirmi in questo gruppo nel migliore dei modi e dare il mio contributo per portarlo presto ai playoffs. Gioco a basket che non è un tipo di sport individuale”.
Durant ai Sonics ritrova il suo amico Jeff Green, con cui ha condiviso le partite in una squadra delle leghe estive a livello di high school. “Lo conosco e lo visto giocare spesso anche nell'ultimo anno, – ha dichiarato proprio Green del compagno - seguendone l'incredibile ascesa tecnica. Non penso proprio che avremo problemi, troveremo la giusta chimica strada facendo. A lui la gloria e a me la possibilità di giocare per aiutare la mia squadra a vincere”.
Questi giocatori sono i due alfieri del nuovo corso dei Sonics. Il resto del gruppo di giocatori che Carlesimo è destinato ad allenare subirà ulteriori cambiamenti nel corso dell'estate a partire del prossimo sign'n trade che gli Orlando Magic stanno tentando d'imbastire con i Sonics nell'affaire Lewis.
Il reparto imputato secondo le voci provenienti da Seattle è il backcourt, nelle persone di Luke Ridnour e Earl Watson. In base ai giocatori che arriveranno da Seattle, uno dei due probabilmente farà le valigie.
Ma non si è fatto a tempo a smaltire la sbornia del Draft e lo shock della cessione di Ray Allen, che già è stato assemblato il roster che sta partecipando alla Summer League di Las Vegas. Nella partita inaugurale, i Sonics hanno giocato e perso la partita contro Dallas.
Nonostante si tratti di Summer League, c'era grandissimo interesse per ammirare Kevin Durant in azione. Il nostro ha avuto un primo assaggio del livello di gioco NBA, terminando la gara con 18 punti e con 5-17 dal campo. “Il gioco è nettamente più veloce e intendo di una gara di college – ha risposto un sicuro Durant di fronte ad una ressa di giornalisti al termine della gara - sebbene penso di aver giocato bene, avrei dovuto tirare molto meglio".
Terminato il battesimo sul campo del pargoletto, con un occhio alle possibilità di mercato, i giovani Sonics si preparano a ricevere le dure lezioni del nuovo coach P.J.Carlesimo; in attesa di cominciare una stagione che vista dal 7 di Luglio appare come una salita molto ripida.