Roger Clemens, uno dei giocatori simbolo degli Yankees attuali…
"Vedo cose straordinarie nel baseball. E' il nostro sport, lo sport americano. Fa uscire la gente di casa, riempie i polmoni, da' alla gente un nuovo eroismo fisico. Ci solleva dalle nostre nevrosi. Ripara i nostri guai, ed e' una benedizione".
Walt Whitman trasmette con queste sentite parole cosa significa per gli americani il gioco col guantone e la palla dalle 108 cuciture. E qual'e' la squadra piu' amata (ma anche la piu' odiata) d'America? I New York Yankees.
I Bronx Bombers (soprannome della squadra dalle storiche casacche) giocano poco al di la' dell'Hudson, allo Yankee Stadium. Nascono da una costola dei Baltimore Orioles (non quelli attuali), che si trasferirono a New York nel 1903 col nome di Highlanders, mutuato qualche anno piu' tardi in Yankees.
57.546 e' la capienza della casa degli Yankees, anch'essa ricca di storia: fu costruito in meno di un anno dai copresidenti di allora, Ruppert e Tillinghast. Il 18 aprile 1923 George Herman "Babe" Ruth festeggio' l'inaugurazione dell'impianto con un fuoricampo da tre punti contro la sua ex squadra, i Boston Red Sox.
Lo stadio fu battezzato "The House That Ruth Built", definizione ancor oggi valida. Altri momenti memorabili furono i record stabiliti da Ruth e da Roger Maris (60 e 61 homerun in stagione, rispettivamente nel '27 e nel '61).
Chi puo' dimenticare la commemorazione dell'11 settembre di due anni fa sempre in questo impianto? Inutile dire cosa abbia significato per tutta NYC ricordare i caduti alle Twin Towers, le gesta sovrumane di pompieri e poliziotti. Una cerimonia altrettanto commovente si svolse alla fine degli anni '30, in occasione dell'addio all'attivita' di un altro grandissimo Yankee, Lou Gehrig.
Gehrig era un fortissimo giocatore che giocava in prima base e costituiva col "Bambino" una coppia irresistibile, la ruthandgehrig; stabili' il record di 2130 partite consecutive giocate, sintomo della sua solidita' fisica e mentale. Destino volle che il grande Lou si ammalasse di una rara malattia, sclerosi laterale amiotrofica, detto in seguito morbo di Gehrig.
Ebbene, poco prima di morire Gehrig si presento' allo stadio e tra la tristezza generale dichiaro': "Sapete che sto vivendo un brutto periodo. Ma lasciate che vi dica che con questi compagni, questi fans, e questa famiglia, io mi ritengo l'uomo piu' fortunato del mondo".
Altro giocatore-personaggio passato alla storia e' Joe di Maggio: negli anni del dopoguerra era il simbolo dello sport e della bella vita; al suo fianco Marylin Monroe, a formare un duo da prime pagine. Ma il grande Joe era un campione coi fiocchi, nonostante tutto il clamore.
Oggi – come allora – gli Yankees sono sempre al centro dell'attenzione: 26 World Series (campioni assoluti), 38 Pennant (vincitori di Lega), 42 volte ai playoff. L'uscita di scena dello scorso anno contro i futuri campioni, gli Anaheim Angels, e' costata cara: il presidente Steinbrenner ha tuonato contro tutto e tutti. Unico obiettivo del 2003: la vittoria finale.
La squadra e' affidata per l'ottavo anno consecutivo al manager Joe Torre, l'uomo che ha portato quattro titoli mondiali, 1996 e 1998-2000. Nonostante gli allori passati, anche lui e' finito sul banco degli imputati.
Nel roster, oltre alla presenza di veri fuoriclasse, uno per tutti il lanciatore Roger Clemens, detto "The Rocket", autore in carriera di piu' di trecento vittorie e di quattromila strikeout, quest'anno c'e' una esotica presenza: si tratta di Hideki Matsui, Godzilla per i fans.
Il giocatore giapponese e' arrivato nelle Major League dopo anni da protagonista nel suo paese; si e' messo a disposizione della squadra e sta brillando per umilta' e concretezza.
Il campionato e' giunto a meta' stagione e gli Yankees conducono attualmente la loro Division, la American League East, con alcune partite di vantaggio sui soliti Red Sox di Boston. Dopo una partenza fulminante, la squadra ha subito un incredibile serie di sconfitte casalinghe, che ha sollevato molti dubbi sull'effettiva realizzabilita' del progetto/ordine di Steinbrenner.
La situazione ora e' migliorata, la squadra sembra aver ingranato una quinta marcia senza gas, tranquillizzante per i tifosi, ma col campanello d'allarme sempre pronto a suonare, a cura dell'implacabile e incontentabile stampa newyorkese.
Articolo realizzato per www.nyc-site.com