Fuochi d'artificio

Mathieu Schneider è appena approdato alla corte dei Ducks

Come per gli appassionati di calcio alle nostre latitudini, il mese di luglio nella NHL è sinonimo di Free Agent, ossia di giocatori senza contratto pronti a farsi allettare dalle offerte presentate da squadre in cerca di questo o quel rinforzo.

Quest'anno il piatto era particolarmente goloso, visto che numerosi fuoriclasse sono giunti a scadenza il 30 giugno. Playitusa vi terrà  regolarmente informati accompagnandovi con cronache e analisi attraverso un mese di luglio che si annuncia scoppiettante.

L'inizio, come volevasi dimostrare, è stato col botto. In meno di quattro ore, decine di squadre si sono gettate sui migliori atleti disponibili come squali famelici sulla preda. Seguire gli eventi è stato tanto difficoltoso quanto entusiasmante.

I primi a muoversi sono stati gli Anaheim Ducks, che nelle ultime due estati ci avevano già  abituati a pescare il miglior difensore disponibile (prima Scott Niedermayer, poi Chris Pronger): dimostrando di non aver perso il vizio, le papere si sono assicurate il veterano dei Detroit Red Wings Mathieu Schneider, 38 primavere ma ancora uno dei migliori pattinatori e registi arretrati della Lega. L'accordo è di due anni per 11,25 milioni di dollari.

A questo punto, con Scott Niedermayer, Chris Pronger, Mathieu Schneider, Franà§ois Beauchemin e Sean O'Donnel l'apparato difensivo delle papere è semplicemente pauroso. La notizia dell'ingaggio di Schneider (23 minuti e 35 secondi di media sul ghiaccio la stagione scorsa), tuttavia, potrebbe significare che Niedermayer ha deciso di appendere i pattini al fatidico chiodo dopo la quarta Stanley Cup personale. Affaire à  suivre"

I Detroit Red Wings non si sono fatti cogliere impreparati e, perso Schneider, si sono buttati sul mercato pescando un altro pesce grosso a scadenza di contratto: Brian Rafalski. Il 33enne terzino dei New Jersey Devils, 55 punti quest'anno, ha sottoscritto un accordo quinquennale con le ali rosse per una somma totale di 30 milioni di dollari. Dopo Scott Stevens, Scott Niedermayer e Ken Daneyko, Rafalski è il quarto pezzo da novanta che in poche stagioni abbandona i diavoli, sgretolando ulteriormente una difesa che davanti a Martin Brodeur si è spesso rilevata invalicabile.

Per il primo colpo tra gli attaccanti non bisogna attendere molto. I Philadelphia Flyers, che già  avevano dimostrato la voglia di ricostruire la squadra dopo una stagione disastrosa ingaggiando Kimmo Timonen e Scott Hartnell da Nashville, battono la concorrenza dei Montréal Canadiens e si assicurano il guizzante Daniel Brière, che andrà  a colmare la lacuna nella posizione di centro lasciata dalla partenza di Peter Forsberg.

Il contratto sottoscritto dall'ormai ex co-capitano dei Buffalo Sabres è sontuoso: 8 anni per 52 milioni di dollari. La durata, più che l'importo, lascia qualche perplessità : Brière ha 29 anni e lo stile di gioco lo porta a battagliare nelle zone di ghiaccio più calde pur non avendo un fisico erculeo.

Nella malaugurata ipotesi che un serio infortunio gli impedisca di portare a termine il suo accordo con i Flyers, la dirigenza nero-arancione sarebbe comunque costretta a considerare i suoi 6,5 milioni di media all'anno nel monte stipendi fino alla scadenza. E in regime di tetto salariale, è un rischio che è meglio non correre.

Ma i Flyers non si limitano a pescare tra i giocatori senza contratto, e imbastiscono uno scambio con Edmonton: in maglia Oilers finiscono Joni Pitkanen, Geoff Sanderson e una scelta di terzo turno nel draft dell'anno prossimo, mentre in Pennsylvania approdano Jason Smith e Joffrey Lupul.

Lo scambio Sanderson-Lupul è chiaramente a favore di Philadelphia: Lupul è sì reduce da una stagione deludente nell'Alberta, ma ad Anaheim aveva ampiamente dimostrato tutto il suo talento, senza contare che l'età  (24 anni) è dalla sua parte, argomento che invece non regge per il 35enne Sanderson.

Lo scambio tra i due difensori, invece, merita un discorso a parte. Joni Pitkanen ha potenzialità  fuori dal comune, che però in maglia Flyers non ha mai dimostrato di saper (o voler) concretizzare gettando il fatidico cuore oltre l'ostacolo.

L'esigente pubblico di Philadelphia e uno spogliatoio dichiaratamente stanco di sopportare i capricci del finlandese hanno spinto il General Manager Paul Holmgren a disfarsi di un importante pezzo di futuro, ricevendo in cambio l'esperto Jason Smith, un terzino ultradifensivo che saprà  regalare solidità  nell'immediato alla retroguardia dei Flyers.

Con Philadelphia scatenata, i New York Rangers, rivali nell'Atlantic Division, hanno risposto con un colpo a dir poco clamoroso. Perso verosimilmente Michael Nylander, Glen Sather, il General Manager, ha ingaggiato non uno, ma due centri di grosso calibro: Scott Gomez e Chris Drury.

Gomez (7 anni per 51,5 milioni), classico regista fantasioso, arriva dai vicini di casa dei New Jersey Devils, che dopo Brian Rafalski salutano un altro pezzo da novanta, mentre Drury (5 anni per 35,25 milioni), più realizzatore, abbandona i Buffalo Sabres che già  piangono la partenza di Daniel Brière. Brendan Shanahan e Jaromir Jagr, ali della prima e della seconda linea, si fregano le mani.

Tocca ora ai Pittsburgh Penguins darsi da fare, e il General Manager Ray Shero batte due colpi: blinda la difesa con l'esperto Darryl Sydor (due Stanley Cup vinte con Dallas e Tampa Bay) e aggiunge talento a una linea offensiva che sembrava non averne bisogno raggiungendo un accordo con Petr Sykora, una stagione deludente a Edmonton, ma senso del gol ed esperienza da vendere.

Un doppio colpo a sensazione riesce anche ai Colorado Avalanche, che strappano agli Islanders Ryan Smyth (5 anni per 31,25 milioni), senza dubbio l'ala più ambita del mercato, e puntellano la difesa con il solido Scott Hannan (4 anni per 18 milioni), proveniente dai San José Sharks. Lo spirito di sacrificio e la grinta dell'attaccante canadese, in particolare, porteranno un valore aggiunto a una squadra che, oltre all'intramontabile Joe Sakic, può contare su Marek Svatos, Wojtek Wolski e Paul Stastny, tre tra i giovani più promettenti della Lega.

I Toronto Maple Leafs hanno sperato fino all'ultimo di poter partecipare al gran ballo dei Free Agent, sottoponendo offerte ai vari Gomez, Brière, Drury e Smyth. Perse una dopo l'altra le quattro punte di diamante, le foglie d'acero hanno ripiegato su Jason Blake (5 anni per 20 milioni), la velocissima ala dei New York Islanders che, insieme a Sabres, Devils e Predators sembrano uscire con le ossa rotte dalle prime ore di mercato.

Proprio i predatori, dopo aver detto addio a Kimmo Timonen, Scott Hartnell e Tomas Vokoun, incassano anche la partenza di Paul Kariya, che ha firmato con i St. Louis Blues, bravi ad allettarlo sventolandogli sotto il naso l'accordo raggiunto qualche settimana fa con il fratello Martin Kariya.

In altre operazioni minori, i Calgary Flames hanno ingaggiato Cory Sarich (Tampa Bay), coprendosi ulteriormente dopo il recente arrivo di Adrian Aucoin da Chicago in vista del possibile addio a Roman Hamrlik e Brad Stuart, mentre i Florida Panthers hanno aggiunto grinta, velocità  e imprevedibilità  accordandosi con Brett McLean (Colorado), Richard Zednik (Islanders) e Radek Dvorak (St. Louis).

I New York Islanders hanno dovuto salutare anche il prestante difensore Tom Poti e l'attaccante russo Viktor Kozlov, finiti entrambi a Washington. Gli Atlanta Trashers hanno strappato il centro Todd White ai Minnesota Wild ed Eric Perrin ai Tampa Bay Lightning, i Chicago Blackhawks si sono assicurati lo specialista agli ingaggi Yanic Perreault (da Toronto).

In poche ore, i pezzi da collezione più ambiti hanno trovato una nuova vetrina. Ma restano molti altri giocatori degni di nota da piazzare. Il mese di luglio è appena iniziato"

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