N.Y. Knicks: il post draft

Zac Randolph: un affare per i Knicks?

Archiviate le emozioni del Draft 2007 e le incertezze per le chiamate successive alla terza, si stanno animando sempre più "rumors" sulle possibili future trades.

I nomi sono quelli soliti che da qualche settimana spopolano sulle principali testate statunitensi: il bigliettone ( che a discapito di quanto predicano nel Minnesota è sempre più vicino all'addio), Jermaine O'Neal, Rashard Lewis, Chauncey Billups, Vince Carter, Rasheed Wallace, Shawn Marion e sua spettacolarità  Kobe Bryant.

Dopo la calma piatta dell'estate 2006, quest'anno le premesse per una post season con tanto di fuochi d'artificio sembrano più che mai di buon auspicio. Così com'è vero che ogni buon "rumors" che si rispetti appare spesso clamoroso se non addirittura fantasioso, è altrettanto vero che i Knicks sono sovente citati come i protagonisti della prossima trade, dai principali giornali sportivi americani (non solo da quelli newyorkesi).

La tendenza catastrofica a trades insensate mostrata negli ultimi anni, e l'inclinazione ad elargire contratti faraonici a giocatori non proprio di prima fascia, sembrava essersi attenuata, specialmente dopo l'alt imposto dal caro James Dolan (n.d.r. per chi non ne fosse a conoscenza, il proprietario e finanziatore coi soldi di papà  della franchigia).

Inoltre la scampata crocifissione mediatica evitata in extremis da coach Thomas, grazie all'estrazione della nona pallina da parte di Chicago, aveva tolto un po' di pressione dallo stesso Zeke, dando maggior senso allo scambio che portò a Curry.

Questa era la situazione fino a giovedì notte, quando sinceramente il sottoscritto si aspettava la scelta di una guardia al Draft, e magari successivamente una bella trade che portasse ad uno dei nomi altisonanti di cui sopra.

Il consuntivo ha visto la scelta col numero 23 di Wilson Chandler, ennesima ala che ha stretto la mano a Stern col cappellino blu arancio in testa. Sicuramente tutto da scoprire anche se pare un grande atleta, ci si aspetta sia capace di dare una mano da subito in difesa ed a rimbalzo. E qui una scena già  vista con il pubblico di casa che cominciava a rumoreggiare ed inneggiava un bel "fire Isiah".

A dire il vero molti di questi guastatori erano gli stessi che durante la stagione regolare si pentirono di aver tanto fischiato la scelta di Renaldo Balkman al Draft 2006, ma questa è un'altra storia" I barbari citati in precedenza, il cui capo si guadagna da vivere facendo (discretamente) il regista, hanno urlato il loro grido di vittoria quando è stata resa nota la notizia dello scambio con Portland che ha portato nell'Oregon Channing Frye ma soprattutto udite udite Steve Francis, per Fred Jones, Dan Dickau ma soprattutto Zach Randolph.

Col senno di poi rimane da stabilire se l'urlo di gioia sia poi così necessario, di sicuro fa scaturire un po' di spunti da cui partire.

Cominciamo col già  citato Francis, praticamente inamovibile prima di giovedì notte, e sempre più indicato come in aria di buyout dalle parti del Garden.

Pensavo che solamente qualche colpo di sole che per caso avesse stordito un general manager poteva fare il miracolo, ed invece bastava il desiderio di Portland di cedere l'ultimo dei loro "Jailblazers" a rendere possibile l'impensabile.

Sicuramente questo è uno degli aspetti positivi dello scambio, che ha consentito un bel risparmio (33 milioni di dollari per due anni) e la risoluzione di una possibile futura telenovela, per un giocatore che oramai appare in netto declino soprattutto in termini di "voglia".

Con Steve se ne va anche Frye, uno che avrebbe i mezzi fisici per dominare nel pitturato, ed un tocco botticelliano fino ai cinque metri, ma che nei due anni a New York, specie nel secondo, ha dimostrato di essere un po soft, e soprattutto di non essere quel power forward che servirebbe per completare le deficienze di Curry nella sua metà  campo (vedi la voce statistica rebounds & blocks).

Personalmente ritengo che Frye abbia il necessario talento che gli possa garantire un futuro roseo, anche se al momento è ancora acerbo, se saprà  ritagliarsi i suoi spazi giocando con un centro con spiccate attitudini difensive (Go Greg!!) il suo rendimento sarà  di prim'ordine, specialmente se dovesse migliorare a rimbalzo ed in difesa, visti i già  citati mezzi atletici. Andrà  sicuramente a far parte di una frontline che a Portland darà  grosse soddisfazioni negli anni che verranno.

Il piatto forte dello scambio è ovviamente Randolph, ma prima di parlare di lui farò delle considerazioni sugli altri due giocatori facenti parte della trade.
Di Fred Jones, oltre alla gara di schiacciate vinta all'All Star Game del 2004 allo Staples Center, si è sempre parlato di un buon giocatore che tuttavia non ha mai reso per quanto ci si aspettasse, potrebbe essere un cambio prezioso nel ruolo di guardia, per dare minuti di riposo a Crawford, portando un discreto gioco perimetrale e un pizzico di atletismo che non guasta, se verrà  confermato potrebbe essere una sorpresa.

Dan Dickau è un play vecchio stile, uno di quelli che è sempre più difficile trovare nella lega, bianco e con l'attitudine a far giocare gli altri (n.d.r.: college Gonzaga, ovviamente non si può impostare nessun paragone col suo ben più illustre predecessore), potrà  essere d'aiuto per far fiatare Marbury e per togliere un po di pressione da Mardy Collins in attesa della sua ulteriore maturazione.

E ci siamo, Z-BO, teoricamente l'asset maggiore dello scambio. Qui si potrebbe intavolare un articolo apposito, cercherò tuttavia di essere sintetico. In termini tecnici si è ceduta una la grande giovane con future prospettive, ma ancora acerba e con scarsa attitudine difensiva, per un giocatore importante (e qui parlano i 61 milioni che gli spettano per le prossime quattro stagioni) che dalla sua ha il pregio di essere giovane (26 da compiere a breve) e porta in dote i 23,6 punti e soprattutto 10,10 rimbalzi a partita, praticamente una macchina da doppia doppia, che tuttavia a livello difensivo non garantisce migliori prestazioni rispetto a Frye.

Se Randolph aggiunge una maggiore pericolosità  anche dal perimetro, non corrisponde certo all'idea del mastino difensivo di cui Thomas aveva bisogno (vedi Garnett od O'Neal), senza contare il caratterino del ragazzo ed il suo irrefrenabile magnetismo verso i guai.

Non me ne vogliano i suoi estimatori, ma a parer mio gli manca anche l'esposività  degna delle miglior ali forti della lega, mentre il gioco in post è d'elite (ma per quello c'era già  il centrone di Chicago). Dovrà  dimostrare molto equilibrio, in campo e soprattutto fuori, sarà  inoltre un problema di Zeke spiegare ai suoi che la palla è solo una perché se penso ad un quintetto con Stephon, Jamal, Curry e Randolph mi viene in mente il Brasile del calcio, dove però le troppe stelle in attacco possono essere gelose le une delle altre,ed i poveri Gilberto Silva del caso (Lee o Jeffries, almeno quello di Washington) devono farsi un mazzo tanto per sopperire alle deficienze di copertura dei fenomeni.

Fantascientifica sarebbe l'ipotesi di una acquisizione che rientri in un piano ancora più complesso volto a portare al garden Kobe o Garnett, visti numerosi rumors che girano in rete di questi tempi. Rimane solo da aspettare il verdetto del campo, sperando che già  a Dicembre lo spogliatoio del garden non sia una polveriera pronta ad esplodere.

Questo era il passato, relativamente al futuro si può fare un analisi sulla situazione del team.

Capitolo stipendi, una buona notizia per i blu arancio, ma soprattutto per il già  citato Sig. Dolan e per i contabili della franchigia, è quella legata alla scadenza di alcuni contrattoni che cifre alla mano consentirebbero un risparmio di circa 63 milioni di Dollari sul monte stipendi rispetto alla stagione appena conclusa.

E' inutile ricordare che con tale cifra alcune franchigie pagano tutto il roster, mentre per i Knicks corrispondono alle entrate di sei singoli giocatori. In particolare usciranno dal libro paga l'indimenticato Allan Houston con i suoi 21 milioni di Dollari (a Hosuston si parla di un suo possibile rientro), Jalen (sic!!) Rose con i suoi 17 milioni di Dollari!! Maurice Taylor e il suo fardello da quasi 10 milioni, Shandon Anderson e i suoi 8,5 milioni, Jerome Williams e i suoi 6,5 milioni oltre al povero Cato col suo milione abbondante.

Lo spazio creato porterà  ad una riduzione del monte salari a circa 88 milioni di Dollari. Alla luce di ciò i margini di manovra non dovrebbero essere molto ampi, vista e considerata la nuova politica societaria, del resto siamo a New York quindi mai dire mai.

Rimarrebbero da sciogliere i nodi legati a Malik Rose, che ha ancora due anni di contratto a circa 15 milioni, e Jerome James che intascherà  assegni per 18,6 milioni di Dollari in tre anni (in questo caso non c'è colpo di sole che tenga, non credo esista sulla faccia della terra qualcuno disposto ad un affare più pessimo di questo).

Malik Rose in verità  potrebbe essere un ipotetica pedina di scambio, anche se il suo valore sarebbe stato notevolmente più alto in caso di scadenza contrattuale.
Del resto non vedo un suo impiego futuribile, vista la concorrenza di giocatori più dotati di lui sebbene meno esperti.

Al momento sono poco chiare anche le situazioni di Jeffries e Richardson.
Il primo dopo essere stato ricoperto d'oro la scorsa estate, non ha dato il contributo che ci si aspettava in termini di energia difensiva, dipende molto da cosa si aspetta da lui coach Thomas.

Anche in questo caso il contratto del giocatore è di quelli onerosi, nel caso potrebbe essere appetibile per qualche scambio alla pari (ci provo Artest?! Anche se poi servirebbero quattro spogliatoi).

Per QRich permane il dubbio amletico sulle sue precarie condizioni fisiche, la qualità  del giocatore non si discute, specie per la sua versatilità , la sua tenuta fisica invece è sotto costante osservazione, e da questo punto di vista l'affare sembra averlo fatto Phoenix. Dimenticavo anche in questo caso praticamente untradable!!

Alla luce di quanto espresso pocanzi, e a discapito delle voci di fantamercato, la situazione attuale vede la squadra composta da un asset di giocatori giovani e di talento e da qualche veterano, con la sensazione che manchi un vera superstar che faccia da guida, e che quindi non consentirebbe di avere i mezzi necessari per organizzare, sempre che sia in programma dopo la trade con Portland, di uno scambio per i vari Bryant, Garnett, O'Neal, senza rischiare di perdere troppi giocatori importanti.

Data l'intoccabilità  di Curry e Marbury (ma siamo sicuri?) pareva probabile un eventuale approdo ai Knicks di Sheed Wallace, altro elemento il cui talento non è certo in discussione, e che avrebbe portato (sempre se voluta) un'ottima dote difensiva oltre a mani Caravaggesche, insieme ai più ben noti problemi caratteriali.

Al momento, ed in base a quanto dimostrato in campo la scorsa stagione, parrebbe essere ragionevole un quintetto con Curry, Marbury, Crawford titolari, con Lee pronto a dar supporto e fiato a Randolph, se non addirittura in ala piccola visto il gioco permimetrale del cicciotello dell'indiana, attendendo inoltre risposte dai già  citati Jeffries e Richardson.

In particolare Lee intervistato dal New York Post precedentemente al Draft aveva dichiarato: "Abbiamo la possibilità  di migliorare" Il nostro obiettivo minimo come squadra è quello di fare i playoff e di andare avanti il più possibile" qualsiasi altro risultato sarebbe un fallimento", inoltre mantenendo la sua proverbiale umiltà  ha dichiarato: "Da parte mia non intendo cambiare atteggiamento, il mio gioco è quello di andare a rimbalzo, dare una mano in difesa, e fare quelle piccole cose che possano aiutare giocatori come Stephon, Curry e Jamal"".

Di sicuro i tifosi si aspettano di rivedere sui ritmi dello scorso anno Crawford e lo stesso Lee, confidando in un pieno recupero dai loro infortuni.

Discorso a parte merita Nate Robinson, il piccoletto sembra essere in rottura definitiva con Thomas vista la sua incapacità  di giocare play e la sua attitudine a forzare contro avversari più alti e pesanti di lui.

Il backcourt appare inoltre affollato con giocatori più affidabili in posizione di play (Collins, Dickau) e più fisici in guardia (Jones). Previsione? Cessione o panca, tanta panca.

Per terminare ci si aspetta miglioramenti, dopo l'eccellente finale di stagione, anche da parte di Balkman e Collins.

Analizzando i vari spot del roster :

Point Guard

Archiviato il discorso Francis, e dimostrato che lo stesso Marbury non ha la stoffa del leader trascinatore, penso che giocoforza si concederà  a Coney Island Finest l'ennesima chance di fare bene a casa sua. Il back up è rappresentato da Collins che se non vorrà  rimanere solo un utile cambio dovrà  crescere parecchio nel prossimo campionato. Dickau potrebbe essere utile, specie in vista di una stagione lunga ed in vista di possibili acciacchi di Steph.

Shooting Guard

Il sogno poco realizzabile è Kobe, tuttavia Crawford o in alternativa Richardson garantiscono una buona copertura del ruolo, molto dipenderà  dal loro stato di salute o da eventuali scambi che possano coinvolgere il nativo di Seattle. La sensazione attuale è che tutto rimanga così com'è al momento con Fred Jones pronto a ritagliarsi minuti importanti, specie se Q-Rich non starà  bene fisicamente e se verrà  spostato in ala piccola.

Small Forward

Sembra essere il vero tallone d'Achille nonché l'enigma da risolvere del team, sarò un romantico ma nel ruolo io ci vedrei bene Ron Ron Artest (altamente improbabile) magari spedendo a Sacramento uno tra Jeffries e Rose. Balkman al momento è buon cambio dal pino, pronto a portare in campo voglia ed energia. Il posto potrebbe essere di Richardson, se starà  bene e non verrà  schierato guardia, oppure a sorpresa da Lee, qualora venga considerato la migliore combinazione con Randolph, del quale andrebbe a colmare le lacune difensive, consentendo una maggiore propensione a rimbalzo offensivo dello stesso Lee quando Z-BO giocherà  a ridosso della linea da tre punti.

Power Foward

E' lo spot dove ogni franchigia NBA vorrebbe inserire Garnett o O'Neal. Al momento è almeno sulla carta di Randolph, perso Frye mi auguro che Lee non venga sacrificato (anche se è richiesto da molte franchigie).

Center

Curry tutta la vita ma con un ala grande che sopperisca alle sue deficienze difensive e a rimbalzo. Del back up non parlo, come diceva Troisi "non ci resta che piangere". Con quello che passa in convento attualmente, quando lui è stanco metterei in campo due ali forti.

Concludo qui il mio articolo. Attendo i vostri commenti.

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