Was there any doubt? – Kevin Pritchard introduce Oden a Portland
Greg Oden ha raggiunto Portland a bordo dell'aereo privato di Paul Allen e si prepara al bagno di folla. Quando sale sul palco allestito in Pioneer Courthouse Square per il Draft Party, prima ancora che lo speaker lo introduca il chiasso si fa assordante. Come avrà modo di commentare pochi istanti dopo, l'emozione provata a New York non è neppure paragonabile a quella di un'intera comunità che ti accoglie come un eroe.
Questo ragazzone di 212 centimetri, sul palco con tutti gli occhi addosso nonostante il microfono ce l'abbia qualcun altro, che fa? Inizia a ballare. D'altra parte l'atmosfera non è quella formale dell' happening newyorchese, come testimoniano i jeans e la semplice t-shirt nera dei blazers che indossa.
Il solito Greg Oden: sorridente, scherzoso e pronto a gasare i suoi nuovi sostenitori.
“Mi sono innamorato di questa città e della sua gente. Sono molto onorato di essere qui e non vedo l'ora di giocare e vincere.“
Quando Greg cede il microfono a Kevin Pritchard, il gm dei Blazers si toglie la maschera che ha indossato per settimane e con fare da attore consumato esterna a gran voce “C'era forse qualche dubbio?”
Cosa significa Oden per la città di Portland?
Un passo indietro al 28 giugno, quando 6000 tifosi si presentano al Rose Garden per seguire assieme il Draft, ma in realtà tutta la città si è fermata: David Stern sta per annunciare la prima scelta.
Greg Oden.
Hanno inizio le celebrazioni. Istantanea invasione di campo al Rose Garden, hi-five volanti, abbracci, volti pitturati con i colori dei Blazers e persino qualche lacrima. A Portland sono impazziti tutti.
“Sono impressionato dall'entusiasmo che si respira in questi giorni – Il sindaco di Portland, Tom Potter, si sta già sfregando le mani – spero che la città tragga dei benefici economici e sociali dal risorgere della Blazermania.“
Flash Forward sul palco del Draft Party. C'è anche un simpatico 78enne che gli anni della Blazermania non solo li ha vissuti, li ha raccontati. Bill Schonely è la storica voce radiofonica della franchigia, il primo play-by-play announcer ed è stato lui nei fortunati anni Settanta a coniare molte leggendarie definizioni. Tutti sanno dunque quali sono le parole che Bill chiede ai tifosi di urlare per concludere la festa: “RIP CITY'S BACK!!“
In seguito Oden ha confidato ad un giornalista: “Immagina come sarà qui quando vinceranno di nuovo! Quel giorno voglio esserci.“
It's a good day to be a blazer
Nonostante Oden ed il suo mass appeal, molti tifosi in Oregon sembrano avere ancora i piedi per terra. Tra interviste e forum, tutti concordano sulla qualificazione ai playoff come obiettivo per la prossima stagione e sulla conquista del titolo non prima di alcuni anni. Molti pensano anche che il prossimo Rookie of the Year sarà Kevin Durant, ma ciò nonostante non lo scambierebbero mai con il centro da Ohio State.
“All'epoca di Clyde Drexler la squadra sembrava una famiglia” – ricorda una fedelissima di lungo corso – “Credo stia accadendo di nuovo ed è quello che tutti ci aspettiamo.“
Questa pazienza e questa fiducia sono probabilmente l'effetto di quanto predicano da oltre un anno Kevin Pritchard e Nate McMillan, GM e coach della franchigia campione NBA nel 1977.
“Stiamo costruendo una squadra di cui sarete orgogliosi, dentro e fuori dal campo.” La promessa e dichiarazione d'intenti di McMillan ha molto a che fare con il recente passato della franchigia. Un periodo ribattezzato Jail Blazers, in cui i risultati non sono stati certamente proporzionali al talento a disposizione e soprattutto un tempo in cui il fedelissimo pubblico dei Blazers ha iniziato ad allontanarsi dal Rose Garden.
Quelle di Brandon Roy e LaMarcus Aldridge sono state scelte che non si sono limitate a considerare l'aspetto tecnico. Younger, nicer and better people. Anche Oden rientra nell'identikit del giocatore che mette la squadra davanti a tutto e Pritchard ha più volte ribadito che la sua umiltà si adatta perfettamente al progetto Blazers.
Chi non ha i requisiti necessari, invece, fa la fine di Zach Randolph.
Z-bo abbandona Portland dopo essere stato il miglior realizzatore e rimbalzista della squadra per 4 anni consecutivi. L'unico giocatore nella storia della franchigia ad andare in doppia doppia di media per 4 anni consecutivi.
Tecnicamente il giocatore non si discute. Eppure, come ha enfaticamente sottolineato Frank Isola sul New York Post, Randolph è stato mandato in fretta il più lontano possibile da Oden. Greg e Zach che sulla carta sarebbero stati una coppia piuttosto complementare e molto intrigante da ammirare sui parquet americani.
Draft, retroscena e trade
Prima che iniziasse il draft si era già sparsa la voce e la conferma ufficiale è avvenuta solo durante l'evento newyorchese. I Knicks ottengono da Portland Zach Randolph e le guardie Dan Dickau e Fred Jones. Percorso inverso per Steve Francis e Channing Frye.
Dal punto di vista di Spike Lee sembra che Isiah Thomas abbia fatto un colpaccio, affiancando sotto le plance Curry e Randolph. Dal punto di vista della franchigia dell'Oregon, per un contrattone che se ne va, uno che arriva. Steve Francis da solo rappresenta più di una quarto dell'intero monte ingaggi dei Blazers. Ma che Steve “Franchise” vesta la divisa dei Blazers è ancora da decidere (se ne riparlerà nei prossimi team report, ndr).
Capitolo Frye. L'arrivo della giovane ala (ex-intoccabile di Zeke) rappresenta comunque un'ottima addizione per i Blazers. “Abbiamo fatto delle scelte per dare spazio ai giovani” sostiene McMillan ed il riferimento alla frontline è piuttosto evidente. Magloire verrà lasciato libero di andare dove preferisce e con la partenza anche di Randolph la coppia di lunghi titolare è presto fatta: Aldridge-Oden.
La nuova frontline è giovane, ricca di talento offensivo e difensivo, avrà il tempo e lo spazio per crescere ed è dannatamente profonda. Frye come backup è sicuramente un lusso ed una garanzia, nel caso di imprevisti ad uno dei due titolari. Come se non bastasse i Blazers al secondo giro hanno pescato Josh McRoberts.
“Quando ero alla High School era l'avversario che temevo di più” – afferma Oden nel suo blog – “perché toccava a me marcarlo e lui è fortissimo“. Le qualità di questo giocatore saranno presto oggetto di analisi, ma il fatto che sia caduto così indietro lascia qualche perplessità .
“Josh libero alla 37 è stata una vera sorpresa e non ce lo siamo fatti scappare” – spiega Pritchard – “senza dimenticare che è anche uno dei migliori amici di Greg!“. Tenendo conto che sulla carta si tratta del quarto/quinto uomo della frontline, difficilmente il suo rendimento potrà arrecare un qualsiasi danno.
Pritchard ha ammesso in conferenza stampa che il tentativo di avere un'altra lottery pick al primo giro è stato portato avanti, ma senza successo. La controparte tecnica richiesta consisteva in giocatori che Kevin e soci ritengono elementi indispensabili del progetto intrapreso.
Tuttavia altre due scelte al primo giro sono arrivate: Phoenix ha ceduto la sua scelta n.24 con cui è stato selezionato lo spagnolo Rudy Fernandez; dai Sixers la scelta n.30, il play finlandese Petteri Koponen. Entrambi disputeranno la Summer League, ma molto probabilmente resteranno in Europa per un anno.
Taurean Green è stato l'ultimo giocatore selezionato (n.52) e si giocherà nel corso dell'estate la possibilità di fare parte del roster per la prossima regular season. Con Jack, Rodriguez e Francis, l'affollamento in cabina di regia rende difficile il compito, ma il playmaker campione NCAA pare abbia fatto un figurone in occasione di un workout privato.
Per concludere, è passata quasi inosservata l'ultima trade conclusa da Pritchard: l'acquisto da Phoenix di James Jones. “Non siamo poi così scoperti nel ruolo” – prima che la notizia venisse a galla, il GM dei Blazers in conferenza stampa aveva affrontato la questione ala piccola – “Travis Outlaw è restricted, quindi abbiamo discrete chance che resti con noi. Per il resto posso anticiparvi che non stiamo guardando al mercato delle free-agency.“
Qualcosa ancora bolle in pentola
Non finisce qui. Outlaw verrà rifirmato? E Udoka? Chi farà parte della squadra e chi verrà lasciato crescere in leghe minori oppure oltreoceano? Soprattutto, chi tra Francis e Jack dovrà preparare le valigie?
Il roster dei Blazers fa pensare che quest'estate ci saranno ancora movimenti di mercato. McMillan al termine del draft ha dichiarato soddisfatto “Abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi“, dunque ora arriva la lunga fase di valutazione e molte decisioni verranno prese dopo la Summer League.
“Non vediamo l'ora di iniziare a giocare” – ripete Kevin Pritchard.
Aldridge, Oden, McRoberts, Webster, Green, Rodriguez, Koponen faranno parte del roster che i Blazers presenteranno alla prossima Summer League. Ancora un po' di pazienza, presto inizieremo a stropicciarci gli occhi.
G.O. Blazers!