Bucks: works in progress

Per quanto il Cinese rimarrà  un Bucks?

Dopo un paio di stagioni vissute sul fondo della classifica, i Bucks hanno avuto la possibilità , nel 2005, di scegliere con la prima scelta assoluta al draft: il nome chiamato è stato quello di Andrew Bogut, nonostante lo scetticismo di molti addetti ai lavori; nei due anni successivi, questa chiamata non si è rivelata assolutamente la scelta giusta, non permettendo a Milwaukee di risalire la classifica come sperato.

La dirigenza, quindi, ha cercato di correre ai ripari, scambiando TJ Ford per Villanueva, e cercando di mettere a fianco di Redd un realizzatore come Williams, e due difensori come Patterson e Simmons. Ma anche, se non soprattutto, a causa degli infortuni (quattro dei cinque giocatori titolari si sono fermati per lungo tempo), i risultati della squadra non sono mutati, facendo rimanere la franchigia sempre agli ultimi posti in classifica.

Ecco che quest'anno, quindi, dopo un record di 28 vittorie e 54 sconfitte ed il terzo peggior record della lega, la fortuna non è stata altrettanto benevola verso la squadra del Winsconsin, come nel 2005, facendola scendere in griglia al draft, fino alla sesta scelta.

Scelte al draft

Numero 6 - Yi Jianlian: il cinese è stato al centro di un caso mediatico per molto tempo durante l'anno, i suoi detrattori, infatti, gli imputavano un'età  diversa rispetto a quella dichiarata, sostenendo addirittura che Yi fosse nato nel 1984 e non nel 1987. Fugato questo dubbio (che ad ogni modo è rimasto ancora nell'aria), le voci pre-draft l'hanno visto oscillare tra la scelta numero 3 (Atlanta), a quella numero 12 (Philadelphia).

La sua abilità  nel palleggio e nell'arresto e tiro dalla media distanza, nonostante i 210 centimetri che si porta appresso, l'hanno reso uno dei giovani più appetibili nel panorama del draft 2007, se a questo si aggiunge la sua capacità  di giocare anche spalle a canestro, con un buon tiro cadendo indietro, l'equazione sembra essere completa. A dire la verità , però, nel basket si gioca in due metà  campo, ed in quella difensiva Jianlian è poco più che un pacifista.

Questo “piccolo” particolare, ed alcuni dubbi che si porta dalla Cina, sia sul suo carattere che sulle capacità  tecniche (tutto quello fatto vedere è stato fatto contro avversari di non primissimo livello), l'hanno portato a scendere fino alla 6° posizione, in cui l'hanno scelto i Bucks.

Ed anche riguardo a questo sono sorte varie polemiche, da chi ha contestato al GM Larry Harris, il fatto che il giocatore cinese non fosse da scegliere così in alto, a chi, anche giustamente, l'ha ritenuta una scelta poco saggia, avendo già  all'interno del roster, due "lunghi" giovani quali Bogut e Villanueva, su cui la società  ha puntato molto.

Numero 56 - Ramon Session: la guardia uscita da Nevada, non sembra essere un giocatore in grado di cambiare il trend negativo che la franchigia del Winsconsin sta vivendo nell'ultimo periodo. Session si è dimostrato, nei tre anni di College, un playmaker, con un buon controllo di palla, e con una buona capacità  di far entrare in ritmo i compagni.

Situazione post-draft

I Bucks non sono ancora stati impegnati in nessuna trade dopo il draft, ma non è assolutamente da escludere che sia fatto almeno un movimento a breve; quando è stato chiamato il suo nome, infatti, Jianlian non è sembrato minimamente felice della chiamata, e nonostante abbia fatto tutte le foto e le interviste di rito col sorriso sulla faccia, durante la notte ha rilasciato alcune dichiarazioni abbastanza chiare, riguardo al suo futuro.

Dapprima ha dichiarato che i Bucks sono abbastanza un mistero per lui:

Non conosco granché di questa squadra, perché in Cina non si vedono molte partite dei Bucks, inoltre non sono mai stato qui, questa è una città  nuova per me.

E sulla sua scelta da parte di Milwaukee dichiara:

E' stata una sorpresa per me, perché quand'ero in Cina, nessun osservatore di Milwaukee è venuto a vedermi giocare o allenare.

Di certo non dichiarazioni d'amore verso la squadra che ti ha appena scelto al draft.

Per questo i Bucks dovranno cederlo (se già  non l'avevano scelto con questa intenzione), le destinazioni più probabili sono quelle dov'è presente una maggiore quantità  di popolazione cinese, tra queste, Atlanta e Boston sembrano essere le più appetibili, visto che erano già  state in odore di sceglierlo alla terza e alla quinta posizione; Golden State, invece, esce dalle possibilità , dopo la cessione di Jason Richardson ai Bobcats (si sentiva parlare di una possibile trade con il giocatore da Michigan State coinvolto).

Anche Philadelphia potrebbe essere una possibile destinazione, visto l'assoluto bisogno di un giocatore interno da affiancare a Dalembert, anche se le contropartite non sembrano essere troppo allettanti per i Bucks.

Per quanto riguarda il resto della squadra, c'è bisogno di rifirmare Mo Williams (che dopo la stagione scorsa chiederà  un ingaggio molto superiore), e Ruben Patterson, abile difensore e buon realizzatore, che può cambiare le partite uscendo dalla panchina. Charlie Bell ed Ersan Ilyasova, l'anno scorso a causa di tutti gli infortuni hanno avuto maggiore spazio, dimostrando un buon potenziale: la loro permanenza potrebbe servire per allungare le rotazioni della squadra.

Lasciato andare Boykins, molto probabilmente non sarà  esercitata, da parte dei Bucks, l'opzione su Brian Skinner, che quindi libererà  un po' di spazio salariale. Per completare il roster c'è bisogno di un giocatore d'area che dia il cambio a Bogut e Villanueva, maggiormente offensivo rispetto a Gadzuric, e poi un playmaker come cambio di Williams. Per il resto, la cosa importante sarà  recuperare bene gli infortunati della passata stagione (Simmons e Redd su tutti).

Lo scenario cambia totalmente se Mo Williams sarà  lasciato andare, a quel punto, infatti, la dirigenza si dovrà  muovere sul mercato dei free-agent, per cercare un playmaker affidabile, uno come Billups per esempio, anche se sembra difficile che l'ex Pistons possa scegliere questa destinazione, viste le offerte che si vocifera gli saranno fatte.

Conclusione

C'è da lavorare insomma, lo slogan perfetto per identificare lo stato attuale della squadra sarebbe: Bucks, works in progress. Ma i tifosi, come si sa, sono esigenti, e dopo non aver perdonato la prima scelta assoluta di Bogut (si sono già  sentiti alcuni fischi per lui nelle partite casalinghe), difficilmente lasceranno passare indenne un'altra stagione senza playoff.

Ricostruire quindi va bene, anche puntando sui giovani, ma i tifosi (e non solo loro, vero Redd?), vogliono qualcosa di più rispetto ad un terzultimo posto in classifica.

I dirigenti dei Bucks sono avvisati quindi, c'è da rimboccarsi le maniche per non perdere l'affetto di una città , che non mai stata troppo vicina alla squadra, e che in questo momento sembra essere più distante che mai.

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