Tony Parker esulta, gli Spurs vanno a Cleveland sul 2-0
Anche gara 2 delle Finals va in archivio con una vittoria degli Spurs per 103 a 92, che si portano in vantaggio per 2 a 0. Una partita chiusa già nel secondo quarto, quando i texani hanno giocato alcuni minuti in maniera enciclopedica, allungando il vantaggio anche fino a 30 lunghezze; nell'ultimo periodo, però, la situazione è riaperta, col solito calo di tensione degli uomini di Popovich, che permettono il rientro fino a -9 dei Cavs, che non riescono, ad ogni modo, a chiudere la rimonta.
Commento della partita
La partita inizia e finisce nei primi 5 minuti, fino a quando, cioè, a James viene fischiato il secondo fallo, ed è costretto alla panchina; i suoi compagni non sono assolutamente in grado di tenere a bada gli spurs, che giocano con una foga ed un'intensità spaventose, che gli permette un parziale di 12 a 0 nel finale, che chiude il quarto sul 28 a 17.
Nel secondo, James rientra e si fa subito sentire, cerca di dare una svolta alla partita, attaccando forte il canestro, e cercando di far entrare in gioco anche i compagni, gli Spurs, però, sono di un altro livello, e oltre a controllare bene in difesa l'ex giocatore di St.Vincent & St.Mary HS, segnano con continuità , allargando la forbice tra le due squadre, e andando al riposo sul 58 a 33, con 16 punti di Parker, 15 di Duncan e 12 di Ginobili.
Dopo la pausa lunga, gli Spurs escono sicuri dallo spogliatoio, si limitano a controllare il ritmo, non permettendo ai Cavs di rientrare, ed allungando fino al 89 a 62 finale.
Così come avvenuto anche in gara 1, i Cavs non si danno per vinti, e nell'ultimo quarto credono nella rimonta: 2 triple di Jones ed alcuni canestri facili di James e Varejao, permettono un parziale di 21 a 4 in favore dei Cavaliers, San Antonio, dopo aver staccato le mani dal manubrio troppo presto, ricomincia a giocare, e negli ultimi 5 minuti chiude di nuovo una situazione che era diventata pericolosa (-9 a 5:30 dalla fine), con Ginobili e Parker che mettono la ciliegina sulla torta.
San Antonio
Tony Parker: dopo una gara 1 spettacolare, il franco-belga ha giocato una seconda partita ancora migliore se possibile, i 30 punti sono solo un numero, che non può quantificare il peso specifico che hanno avuto i suoi canestri, nei momenti di svolta della partita; anche nel finale, con due tiri dalla media distanza, ha chiuso ogni speranza di rimonta a Cleveland, se la finale finisse oggi, l'Mvp andrebbe di sicuro a lui.
Tim Duncan e Manu Ginobili: 23 punti il primo, 25 il secondo, che aggiunti ai 30 di Parker, fanno 78 dei 103 punti della squadra; una presenza in campo, attacco-difesa, difficile da spiegare, così come la sicurezza mostrata, da entrambi, in tutte le occasioni difficili che hanno incontrato nella partita; se continuano così, neanche nell'Ohio gli avversari hanno speranze di vittoria.
Robert Horry: 37 primavere e non sentirle, l'ex Rockets e Lakers ha dato un contributo enorme in questa serata, segnando 5 punti ma catturando ben 9 rimbalzi e dando 5 stoppate; durante la stagione regolare si vociferava di un suo possibile ritiro, in quanto non più decisivo come una volta, ed invece "Big Shot Rob", entrato nel mese di giugno (quello che a lui interessa davvero), ha risposto a suo modo.
Cleveland
Lebron James: le statistiche dicono 25 punti, 7 rimbalzi e 6 assist, ed anche se sono di tutto rispetto, sono falsate dal finale di partita, dove Lebron ha trovato maggiore spazio dovuto al calo di tensione negli Spurs. Dopo essere uscito per il 2° fallo molto presto, James non è più rientrato veramente in partita, incidendo relativamente nei due quarti centrali, che hanno deciso l'incontro.
Supporting Cast: se si esclude Gibson, autore di 15 punti, ed ancora una volta di una prestazione che non ci si aspetta dal rookie alle Finals, gli altri giocatori hanno dato un contributo misero alla causa; non tanto dal punto di vista delle cifre, ma bensì da quello emotivo, non riuscendo a contrastare minimamente lo strapotere di San Antonio.
Dichiarazioni post partita
Coach Popovich:
Abbiamo giocato bene per tre quarti, poi avevamo la vittoria in pugno, e ci siamo spaventati.
Ilgauskas:
Loro hanno giocato nel modo in cui volevano, e noi non siamo riusciti ad impedirlo. Hanno recuperato tutte le palle vaganti, e prima di rendercene conto, eravamo sotto di 20 punti; loro si stanno dando veramente da fare e stanno giocando duro.
Parker:
Sul +30 sapevamo che loro avrebbero recuperato, hanno Lebron James, ed hanno trovato alcune triple importanti; noi, ad ogni modo, siamo stati bravi a rimanere concentrati, non permettendo loro l'ultimo passo della rimonta. A Cleveland la situazione sarà diversa, loro tireranno e giocheranno sicuramente meglio di come hanno fatto oggi, perciò dovremo stare attenti.
Riguardo i suoi miglioramenti al tiro da fuori:
Tim viene sempre raddoppiato in post basso, questo vuol dire che per noi esterni c'è molto spazio, con Chip Engeland ho lavorato molto sotto questo punto di vista, e grazie al suo aiuto sono migliorato molto.
James:
Siamo già stati sotto per 2 a 0 in altre serie, dobbiamo trovare un modo per utilizzare l'energia e l'intensità dell'ultimo quarto, in tutta gara 3.
Le prossime partite
martedì 12 giugno va in scena gara 3 delle Finals, questa volta a Cleveland. Una partita che si rivelerà decisiva per la sorte delle due squadre, un'eventuale vittoria degli Spurs, infatti, concederebbe a Duncan & Co. quattro possibilità di chiudere la finale e portarsi a casa l'ennesimo anello.
Le due partite casalinghe, hanno mostrato la potenza offensiva e difensiva della squadra allenata da coach Popovich, adesso, nelle prossime partite distanti da casa, gli Spurs dovranno dimostrare di saper giocare allo stesso modo. La chiave per la vittoria, come sempre, sarà tenere a bada James, sia con la difesa individuale di Bowen, sia con quella di squadra.
Due partite da dimenticare per i Cavs, che in entrambe possono sorridere solamente, per quella voglia di rimonta fatta vedere nell'ultimo quarto; James dovrà incidere di più, riuscendo a liberarsi maggiormente di Bowen, e scaricando per i suoi compagni, che dovranno fare la loro parte sfruttando lo spazio concesso dai raddoppi sul "prescelto".