Thomas Vanek resta ai Sabres con un contratto ricchissimo…
Se siete tornati da un weekend al mare con il timore di esservi persi cambiamenti rivoluzionari nel mercato NHL, tranquillizzatevi. I pezzi grossi restanti sono ancora tutti lì, ad aspettare l'offerta giusta, e l'unica novità è rappresentata dall'operazione "sfasciamercato" messa in atto dagli Edmonton Oilers per strappare Thomas Vanek, Restricted Free Agent, ai poveri Buffalo Sabres.
Un Restricted Free Agent è sì ancora legato contrattualmente alla propria squadra, ma può essere allettato da proposte, i cosiddetti "Offer Sheet", provenienti da altre squadre. In questi casi (molto rari), la compagine che detiene i diritti dell'atleta può decidere di pareggiare l'offerta, tenendosi il giocatore, oppure di lasciar perdere, accettando in contropartita un numero di scelte al draft proporzionale all'importo del nuovo contratto sottoscritto.
Ebbene, gli Edmonton Oilers hanno presentato un'offerta di 50 milioni di dollari spalmati su 7 anni all'agente di Vanek. Si tratta di una valutazione completamente fuori mercato, superiore ai sette milioni l'anno. L'attaccante austriaco è fortissimo, ma ha appena concluso la sua seconda stagione nella massima Lega nordamericana, mentre i suoi ex compagni di squadra, i ben più affermati Chris Drury e Daniel Brière, hanno sottoscritto accordi inferiori con New York Rangers e Philadelphia Flyers.
I Buffalo Sabres, però, non potendo permettersi di perdere anche Vanek, hanno dovuto pareggiare l'offerta, creando automaticamente un precedente: in futuro, gli agenti di giocatori al terzo anno di NHL potrebbero prendere questo contratto come parametro per le negoziazioni, impennando le spese delle squadre, proprio quando il tetto salariale è stato introdotto per esorcizzare questo pericolo.
Se l'affare fosse andato in porto, per un contratto superiore ai 7 milioni l'anno gli Edmonton Oilers avrebbero dovuto cedere ai Buffalo Sabres qualcosa come quattro scelte di primo turno quale compensazione. Tutto sommato, per le sciabole sarebbe stato forse più ragionevole dire addio anche allo scorer austriaco e approfittare della follia dei petrolieri per ricostruire la squadra.
Per il resto, da segnalare l'ingaggio del difensore Sean Hill (New York Islanders) da parte dei Minnesota Wild, che tuttavia dovranno avere un po' di pazienza prima di gustarsi il nuovo acquisto, visto che il terzino di Duluth deve ancora scontare 19 giornate di squalifica per la positività all'antidoping registrata sul finire della passata stagione.
I Dallas Stars, dopo aver detto addio a Ladislav Nagy e a Darryl Sydor e aver tentato inutilmente di accalappiare qualche Free Agent, Vyacheslav Kozlov su tutti, si sono accontentati (per il momento) di ingaggiare Brad Winchester e Toby Petersen dagli Edmonton Oilers.
Se il primo aggiunge chili all'attacco dei texani, il secondo dovrebbe essere ben conosciuto alla dirigenza delle stelle. Visto che l'anno scorso gli Oilers non gestivano alcun farm-team nella AHL, i loro giocatori in soprannumero erano distribuiti in diverse compagini. Ebbene, il 29enne Petersen ha vestito più volte la maglia degli Iowa Stars, controllati dai Dallas.
Nelle ultime ore, in particolare a Pittsburgh, sono infine state avviate contrattazioni più a lungo termine. Un certo Sidney Crosby, infatti, ha ancora un solo anno di contratto.
Nessuno mette in dubbio la sua permanenza tra i pinguini, ma sarà interessante scoprire quanti zeri avrà la cifra sotto la quale il fuoriclasse ventenne apporrà la sua firma nei prossimi giorni. Il numero 87 potrebbe chiedere il massimo sindacale, ossia il 20% del tetto salariale (quindi qualcosa in più di 10 milioni di dollari l'anno), ma indiscrezioni provenienti dalla Pennsylvania lasciano credere che, da bravo neocapitano, Crosby si "accontenterà " di qualche milioncino in meno per consentire alla franchigia di reperire rinforzi altrove.
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